l’ordine civile - anno II - n. 12 - 15 giugno 1960

l'ordine civile cui ci siamo già occupati. Qui ci importa notare come il con– cetto di Stato, di ,diritto, di ·giustizia, di libertà ·siano concetti contraddittori con quelli di ideologia, e di partito. Per questo il razionalismo moderno doveva giungere ne: cessariameute ad una negazione del pensiero politico classico, nei suoi co.ncetti fondamentali e nei suoi istituti fondamen– tali : e -doveva so-stituire lo Stato con un nuovo organismo, che esprimeva i nuovi co111cettideHa rivelazione immanente, per virtù di ragione •e di storia, e -dei cccomprehensores » delle parole dei nuovi dei. Non sarebbe forse nemmeno il caso di avvisare che non si deve confondere il concetto di partito con quello di asso– ciazione politica. Il fatto che dei cittadini si possano asso– ciare, nel quadro di un determinato diritto pubblico, per conseguire fini politici è un fatto essenziale alla natura di un ordinamento libero e civile. Ma il confondere il con~etto di partito moderno, che p·arte dai clubs rivolùzio.nari e culmina nel partito comunista, COlll il concetto di a•ssociazione poli,tica, _ è compiere un grave errore. Finchè non ci si renderà 1 ben conto ,di che cosa è il partito moderno, di che cosa significa la sua disciplina cor– porativa, quali gravi assunzioni dottrinali siano impliciti nella sua stessa essenza, non si comprenderà nulla della politica moderna. Il partito moderno è l'organo di una rivoluzione che di– strugge alla radice il concetto .greco-romano di ordine civile ( e tale concetto è l'espressione compiuta del concetto tradi– zionale di ordi-ne civile, semper et ubique), in nome di un Cristianesimo intieramente razionalizzato e laicizzato. Possiamo b intendere che diversa è la coscienza che di -questo errore si può avere in èircostanze diverse, e che, per gradazio.ni varie, si può ·pa·ssa-redal partito moderno aUa classica associazione politica. Eppur tuttavia è vero che, in •queste circostanze, non essere in •grado di opporre una forma pura ad ui:ta forma pura, una dottrina ad una dottrina, è una gra111dedebolezza. Non solo: se non si è criticato l'errore e ristabilita posi– tivamente e concretamente la verità, si rischia di essere o forme subalterne dell'errore o :forme impotell'ti innanzi ad esso. Si guardi, ad esempio, cosa accade nella D.C. italiana, dove il concetto di partito e di autonomia del partito spinge ENCICLOPEDIA BIOGRAFICA pag. 3 poi alla obbiettiva ,convergenza verso le forze politiche che della formula partitica sono le portatrici originarie. In ogni paese, in cui il par,tito come formula politica con la sua ideologia e la sua .disci·plina si afferma, di altret– tanto decadono la libertà, il -diritto e lo Stato. Lo Stato tende a ridursi ad un apparato ammi,nistrativo che spartisce favori ai membri della clientela anzi delle numerose clientele elette: il diritto diventa sempre più limitato o distorto dall'arbitrio: la libertà ,decade innanzi ai potenti in nome dell'al"bitrio, la giustizia riempie le lahbra, la stampa ed i comizi, ma fugge la vita civica. Ovunque il partito àHerma la sua forza, laddove pretende di vincolare gli eletti e di dare direttive al pubblico potere, ovunque i grandi beni civili, i lari della città, lo ahbandonano. E dello Stato rimangono si il nome ed i simboli, ma sva– nisce la res, la sostanza. •Lo Stato non ha più U111'idea,un fine, un •potere: esso tutto mutua dal •partito o dal sistema dei partiti di cui diventa in senso ·proprio e radicale il brac- cio secolare. • Porre il p;oblema del superame.nto ·del partito è porre il ·prohlema della restaurazione ,dello Stato, della respublica, della tradizione politica classica : e comporta l'eJa.borazione - di un di,segno costituzionale div,erso da quello dello Stato li– berale, e delle sue derivazioni totaHtarie di destra e di si– nistra. Ma poichè, come si è ,detto, l'eversione dello Stato e del •pensiero politico classico è avvenuto attraverso la me– diazione di un processo _ di laicizzazione e di razionalizzazione del Cristianesimo, così la comprensione dei profondi legami che avvincono ormai indissolubilmente Cristianesimo e ordine civHe, è condizioinata ,per ·qualunque opera -di restaurazione dello Stato e della vera nat<ura del vivere civile. Il problema si può porre concretamente così : come sepa– rare il concetto di stato di diritto che è la grande origina.ria idea dello Stato moder.no , conclusiva ed espressiva ,della tra– dizione medievale e al tempo st,esso superatrice delle con– crete forme •politiche ,di essa dall'agnosticiS!llO e dal lafoismo? Come distinguere nel liberalismo moderno c'•è ciò che di vero e di vivo da quel che di :falso vi ·è e di morto? Così imp·ostato il prohlema ei pare possa ,trovare un pro,prio e conch;1sivo svolgimento. 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