l’ordine civile - anno II - n. 13 - 1 luglio 1960

E. dopo A11leo-re 11,15 dd 27 giugno, nel1a sala n, 7 del « .Palais des Nations » a Ginevra, dove ·erano riuniti ,i dieci del,egati dai qua1,i il mondo intero si aspe,ttava per •lo meno una pa.r-. v-enza di intesa che lo tranquillizzasse sul disarmo, il. dele– gato polacco Naszawski, presiid,enit,e d'i turno, immediatam,ente dopo il disco:r,so di rottura del delagato sov,ieti,co Zorin, di– chi,ara,va ,improvvisamente chiusa ,la seduta. Ci vo-levia questo atto bruta<le e prov,ocatorio perchè fina 1 1- mente ,gli o·ccidentali aprisse,ro gJi occhi ad una verità che di recente avevamo già · esposto su ,cc Ordine Civ.ile >> •prima d·ella •conferenza al vertice in un articolo il cui titolo sinte– tizzava iap!punto questa tragica v,erità: l'URR,S non 1 può di– sarmare. In questo artico,lo e in uno precedeute de,l 14 ottohre dello t- se-orso anno dimostravamo che Krusciov, già prima della .con– ferenza al vertice era esautora,to e non pote-va quindi .aderire ad una intesa o -ad una distensione che spianasse 1a via al disarmo, ma solo consentire una tregua di ,almeno un paio d'anni, tregua della quale la Cina ha bisogno per completare il suo apparato difensivo, e realizzare il programma ch(1 già nel ilointano 1954, quando la Cina di Miao acoettò di essere alleata, ma non i•l satellite deH'URRS, pose come .co,ndi7Jione preliminare e in-derogabile alla sua collaborazione : la libe– razione dell'Asi,a, la restituzion,e de'li1'1Asi,aagli ,a,siatici. Il Kremlino avvertì, ·più o meno oscuramente, il profilarsi di queil perico,lo giallo inutilmente ,denunoiato da Gugli,el– mo II ad una Europa cinica e soettica, e reagì o•pponendo a questo razzismo grandioso, ma pericoloso perchè di,scrimi– natorio e ·non un1iversale, il messianico internamonailismo che Ma,rx considerav,a 1a base priimigenia, unica, ,inideroigahile del trionfo durativo e integrale del comunismo, e che lo stesso Marx aveva sintetizzato in quello s:lògan -che dov-eva per o1tre un secolo galvanizza-re le masse dei diseredati nella lotta con- ' tro il capitalismo: ·cc proletari di tutto il mondo unitevi! >>. ·Miao, temendo che la Russia, di cui aveva asso·Luto biso– gno p,er organiz~arsi e consollida:si, venisse a mancargli, finse di ritirarsi a -vita priva.ta per ,dedicarsi ai su01i stU'di preferiti. Intanto la di•plomaz,ia cinese che ha dietro sè tradizioni in– delebi'li di una •civiltà plurimillenaria, éd è quindi complessa, ritorta, imprevedibile, disorientante, iniziò il lento soffoca– mento nell'URRS di ogni ,tentativo di 11evisio,ne, di disten– sione, ;di coe~istenza, aecaparrand-o l'adesione, al suo comu– nismo intramsi,gente di tutti i -Ìeniin,isbi, degli irrequie,ti e so– pratutto dei •profittatori dell'oltranzismo. Vevso la fine d-el 1958, H Parti,to Comunista Cinese, ren– dendosi conto che il desiderio di pace e di una convivenza competiti-via coH'Ocoidente, si stava :r,afforzando in Russia, ma non volendo aneora attaocarla frontalmente, inveì con estrema v,iol.enza .co111troTito e il suo revi,sionismo, denun– c~andolo come traditore -della causa prole,t,a11ia. lntevrogato in pr,oposi<to ad. un gio,rnralista, Tito rispose testualmente: « Ho l'impressione che i cinesi se la prendano violentemente con me, perchè non possono attaccare direttamente quelli che vorrebbero attaccare ». Col 1959 le ·occasioni di dissenso e di dissidi·o fra Mo,sca e Pek,i:no si a·ccentuarouo e si moltiplicarono, pur restando oc.cuiltate fra le pieghe deUa rumoroisa, ossessionante campa– gna propagandistica .contro il colonialismo e l'imperialismo degli Occiident,aiLi i ,qua'li, del rest·o, coi loro efrori e le loro· colpe ampiamente la gi_ustifi.cavano. Tutta la stampa moudi,a,le ha messo in evid,enza questi contrasti e questi dissidi architet1andovi sopra un coacervo -di • ipotesi, di illazioni, ,di accuse e contraoeuse che han finito per creare negli Oeci,dentaE, specialmente negli organi respou- b ~~·t•li_ nei mass1m1 i:rigenti dell :politica mondiafo:. Ame: i I Ginevra? di Enrico Insabato nca e Inghilterra, una vera e propri~ ,cc -confusio mentis » che ha loro impedito di va'l,utare tempestivament,e la vera co1nsi,stenza della buona fede ,di Krusoiov e le re,a,li po\9sibilità e la porbata dèHe sue offerte di coesistenza paci,fi,c•a e com– p e t:iti-v,a. Eppure basta sfrond·are tutta la congerie di notizie vere e false, ,contradditorie e tendenziose di cui è piana la stampa, p,er mette11e in evidenza quelle realment,e illumin:anbi e in– dicatrici dei r•etroseena ,e deUe ondate di fondo che prepal"1ano gli avvenimenti sto11ici. •La prima questi,òne· che a questo prnposito si pone, é sulla quali i pareri· sono aprioristicamente discordi, è quella di sa– pere se il conflitto fra. URS;S e Ci,na, 'i di cui sintomi rive– latori sono dilig,entemente segn:ati •dagli o<sservatori politici, si,a realmente insanaMle e ·de,1ti 1 nato ,quindi a determinare pro:fon'di rivolgimenti ed a spezzare il binomio Cina-URS!S, o sé si limiti ,a semphci, momentanei nrarlint,esi i.deofo,gici inevitaihi'li fra amici e fra complici, o se .addirittura non sia la co-pertura di una ·collusione sotterranea combinata per di– sorientare l'Occidente, s,pezzarne l'unità, indebolirlo e final– mente soggiogarlo .. Se Eisenho,wer, prima de<lle Co,nforenze per il disa11mo e sopratutto prima della ,conferenza al vertice, si fos~e posto questo quesito, è evidente che tutta l'imposta~io1ne della linea politica da ado.tta·rsi da 1 ll10ccidente verso' l'URSS, sarebhe stata aderente e ,conforme alla risposta che; sia pure nell'in– timo dell<a sua co,scienza, Eisenhower avrehhe formulato, ma– ga:ri d()lpo una ponde:r,ata consuhaz.Ì'()lne con Ma,c Milla,n, con– sul,tazione :r,esa doverosa e .necessa11ia dal diviario de,i pU'nti di vista dei -due statisti, divario che avrehe potuto fai- sca– turire non solo la formula, ma soprattutto la forma, da dare alla risposta ad un uomo che, nel ,caso fosse stato realmente sincero, in ·quesÌa sua avventura occidentale rischiava la pro– pria vita. e l'avvenire -del suo paese. • /E,pprure Bin dallo SCÒ<l"SO annio, su quest,e ,stesse colonne, neH'articolo << L'Algeria, l'Eurafrica e il pericolo ,cinese » ave– vano segnalato il pericolo della sincera ma ingenuta politica ameri<cana. Ne rÌlpro'duci,amo alcune frasi che meglio chiariranno quanto- necessariament,e ahbiamo dovuto esporre forse tro,p– po somm-ariamente : « ... In aUesa che la leadership del comunismo mondiale paissi daHa Russia aUia Cina, Pekiino sta già aip•postando nei posti st<ategici le sue v·edette, i suoi agenti per captare gli ,. Arabi, ·,per guadagnarsi l'Africa Nera, per isolare l'Europa. ' cc•.. L'URSS, co:me abbiamo segnalato, ha già avve:r,ti,110 il peric-olo e Krusciov, con molta prudenza e tatto, cerca dii dissociare la responsabilità ,dell'Unione So,vietica da quel– le della Cina, o-ggi in preda ad un esuberant,e me,ssianismo, evita,ndo. il ,pericolo di una rottu11a che potrebbe provo'care una reazione prrnprio all'interno dell'Unione Sovietica, dove i ,puri, i .fediJissimi, gli ultra del comunismo Leninista, hanno ancora forze ,sufficienti se non per annullare, per lo meno per rinviare di anrni la distensi,one e la collaborazione con l'Occidente. cc Ec-co perche riteniamo troppo precipitoso e ~orse peri– coloso l'aut-aut che, e quanto si afferma, Herter vorrebbe porre a Krusciòv: o l'URSS appoggia Mao, ,ad allora è inutÌlle •parlare di distensione e di disarmo, 1 0 non l'aippoggia - ed ,aHora Krusciov lo d,eve dire chiaramente e pubblica– mente. << Non è però agendo come un elefante in un negozio di chincaglieria, che si favorirà 1o hiatus ha l'imperialismo cinese, che è in un peri-rndo ,di piena euforia conquistatrice, "· .. · .. , .- "'

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