Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

ma l'uomo è ii.I possessore di uno strumento ,divino, l'anima razionale, 1a quale non solo convenit analogicamente con lo Sp1rito universale dell'ermetismo ma ne è anche propagazione ed estensiQ[le: l'anima razionale, che dipende ,direttamente dalla causa pnima, non può essere permeabile agli influsisi che regofano la totalità del mondo sublunare. In ,esisa vi è disoernimento e discrezionalità; ogni scelta ha Je ,sue conseguenze. L'identità fra macrocosmo e microcosmo proposta già dalla Tabula Smaragdina (« Il più basso è simile , in tru.tto al più alto e il più alto è simile in tutto al più basso »), che secondo le aocezioni arabe prevalenti equivale ad affermare l'eguale intensità del potere delle leggi astrali ,sull'universo tutto e sull'uomo, div.iene inv • ece, prima nel Liber de investigatione perfectionis e nella Summa perfectionis attribuiti a Geber (latinizzazione del nome dell'akhimista arabo Jabir) e poi negli ,soritti alchemici dello pseudo-Alberto Magno, l'espressione della rkonosoiuta funzione mediale dell'uomo, determinato ,sì ma a sua volta determinante, punta vettorializzata ,del macrocosmo (ve�so il basso) e del microcosmo (verso l'alto), fattore capace del mirabile congiungimento del cie lo con la terra, soggetto insomma ed oggetto del so.Zve et coagula. 3. Ratio, voluntas, electio. Esrste, ,dunque, una inclinatio astrale alla quale l'uomo, però, può o non può soggiacere; vi è, allora, un segnale di direzione obbligatoria (la ratio, per dirla con Alberto Magno) al quale l'uomo si uniforma per sfuggire l'aleatorietà ·di tale inclinatio. Tommaso d'Aquino, esplicito ,sull'ar,gomento, nota: « Contra inclinationem coelestium corporum homo potest per rationem operari » ( Sum-. ma theologiae, II, ii , ·q. XCX, S) 3 • L'aillima razionale sfugge alla ind'inatio in virtù della ,sua non apparte104

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