l’ordine civile - anno II - n. 21 - 1 novembre 1960

pag. 6 E gli individui? Eccoli, ce li -dipinge, ante liUeram, Dante ( Purgatorio, canto III): « Come le pecorelle escon dal -chiuso ad una, a due, a .tre, e l'altre stanno timidette atterrando l'occhio e il muso ; e ,ciò che fa la prima, l'altre fanno • a<klossandosi ,a lei, s'ella si arrèsta semplici e quete, e .lo 'mperchè non sanno ».. L'i,ndividuo arriva allo stadio ·di torpore, incapace apparentemente- - di ,qualsi,asi reazione che parta -dalla pro– pria pel'.sonalità. X Ogg,i quindi si ricerca- il bene collettivo ( letto ,di Procu– _ste) e -non •più il bene comune ( che invece 1 è raggiungibile ,da lutti, ma che al contempo per ciascuno ·è un prohlema inµi– viduale ). Ora, ;dicevamo poco sopra, li:heralismo e marxismo sono stati -costretti a provocare la scelta dell'in'divuo. Per otl:enere questa scelta si sono :a,vvalsi ,d,e-gli strumenti (lhe abbiamo considerati, hanno stuzzicato predisposizioni latenti l'ordine civile nell'uomo, hanno fatto e fanno r· coI1So a motivi -di sug-ge- 13tione d,eì quali, e solo dei ,quali, S'f1DDO che esiste corr,ispon– denza ,embrionale nell'uomo; spesso sono stati costretti -a << riformare >> nella pratica attuazi9ne taluni elaborati delle loro ,dottrine, al solo fine di rend~re le med-esime più age– volmente accettabili .da parte deH'uomo. Tutto _questo all'1jl· nico. scnpo di ottenere la .strada ,da parie ·dell'uomo. Questo è proprio l'unic-o filo di ottimismp : in qualsiasi stadio di aberrazione si possa arrivare, gli 1agenti interessati devono pur sempre provocare la scelta del~'individuo ,(,individuo che loro consi•derano quantità di in:dirvidui, massa, ,numero di s 1t-atistica). Questo è però l'unfoo p 1 onte obbligato, d·al quale potrebbe risalire la marea dell'et-e'rna causalità, l'idea, fino a sommerg-ere Stato, partiti, massa., L'individuo deve e dovrà s~mpre scegliere, a dispetto di 1qual1siasi ela:borazione econo– mico-filosofi.ca . L'uomo sceglie e dl 1 ovrà scegliere anche riel– f'era ;dell'automatismo e dei robotl_,, A questo punto di con– si,derazioni, che in· un d·eterminat1 momento storico scel,ga male, non può preo-ccupar-si eccess~vamente. E' tutto ,qui il nostro ottimismo : l'individuo ha in sè· la potenzialità di. scegliere meglio in avvenire; Ed è 'unica àncora di salvezza. L'Europa dei i piccoli sta i Il proihlema d_ell'unificazione europea se significa una svolta decisiva nelle 1 1 elazioni id.elle grandi nazioni del conti– nente, rap·pres<:mta, per alcune eatità ,statali minori il mo,J:D.ento centra.le deHa loro •futura esistenz,a. Gli Stati minori in Europa :po,sso,no·dividersi in due grup– pi in relazione alla loro origine storica e all'attuale funzione politica jn s_eno allo scacchiere europeo. Un grupJJO è rappre– sentato ,dai Paesi che ·sorsero •autonomi fin ,dall'inizio, con una propria individualità storica e culturale, seppur la11gamente jnflue.nzati nel loro sviluppo dalle maggiori nazioni •del con– tinente. E' ,questo il caso dei •Pae-si scandinavi i quali rap.pre– sentano una sostanziale unità •storica e autonoma seppur-e divi– si in tre formazioni statali ,divserse. Relativamente ,}ontani ·dalle maggiori Nazioni ,culturali europee hanno indirizzato la loro cultum ora verso ,questa ora verso quella delle nazioni euro– pee pur ,avendo ricevuto, specie neUa prima metà del secolo. scorso, una •decisiva influè.nza culturale -dalJa Francia raziona– lista, ed ,essersi in seguito orientate verso lo spazio culturale anglosassone, mantenendo tuttavia una loro propria so&tanzi-ale autonomia che ,potrebbe definirsi nazionale nel suo complesso. -Esiste poi in Europa un altro ,gruppo di Stati minori nati e rimasti indipendenti per ragioni di equilibrio continen– tale. Il easo storico più noto è quello del ,Belgio e ,del Lu~ semburgo, che non ha·nno ,di per sè alcuna inidividualità nazio– nale, ~a anche la ~tessa Olanda h,a p~tuto •)Ila~tenere Ia'.,pro– pria indipendenza pell'epoca morlerna per imipedir,e ad una delle potenze maggiori l'instaurarsi sulle -foci del. Reno 'di fronte alla costa inglese. La stessa Austria moderna iè sopra– vissuta sia pèr .impedire un eccessivo allargamento dello Stato germanico verso sud-est, sia nell'attuale dopo·guei-r,a, per ,man– ten•ere una speci,e 1 di ponte neutrale fra i ,Paesi ,d~l ·blocco orientale e quelli ·dell'Europa Occidentale. Altre Nazioni periferiche dell'Europa occi•dentàle come il Portogallo, l'Irlanda, la Finlandi•a etc., eh d,evo,no la foro indipendenza a r·agioni storiche contingenti, non rientrano come elementi ,decisivi nel giuoco politico deHo scacchiere europeo. ,Col venir· meno ,della sovranità statale ,delle maggiori nazioni del Continente, l'e·quilihrio europeo si trasformerà in mani.era ra,dic,ale e pro.fondi mutamenti interverranno ne.Ila vita degli S ati minori. Innanzitutto scomparirà la ra,gione sto- I· di Paolo Possenti I I rica di quelli ,che abbiamo_ descrit!o grosso modo come Stati ?uscinetto e in particolare del Be gio, Olanda e Lussembur– go. Questo ·gruppo di Stati· sono ·o gi perfettamente consape– voli deHa ragione europea ddla loto esistenza sia ,perchè nel ,passato dovettero già duramente ,jperimentar.e il signiifica1o di questa posizione di confine fd le Nazioni maggiori, sia perchè nei .momenti di prosperità ~ di collaborazione comu– ne europea questi Paesi hanno av Ito i più grandi hen-efi.ei . Non esi,ste poi una problematica di carattere etnico-nazionale, poichè il Belgio è una Nazione c mposta da ,genti vallone ( a·ppartenenti al. gruppo -linguist-ijo 'francese) e fiamminghe (,del gruppo linguistico germanico ; il Lussemburgo ha una popolazione certamente tedesca, m l,a lingua ufficiale, la cul– tura ,e i ,eo.stumi del Pae-se sono ~fancesi ; la stessa Oland 1 a, ?enchè rapp~esenti un'unità nazi~J~le relativamente_ co~J)~t: _ ta, ~a una ~mgua e una ~opolaz1oine. ·che -ha grand~ -a;ffm1ta con 1 popoli della Germama nord-occidentale benche I evolu– zione culturale del Paese sia stata sb.mpre maggiormente sotto l'influenza o"•ra,della Francia ora dell'Inghi:lterra. Questi tre Piaesi possono~ og,gi consi,derarsi da ~m punto .cli vista politico- 1 economico come un complesso un-iltario non soltanto ,perchè attualmente uniti da una stretta· comunità e,conomica ( il Be– nelux) ma soprattutto ·perchè le' vicende storiche degli ultimi decenni ne hanno singolarmente acco,munato le sorti. ' Bench 1è l'Olanda fosse riuscita 'a mantenersi neutrale du– i-ante il primo ·conflittio mondiale grazie alla sua -posizione ~i Stato a metà strada tra il mondo tedesco e 1qudlo li'berale ang~o– francese, nella ili -guerra mondiale ,veniva ,drammaticamente travolta assieme al confinante Belgio in una ,comune catastro– fe che rinsaldava fra i due Pae.si ~uei vincoli che una storia di rivali<tà ,e incomprensioni reciprloche av-ev-ano allentato in diverse epoche storiche. D'altra parte il 1dopòguerra riservava all'Olanda .altre delusioni nel .'!ettore extra-europeo, in qùel vasto Impero coloniale cioè che up tempQ l'aveva resa una delle nazioni più ricche d1Europa. iDa ipiceol,a potenza con in, teressi mondiali i Paesi Bassi si r~ducevano sempre più alle dimensioni ,di piccolo Stato con prfvalenti interessi agrico~r– industriali. Ma un fatto storico cha merita particolare atten– zio.ne nella st-oria dell'Olanda -del !·dopoguerra .è che questo Pa·ese, il ,quale avev,a sviluppato da un secolo -a questa parte 1a sua politiea coloniale commercihe in colla:borazione stret• , I

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