l'ordine civile - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1960

bi LETTERATURAE. COSTUl\lE . I . Europa senza bussola All 'ìinsegna della distensione intesa come disarmo ideologico è nata una nuova rivista ( meglio sarebbe dire una antologia) che si fregia del titolo di « Europa letteraria >>. Con una disinvol– tura degna di miglior causa Giancarlo / Vigorelli, nell'articolo introduttivo, con– fonde beatamente la capacità dei sin– goli di esser -cristiani, in qualsiasi Pae– se essi vivano, -con l'ordinamento socia– le dei Paesi stessi, invitando quindi a un patetico cc volemo-se bene >> tra lette– rario e politico che non si capisce dove voglia approdare. cc... Quella separazio– ne: - e distinzione - che per alcuni dovrebbe restare insormontabile - scri– ve Vigorelli - tra Europa cristiana, da una parte, e Europa marxista dall'altra, per un autentico ùomo di cultura ( e di– rei per un onesto uomo di religione) è piuttosto il punto estremo di incontro e di incrocio che di rottura e di rifiu– to >>. Non ba•sta, continua sempre Vigo– relli, anzi « occorre evitare >> che le due Europe si incontrino sul terreno della economia e della politica sen7Ja che ad eventuali intese di questa natura non segua anche il rifiuto di ciò che divide e· la ricerca· di ciò che unisce. Premesso che metter marxismo e cri– stianesimo su uno stesso piano di valori è almeno sinonimo di -cecità intellettua-' le (tanto più in uno scrittore che si dice e passa per cattolico) non vediamo davvero perché gli europei cristiani debbano rinunciàre a una virgola delle proprie verità (che sono rivelate, lo' ri– cordi Vigòrelli, e non suscettibili di ac– comodamenti e riduzioni), quando, per unanime riconoscimento anche di non cattolici, il cristianesimo assomma in sé tutte le verità che attingono l'ordine naturale e, quindi, anche quel tanto di luce, sia pure, falsata e distorta, che il marxismo può contenere. Se Vigorelli vuol farci conoscere le voci più alte e interessanti della let– teratura dell'Europa dell'Est mettendo– voci più .alte e interessanti della let– ~ccidentale, riÌeniamo che questo sia un bene e gli siamo ii;rati : desideria– mo però. ricordare ,che la cortina di fer– ro non è stata ,innalzata dal cristiape– simo,.. -che la ricerca della pace ci trova consenzienti ma che •c'è uri pre.zzo che altri possono anche pagare per il gusto di un viaggio a Mosca ma che noi non· siamo disposti neppure a discutere, l'in– transigente cioè e appassionata fedeltà a una fede che è la sola realtà capace di mutare integralmente l'ordine delle co– se. Una fede che .non tollera cedimenti e compromissioni, -che non vaciila cer– tamente per uno Sputnik e due Lunik, che resiste tranquil amen te a eell'on- da,ta di « qualunquismo I cosmico >> di cui ·ha parlato Chjaromo1[1t~ su cc Tem– po presente >> e per, la quale, punto evi– dentemente sul vivo, s'è inalberato Giancarlo Vigorelli. Ci sarebbero al,tre cose da dire su cc Europa letterari11 >> : il fatto però che la pubblicazione sia bimestrale ci offre un -sufficiente spazio di tempo· per tor– nare su altri argomenti, çla quelli che ci offre lo stupefacente taccuino cÌi Pio- 1 vene ,a quelli suggeritici dal discutibile ma interessante articolo di Angioletti. I M. B. Tiro al piccione Se volessimo compila.re un elenco, magari somma_rio, delle cose veramente 1,ugenti di cui sarebbe bene che i no– stri legislatori si occupassero con· co– scienza e celerità, si potrebbe dàre alle stampe un volume cospicuo e per mole e per argomenti. Se dagli atti parla– mentari estraessimo poi il 1 testo di tutte quelle •proposte di legge ~resentate ma– ga,ri con carattere di urgenza e poi smarritesi nel .faticoso ite~ procedurale, l'eventuale pubblicazione ,che ne risul– terebbe non sareblie cerJo inferiore ·a quella cui si accennava pripia. E d'al– tronde non c'è bisogno di essere esperti economici o funzionari di un qualsiasi l!,pparato di· partito per sapere che da anni i più urgenti problemi della nostra comuO:ità nazionale (:i « problemi di struttura », come si dice in gergo) at-– tendono che qualcun:o se ne occqpi non solo verbalmente con me~saggi a inizio d'anno o per Ferragosto o nelle dichia– razioni alla Camera in joccasione dei voti di fiducia o delle dichiarazioni pro– grammatiche. Le periodiche alluvioni, tanto per fa- • h d I • ·re un esempio, c e eViastano intere zone quando, a stare ai Jomunicati uf– ficiali, la sistemazione m~ntana dovreb– be essere un fatto ,compiuto; l'aumen– to costante della disoccupazione e della sottoccupazione; la miserevole situazio– ne delle medie e piccole industrie; -il marasma sindacale ; la mancanza di una linea di politica estera seria ·e organi• ca ; -sono tutte -cose che dovrebbero im– pe,gnare le Camere -e il governo giorno e notte. Ma s'è visto invece il Consiglio dei Ministri litigare per intere sedute sulla sostituzione o meno del direttore del « Giorno >> e oggi vediamo il Par– lamento in agitazione sul gravissimo e indifferibile problema del tiro al pic– cione. Il partito di maggioranza va in fran– tumi, tenuto stretto solo dalla possibi– lità di amministrare comunque il po- ·1 • • I ' 11 tere; 1 •partito comunista e a e pre,se con ,10 congresso che, se si volesse, po- • I trebbe segnare un avvenimento, .in un certo senso, importante; il 'partito so– cialista nenniano annaspa alla ricerca di non si sa bene quale autonomia_ che, comunque, una volta raggiunta, potreb- • be portare a una'-sensibile e imprevedi– bile modificazione nello schieramentq politico italiano e tutti, invece di occu– parsi di queste e delle altre -cose di eui s'è parlato, perdono tempo su quella ca– tastrofe nazionale {secondo alcuni) e su quella fonte inesauribile di benessere sociale ( secondo altri) rappresentata dal tiro al piccione. • Il fatto si commenta da sé: ci chie- " diamo soltanto cosa è possibile aspet– tarci da un ceto dirigente ·così sensibile al grido di dolore dei piccioni impalli– nati e così refrattario a. ogni idea di ve• rità e ·di -giustizia. M. B. Gli emuli di Padre Zappata Ognuno è libero di disporre della propria intelligenza e sensibilità come meglio crede. Non tutti· sono nati per grandi cose e anche se ciascuno è te• nuto a tendere con tutte le proprie for– ze al meglio, è nell'ordine naturale del– le -cose arrivare chi più su ehi più giù. D'altronde ci sembra logico il muover– si esclusivamente nell'ambito delle pro– prie eompetenz-e e attitudini: e se per avventura s'_è scelto di fare il manovale, non bisogna certo ,sparlare di -chi, in– vece di diventare architetto, ha prefe– rito restar muratore. In altri termini si può pretendere dagli altri quello -che si chiede a noi stessi e non di più. L'uo– mo onesto potrà lagnarsi della tristezza dei temP,i : il disonesto farà bene a ta– cere per non aggiungere ai propri er– rori quello d-el fariseismo. Ma oggi, specialmente tra gli intellet– tuali, •s'è diffusa l'abitudine di parlar male di quanti -compiono quelle azioni che gli stessi accusatori non disdegnano. L'autore ·di libri al limite della porno– grafia accusa Nahokov, lo scrittore spe– cializzato in pezzi brillanti da rotocal– co dice màle dei rotocalchi, i più im– placabili denigratori della RAI ·( e non · è deho che abbiano torto) si trovano tra quanti, in un modo o in un altro, so- / vraintendono ai programmi della radio– televisione italiana, il -critico cinemato– grafico che ai suoi tempi gridava come Catone, se non di più, contro. la corru– zione dei costumi è lo stesso che, tro– vato un produttore, ha saputo amman– nirci uno dei più sapienti polpettoni ~omografici dell'ultimo quinquennio. Sulla stessa strada è Pier Paolo Pa– solini : -che egli voglia fare lo sceneg– giatore e il soggettista è -cosi che riguar– da i suoi talenti e le sue attitudini e non saremmo quj a parlarne se, dopo

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