l’ordine civile - anno II - n. 13 - 1 luglio 1960

pag. 18 l'ordine civile --------------------------------;---------------------'-~:..::..._...::...:_.::..;_;;;:.=: possa senz'altro far :sua '1a tesi di Padre Lener, la tesi -c10e de-Ila identificazione sempHce del bagaglio ideologico della D.C. -con i principi della -dottrina e della morale cattolica di cui è ·depositaria la Ch'iesa. In base a questa tesi Padre Lener contesta alla -D.-C. il diritto di compie-re certe -scelte po-liti,ohe, ma non contesta la sua legittimità di esistere come partito di cattolici; la contrapposizione di Ordine Civile alla Demo• craz-ia Cristiana è invece molto più radicale, perché non in– veste solo le scelte politiche -della D,C., ma 'proprio la sua origine, la .sua natura, la ,sua tesi di fondo: in una parola, la sua ideo-Iog-ia. Benché infatti la rivista vada ripetendo la tesi della insussistenza ideologica della D:C., in sostanza una ideo– logia le riconosce, e proprio -in virtù -di questa accusa la D.C. di mo,dern'ismo, di voler << inserire i cattolici nello Stato mo- • derno )>, -di voler << ,componere >>, cioé, ciò ,che non è com– poni-bile senza trasformazione : la Chiesa con il mondo mo– derno. La denuncia più radi,cale che la rivista ha fatto di questa « eresia >> è stata, mi -sembra, quella -dell'editoriale del n. 7 -dell'anno scorso, quando faceva ,discendere in ·linea retta le Democrazie •Cristiane -europee -di questo -dopoguerra, dal Silloh di Mare Sangnier, attraverso la mediazione de] « -laicismo cristiano ,i ·di •Maritain ,e ,del suo Humanisme in• tegral; e l'eresia ,consi·dererehbe nell'-a-ver trasformato in « te– si ii l'« ipotesi >> dupanloupiana, fa-cenido in -sostanza coincidere l'i,deale civil~ cristiano ,con queHo della Rivoluzione fran– cese cioé, tra·dotto in termini contemporanei, con l'ideale de– mocratico. Come può dunque conciliarsi questo giudizio radi,cale negativo di Ordine Civile sull'errore di fondo deHa D.iC., con la tesi di Padre Lener ,di una ,D,,C. esclusivamente tributaria dei principi supremi de1la Chiesa? Forse Ordine Civile, per amor di polemica, non si tra-ttiene dal trasferire '1e sue accuse di mo,dernismo e di eresia, dalla Democrazia Cristiana ·alla Chiesa? Scusami, caro Gianni, •di questa lunga lettera, e soprat– tutto se essa ha assunto, più -di quanto fosse necessario, il tono di una difesa persona'1e; ma per me •era un dovere scriverti. Con la consueta amicizia tuo RANIERO LA V ALLE La prima questione ·che La Valle ci pone è una questione di costume. Non riusciamo però ad intenderne bene i ter– mini. Sembra si tratti della differenza di tono tra la nota sulla ideologia democristiana e quella sul convegno dell',« AngeU- • c-um >>. Pour cause. Tutto il tono del resoconto dell\c Angeli– cum » è una trina maliziosa, in cui non esiste mai cronaca • oggettiva, ma sottinteso ed allusione. Si dice ( e questo è per lo meno cattiva informazione) chi il convegno era organizzato in collaborazione co-n i Comitati Civici. Si descr.ive -l'emiciclo deW« Angelicum >> come una sorta di aula parlamentare occ.upata << all'estrema destra dai deputati del MSI i,. Si senta il reso-conto della re-laz-ione Scalfaro: « L'oratore ha detto che, come figli devoti della Chiesa quando la Chiesa pa,,z.a, se ne prende atto e si ubbidisce; questo non vuo-l dire,., secondo l'oratore, che venga meno la libertà dell'azione po• litica >>. •« Secondo •l'oratore >>: quali tesi peregrine so-stiene mai l'on. Scafaro ! Di tutti gli oratori, La Valle si interessa quasi– solo a Belfiori e Tedèschi. Del primo, per dire, erroneamen– te, che è dirigente del FUAN, mentre il Belfiori non ha alcuna• appartenenza missina: del sec-ondo, per ricordare le celebri foto del .« Borghese >>. Che ci fosse il senatore Cado ma, è taciuto : che Ìil prof. Gedda abbia salutato in Giacchero l'esponente della resisten- • za in Piemonte è taciuto. Che .il Comitato d'onore del con– vegno annoverasse il Presidente Einaudi e la Signora De Ga– speri, è taciuto. Che numerosi ministri e parlamentari vi abbiano dato la loro ·adesione, è pure taciuto. Le ,c on:c-lusionid el Presidente. ve-roganocitate ,in modo sbr-igativo e unilatera.le, dando l'im– pressione che esse -svano consistite soltanto in una ,critica· del regime parlamentare. • Ma soprattutto si è t-aciuto che il convegno era un corwe• gno aperto, 1 a cui èhi1J,nque lo volès-se, poteva accedere. Aleuni anni fa, un dirigente cattoJ,ico parlò ad uno -dei convegni radi, cali aB'Eliseo: nessuno -lo accusò di radicalismo. E giustamen• te : ·perché erano libere le partecipazioni e gli interventi al– l'Elised come all'Angelicum. Così erct -aU'Angelicum. Chiunque .lo volesse, potev,a par• la·re. Era un co_nv.egnolibero, eppure non vi ,fu un solo inci• dente: •l'assemblea fu caZma •e composta. Ebbene, da questo La Valle ha dedotto che •essa era ,una assemblea concordata e preparata, ·in cui presidente, relatori e partecipanti al dibattito avessero tutto concordato, su un piano di eguale responsabilità. Tutto si è fatto per _ dare l'impressione che U convegno fosse una manifestazione « clerico-fascista >> all'insegna di Don Sturzo : e questo non nel giudizio ( non questo rimproveriamo. a La Valle) ma nella cronaca, nella selezione delle notizie, nelle sott•o.Zineature, nelle iroformazioni e soprattutto nellP. omissioni. Vo-gliamo ricordargli, per , esemp.io, urolaltra .autie:ntlpa "perla": "A questo punto il prof. Gedda, ringraziando il si– gnor B-ehf.iori come tutti gli intervenuti per il -loro contributo 'di così grande utilità per l'assembJea', ha pregato gli oratori successivi di limitare i loro interventi a cinque ,minuti", in cui ,due fatti in parte veri ma distiroti nel tempo ( il ringrazia· m·ento <tgli-intervenuti, -e Za preghiera di ,mantenersi sui cinque minuti) vengono arbitrariamente congiunti per provare chis- sà quali complic-ità. , Siamo dolenti, caro La Valle, ma questa è una forma sottile di calunnia. Sì che è molto usata, ·ma ciò non la rende in sé meno condanna:bil-e. Nel caso specifico, la calunnia è riuscita. Tutta la stampa locale e quella nazionale ,di centro sinistra ( e anche non di centro sinistra) ha fatto dell'articolo del Popolo il suo testo. Così è stata d-efarmata e falsata la verità. U che non giova a nessuno. U Po-po-lo -ha nel-l'iroformazione dei ca~iolici italiani l'auto– revolezz-a che è nota. Eb-bene, è gravissimo che di una tale mani/ estazione, in cui era impegnato il nome e .Zatradizioroe di Don Sturz-o, in cui erano impegnate per,sonalità di primo piano del mondo cattolico, sia stato dato un tale resoconto, -che è una vera e propria falsificazione·. . Si è trasformato in un raduno semitotalitario un'adunan– za democratica e civile, nel metodo e nella dottriroa. Questa falsificazione è una grave -r-esponsabvlità che La Valle si è assunto. E' poi curioso che La Valle ci inviti a << credere al valore delle idee >> e « a non cercare in esse il machiavello che vi si nasconde ll, affermando di praticare questo metodo, da parte sua, nei nostri confronti, quando, poche righe prima, ha fatto quell'acceno sornione alla nostra maggior suscettibilità « per critiche al prof. Gedda >> e per la •« dubbia operazione Jl.<Pliti– ca dell'« Ange.licu-m ll, « piuttosto che per le questioni teoriche relative al rapporto tra Chiesa e D,C. >> e quando si è poi ca,i.– d~da-mente domandato se per caso non provassimo un non confessato disagio a sostenere ~< una iniziativa che non ci sen- tivamo di condividere >>. • « La pesanteur et la grace i, veramente, caro La Va.Ue! Veniamo ora all'altra questione, che è questione di altra natura che per que,sto abbiamo trattata con altro metodo. Le citazioni fatte nella scorsa nota dell'articolo •di La Valle di << Analisi e prospettive >> mostrano che egli riteneva nel '59 che il movimento cattolico italiano si trovasse di fronte ad una « crisi radicale >>. Quando La VaUe scriveva ·« ci pare che in questi mesi sia morto De Gasperi )) ed accusava Fanfani e la e.lasse dirigente d.c. « di aver bruciato in pochi anni un patrimonio politico eppure non effimero >>: quando affermava che del resto lo stesso on. De Gasperi -non era riuscito a garan– tire la continuità dell' o.pera sua perché « -la prova dell' ono– revole Fanfani ha mostrato co-me non fosse una soluzione quel– la avviata da De Gasperi al congresso di Napoli, il congresso de.lle molte speranze ll, ( e potremmo continuare citazioni), egli riteneva chiar-amente due · cose : I) che era entrata in crisi l'ispirazione politica stessa della DC, la ~ua tesi c,ostitutiv.a, cioè che la DC si sovernava

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