l’ordine civile - anno II - n. 5 - 1 marzo 1960

NOTE .. POLITICA INTERNA Il dilemma liberale La decisione del partito liberale di ritirar.e l'appoggio al governo Segni è stata oggetto di numerose -cr,itiche, sia all'interno -che all'esterno del partito liberale. Molte di queste critiche erano però ri•volte all'on. Malagodi e al par– tito liberale come alla -classi.ca « nuo– ra l> che de•ve subire le rampogne di- , rette invece alla suocera ( in questo ca– so, l'on. Moro e la DC). Ci riferiamo so– prattutto ,ai r.ilievi, ,che hanno avuto parte nello stesso discorso del Presiden– te -del Senato, di -crisi extra-parlamen– tare. Tali rilievi non toccano però l'on. Ma1agodi e i,l suo partito che hanno esercitato, ·con il loro atto, un loro in– discutibile -diritto: che questo loro atto sia stato •poi assunto quale motivazi1;me della ,crisi è stata una libera scelta del Governo, su ,cui ·parte determinante han– no avuto la Segreteria DC, la direzione DC ed il ,direttivo del gruppo DC alla. Camera. L'òn. Segni ha· fatto esplicito riferimento a quest'ultima valutazione .. Qui,ndi, se un partito ha inciso con le sue valutazioni nel determinare l'on-. Segni a dare le sue dimissioni, questo, come è logico, è ·stato H partito demo– cristiano e non queHo liberale. Il Par– tito liberale è stato semmai il << partito dello schei,mo » : e ·per fargli assolvere questa funzione, un memorabile articolo del << 1Popolo ll è giunto a sconf~ssare dopo mesi, sia pure con formqle atte– nuate {ma, fo ahbiamo già detto, la lo- . gica impone le sue leggi anche ai re) la tesi-pivot dei discorsi politici del– l'on. Moro in tutto il ·periodo della sua segreteria; ,cioè la tesi dell'unilateralità deJ govemo d,c. da un lato, dei voti -del– le destre dall'altro. Aveva;mo detto scherzando una volta che, secondo l'on. Moro, il governo Se– gni era nato •per ,partenogenesi. Il dub– bio ci è stato chiarito: l'unilateralità era stata una unilateralità secundum quid: qualcosa ,come un rapporto c'era stato e quindi le decisioni liberali ave– vano qualche incidenza sul governo ·Segni. L' .appogg.io a'l governo Segni era sta– to, per l'on, Malagodi e per il PLI, un appoggio one-roso, ··giustificato solo ,dal particolare clima di crisi politica e di crisi ,costituzionale che accompagnò an– che la c~isi governativa_ del '58. U- PLI aveva ,sempre •puntato ad essere in qual– che modo l'anima •politica della DC. d \.,; E COMMENTI Fornire alla DC una· classe di .politiei– tecnici e ·dei precisi criteri di governo : rendere permanente quella funzione che si era espressa brevemente attorno alla figura e all'opera ,del Presidente Einau– di, questo era l'obiettivo politico ,del PLI, ,che non poteva non essere rinvi– gorito dalla ferma e precisa direzione deU'on. Malagòdi. Il PLI, a questo ·scopo, rifiutava, se– condo l',insegna,mento -crociano, •ogni troppo precisa qualifica di destra come di sinistra, t_enendo a ribadire la sua vocazione di centro. Dopo le ·prime po- . lemiche interne e la frattura radicale .(che· ebbe l'effetto ,di stabilizzare .il •par– tito al centro, ,che sembrava compro– messa dalle prime impennate del neo– segretar~o Ma1agodi), il PLI rimase fe- . dele aHa linea centrista e respinse la politica della << grande destra >l. Ora, posti questi obiettivi, era diffi– cile pensare per ,l'on. Malagodi una· po– sizione meno ·conveniente di quella in cui si veniva a .trovare eome sostenitore unilaterale dell'on. Se.gni. Egli aveva _sempre chiesto un legame hilaterale, diretto e responsabi,le con la DC : proprio questo gli veniva negato. In mancanza di questo, il suo tempera– mento lo portava a una ferma e vigo– rosa op-posizione, come quella eondott-a contro il governo Zoli durante i co-inizt elettorali -del '58 : neanche questo era possibile, pe11chè il PLI -votava a favore del governo. Il PLI aveva sempre te– nuto a distinguersi dalle destre é anzi ad assumere verso le destre l'atteggia-_ mento •&prezzante che' era comune ,ai partiti di centro: e si· vedeva costretto a loro, nella degradata condizione_ ,del sostegno unilaterale. Tutto questo era coperto sì dalla teoria che il/ governo Segni aveva un dignit~so rapporto con il parlamento -come tale e con tutti . i suoi membri : ma questa non era una a.ffermazione vuota, perehè i •partiti poi esistevano e la loro realtà era .sufficien– te a rendere vuoto il concetto -di mag– _gioranz-a·,pa.rlamentare, 11ttraverso ,l'as– surdo e insosteuihi'le concetto deU'« uni– lateralità ll, assurdo da un ·puntò di vi– sta -costituzionale, ma ben atto ad espri– mere po'lifrcamente 1a diffidenza ed il distacco che la DC come partito voleva mantenere verso i gruppi che pur vo– tavano ·il suo governo. Che l'on. Malagodi· volesse uscire da quèsta. situazione è comprensibile : tut– tavia la DC aveva in mano un'arma il oui peso l'on. Mafa.godi non poteva sot– tovalutare, •cioè· I.a minaccia deH'aper– tura a si•nistra. Non si rendeva l'on. Ma- lagodi responsabile, con il sottrarre la fiducia all'oJl. Segni, di togliere le ca– stagne dal fuoco a,i ostenitori -del cen– tro-sinistra? L'obbiezione ha avuto cer– tamente il suo peso: ma dal -punto di. v,ista ,della dignità e I della chiarezza po- 1.itica, •l'on. Mala-godi, aveva diffi,çilmen– te altra scelta. Egli ha .pur ragione di dire alla DC : se ella vuole i voti di Nenni, si acco– modi. Non si può pretendere -ehe il P.LI ga– r.antisca -alla DC il potere per evitarle– le tentazioni. ·Forze non diretta-mente - interessate aHa lotta politica (·come -so– ·no le forze industriali) possono· anche ·assumere un atteggiamento ,del genere, ma per una forza politica un simile comporta-mento è un suicidio. Può essere che il partito PLI .si trovi in ultima analisi più a mal ,partito nella situazione -ché verrà ,a configurarsi do– po la crisi di quello che non gli acca– desse nei giorni del governo Segni : ma questa è un'alea politica, s-d il PLI non può non sapere che rischiare è j} prez- zo del vivere. •• - Del resto la diffi.cohà è- intrinseca ad . un •partito liberale, che oggi non ha più una forza politica propria e ,con– serva •però una posizione ideologica molto •precisa : esso si trova così ad ave– re e_sigenze superiorj alle sue forze,. si trova ,costretto a stringere alleanze e poi necessariamente a disagio in -ciascu– na .di queste. L'alleanza -con la DC gli ripropone casi di coscienza 'per quanto riguardà la -politica istituzionale, la J>O• litica economica, lk poli_tica del costu– me e le questioni ·del sottogoverno : la collaborazione ,con le destre lo pone in contraddizione con i propri principi po– litici: e d'altro lato, lo « splendido i.so– la,mento >> non è meno ·che mai •per il PLI una prospettiva politi-ca. Può· essere però che, se le circostan– ze costringeranno il PLI ad un certo disimpegno go-vernativo, non gli man– cherà .J'o-ccasione di eser'citare una sin– golare ma rilevante funziòne: quella c:he in un certo tempo fu esercitata da.I senatore Sturzo. Cioè una funzione du– ra, chiara e precisa di -cr.itica delle isti– tuzioni ,della politica e del -costume ita– liano da un punto di' vista di un mo– derno senso dello Stato. L'on. Malagodi ha le spalle per una simile funzione, anche se essa può sembrare inadatta e sin·golare per un temperamento marca– tamente politico •come il suo : eppure questa è forse l'unica possibilità che si dà al PLI_ di eser.citare una rilevante funzione oivile.

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