l'ordine civile - anno II - n. 17 - 1 settembre 1960

b l'ordine c_ivile bili, e. tfJle processo apipartiene al grande dramma che carat– terizza la nascita dell.o 1 spirito occidentale. Il clericus laicus si accontenta originariamente di pr;ote– stare. in modo occasionale, in -casi particolari o prendendo spunto da qùalche pretesto; in seguito protesta più aperta– me,ite, sopratutto quando beneficia del favore e della prote– zione di un qualche principe; infine, all'epoca dell'iU~m,i– nisTT!,o e nel regno dello " scientismo " moderno, egli affet;ma la pretesa sovrana di eiercitare una priorità nell'orientamento degli spir-iti. In tale p!rocesso il marxismo esercitq- una fun• zione particolare; attraverso il marxismo la maggior parte . dei lavoratori è stata conquistata, anch'essa, alfa secolarizza– zione dello spirito ed 1<1ll.o scientismo. Non a caso Marx, ha preteso. che il socialism,o sia_una " scienza ".. * * * Se è dunque il clericus /qicus che effettua la • trascrizio– ne a favore del, saeculu_m, quali sono gli elementi ed i temi della sfera. religiosa e I teologica çhe egli volge_ a favore del tempo e dello spazio, della natl!,ra e çl,ella storia? Comunqué sia, oseremo· aflermare éhe la cristianità latina ha, impresso nel mondo occide11,tal~ ··un'impron;ta fondameiitale~ ed è al– l'interno di tale impronta che il clericus laicus si 1iiuove egli stesso spirituahneni~. Senza dubbio egli avrebbe potuto tro– vare la .sua detérminazione nella filosofia greca, ma i con– cetti più profondi di questa filosofia erano passafi nel cri– sifonesimò e vi avevano trovato posto sotto un'imnronta cri– stiana. Soltanto in un~ iase molto tardiva della s~colarizza– zione, a misura che ,J pensiero secolare si allonwnava dalle site origini per· obbedire alla propria logica, e ;sopratutto quàndo tale pensiero e 1bbe preso chiaramente cosci~nza della suà dipendenza nei rigl,.,,ardidell'eredità religiosa qel passato ( Nietzsche, Sartre), soltanto allora lo spirito seco{are ruppe quasi completamente con l'impronta cristiana fc;ndamentale. Mà, a tale livello, la stçcolarizzazione lia perso la .,ua wstan- za ed il suo slàncio. \ Prescindendo da questa fase tardiva, si può 'ammettere che~ formato· e penetrato da più di mille anni di çristianesi– mo, lo spirito occidéntale è stato segnato da iina d~terminata impronta, che proponjo di chiamare "caÌegoriale}'. Di con– seguenza, è proprio nell'interno di questa improiJ,ta catego– riale che si eflettua la I secolarizzàzione dello spirito occiden– tale. Possiamo adesso tornare alla domanda che ~i eravamo posti: tra gli elementi assai vari 'che costituiscono lp religione cristiana, quali sono qitelli che il secolarismo occitl,ental~ ha tràscritto nel saeculum? La nostra ·risposta pui, es.~e"re soltanto un abbozzo, e la presentiamo con ogni riserva: ' 1) Ciò che è stato improntato alla teologia giudaico-cri– stiana e volto poi in flJiVoredel saeculum, è innanzitutto l'idea che l'uomo vi~eva originariamente nello statuto della giustifi– cazione_, che il pe,ccato originale l'ha strappato a t~le • statuto, condannandolo al dolore ed alla pena, al con/ liito ed :alla lotta, ma èhe l'uomo, nello stesso tempo, ha riceviito la pro- ,. messa di un giorno di gloria in cui sarà salvato '.e liberato. fohn B. Bury (The- idea of progress, McMillan, Lotidra, 193t) ha dimostrato che la concezione di un progresso lineare d,ella umanità era sconosciuto all'antich-ità classica come al medio evo. Senza dubbio i g~eci ( Eschilo, Euripide, Platone) haiino ammesso l'idea di uno sviluppo della civiltà, ma non quella di un progresso linéare. Non conosciamo bene le speculazioni di Eraclito, Pitagora ed Empedocle; ma -l'abbozzo, in Platone, di una filosofia della storia mette in luce il cammino e le-•no– zioni fondamentali del pensiero greco. Per tale pensiero, il mondo è, stato creato da Dio e di qui proviene la sua 1perf e– zione; ma si tratta di un mondo perituro e che porta in ,~é il germe del decadimento. Quando questo germe si sviluppa la divinità perde il co,:itrollo delle cose; l'ordine si dissolve ed il caos si instaura Pfogressivamente, finché la divinità ,non ricostituisce le condizio~i originarie. Il processo storico è quin– di inteso qui come ciclico. Anche in Aristo'tele, il mutamento dell'ordine delle cose appare pericoloso; bisognerebbe che esso fosse il più raro possibile e ·di minima ,portata: ·Di qui nasce l'am-mirazione dei filosofi greci di fronte alla città spar– ia-;;,a--(R'~p-,;,bb-lica di Platone). Quest~ -antica concezione del ciclo es r.es ~ione -ngornsa nella q;µarta Eqloga ...,: pag. 23 virgiliana; Leggiàmo in Marco Aurelio: cc Un uomo di qua– rant'anni, anche se di media levatura, ha fatto probabilmente esperienza di tutto ciò che è stato e di tutto ciò che l'avve– nire ,può serbare, tanto il •mondo è uniforme >>. L'irruzione della filosofia giudaico-cristiana ha posto fine all'interpretazione ciclica della storia umana. Da allora questa sto'ria è 9rientata verso un fine; essa diviene un « processo >> nella « -economia >> della salvezza umana. La venuta di Cristo nella· storia, la sua Passione ed il suo Ritorno sono gli episodi drammatici fondamentali della storia umana. La Provvidenza appare come la potenza reggitrice della sio-ria. La storia di– viene un fenomeno unico, che si realizza in « questo ii << eon ii e non rincom•incerà. Questa interpretazione teologica della storia trova la sua trascrizione secolare fin dall'ultimo periodo del Rinasci;iento, • ma. soprattutto dalla fine del XVIII secolo. L'idea di una « per- f ettibilvià >> dell'uomo si applica ormai ·all'uomo che cerca la propria perfezione nel tempo e nello spàzio. Volgarizzata, questa nozione diviene in seguito quella del « progresso n : è Condorcet che per la prima volta la applica all'umanità, ed essa viene in seguito elaborata sistematicamente da Comte e da Spencer. In Marx, sotto ·l'iroflueriza di Hegel, l'idea del progresso prende l'abito della dialettica materialistica; da ·allora non si tratta più di un moto lineare, ma, grazie alla. tesi della necessità storica, il significato materiale del pro– gresso viene -ancor più sottolineato. Nella « Tragedia dell'Umanesimo ii (Verità e menzogna nell'immagine occidentale dell'uomo, II ediz., pag. 54) Hein– rich Weinstock ·fa osservare che atfrm3erso l'idea di un << im- • pero millenario ll riappare sempre il tentativo di istituire sulla terra il Regno di J)io. Da Gioacchino da Fiore e dagli anabat– tisti a Marx, Stalin ed Hitler, si tratta sempre di tentare di instaurare .un •e< santo impero >i• secolare. L'escatologia dgo– stiniana degenera in millenarismo; ma, con le sue promesse utop-istiche, questo millenarismo riempirà Yl vuoto insoppor– tabile che doveva necessariamente provocare la· distruzione della promessa cristiana: « Anche una volta scomparso ci,'1 -che ne era la vera sostanza, la concezione agostiniana resta. for,malmente viva; il ritm'o ternario dello stato paradisiaco, de.l peccato e della redenzione si è ~oltanto -secolarizzato in stato ' di natura, in corruzio-nè civilizza-trice ed in riconciliaz.ione della natura e della cu.ltura,' secondo lo schema di Rousseau, ,:al quale i successori • non hanno portato che dei ritocchi n ( op. cit. pp. 171-17<2). Tutta la filosofia sociale moderna riinane, in un modo o nell'altr_o, legata all'impronta categoriale, sia attraverso l'idea della pe;rfettibilità umana, sia attraverso quella del progresso, sia per quella di una lotta di classe che conduce progressiva– mente all'emancipazione, sia per . ogni altra via. Il motore della salvezza secolare può trovarsi nella ragione illuminata, nella dialettica storica, nello « spirito dèl mondo l> hegeliano che torna su se stesso, nel proletariato, nella, razza; in ogni modo esso -esprime, ereditata dalla teologia della redenzione, l'idea direttrice - secolarizzata ~ di una salvezza dell'uma– nità nellò spazio e nel tempo, nella natura! e nella -storia. La dialettica di questa secolarizzazione implica che la fede nell'amancipaziorie dell'uomo, la credenza che egli sarà salvato qui in terra, si scontri violentemente con la realtà. Da tale urto ~i generano dei corti circuiti quali il pessimismo e lo sQetti-cis.m_o,•che però non spezzano mai la massa de.l flusso principiale. E' da notare che tali còrti circuiti appartengono alla fase tardiva della secolarizzaz,ione. ( Schppenauer, Edwarrl von Hàrtmann ). La trascrizione della· teologia nelle categorie dello spazio e. del tempo porta con sé l'eliminazione progressiva del so– prannaturale, il rigetto fuori' della storia della Provvidenza j'-livina e di ogni destino trascendente promesso all'uomo ecl all'umanità. Lo spa;-,io ed· il tempo appaiono d'ora innanz.j soltanto come limiti all'interno dei quali si possa ,concepire l'uomo. La categoria dominante diviene quella del ,misurabile, de.Z quantitativo. In que,sta prospettiva il mondo delle idee e dei valori umani si presenta come una semplice soprastruttura sovrapposta al reale, come un,a semplice « doxa >i. Non si può dire che questn __ JJ1,on9,o sia. necessariamente. svalorizzato; al contrario, l'invasione dell'ùulividualismo ha posto l'accen– to s1.1,(~aloTe-del soggettivo. Ma questo soggettivismo ha una

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