l’ordine civile - anno II - n. 14 - 15 luglio 1960

bi ,pag. 22 che .rendono l'identi,ficazione e la sug– gestione più stabile e duratura. Da :quanto affermato, sulla scorta ,di questi esempi colti ,ca,sualmente, ne con– segue ·che particolarmente immorali so– no sopra-ttutto qu•ei :Ei,lm che ,esaltano atteggiamenti errati ma ,pieni di fasci– no giusti1ficando1i in un contesto di si-• tuazioui •ll'rtifi.cio:se eid offrendo •così la possi·bilità di tutta una serie di identifi– cazioni particolarmente suggestive, dato che proprio la trama del film si è preoc– •cupata di •«.vaccinare )) e di giustifica– re ,con speciosi pretesti il loro ,caratte– re immorale. Vorremmo fare un paio ·d'esempi a •propo,sito di d~e film molto recenti. « Scandalo al sole )> di Delmer Dav·es, tratto da un best-seller « impe– gnato », è attualmente in tprogr,amma– zione con molto successo. Personaggi positivi di questo film sono due giova– nissimi, piuttosto simpatici, che si ama– no i,n piena ~·nnoceinza, ostacol,ati da un paio assortito di genitori• •e favorito da– gli 1a'1tridue. La tesi ,di fondo è : •« l'aimo– ,r,e,è una cosa meraV'igiliosa, 1 vince 1tuHo )). I genitori che ostacolano la debordante leggerezza ,dei rispettiv,i figli (,giustifica– ta nel film ,dal fatto che i due giovani, privi ,del senso del peccato, sembrano come giocare) sono il padre del ragaz– zo ( che, essendo un ubriacone, è un Cattivo) e la madre della rngazza (che, essendo una sorta di isterica ossessio– nata dal sesso, è ·anche lei Cattiva). Fan– no dunque bene i due restanti genitori a conv-olare a ·seconde e giuste nozze. I•n definitiva il naturalistico ed a:mora– le modo ,di comportarsi dei due figlioli ( personaggi che più consentono l'iden– ti,ficazione dei giovani spettatori) viene giustificato passo passo dalla situazione cc pseudoveristica » in ,cui i giovani so– no po,s~i r(,ee l'hanno tutti' con loro che sono i soli buoni). Secondo esempio: i protagonisti 'di due film molto recenti, << Audace col– po dei soliti ignoti )J ,di Nanni Loy e {e I sette la:dri >l di Henry Hathaway, s 1 i at– tirano ugualmente tutta la simpatia ·del– lo spettatore. I loro furti ,non sono dan– nosi, no,n recano :fa:sti,dfo -a nessun·o, •so– no ,a,d,di:r,ibturaconsuma,ti ai ,danni •di En– ti che non hanno eceessi~ament•e merit'a. to •quei solrdi {-i,l I Totòcarlcio nel 'P'rimo caso e il Oa,sinò di Mo·ntec•arlo rie'1 secon– •do) : ilo spetta to·re in tutta p,ace •so·st,i 1 ene i ccbuoni l,a1dri», speTa nel.fa riuscita ,del– le loro rùm,prese, •si ,augura ,che· uua·voha tallito·:afouni sim,patic<i vofonterosi riesca– no a <e ,fare fessa >> la •so·cietà. Stand~ così le ·cose poco im,porta poi che i due film, per fare quadrare il bilancio •di un'astraHa •mnrarHtà, co,stringano i l,a– dri, pro 1 prio nella scena finale ... a resti– tui,re !i!l mallO'ppo idi 1foro spontanea volontà. Citia,mo ancora da Musatti: cc Ciò che doV':rebbe eS'sere evit 1 ato è fa ,pre- • ,sentlazione CO!nrcreta,e di,reUa ,d-i,atti di V'iolenza nei loro particolari esecutivi : e ciò indipendentemente ,dalla posizio– ne che tali atti hanno nel comples·so del racconto, ad esempio ·indipendente-– mente dal fatto· che il respo;nsahile, di tali' atti venga• nel film ad itato ad una condanna e_si-a destinato a subire un castigo. • Quella rappresentazione con– creta e particol 1 areggiata è infatti spe– cialmente suscettibile di esercitare - sull~ ba,se di una naturale disposizione alla violenza, repressa o no - una azio- . ne ·suggestiva molto intensa, che indu– ca a -compo11t-amenti ,i,mit,afrvi >>{ 3). Ta– le affermazione ci sembra che bolli •con sufficiente energia l'impiego del sadi– smo ·e della violenza graruita, la presen– tazione di perversioni sessuali travesti– te da 1 cc macchiette c~miche >> a cui il cinema ci v,a abituando, particolarmen– te da due o tre anni .a. questa parte. L'argomento sarebbe suscettibile di hen più amR_io sv.iluppo. Noi preferia– mo limitarci a questi spunti introdutti- 1 vi per sottolineare ancora una volta la necessità e prorficuità di quelle iniziati– v<; di « intro,duzione .al cinema JJ (cine– .club, cineforum, ecc ..) che, tendendo a far assumere, immediata,mente ,dopo la pr,O'ieziO!ne,la posiziO'ne di criti 1 co· aillo spettato.re , ,gli permettono di prende– re ·co,scienza deH',Me111tific<azione' ,che si è verific,ata e ,quindi di metterla in crisi, cosa che non è sempre facile av– venp:a naturalmente, dato l'effetto ip– noide ,del film: cc ,per esso lo spettatore si trov,a, rper ,co,sì ,d;·'l.'e. riversato nella immagine ,mobile e fatica a tornare - anche a luci accese - dalla dimensione del modo djl ombre dello scher,rn o ( spa– zio, tempo, ambiente ideale della ,vi– cenda, atmosfera f~talizzata dalla vo– lontà del regista, in cui quindi qualsia– si atto anche di eroica volontà del per– sonag,gio è passivamente condiviso •dal– lo spettatore nella subcoscienza della· predestinazione di tutto), dalla ,dimen– sione dello •schermo •- dicevamo - al– la dimensiorne del suo mondo natura- le >>{ 4). Data ,poi la limitatezza di tali inizia– tive e la loro' impossibile estensi~me a tutta la- ma,ssa de11;lispettotori, è neces– sario anche po·stulare una revisione de– gli attuali ,criteri di censura, specie per quanto riguarda i pubblici giov,anili. LEANDRO CASTELLANI (1) Cesare L. Musatti • « Psicoanalisi ·e vita contemporanea ", Boringhieri 1960, pa•gi– na 209. '(2) cfr. Musatt;. op. cit., prug, 21'1. (3) cfr. Musatti, op .. cit. pa,g. 214. ( 4) ·Raffaèle La-porta • « Esempio di lezione sul film spettacolare ", in « ll fi1m e i problemi dell'educazione», Bocca 1953 pag. 127. • I giovani entrepreneur Nel suo libro, cc La Rus-sia di Kru– sciov JJ, il giornalista inglese E,dw,ard ·Crankshaw ,parla della nuova genera– zione ,russa che attualmente st,a a,ssumen– do •caTi•~he important,i, anche :dov,e il controllo del ·partito rimane molto •ri– gido: nel corpo . diplomatico, fra gli l!,VVocati, i giornalisti, alla radio, nello esercito· e neUe Univ:ersità. In contr11:sto completo •ai loro prede- . eessori, rimanenz·a dell'ep<•Ca di ·Stalin, l'ordine civile Crankshaw trova questi giovani con una trentina ,ì:l'anni, di maniere gal'bate e socievoli, s,pesso con un aHeggiamento legge.rmente ironico verso la vita, e so– prattutto in possesso di un senso acu– to d:ellè realtà della situazione, sia so– vietica, •sia oltre cortina. Chi visita la Russia oggi, abituato agli atteggiamen– ti intransigenti ed aggressivi della ge– nerazione precedente non può evitare di essere còlpito dagli atteggiamenti di questa gioventù, che, come descrive Cran'kshaw," sente un disprez~o profon- do verso i loro antenati. - Passeggiando la sera per le strade principali ,di Mosca e Leningrado sì prende facilmente cont,atto con i gio– vani membri di qu~sta nuova genera– zione, gli studenti universitari ed i gio– vani impiegati. Basta manifestare un interesse u'ei loro affari. Si tratta. ,di. affari ben precisi: oam– bio di dollari o sterline, vendite di ve. stiario occidentale, ed il mercato delle ikone e le immagini religiose. So'l}-O af– fari che 1 per quanto appaiano innocui, portano grarvi conseguenze a chi- è sco– perto dal.la poiizia, ma essendo così vantaggiosi, sia dal punto di vi,sta del turista, che riceve due o tre volte il • cam'bio uffo.ciale, eia per l'.entrepren'eur che supplementa la sua borsa di studio e magari si permette qualche lusso oc– cidentale, un disco di jazz o un~ nuo– va giacca a doppio spacco, il traffi,co continua lo stesso, anzi, -quasi ·con l'aria di sfida alla polizia. Come i loro ,colleghi occidentali, questi cc uomini d'.affari J> si vestono cor– rett_amente all'ultima moda. Per i gio– vani •è l'cc Ivy League », tratto ,dagli stu– denti universitari americani: colori scuri, camicie a •righe, i colletti con i bottoncini, cravatte rigate, moda .che contrasta ,così nettamente -con il tipico aspetto russo che, qualche volta, sono presi iper .stranieri. Certi mo·strano -scarso interesse per i loro clienti. Ormai hanno avuto contat– to suffi,ciente con l'estero -attraverso i· turisti per •soddi,sfare le .loro cùriosità. Altri invece, sia per facilitare le trat– ta'tiv•e, sia per i 1 ntieresse rpersO'nafo, of– frono una birra o un gelato al caffè do– ve si discute con •éomodo non •solo il problema immediato, -~a qualsiasi ar– •gomento. Si ha l'impressione gradevole di scambiare idee ·in una conversazione franca e aperta e di trattare .con ragazzi che vedono le cose stranamente chiare, smascherate, senza nessun palliativo._ Ma come se vedessero le cose troppo chi,are, in una luce troppo forte, si pro– teggono col loro atteggiamento carat– teristico di ironia. Si può pensare che •questo atteggia– mento sia il frutto delle loro ésperien– ze di ·entrepreneur. Gli affari sono gli aff,a•ri; bi,sogna s-apeTli tratit·are e sop:r,av– vivere, ma poi ci si riflette •che è l'am- • biente proprio che glielo instilla. I viaggiatori occidentali nell'URSS si lagnano spesso di un'aria pesante, sof– focante. Quest'atmosfera· è dovuta in parte all'eterno diluvi~ di propaganda,

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