l’ordine civile - anno II - n. 21 - 1 novembre 1960

b Contradhizioni - I tra idea e idea di compromesso I VI.II Abbiamo visto pe~ quali spinte l'individuo sia oggi disinformato nei riguatdi :dell'idea e a:bbia prcfo])ito una -i-deà di coon.promesso, ~n « saper vivere» -buono •per tutti, per tutti eguale, fauo i1:1serie: come se l'esistenza non fo,sse un •prob-lema di ciascuno di noi, ma -della collettività umana nel -suo insieme. I conc~tti di merce· e lavoro hanno condo-t– to, l'uno alla sublimaz~ne del profitto, -l'altro alla sublima– zione no•n tanto deU'uJ,no quanto • della massa di individui. Le duè a-ssociaz,ìonij di mercanti (associazioni il cui unico fine o-ggi è l'arricc-hiimep.-to : trasposizione moderna •e_«.at~ua– t~ >> . idi quello chf nell :zn,e~ioevo .rimanev~ sol-o un istmto d-1lmto nelLa ·magi-a, ,e icrne i sogm ,della pi-etra filosofale) e dall'altra parte le assocjazion,i dei lavoratori ( qualità di indi– vi-dui associati ;;olame~1te dall'istinto di risentimento verso una inigiustizia --- non tanio avvertit,a i•dealmente - quanto tangente material-ment interessi ,immediati) dànno corpo ai concetti di co-llettività. Si tratta ,di -quantità meramente arit– metiche idi persone interessate - per l'-i-n-oenti-voeconomico, • I unico riconosciuto da li!beralismo e marxismo ( homo oecono- micus) - :a:d un p-artjcolare sistema economico. L'uomo è catàlogato, soppesato, -gjindicato, reso operante ·dalle te-cn-ic-he eco-nomiche. Il suo lihho arbitrio è determinato da quelle. Esistono ,quindi coi.lett-ività economiche e non p•iù comu- ' nità. Sia ?e~ effetto ,de}}ib~~alism-0, ~ia•-per çffetto ,del marxi– smo, ogg-1 1 uo,mo non pm concepito co,me. ·lo era nel ,me. d-ioevo, ma è stato int,egrato in ,collettività. Al contempo, nell'un-a e nell'altra ,e ncezione di còllettività, l'indivi,duo è stato sdop~iato e costr~tto a s_~rvii-e due padron! (eufomi~mo dell'idea d1 com•prome~so): D10 e •Mammona. •E :tutta 1qm la contra-ddizione. j - Il liberalismo, -da un canlo, cerca -di a-vyantaggiarsi -de-l– l'idealità _ tentando di ssumerne il monopol,io direUiv'o. _Usa cioè - o tenta di usa ,e ~ l'idea ( è ,questo l'assu])do) quale braccio secolare -del ~rnfìtto materiale. Dall'altro canto il marxismo dà un giudi~io storico inesatto -di questo processo, con-fonden-d.o idea e id.ea d,i co-mpròmesso e, negando tutto •c~o m unico fas~i~, ,diJ 1 ~ ~he l:a pa~ra ha _crèato gli dei ( L(\– mn) e che la rehg10ne e 1 oppio dei popoli ( Engels). Potrem- ·'Ì mo dire che - alm ,no per questo punto - il giudizio ~ar~is~a, giudica -non lrid-ea, ma l'id~a di ~om?ro-11:1-esso;giu- . dica c10e quella che - secondo d des1,deno liberale - dovrebbe essere la funzione dell'idea. Ed infatti, se no-n si può ammettere èhe l'-~dea sia i-i,dotta a mera funzione •p~o- -: t~ttiva e_giusti?cativa flel _ pr?fìtto, non si ~uò neppure ,asse– r,1re che essa sia sorta I da esigenze ,economiche. Per provare questa ultima confutazione basterebbe considerare -che l'id-ea - 1 d. 1 • ' • 1m 11 - ,attra,verso a tra, 1z10-ne - - e nmasta, a eno ne a sua I I di Glauco Licata di laJVòratori, oppure di una r,egio-ne, oppur-e _-di uno Stato ( entità geografi.ca) . Il bene collettivo -:--- si vede agevolmente -- non può essere c-he un-a parte del bene co:mune. Quan 1 do lo è. -Infatti potrebbe essere in con-tra1ddizione ,col bene comu– ne { e non di -rado lo è). Ed anche se il b-en-ecollettivo potesse riguardare tutti ,gli uomini resi-denti nel mondo, non sa,rehbe _mai identificabile ,col .bene comune, perchè riguarderebbe la quantità di indivi,dui ,e non ·an-che _ciascuno preso in sè. La ricerca ,del •bene collettivo ,è la ricerca di un h~n-e aidatto alla "collettività considerata nel suo insieme, un -tipo· pi bene ,che potremmo consi•derare standard : di ta,g1ia X, per la collettività X, di taglia Y per la collettività Y. H desi– derio di •quello, -e solo di ,quello, ,ci propinano - seppure a fa.ti, ca - liberali-smo e -marxismo, merce e lavoro, capi.ta – lismo e massa. ,Per invogliar-ci a scegliere ,quel ben-e (pro-dotto di una idea di compromes~o) liberalismo e marxismo sono divenuti· ideologie, hannò preparato strumenti vali-dissi-mi come la -moderna ·puhlblicità ( nelle sue aberrazioni dei per– suasori occulti e dello studio ·psicologico ,delle suggestioni), hanno affilato strumenti nascenti .quali scienza •-e •tecnica, hann-o ,esaltato l'antropocentrismo dell'umanesimo ,defor:man– do in senso naturalistico il ,concetto ste,sso ;di uomo e libertà. In altre :parole liberalismo e marx-ismo hanno -curato ,di esa– sperar.e l'ottimismo nell'uomo { per sem-plice tattlica, ,al solo scopo -di rendere credibili i sistemi perfetti e, una volta rag– giunti, immutabili). Questo a -differenza del protestantesimo, grarvato invece ,dal ·pessimismo (pessimismo, almeno, procla– mato senza secondi 1 fini). L'in-di,viduo, -integrato a forza in •collettività, ,da esse assume una falsa sicurezza ,di sè, che potrebbe far sembrare scomparsa -la solitq.dine derìvante dalla -effettiva disinfoÌ:-ma– zione nei riguardi _dell'idea: Ma è soltanto un'•ap!pare-nza: scavando più in .profondità riappal.'e la solitudine, l'ango– scia. E' una sicurezza -- questa data ,dal concetto di collet– tività_ - molto, ma molto fragile. Basta un'ine-rzia per fo:tla cr,epare ma,ggiormente. L'individuo, a tratti, lo ,in-t-uisce. Dice un v-erso tragico di Brecht {si ba-di, di un poeta marxista): e< Ogni mattina per guadagnarmi il pane vado al mercato do-ve si sm~roiano menzogne. Pieno di speranza, mi metto in fila i-n mezzo ,ai verodito-r,i ». L'individuo, condizionato da una collettiv-ità basata sulla tecnica ,economica, è -co-stretto dalla meòesima forza centri• peta della c-ollettività ad un ruolo di unità-st,andard, ,con gli ,stessi -desideri (non· suoi, ma propinaii,g-li) ai consumare determinate merci : la merce-Dio, la merce-cultura, la merce– came in scatola X, la merce-camici-e Z. Noti-amo, ripren– dend-o ,quanto •detto alcuni capitoli prima, che in- tutto ciò non cèè -immaginazione, ma una ragione-strumento. C-io:è -una ortodossia, ir_nmutata apche se sono camb-iati i sistemi eco-no~ miei. Gli uni, i libedl-i, si spacciano per coloro che sanno ( per citare S. Agost-inj), Confessioni V, III). Per gli altri, i marxisti, il sale è direntato insipido { Matteo 5, 13). Ha parte degli uni, e. d;e~lj altri ~u~-lsiasi pe_rsona non in-tegrata nella :loro co.llett1v1ta (e qumd1 non •d1v,en.uta uomo-massa legato •al medesimo si~tema economico) è trattata ,con sprez- ,,. ra,giorie usata quale strumento per raggiunge,re l'irrazionale assurdo. zo e spietata durezza. Dalla eonstata,io~e eh~ ::gi ,i~?• v.Jide le e~letti~ità economiche -discende ehe s1 ncerca 11 ben-e c0Hett1vo, pmt– tosto che il bene com !u.ne . Dove per collettivo si intende il bene ,d· u.q.a classe soèiale, oppure di una categoria spe~:iifica Impiantando siffatta equazione,_ fine dell'uomo n-on è più la fede, ma l'irrazionale. Tutto diviene mer,ce e strumento (fode -,compresa) per raggiungere l '.irraziona-1-e, i:l qual,e irra– zionale ora- è qui, ora è là, si sposta imprevedihilmente (a dispetto -dello strumento-ragione) e lascia ',di continuo l'indi– vidu,o in uno stato di disperata inso·ddisfazione. In altri ter- mini: si è mercificata l'idea. , Tutto •questo -(non i risultati, ma l'ispirazione) non ha nulla in ·comune con la ii:aternità,- ,e n-epp-iue· con la socia– lità, ma è soltanto l'attuazione inevitabìle di liberalismo e marxismo.

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