l’ordine civile - anno II - n. 5 - 1 marzo 1960

-b $pedi::.. in abb. poataÌe - Gruppo Ii l'ordine- civile • • I RIVISTA ·QUINDICINALE - Anno II • n. 5 1 marzo 1960 Una copia L. 100 i Editoriale: Crisi' politica e crisi ~ostituzionale - Il _messaggio del Savonarola di G~ovanni Baget- : Bozzo . Una politica per il tempo della distensione di Oddo Bucci • Le organizzazioni •sinda- cali in Italia di Giuseppe Rapelli - In Sicilia,_.governo -lella rivincita di .Francesco Mercadante - Individualismo e cristianesimo di Giorgio Zunesi. I Note e commenti: Il dilemma liberale - 11 congresso repubblicano - Gli attuali rapporti tra St*to-e Chiesa in ' Ungheria - Eisenhower nell'America La:tina • Movimenti·-nella politica interna austriaca • Le htsi tedesche io Spagna - Regole per il dialogo ecumenico - I segnali di fumo .nella crisi di governo. \ I Opinioni e dibattiti: Risposta a ~(Politica,, di Domenico De Sossi . ·Lettera sulla Sicilia di Nino Pusateri • Fede cristiana' e crisi civile, le~tera di' don Lando Solmonte. Letteratura e costume: Il "Colloquio Occidente-Africa,, • "Aparajto,,. - Letture: Storia dei fasci siciliani. _________________________ .,.......;.____________ --::------------.1 • • Crisi politica e cr1s1 costituzionale La crisi del secondo governo Segni si è complicata fin dall'inizio con motivi di carattere costituzionale: e questo non tanto per fatti o motivi specifici al governo e alla forma scelta dall' on. Segni per provocare la crisi, quanto perchè da tempo la nostra vita costituzionale_ mostra i segni del disordine e della disfunzione. Abbiamo detto e sostenuto altre volte che la forma parlamentare della democrazia , cioè ~un mitigato regime d'assemblea, è una forma costituzionale che ha fatto il suo tempo. Forma classica del liberalism<;> ottocentesco, essa non si adatta più a una situazione in cui l'intervento pubblico, sotto il peso dello sviluppo sociale, si fa tanto più complesso, vario e determinante : non ·si può pre– tendere di risolvere i problemi dell'evoluzione del diritto e dello Stato con gli enti parastatali e speciali, creando doppie strutture, con diversi ed opposti principi. E' tutta_ la figura. dello Stato che deve essere adattata di compit_i - nuov~ : altrimenti, come accade, i compiti nuovi vengono risolti al margine del diritto, nelle sfere mobili della po– litica, che, a questo punto, diventa soltanto il sinonimo aulico del sottogoverno. Il « sottogoverno >> (felice neologismo del "Mondo" che lealmente accettiamo) è implicito, è necessario in ·un va I sistema di governo che risolve con enti :speciali e con l'aumento della discrezionalità amininistr~tiv(! ogni nuo– vo problema che gli si pone dinnanzi. Ma torniamo alla crisi. Il primo elemento di disfunzione costituzionale, per rispetto al paradigma del governo parlamentare, nasce .dal rapporto tra partiio e governo. Il regime parlamenta– re deve temperare la sua natura di governo d' assembl~a cercando di garantire l'unità e la coesione 1 del Parlamen– to, condizione necessaria per l'esistenza, .l'autorità e la stabilità del governo, attraverso la discip~ina di private associazioni, che sono appuntò i partiti. Interessa poco qui notare la confusione di privato e di ~ubblico che si viene' così a determinare: di per sè, que~to espediente consente al regime parlamentare di vivere! Tuttavia per– èhè il compromesso funzioni, è ovvio ché lq disciplina di partito deve giocare a beneficio del gover',w. Dal punto di vista costituzionale, l'unica possibile gius:tificazione dei poteri che vengono tacitamente attribuiti: al partito, è proprio quella di assicurare, con il s_,.,upport~ della propria disc~plina, solide maggioranze parlament~ri. In lnghil– t.erra il-capo del governo è leader del gruppo parlamenta– re: il che significa "leader" simpliciter del partito, nQn

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