l’ordine civile - anno II - n. 14 - 15 luglio 1960

OPINIONI E I fatti e Caro Baget, la rivista Ordine civile è forse l'unico periodico politico che, in questo triste periodo ,di luoghi comuni e di babele ideologica, può gloriarsi di ,aver servito la verità e di aver sempre compiuto anJaZisi e diagnosi concrete degli avveni– menti. Ed i f,a-tti finiscono per dar ragione alle tanto criticate asserzioni di Ordine •civile. Più volte questà rivista ha denunciato l'assurdo çli con· tinuare a pensare in poJitica in termini di fascismo ed anti– fascismo, più vo.Zte ha chiaramente avvertito dei pericoli che necessariamente implica tale mentalità; l 'attua.le situazione genovese ,mostra in termini fin troppo chiari e drammatici le conseguenze di tale mentalità ed a quali assurd,i si può giungere se" si parte da tali premesse. In nome della Costitu– zione •democratica e della -libertà si vuole impedire il con– gresso di un partito, è forse questa libertà? Con quale diritto la piazza vuol impedire con la forza il congresso di un par– ti-to anche. se detto partito si assume incostituzionale? 1 pro– fessori ·di università che hanno preso parie alle proteste spie– ghino, se ne sono ,capaci, fino a qual punto qu~sta impennata è conforme ai concett.i di libertà di pensiero e di associazione sanciti nella Costituzione che essi pretendono difendere e la azione dei teppisti contro le forze· .dell'ordine legittimarriente costituito compatibile con l'idea di Stato di diritto? Dicono: il c·ongresso a Genova è una provocazion·e. Que– sto è un ragionamento degno di Tartufo; è lecito peccare se sii pe·cca ,di nascosto. Per cui quando servono a sostenere un, governo o gli assessori socialisti e comunisti {/,ella Giunta Milazzo oppure varie amministr•azioni comunali denwcristane e socialcomuni:i,te i voti missini vengono con formule più o meno ipocrite accettati; quando invece si· vuol creare disor- DIBATTITI il senso dello Stato dini e tentare di crearè atmosfere frontiste ci si ricorda che il m.s.i. è totalitario e fascista. Ma c'è di più, ,la legge che doveva ,dichiarare l'incosti<tuzio11Jalità del m,s.i., presentata a suo tempo da Scelba, se ben ricordo, non passò in parlamento perchè non aveva il ·necessario appoggio delle sinistre. Tengo a preoisare la mia pro,f onda avversione all'idea fasc1Jsta così come ad ogni ideologia totalitaria. Proprio perchè amo la libertà mi addolora vedere questi falsi difensori della· libertà che tentano ,la sopraffazion•e; mi preoccupa vedere -che si da l'allarme a destra mentre il per.icolo ~mminente è a sinistra, mi sdegna assistere aUa disinvolta sicurezza coU.a quale in nome deUa democrazia si ·calpestano continwamente la libertà ~ la dignità de,.icittadini. I politici si adoprano ad addormentare le masse èon vaghe polemù;he e nel fratt!_!mpo i secolari problemi della nazione restano insoluti; il popolo ha bisogno di ordine e pace sociale, di maggiori possibilità e migliori condizioni di lavoro, di assennate e concrete riforme; i politici di oggi of– frono invece .l'ordinamento regionale, la nazionalizzazione- del– le industrie elettriche, il referendum, la discussa e discutibile riforma. della scuola, l'antifascismo, l'apertura a sinistra e la proporzionale nelle elezioni provinciali ( ometto ogni consi– derazione sulla correttezza di voler mutare una legge eletto– rale per f,avorire una determinata operazione politica). Quesl!i insulsi programmi vengono presentati come la panacea di tutti i mali della nostra società e perchè il popolo non possa valu– tarli e qui11Jdi' scoprire il trz,.,ccoecco .che le. sinistre si mettono a gridare "all'untore" contro pericoli remoti ,ed •incoilisistenti. _ Purtroppo viviamo -in un'epoca nella quale i cacc.iatori di streghe riescon•o a farsi passare per progressisti! Ringraziandoti ifell' ospitalità GIAN VITTORIO R1cc1 Posizioni e programmi della «Base» POLEMICHE ne:r conto di fattori esterni che di fatto la condizionano e deve farsi carico di garantire non la libertà in senso uni– versale ed astratto, ma le libertà stori– camente esistenti >>. Tale affermazione è motivata con un giudizio sulla natura della politica. La rivista di Antonio Giolitti « Pas– sato e presente >> ha .posto al~uni pro– blemi ,ai dirigenti della << Base >>. Le do– mande sono state poste dalla re'dazione, con preciso senso dei problemi e rigore di e•spressione, :così che Granelli, De Mi– ta, Fontana ed Andreatta hanno dovu– to affrontare i maggiori •problemi di qualificazione che la sinistra democri– stiana ha dinanzi. 1. << L1affermazione ,di un "metodo i:ihera1e': :in campo cattoli,co, sostiene l 1 à reldaziòne ,di "Passato e prese,nte" è ,com– prensibile come polemica contro chi ha una visione della società ordinata inte– gralmente secondo principi cristiani ll. ·« 1M:ase d~ que'Sta ,pnsiz,ione di par– tenza non si giunge poi fino al rifiu– to del partito éattolico in quanto tale, potranno restare vivi i germi di pole– mica e •di ,d,i,stinzione da:ll'i,deologia in– tegralista? E se d'altra partè la distin- • g, zione e l'ori-ginalità si limitano ad una adozione di meto 1 dologia liberale, qual è il sistema di criteri che fonderà coe– rentemente .le scelte politiche e potrà salV<aguardare dal trasformismo? ii. « Ino<ltre i,l rifiut~· dell',az,ione c.d: cul– turale e la 1 precisa limitazione dell'azio– ne politica all'ambito dei partiti non ri– schiano di rendere vuoto ogni meto,do politico che si astiene dall'intervenire nel libero gioco delle forze della socie– tà civile, le quali così finiscono per controllare ogni mossa di fondo delle forze ,politiche in senso stretto? ii. La tesi centrale della Base, è che mentre la cultura tenue « •ad elaborare le premesse del convincimento politico . • o se più si vuole a scoprire le ',rngioni della libertà e le motivazioni dell'impe– gno pratico, Fazione ·politica deve te- << A nostro giudizio Ìa politica può configurarsi come scienza di. organizza– zazione dello 1 Stato ; di qui il suo signi– ficato prevalentemente strumentale, di metodo •che accetta· e garantisce le li– bertà storicamente esistenti, senz.a •cri– stallizzarle in u.n particolare momentoll. La filosofi.a _che sta a base di •questa definizione non può essere che il posi– tivismo 10 1 gico. Il valore viene rinviato alla zona dell'irrazionale ed il l'azionale viene ricondotto nei termini della logi– ca minore. La politica viene ridotta -ad una tecni– ca logica, ad una ,scienza di organizza– zio·ne. Con ciò essa viene negata nella sua stessa dimensione 1pratica. Perchè ridotta ad una scienza ,dell'organizza-

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