l’ordine civile - anno II - n. 14 - 15 luglio 1960

PiJato o l'abdicazione della legge Gesù subì due processi : prima quello religioso, poi ,quello civile; quello religioso da parte del popolo eletto e portatore della Rivelazione di Dio, quello civile da parté del Ia'ppresentante di Roma che riassumeva l'ordine razion'ale nella sua forma ,conclusiva e effettuale, cioè politica. Ed .è importante ,notare come Gesù passi dalle mani del potel'.e religioso in quelle de'l potere civile, perché è nell'ordine ,civile che .tr'ova la sua verifica quello religioso, rimanendo l'uomo tanto -più uomo ,quanto più si eleva in Dio; Ed è altret- . I tanto importante rilevare che il tradimento alla verità re'li- giosa comporta la confusione, provoca l'intrigo, consuma l'in– ,giustizia nell'ordine civile; e da questa ingiusti.zia non si esce .se non vivendo fino in fondo il dramma della verità, conclu– ,dendo in un gesto di eroismo. - Il disordine civile appare già in coloro che avevano acèu• .sato calunniosame:rite Gesu nell'ordine religioso. Infatti, i Giu– dei e i loro capi accusano Gesù dinanzi a Pilato con una nuova menzo,gna .:_____: e la menzogna è' il primo delitto civile, come la :falsa moneta è il primo delitto in materia ,di finanze - e tale ·menzogna si accompagna a un vergognoso atto di lealismo yerso l'odiato straniero oppress·ore: come è vero che chi è bugiardo è codardo, e come pena immediata ha di per– dere fin nelle radici del cuore la libertà. cc Abbiamo trova•to costui che seduce la nazione e -proibisce di pagare il_ tributo a Cesare, e dice che egli stesso è il Cristo Re >> ( Le. XXIII, 2). Si noti, in particolare, quel ,cc abbiamo trovato ))' che fa dei Giudei pure dei dela-tori, la figura più vile in tempo di per• secuzione, senza neppure l'ufficialità ,della spia. Pilato riteneva di trovarsi di fronte a uno dei soliti feno– meni religiosi dell'Orienté e a una delle tante beghe dei Giudei, sapendo, inoltre, ehe cc i pontefici gli avevano· conse– segnato Gèsù per invidia )), ,come ci riferiscono Marco e Mat• teo (Mc. XV, 10; Mtt. XXVII, 18). Pilato, pertanto, iniziò l'interrogatorio di Gesù ,con il cuore pieno di odio contro quei Giudei che più nulla avevano dello spirito religioso e civile dei Maccabei (I iMacc. VIII): quell'avversione che ave. va radici nel caratteristico senso di ,dignità civile dei Romani e che esploderà con inaudita violenza sotto Tito e Vespasiano, facendosi strumen-to della profezia di Gesù sulla distruzione di Gerusalemme e la dispersione degli Ebrei. • Chiese dunque Pilato, cori ill]lpercèttibile ironia: cc Sei tu il Re dei Giudei? >>.Ma Gesù, eome sempre aveva fatto,' spo• stò di eolpo la questione dal piano terrestre a quello della Rivelazione, ponendo senza indugio il problema della verità ' integrale : cc Il Regno mio non ha origine da questo mondo : e se l'avesse, i miei seguaci avrebbero lottato perché io n:on fossi èonsegnato ai Giudei )) {Giov. XVIII, 36). La categorica dichiarazione divina e 1a. pratica dimostrazioil.é moho romana (cioè in termini ,cli lotta politica, e armata), dilatarono nel– l'anima di Pilato il dramma della verità: come I'incisione del chirurgo viene immediatamente aperta a squarcio dagli altri strumenti per penetrare in profondità. cc Allora tu sei veramente Re )), ri'batte eon stupore ag• grottato il Proconsole rom~no. E Gesù: <c Io a questo ~ono stato generato e a ·questo sono venuto nel mondo, pèr rendere testimonianza alla Verità. Ognuno che è dalla: Verità, ascolta la mia ,voi:e >>( Giov. XVIII, 37 /38). Che Pilato fosse turbato ulteriormente da. queg,ta dichia– razione mediante l;i quàle il Cristo gli si rivelava testimone della Verità e la stessa Verità incarnata, lo dimostra il fatto che Pilato para il -colpo eon quella scettica e cinica .domanda che il mondo senza Cristo suole rivolgersi, soprattutto quando dichiara di avere seppellito Dio o averlo moltiplicato negli di Giacinto Scaltriti o. p. dei : cc Che cosa è la verità? )); Poiché era Pilato che lo chie– deva' a se stesso e non a Gesù. I Romani, però, erano giunti a una certa maggiorità poli. tica, CQm_e i Greci avevano raggiunto una certa ·p·erfezione filo-. sofi.ca ~d estetica, e gli Ebrei avevano riçonosciuto nel Cristo il Messia promesso: nella quale -confluenza delle .diverse fonti. si verificava quella che San Paolo chiama, scrivendo ai Galati, <c fa pienezza dei tempi >>( Gal. IV, 4). E per il Romano la Veri•tà si concretava· nell'amministraziope -della giustizia le-. gale, cio,è quella politica che ordina architettonieamente ogiµ, essere al bene comune, cui il gladio di Roma, simbolo -di giu, stizi;i e di fortezza, :faceva da tutela e sanzione sotto il segno, delle a,quile imperiali. Pereiò, Pilato, troncando bruscamente la disquisizione ap,pena iniziata intorno alla Verità e alla regalità clella medesima, riacquista il pieno senso del vero sul piano del ,diritto pubblico e, volgendosi al popolo degli aceu, satori e ai loro pontefici,' 4i,chiara : <c lo non trovo alcun mo, tivo di colpa in que~t'uomo >> (Le. XXIIl 1 4). • :[\'la nel breve dialogo iniziale con Gesù, Pilato era siato come attirato in'. ;primo, pi.ano da una m,acchina da presa, e posto sotto il potente riflettore della luce di Cristo : adesso non pO'teva più ritrarsi qalla scen!l pe.r rinunciare alla sua p_arte. di p;dmo a.ttore ·ne}proceS!ìO eivile e politico intentato alla Verj.tà. E. in.fatti,, gli rispose immediatamente com_e una catapulta l'opposto giudizio degli accusatori i quali cc rinfor– zavano -dicendo: agita il popolo insegnando per tutta la Giu, dea a cominciare dalla Galilea fin •qui>> (Le. ib.). Pilato sente che non può sfuggire, e allora dà di mano a tutte le sue ri– sorse : contrappone H ,diritto di Roma alla religione di lsraele 1 ma per finire in un abb:raccìo mortale per cui sprofonderanno insieme avvinti, per avere entrambi tra:dito la Verità di Gesù Cristo, vero Dio e ~ero Re. • Sentendo che Gesù veni,va dalla GaHlea·, e .sapendo che per quelle feste era venuto a Gerusalemme Ero-de, vassallo dei ];lomani per quella regione, Pilato eolse· la pàlla al balzo, ten• tando ·di insabbiare il processo con l'inviare Gesù a Erode, su~ giudice di prima istanza. E come Pilato. sperava, Erode rj.~ • mandò Gesù assolto, si~ pure· con la q~alifica di re da bur1'a 1 confermandosi qosì che un ordine· ,civile sta,gnante nella schilE vitù, come ,quello, .che <È:rodè impersonava, n~n h.ii, più afo~ri s-qssulto di vita se non ~iène a co,mpìere. ii mira-colo quJliJ Vrrità che sola c(f~ liberi. I(discimoséere la Ve:i-it~, peralttò\ a~omuna gli UOJil.ini nell'e:i;:ro:i;è; e perciò, da quel '.gfornò;:·1,; padrone è il servo, ,,Pilato e Erodé, ·41vennero _a:i;nici, a: 'rthHid loro, .da veri. ~emici che. erano e -co.mè.sostanzi.al: i;nente :·rirtjìi'l nevano ( Le. XXIII, 1'2). , • • • , . . . '_- • , G-iuridieamente e moral~e~iè cò~fortato dal giu'dizìo,'clì' Erode, il nostro Pilato ~~ ripresentò alla folla dièlii;irindo. per la seconda volta Ge.sù innocente. 1Sentìil b~sognÒ,.tuttavia, d,i appoggiare •questa sua dichiarazione ,di Verità con due stam.~ pelle, segno dell'infermità elaudicante delll!, sua coscienza:·· :farà dimettere ·questo innocente d01po ave.rio castigato eon la flagellazione (cquasi che l'esser'e calunniato sia una colpa!); e poi lo proporrà alla liberazione per: grazia,· come era con~ sùetudine in o~i festa ( quasi che l'innoeenza non avesse di– ritto per sé alla liberazione). Né ·basta, perché Pilato; a fine di essere sictJro che la scelta fosse portata su Gesù. lo acconnia per l'alternativa a un certo Barabba, :famoso· capo di rivoltosi, in prigione rper omicidio nell'occasione appunto d'ùna rivol~à: i' Giudei non sarebb.ero .scesi tanto, in basso da •preferire l'in– nocente Gesù al ·colpevole Barahb_a:, e s9prattutto non avreb– bero osato sfidàre l'Autorità di_ R(!ma' eh~' qa Bara'hba era stata offesa. Così, aucora, •;pilato .. c~rcava eon ~ri,ez:i:a,biza_nlin'a

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