l’ordine civile - anno II - n. 14 - 15 luglio 1960

pag. 12. Il panorama di questi giorni difficili per la poUtica estera americanr si com– pleta se ricordiamo i capov :;lgimenti politici avvenuti •in Turchia f! nella Co– rea del Sud, •dove due regimi dittato– riali decisamente appoggiati da W a– shington sono stati roves·oiati ,dalle for– ze popolari. E mentre l'Africa pare co,mpletamen– te, o quasi, svincolata da ogni infl,uenza americana -· e si rivolge piuuosto, pur guardinga, àll'Eu;opa ed alla Russìa - nella lontana Indonesia la Federazione del Lavoro ha· soUecitato il governo a nazfonaUzz.are tutte le proprietà ame– ricane, come misura di rappresaglia contro Pa.foto e l'appoggio de•gli Stati Unitr alle mosse militari olandesi nel– l'Iran ·occident"ale: Questo è pertanto il turbinoso colpo d'occhio che ci offre il sistema di al– leanze estere degli Stati Uniti; un ;,i. b.oUire diffuso, limitato talora alla su– perficie nel caso di sporadiche manife– stazioni o prese ·di posizione deU'estre– ma sinistra, ma aggravato in altri casi da più profondi e vasti risentvmenti di l!utto un settore' della pubblica opinio– ·ne, o addirittura reso convulso, come avviene a Cuba, allorché in ,tutta la na– ~.fone fe·rmenta un'aperta indignazione verso gli americani. E natiiralmente, è fianto ovvio ·che non val la pen~ di soUo.iinearlo, ovun– que un lieve malessere appare nei rap– porti tra gli Stati Uniti ed i loro alleati, immediatamiente, premuroso e cordiale, il medico russo è alle porte; e sappia– mo i 1'imedi offerti. 111 a Eisenhower afferma che " non possiamo far colpa a noi stessi per le azioni dei comuni;ti " e tutti dovrem– mo sentirci rassicurati; se però non ·ci sfiorasse il dubbio che, intanto i comu– nisti "ag,iscono ", in quanto vedono aperto dinanzi a sé un terreno propi– zio alle proprie manovre. E se non fos– simo certi che nei ranporti internazio• nali, come nella medicina, la malattia aggre<Jisce vanamente un orl!anismo forte, ma trQva una facile preda negli organismi già debilitati. Ma torniamo a Cuba, che rappresen– ta per noi un caso limite ed al tempo stesso un paradigma. L'accordo com– merciale del 1956 prevedeva una im– portazione annua di 3 milioni e 200.000 tonnellate di zucchero da parte degli Stati Uniti; questo zucchero ·veniva pa– gato al prezzo di mercato (,circa 3 cents alla libbra) ed in più Cuba 1'Ì!cevevaun "premio" di 2 cents per libbra. Dopo i noti sviluppi della situazio.ne che ha portato Ca·stro al potere - ,e la conse– guente riforma agraria - gli Stati Uni– ti hanno decurtalo, e forse annulleran– no del tutto, le importar,ioni di zucche– ro ·c.ubano. Inoltre, essendosi rifiutate le raffinerie straniere di la,vorare • il grezzo russo ·{ che Cuba acquistia a condizioni più favorevoli di quello ame1'icano ), si è avuta la nazionalizzaz'ione .di queste compagnie, che solo in parte rappre– ~tJn,tq,un,q m,isµrt;J 4,i rappresasUa • con- tro. l'entra'ta in vigore della legge ame– ricana sullo zucchero { pare infatti che Castrò attendesse con ansia l'approva– zione della suddetta legge, che gli ior– niva un ottimo pretesto per compiere le nazionalizzazioni). • Subito si sono verificati due fatti di import_anza capitale : I) sul p·iano economfoo : la Russia è divenuta la principale fornitrice ·di petrolio a Cuba, ed uno dei più impor– tanti acquirenti .di zucchero cubano ( un • milio rie di tonne.llate l'anno); la Cina, la çecoslovacchia, la Germania Est - hanno stipulato accord,i commer– ciali che prevedono scambi di merci. e forniture industriali; 2) sul piano politico: mentre gli ambienti poUtici · moderati degli Stati Uniti auspioono un miglioramento del– .le relazioni. con Cuba, alcuni esagitati hanno addirittura· chiesto un intervento armato nell'isola; ed ecco ·che Krusciov ha promesso •che i missili sovietici di– fenderanno l'indipern:lenza cubana, men– tre da tutta l'America • latina, e dal– l'Africa (la RAU in primo luogo) dalla stessa Europa si levano voci d,i - solidarietà per Castro. La semplice esposizione dei fatti ci pare più che sufficiente ad illustrare gli errori del dipartimento d,i St.ato americano; negazione de.Z regime di Castro ( ed ,immediato plauso e solvda– 'f'ietà dei russi); sanzioni economiche ( aiuti e prezzi favorevoli del blocco so– vietico); minacce (promesse russe di wppoggio anche militare). I rapporti di caus,a _.ad effetto ci sembrano di assa– luta evidenza. Ed allora, di fronte al fatto comp•iuto di una infiltrazione eco– nomièo-nolitica russa nell'area· dei Ca– raibi, chi dobbiamo inçolpare? ·Non basta: Eisenhower, nel èo·rso di una conferenza stamp11, ha affermato che la riduzione ·delle. impor-taziorii di zucchero non è diretta contro il ponolo cubano, ma contro • il regime di Fidel Castro. ' E ancor-a: in wn'uittima co.rvferenza stamp'a il pr:e'sidente deili Stati U.n1iti ha :dichiarato che "·Ze dittature nel– l'America Latina ,devono finire e fini– ranno"; ed Eisenhower chiederà al Con– gre~so i f on'di necess·ar,i~r un va·sto pia– no di a·iuti ecoroomici ai paesi diell'Ame– fica Latirva, in ma.do da elevare il li– veUo di vita delle masse e· predZ.UJdere la strada aWvnjiltr.azione comunista. Ottima l'affermazione ed il proposi– to; ma occorre.va proprio attendere ot· to anni e trascinare la situazione sull' or– lo della ~uerra per accorgersi che le dit– tature ( anche quella infa.,iwrité ·di TruWJlò?) debbono aver fi'ne, e che il miglior mezzo r,er tagliare la strada· al– la penetrazione comunista è ranpresen– tato dalla prevenzione, ossia dal "fare" no•i stessi auello che, altrimenti, faran- no i russi? • A questo punto mi pare opportuno prec.isare che le critiche riv.Qlfe al Pre– s•idente degli Stati - Unitii non CQ}t?t½'i, l'ordine civile scono; ovviamente, attacchi ad perso– nam, ,ma vogliono piuttosto rappre· servtare ùn modesto tributo a quel movimento d'opinione che, in tutto il mondo occidentale, e particolarmente in America, sta facendo i conti in tasca all'amm-inistrazione del presidente e scopre, purtroppo per lui o per noi, gravi deficit e pericolose incrinature~ Il processo che gli ,ambienti politici ame- 1'icani, per primi e con più sincero a.c– canimento, s.tanno compiendo, è un pro-. cesso .alla politica ~stera deg,li Stati Uni– ti, ai troppi colpi a vuoto accusati dal– la leadership americana in questi ulti– mi tempi. Lasciamo dunque agli ame– ricani di tir-are le somme ; ma diciamo chiara mente che tali risultanze interes· sa.no anche ,noi, alleati ,ed ,amici. Ma gli Stati Uniti si rendono conto da sè d,egli errori della propria politica estera, aiutati ed incitati dalle prossi– me elezioni presiden:r,iati. Ed anzi stu– pisce ,di notare, a contrasto con atti po.litici di così scarsa preveggenza e sen– sibilità, un fervore di luci:de critiche provenienti dagli ambienti più dispa– rati. Così ]ames Reston, giorni fà,. com• piva un irriverente ma gustoso accosta-_ mento sulla missione cJ,iEisenhower n. •. l'estremo oriente e quella di ]ohansson il pugile svedese battuto per K.O., ne• gli Stati Uniti ( ma allora, le dichiara– zioni dii lke sul raff orz~mento delle re– lazioni con le Filippine, Formosa, la _ Corea .del Sud, e sulla sconfitta del co– muni§mo internazionale ,in Giappone?); e ]oseph Alsop, riprendendo il par.alle– lo 'di Resl!on, . scrive, •sul New York Herald Tribune che "tale paragone dice molto sul livello che •abbiamo raggiun– to. E ci sono anche ,altre irn:licazioni. C'è l'opi:nione com,;ne di rispettabili repubblicani, per esempio, secondo ·cui il governatore Nelson Rockef eller deve essere un pazzo od un furfante, perchè ha osato ,affermare la semplice ~eritii sullo stato dehle nQ'stre difese • e della nostra econòmva". E c'è Kennedy, che in uno dei suoi numerosissimi disco·rsi, ha sollecitato una politica di aiuti esteri intesi a mi– gliorare effettivamente il livello di vita dei popoli soUosviluppati, e non limi– tata ,agli "interessi egoistici degli Stati. Uniti e delle .loro industrie"; e, rvfe– rendasi all'Africa, al Medio Oriènté e all'Asia, ha auspic~to p.iani concreti per lo sviluppo delle strutt,ure industriali di quei paesi, a cui non bastano più a>r:– bigui finanziJameriti ( che spesso riman• gono nelle ma,;i dei governanti senza raggiungere i popoli) ed un generico verbo anticomunista. ,Ed ha affermato che l'.impenrvata di Krusciov ,a Parigi ha safoato proprio gli americani, i quali si era;n,opresentati alla Conferenza al ver• tice "ma.l guidati, mal consigliati e mal prepara#". ' Ed il senatore Fullbright afferma che l'amministrazione ·"con !a sua bofià e la sua incompetenza", h!a condotto .,,il_ • prestigio e •l'frvfluenza degli Stati Uniti. ad: un nuovo ribasso''; fiellfJ refo~iQ1ti ~stere.

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