l'ordine civile - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1960

I , ( I bi NOTE POLITICA INTERNA Italia minore e ~liberazione" del PSI Che il testo del discorso pronunziato dall'on. Moro -a Bologna non sia. stato reso pubblico non ha per noi eCCf!SSiva importanza: i brani riportati ed i com– menti dedicati allo stesso dagli organi ufficiali della DC sono sufficienti per intendern'e il valore e la portata. Quel discorso ha confermato : •I) l'esattezza di quanto da noi ri– levato in margine alla .crisi siciliana ed agli avvenimenti di Bari, quando ave· vamo affe'Iìmato che l'on,. Moro -· con le proposte rivolte al PSI - poneva le , premesse per una estensione a tutto il territorio nazionale della politica del "caso per caso", come paravento per una reale apertura a sinistra; 2) che l'on. Moro intende portare avanti tale politica nori come espe– diente tattico per sbloccare una situa– zione ormai anchilosata; ma in quanto la giudica capace di portare nuovo os– sigeno alla asfittica democrazia italiana. Tali conclusioni dobbiamo, necessa– riamente, trarre .dal passo del commen– to dedicato da· "La discussione" al di– scorso del segretar__io politico, ove è det– to: "Ribadito il suo pensiero che que– sta liberazione - del PSI dalla ipote– ca del PCI - sia di interesse vitale per la ,democrazia italiana, 1'on.. Moro· ha àffermato eh~ la DC proporrà questo te– ma con fermezza -e chiarezza tutte le volte che riterrà utile per la democra· zia l'accertamento delle condizioni di effettiva indipendenza e, disponibilità democratica del PSI". Tale affermazione, ridotta a moneta spicciola, sta a significare : a) che stante i deliberati congressua– li contro l'apertura a destra - invoca– ti per il caso di Bari - l' "utilità" di una chiamata del PSI alla coogestione 1 delle amministrazioni comunali, pro– vinciali e regionali diverrà "necessità'' tutte le volte che la DC non consegua la maggi~ranza assoluta in voti e seg-• gi; non potendo essa fare affidamento alcuno sulla forza elettorale del PSDI, del PRI e del P,LI. b) la verifica della disponibilità de– mocratica del PSI sarà affidata -- in conseguenza del~e disposizi~ni sta– tutarie che regolano la compètenza de– gli organi politici provinciali in ordine alla materia amministrativa -ed alle al– leanze locali - ai vari comitati provin– ciali : i casi recentissimi di Adria, Agri-_ gento, ecc., fanno testo in materia. e) C e, anche a voler fare salve l~ . l.; E COMME NT,-1 amministrazioni di alcune grandi città dalla sperimentazione "aperturista" - e qui si chiarisce l'adpenno dell'on. Mo– ro sull' "utilità" delle· operazioni_-,- non vi è dubbio che la o/nanovra aggiranf;e dell'apertura a sinistra avrà larghissimo campo di espansione in quelle decine, o centinaia, di comuni che, per il peso économ'ico, amministrativo, storico, _cul– turale che -esercitano sulle provincie e sulle regioni -- quando non lo eserci– tino su tutto il territorio nazionale - costituiscorw la vera ''spina dorsale del– la struttura eco_nomiqa, amministrativa, culturale e quindi politica del paese. E' su questa ulti.,,;,a categoria di co– muni che puntano -p~lesemente, da un ' I ' lato, le sinis_tre--DC per creare le pre- ·messe psicolpgiche e'. politièhe di una apertura "parlament~~e" çJ sinistra. E' su questa ultim,çi categoria di co– muni che punta il PSI per avviare una operazione politica destinata - negli intendimenti non velati dei capi - a minare l'ordine e le istituzioni vigenti, come premessa per l'~dificazione in Ita– li,a della società sociJle. Per intuibili ragio'n°ile sinistre demo- . . ., . . .r . cristiane non si impegneranno eccessiva- mente con gli amici di periferia per "redimere" il PSI di Roma, di L1'1ilano, di Genova, di Palermo, ecc.; né il PSI; in tali centri, farò. niente per "redi- mersi". • ,. ,Ma è altrettanto C(!rto che -- sull,a fal~ariga • della traccia fornita dalla di– rezione centrale per i casi di Agrigento, Adria, Bari,_Sicilia, ecc., confermata e -teorizzata nel discorso -di· Bologna - nulla potrà impedire dlle segreterie J!ro– vincidli fanfaniane, 'basiste, s.indacali– ste di portare o andare con i socialisti nelle giunte, poniamo, di Pratò, Crema, Sesto s. Giovanni. l Nenni h~ recentemente aff erl~ato ~he il PSI non può, non farsi interprete de– gli interessi della clas~e operaia nel suo comp"lesso, anche di quella parte che, militando sotto le bandiere del PC, po– trebbe non essere· dirkttamente rappre– sentata nei posti di c~ntroilo della cosa pubblica. • • Togliatti, dnl canio suo, nell'inter· vento all'ultimo comitato centrale del partito ha riaffetmatò che ogni iipo di maggioranza che tolga ai 1 clericali il monppolio del potere; alla lunga, deve co_nsiderarsi .un fatto assolutamente po- sitivo. • Paietta ed i corsivisti de "L'Unità" si lamentano, in una:-con gli "ultras" .del' PSI, di pretesi cedimenti socialisti: ma è dimostrato che da 15 anni a que– sta parte; nella politica delle sinistre marxiste in Italia, i Paietta, i Terracini passano, Nenni e Togliatti restano. EUROPA L'OECE si . . r1organ1zza Le riunioni economiche svoltesi a Pa– rigi verso la metà di gennaio, anche se non hanno portato subito ad una solu– zione _concreta dei problemi relativi al– la cooperazione commerciale dei paesi ,occidentali e di quelli concernenti gli aiuti ,ai paesi sottosviluppati, hanno però segnato un nuovo pu:qto di par– tenza. Gli argomenti che i tredici Pae~i riu-. niti a ·Parigi ( Belgio, Canada, Danimar– ca, Francia, Germania Occidentale, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Olanda, Portogallo, Stati Uniti, Sv~zia e Svizze– ra) hanno discusso, sono stati tre e cioè: riorganizzazione dell'OECE, aiuto ai ' Paesi sottosviluppati, problemi commer– èiali. Dato il limitato tempo a disposizio– ne ci si è limitati a questioni di proce– dura, come del resto era previsto. Non per questo, però, i lavori sono · stati meno degni di nota. Sulla riorganizzazione dell'OECE è stata adottata una risoluzione che· pre– vede la p,artecipazione, come membri di pieno diritto e non più come mem– bri asso,ci3iti, degli Stati Uniti e del Ca- . nada. Un grùppo di quattro -esperti do– vrà studiare i metodi più adatti per un miglioramento dell'organizzazipne e stabilire quali· delle funzioni attualmen– te svolte dall'OECE dovranno continua– re ad essere espletate dall'organizza– ZIO)le. • In sostanza da tutti è stata riconosciu– ta la necessità di nuovi accordi per af– frontare i ·problemi attuali e con la pie– na partecipazione degli USA e del Ca– nada dovrebbe essere possibile rendere maggiormente efficace sul piano inter– nazionale, e non su ·quello strettamente europeo, l'opera mirante a coordinare le v·arie •politiche e_conomiche e a giun– gere alla liberalizzazione degli scambi \-dei pagamenti. ' La conferenza dei tredici Paesi no~ ha indicato né la forma né i tempi della riorganizzazione delJ'OECE; è lecito tuttavia supporre, dato l'approssimarsi delle ·elezioni americane e la necessità di approvazioni parlamentari, che essa •non potrà intervenire prima di un an– no e mezzo. Fattore, questo,' poco pia– cevole, in quanto oggi sembra ne-cessa– . rio procedere ad un ritmo piuttosto so– stenuto. Un. aspetto notevole dei lavori pari– gini è stato senza dubbio il ruolo svolto dagli Stati Uniti. Gli Stati Uniti sono attualmente preoccupati per il 'deficit della loro bilancia dei pagamenti, defi-

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