Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

cismo camuffato. I fenomeni rituali si installano invece in una profondità ,che tra:scende il giustificato e l'ingiustifioato, la verità e l'errore - senza rinviare, peraltro, a un'essenza · recondita. Nel proporsi di « difendere dall'attività mitogenetica ,degli esplicatori della magia», Wittgenstein tenta quindi di « oonservare alla magia la sua autonoma ' Tiefe '» 6 • 4. Freud si e11a misurato con F,razer e la sua « grande opera Il ramo d'oro » 7 nell'approccio al mitologico di Totem e tabù, che cade all'incirca come anello intermedio tra la suggestione della mitologia sull'autoanalisi e la sua centralità nell'impianto del grande , romanzo analitico del Mosè. In ciascun ca:so la mitologia assolve in Freud una delicata funzione di ricorso, di cermera tm immaginario e tenuta effettuale della teoria - in altri termini, una « funzione di amministrazione del1a prova» 8 • Nel senso che la mitologia non ,si presta solo a rraffigurare taluni nodi tematici o a , rappresentare un buon oggetto di prova, ma descrive il linguaggio di figure cui la teoria si appella per la rpmpria legittimazione. E del resto, ,giova ricordarlo, già nel '97 Freud parlava di « miti endopsichioi» 9 compariando le formazioni significanti ai tesori della mitopoiesi. Al di là dei contenuti in cui si esprime, ,l'approccio di Freud al testo di Frazer vie ne dunque privilegiandone un'interpretazione come fondo, riserva di pièces à convinction per suffragare 1a presupposizione di quell'analogia. Se non s orprende, in tal senso, che i suoi esiti risultino meno avvertiti della lettura di Wittgenstein, resta però i1l fatto che la relazione analitica con la mitologia appare in Freud molto radicata e profonda. Tanto che, quando si tratterà di diagnosticare l'assetl:o epistemologico dell'analisi, egli parlerà dell'apparato metapsicologico come di una vera e propria « mitologia». ·« La dottrina delle pulsioni - così Freud nel 1933 - è, per così 14

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