l'ordine civile - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1960

/ l'ordine civile "mondo nuovo" era iniziato, ed un po– polo "di grande moralità e bontà" era tutto proteso alla conquista della feli– cità e del benessere. Questo atteggiamento, spavaldo e pro– vocatorio, è stato possibile, senza che alcuno osasse sottolineare il cinismo e la disinvoltura irritante con cui uno degli ormai stagionati delfini del co– munismo italiano tentava - mentre piena e fertile, la campagna "distensio– nista" vedeva le meglio pagate firme della letteratura e del giornalismo pro– stituirsi alla caccia dei tesserini di "an– ·temarcia del nuovo corso" - di capo– volgere la posizione morale in cui si era– no trovati Kadar e i russi dopo e per l'insurrezione e le stragi del novem– bre 1956. Da tre anni in qua la spietata repres• sione è continuata, in ispregio anche al– le più formali guarantigie internazio– nali: lmre Nagy, lo sfortunato presi- , dente di novembre, è ancora li ad am– monire sulla "moralità e bontà" della violenza e della frode. Ora viene confermata una notizia che, già-. notti all'emigrazione ungherese in Occidente, non poteva ritenersi fondata tanto era inaudita, di sottile ed ignomi- 1 niosa criminalità : centocinquanta gio– vani, appena compiuto il diciottesimo anno di età, sono stati messi a ·morte. La freddezza con la quale hanno atteso - e le "operazioni" continuano - che {lei ragazzi ( nel '56, quando sono stati arrestati potevano avere si e no sedici anni) raggiungessero la maggiore età perchè fossero - secondo uno strano senso della legalità - "legalmente" pu– niti, è uno degli episodi di più brutale - perchè premeditata - ferocia cui si sia assistito in questi ultimi tempi. La riprovazione delle coscienze libe– re va detta, senza attenuazioni e senza sofisticherie, non solo ai più diretti re– sponsabili del crimine, ma soprattutto a quanti - e tra noi sono in molti - con la loro accomodante e quietistica concezione della vita e della politica, hann_o contribuito a estendere in camJIO "d l I . occi enta e un atteggiamento compro- missorio e rihunciatario, a quanti han– no contribuito a confondere possibili accordi comriierciali o nucleari con im– possibili con&iliazioni ideali e morali. L'omelia del Cardinale Ottaviani,, che nei giorni scorsi tanto interessò l'iper– sensibile stampa del centro-sinistra, as· sume oggi ancora più plasticamente .la precisa chiara denunzia della vi{tà dei tempi e degli uomini che ci governano, e ripropone in ter,mini_ perentori ai cristia,ni le scelte tra le ragioni della fe; de, della libertà e della dignità umana contro ogni infiacchimento, contro ogni cedimento ed ogni compromesso. L'on. Saragat; unico f,ra i politici e gli "intellettuali", ha, con meritoria azione, indirizzato al presidente del congresso nazionale dei comunisti italia– ni, che siede in questi giorni a Roma, una -lettera in cui afferma, tra l'altro: << Purtroppo da informazioni diretta– mente assunte dal nostro Partito, l'or– renda notizia di q1,1,esta strage di ragazzi è confe,:mata. « Saremmo felici, Signor Presidente, , se Ella fosse in grado di poter dimostra– re l'infondatezza della notizia di tale massacro. Qualora invece -- come ab– biamo ragione di ritenere - fosse es~t– ta, siamo certi che _Ella, interpretando il sentimento suscitato in ogni essere umano, vorrà proporre al Congresso del Partito Comunista Italiano una mozione di solenne protesta contro il massacro di 150 ragazzi compiuto dal Governo u'f!,gherese >>. L'on. Sarpgat chiede almeno dai co– munisti italiani una mozione di protesta. Noi sappiamo che .non smentiranno e non eleveranno alcuna protesta. L'edi– ficazione del socialismo dovrà ancora basarsi su tanto sangue e I su tante vio– lazioni dei più elementari diritti del- . l'uomo e dela cosci~nza umana. I mas– sacri seguiteranno, le prevaricazioni continueranno, le violenze e le . frodi non si conteranno; perchè si edifichi lo Stato ·socialista non contano certo le de– cine di migliaia di vite umane che si "- pag. 17 bruciano per strada; l'uomo, questo SCO· noscìuto al mondo comunista, non ha al– cun senso per loro. Noi veniamo da ben altre concezio– ni, e per ogni uomo che muore sentiamo che muore veramenl!e un poco della nostr~ stessa umanità. E nella tristezza dell'ora è ancora più triste - più della morte dei ,giovani ungheresi che alla fi– ne manifestano il .loro trionfo della vi– ta e dello spirito - la morte della sen– sibilità del nostro tempo, della capacità di sofferenza, e della partecipazione al dolore degli altri. Politica locale~ . ... « Un'altra interrogazione di carat– tere locale ha vivacemente, seppur va– riamente interessato al massimo grado l'Assemblea. Rispondendo a Genco (D-C) lo stesso sottosegretario Bisori aveva chiarito le ragioni per cui il prefetto s'era visto costretto a sciogliere il con– si,glio comunale di ,Gravina di Puglia. Genco nella sua replica s'è doluto di non aver avuto maggiori precisazioni, spe-cie in merito al disservizio riscon– tratosi in quell'amministrazione allor– ché era retta da una giunta social-comu– nista, e ha rilevato, senza essere in ciò contraddetto dai suoi colleghi di estre– ma sinistra, che quel comune aveva fra l'altro fatto acquisti per 10 milioni di tranquillanti { quanti - ha fatto nota– re - ne sarebb_ero bastati per tutta Eu– ropa) e per sette milioni di occhiali. Ha inoltre reso noto ehe decine di gatti, alle cui code eran.o stati attaccati batuffoli di ovatta imbevuti di petro– lio in fiamme, furono lanciati in un bosco comunale di duemila ettari, che . restò ,completamente distrutto dall'in– cendio. Ciò perché l'amministrazione so– cialcomunista aveva in animo di proce- 1 dere alla lottizzazione• di quel terreno, per farvi una ,grossa speculazione edi– lizia. Il racconto di tali episodi ha .vi– vamente colpito l'assemblea ... ». ( da "Il Corriere della Sera" del 24 gennaio u.s.) BANCA COMMERCIALE BANCA Di INTERESSE NAZIONALE ibliotecaginobianco i /

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