l’ordine civile - anno II - n. 4 - 15 gennaio 1960

l' orrline civilP ----------------· pag. 3 ·-------'--------------------------------' spettive cc pa~lamentar.i ii che sa,lva_no l'egemonia -del partito comunista, so.là determinante del contenuto dèllo Stato. _ E' a·ppunto questa riduzione semplice della teoria i-lella società socialista al capitolo dell'egemonia del partito comu– nista lo strumento primario delle tattiche del segretario– ideologo. Togliatti ha potuto semplicemente eliminare ogni auten– tica prospettiva dottrinale dalla. cultura e dal dibattito comu– nista, riducendo il primo a storia dei fatti ed a esegesi dei testi, ed il- secondo a ripetizione e giustificazione di formule d'opinione proprio in conseguenza di questa ridùzione stali– nista, a cui poi Krusciov è rimasto così unilateralmente fedele. Solo ,che mentre il_ capo sovietico sostituisce alla pro– spettiva dottrinale lo sviluppo dell'industria sovietica, i mis– sili ed i razzi, ed afferma che in questo appunto consiste il passaggio dal règno della necessità a quello della libertà; l'on. Togliatti, ,più cauto ma meno' fortunato, non può offrire che formule dal cc partito nuovo J> alla << nuova maggioranza ))-; al posto degli scienziati e dei tecnici, egli non può contrap– porre altro che 1'011. Macaluso ed i suoi più che discutibili successi siciliani. • In modi e form~ diverse, pn1 o meno fortunate, la liqui– dazione di ogni dottrina dalla società socialistà res_ta caratte– ristica ,di ·tutto lo scacchiere del comuni,smo mondiale. Per questo ·nulla di -nuovo poteva offrire al suo· partito e al suo paese il segretario ,pensatore in occasione del nono congresso. L'unica forma nuova è scopertamente ta~tica: ·« nuo- • ' va maggioranza ii. . Quale -sia l'assetto -costituzionale del nuovo stato; quale l'organizzazione dei suoi poteri; quali le garanzie del diritto e della libertà dei cittadini; quali i ,limiti tra proprietà pub– blica e 1 prop_rietà privata e come l'esistenza di un medio im– prenditore sia compatibile ·con l'eliminazione dello sfrutta– mento ( a. meno che non si -dica apertamente trattarsi. di una -concessione tattica temporanea); come si debba organizzare la partecipl'.'-zione dei lavoratori alla direzione delle aziende, quali siano i limiti del diritto individuak.e di quello collet– tivo nell'organizzazione agricola; quali siano i termini della politica eèclesiastica di una società socialista; tutti questi problemi, visti appunto come problemi di fine, di valore e di dottrina, sono ,assenti nella prospettiva del IX Cong-resso. Al massimo sono 'presenti soto in quanto riflessi negli ~biettivi ta.ttico-operativi, mai come problemi di principio. Il IX Congresso comunista ci dice cosa il PCI si proponga « hic et nunc ll, non cosa vuole il comunismo. La separazione . tr,a teoria e prassi, tra fini e mezzi, tra ideologia e politica è assoluta. Tutta la so-stanza del potere al partito, è la frase a cui si riduce l'ideologia: il massimo di potere possibile oggi per il partito, questo è tutto quello . a cui si riduce la tattica. Hegel e Marx hanno distrutto la Ragione in nome della Ragione Assoluta: o, più èsattamente, hanno sacrificato la Verità universale ai limiti della loro conosc~nza. « I 'padri hanno mangiato l'uva acerba e i figli ne por– tano i denti legati Ji. Figli dei teorici della Ragione-Storia, o •meglio, della identificazione della ragione e della storia con la conoscenza di un uomo ad un certo momento della storia, i comunisti ·perdono ogni possibilità di esprimere un effettivo e sostanzia,le progresso conoscitivo. Questa è la grande debolezza del partito eletto. E tuttavia il PCI può dimostrare, quasi a confutare con la prova di Talete i nostri ragionamenti, i suoi rilevanti -suc- ibliote:aginobianco cessi di questi ultimi anni. Se ·prendiamo a termine lo stesso '54, non ha il PCI, con moto, in fine yelocior, superato l'han- • dicap dei colpi di mano sov~etici in Euro·pa ·centrale e orien– tale, sopportato la crisi del '56 i,n modo incredibilmente b1·il– lante e aumentato crescentemente la sua influ:enza nella poli- tica italiana? 1 . Eppure in questi medesimi ,anni il PCI h-a affrontato una dura cr.isi sindacale e ha visto gradualmente . dimi– nuire la ·sua influenza sul-la classe operaria, ha avuto una notevole emorragia di iscritti, non è stato più in grado di or– ganizzare alcuna effettiva agitazione sindacale, salvo quella dei marattimi. Cioè: è diminuita la presa di co·scienza, la presa ideale del PCI sulla società italiana, proprio mentre il PCI mieteva ,successi a Montecitorio,- a Palazzo dei Normanni, )n alcuni consigli comunali. Nessuna elezione dopo il '54 è stato un particolare suc– cesso del PCI, pure dopo ogni. ,nuova elezione· l'influenza co- •munista è risultata più forte nell'assemblea eletta eh~ in quel– la uscente. In 1·ealtà il PCI sta acquistando una crescente egemonia su un particolare mondo italiano : i,l mondo dei partiti, il mondo della politica militante. Questo è il mondo in cui il PCI ha la· sua vera forza. Per quanto diviso tra dottrina e politica, il PCI è ancora la forza politica italiana che, anche se in forma spesso urta– tamente falsa, cerca un contatto con la dottrina. Beato un guercio in terra di ciechi. Posto che il giorno per giorno, il caso per caso sono or– mai il milieu vital dei partiti politici italiani, questo partito ·che dà ancora un peso ad una dottrina, per quanto superata e ins.oddisfacente essa sia, ha ancora in questo una forza. Il ,partito del materialismo storico, battuto sul terreno della -classe, vince su quello dell'ideologia. I criteri di valore dei comunisti (l'anti proprietà privata,. l'antifolosofia, l'antivalory civile .della religione) ecc.i diven– tano gradualmente i criteri di valore del mondo della poli- .tfoa e della ·cultura parapolitica. Il tatticismo comunista con• sente ai ·politici intellettualizzanti ed agh intellettùali politici di -aderire all'ideologia marxista per una via minimale che sembra compatibile con il mantenimento dei valori occiden– tali e con la conservazione ,della loro matrice culturale ori– ginaria ( cattolica, liberale, ecc.). La gravità civile della s.ituaz,ione politica italiana è mi– surata ap·punto da questo fatto: che un partito come il PCI, profondamente arato a un· tempo dal dogmatismo e dall'op– potunismo, possa avanzare ed esercitare un cresc~nte seppur indiretta egemonia sulla ,politica e sulla cultura militante in forza di motivi ideali e culturali. Sconfitto nelle aziende, ma vittorioso a Montecitorio e in via Margutta, il partito di Togliatti è buon testimone in sostanza delle crescenti contraddizioni tra la realtà del paese e le sue istituzioni. , Anche il partito 'più radicato si sta sradic;nclo gradual– mente -dalla ·coscienza ·popolare e va trovando ogni gior.no -di più la sua forza nell'olimpo del « desordre etabli ii. La politica d,i Palermo, la politica dell'art. 7, la politica _ dei vertici, si consuma nel suo luogo dj elezione. Nella storia del comunismo italiano, ,la figura -di Togliatti è -dialettica a quella di Gramsci, Palermo a Torino, il governo del re ai consigli di fabbrica; e neanche l'opportunismo tra– dizionale della nostra intellighenzia potrà sviare la naturale conclusione di questa ,parabola. ..

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