l’ordine civile - anno II - n. 13 - 1 luglio 1960

pag. 4 litica, la sua riduzione e ad una meccanica, ad un urto di forze. Di qui è nata l'infeli<ci,tà e l'instabilità dell'individuo moderno, che non ,è più ,integrato in un o.l'di:ne o meglio che non riiesce più a scorge-re un 'O'rdine ·nella v;ita e neH:a stori·a. E se l'uomo non scorg,e più un'ordine, ,se non signoreggia i' fatti con la mente, se cessa di comprendere le- foggi mo:riali deUa stori,a, se Dio, Bene e ma,1e, 'premi!) e castigo, giustizia e ,misericm,dia cessano d,i essere per 'lui parO'le che hanno un stmS'O : allo11a l'uomo div,enta ad un tempo servo ed :infe1ic?e. Pensiamo ·.aBa sapienz,a anti·ca, aHa sapienza del salmo in in cui l'-anti,co Israele esaltava l,a Legge di Dio. << Beati imma– culati in- via ,qui ambulant in lege Domini >>. La le-gge em una forza per 1',an.tic'o Israe,le perché 1a v,e– deva al suo giusto ,poisto al centro deUa terra. La storia era ii co·mp'imen-to -deHa Legge: benedizion,e, la Legge doniat:a e per la Legge o,sserv-a!Ja: ma1e1dizione, l,a Legge vfol,ata ,e dimen– ticata. E anche nelle ore oscure, quando la punizione di Dio sembrav,a voler sraidicare Israefo d•al1a storia, la Leg·ge che aveva •co1pi,to d,iv,entmva anche il presidio e la testimonianza di sailvezza. Un ipopoilo cui Dio av,evia rivelato con la sua Legge l,o sipifondo·re del suo consiglio, non poteva v,enir meno. Perché la Legge era il segreto ,de11'asto11ia, il centro delfa creazione. Se poté poi spiegarsi ila ,Oahha1a medie,vo·Je, se lo Zohar ·poté essere ,scritto, questo è .dovuto a qu'esto senso p·otente, cre 1 a– tivo -deUa Legge, che è il perenne ,l,egato di ls].'lae1ealfa Chiesa ed 1 al mondo. DaHa Legge i .profeti traevia,no il •senso deiHa i'or~ missione o era per ,essa che essi ,par1av,ano. E per là Legge, Israe'le li ascoilt:àva. JJl Cristo non è venuto a sciO'gtiere 1a Legge, ma a com– pi,erla. Que-sto l'icord•avamo neHo scors'o articolo, not,arndo co– me l'anti,ca obi-e,zione ,pag-allla, priva di senso contro il vero C:r!isti,anesiìno, Io ritrov,ava contro la sua immagine deturipata e fal-sata n,ell :rlazio,nahsmo modern 1 0, che nega effottivamente la sa,nt!i,tà de:lla le•gg,e,.delil'aut01rità e ,dell'ordine civ,ifo. AM'ohiezJione che viiene daUa civ-il:tà ci1assica, qui possi'a• mo aggÌiungerie l'obiezione che viene daUa Legge e da!i Pro– feti, l'o 1biezfo,ne ddl'Antiico- Testamento, ,che pure ,è una delle sorgenti della nostra ·civiltà. Ed il senso paolino della libertà, che è 1,a sorgent,e hi:hlfo,a e tradiziona,1e più c:ara aU'esp,eriienza mo,derrna, tra·e daHa comprensiione de]la pJ.'\esenza ,dello Spi– rito Santo nell'anima e nel ca:rlattere non scritto ma in<lito nei cuoJ.'\i de1fa fogge neotestamentar.i,a, il senso di un'azione aJ d~ so;pra ·deHa Le,gg,e, ma,i -di un'-azioue çontro di essa, Che l'ordine civile anzi alfa. sua fottera _,essa, per .carità, sottomet>te la stessa po– tenz'à deH'ispira2'Jion,e dello Spirito Santo. L'ordine po,1itico é in crisi dalle fondamenta. E non si restaura ,nuH,a genz.a ·il senso di Dio e della sua legge. Se si vuole ottenere l'eflicacia 'politica a prezzo di questo fondamento, si finisce pe,r cadere ,n,eiJ. culto dell',individuo. Ed è ,s,trada già ·perco11sa sino in fondo. Se si vuole, p.er malinteso spirito di oariità, ( o, peggio, ,di modernità) metrtere a] centro il concetto di libertà, preponendolo, pedagog,icamente o ge– neticiamente, a1 conoetto di Dio e di -legge si sbaglia ancora. Si vedrà un giorno, ,che ci auguriamo non lontano, ché l'esperienza, che si rifaceva àl gran~e e antico nome di de– mocrazia cristiana, trovò in •questo _il ,suo limite storico. E' chi,aro che porre il nome di Dio -come meno per -svuo– t.aJ.'\edi verità e di giustizia un sistema pol}itico è 01pcraz:ione hlasfema, peggiore della ,negazii.orne e dell'omissione. Ma ,è -anche chiaro che quando diciamo ,di porre D,io e la sua leg,ge la dove la eiv,i,ltà moderna ha posto l'indivirluo, intend:i,amo indi,oare la linea di un ordine ctivile p,i,eno ed omogene'O, in cui l'edificio sia .di per sé, salvo la dclwlezza delle persone, coerente al fondamento. Porre prima la legge è un cr.iterio solutiyo per tutta la costruz:iO'Ile dell'ordine ,civile, nella sua particolarità me– desima. Questo signifìoa fondare lo Stato. P,erché che cosa è lo Stat'o, la 11e-puhblica, la polis se n.on un'unione degli uom1ni sotto ·delle leggi da essi scritte per obbedire a quelle divine non scritte? Lo Stato è l'U:ltiima fortezza umana contro il disordine morale. Ritrovare il senso che è immanent,e in ques1a supre– ma costruzione de]la nostra civiltà è ritrovare il v,ero ordine ~he 1presiede alla vita del popolo e d,ei poipo.Ji. Si, esiste la Chiesa indefettibile a procbmare ,la nnta. Ma se vogliamo trov,ar,e eco a quelle p1arole neUa vita, non dobbiamo riconere aiHe migliaia di frasi ipoc-riiti, che del nome •cristi,ano fanno scudo al loro vergo,gnoso. particolare, ma a coloro che hanno ·conservato anco11a il senso di quel che signifioa ,il senso religioso e mor.ale della cosa puhbl,ica, il senso della traséendenza deHa legge sugli intenessi ,particolari. Que1 tanto ,di cruesto che esiste ancora nel nostro p1aese, abbia la :forma deH'attiesa -giovanile ,e della fedeltà ,antioa e prov1ata, è tutto quel che oggi resta delle « speranze d'Italia >J d'allo11a e d,i ,prima ed è l'unic'a 1pietra ,su cui si può -costruire. • ••• •••• •• •·· .• .,,,,,,,,m, mmÌ:t:1:::: : :::111m11 liii I~ bibliotecagi lamarca nazionale apprezzata in tutto il mondo ~~~~ 'e 1 i~il MEC.CANICA VERGHERA GALLARATE 28 CAMPIONATI DELMONDO ALSERVIZIO DELLA PRODUZIONE 01_SERIE

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