l'ordine civile - anno II - n. 3 - 1 febbraio 1960

bi l'ordine civile cit dovuto oltre che ad un andamento ~elle esportazioni non corrispondente alle aspettative, anche alle ingenti spe– se sostenute per la difesa e per gli aiu– ti militari ed economici a paesi amici e. a quelli sottosvilup·pati. Di qui, il de- 1 siderio americano di c'orrere ai ripari sia attraverso un aumento delle espor• tazioni, sia attraverso una diversa ri– partizione degli oneri_ per gli aiuti ai paesi sottosviluppati, vale a dire con una maggiore partecipazione dei Paesi europei le cui economie in quèsti ·anni si sono -considerevolmente irrobustite. Le prospettive in questi due settori appaiono collegate agli sviluppi dei rap– porti tra i due blocchi commerciali europei dei•« sei )) e dei « sette )). A Pa– rigi si è riconosciuta la necessità - so– stenuta ~principalmente ·dai « sette - 'di dare la precedenza aUa soluzione dei rapporti tra i due gruppi. Al riguardo si deve dire che l'atmosfera delle di– scussioni è stata distesa e non ha ri– chiamato l'atmosfera dei colloqui d'el– la fine del 1958. Tuttavia le posizioni dei· due raggruppamenti sui problemi di fond.o non sono variate e ci vorrà del tempo prima -che potranno essere sensibili i risultati delle scorse riunioni parl~ine. Ad ogni modo, la decisione rli riprendere i contatti e i colloqui per giungei:e ad una soluzione è un ele– mento positivo, Questa soluzione dovrà tener conto anche degli interessi dei· Paesi che non fanno parte dei due bloc– chi. In.questo modo la còoperazione tra Paesi europei e Stati Uniti potrà uscir– ne raffo1·z:i I a. Se infatti il commercio tra USA e Paesi europei dovesse sùbire riduzioni si avrebbe una situazione non scevra di· pericoli sia nel campo economico che in quello politico. I paesi europei del resto hanno interesse sia a facilitare gli scambi tra di loro, sia a 'rafforzare gli, scambi europeo-americani. A parte qualsiasi altra considerazione di natura non economica, rimane il fatto che la penetrazione degli ~sportatori europei sul meréato statunitense in questi ul– timi anni si è sempre più sviluppatà e lascia intrave.dere ottime possibilità di collocamento di prodotti europei. Que– ste possibilità, però, potranno realizzar– si alla condizionè che il Governo ame– ricano sia in grado di non cedere alle sollecitazioni interne che vorrebbero una maggiore protezione mediante ta• riffe e restrizioni. sulle importazioni. E' necessario invece che gradualmente si giunga da una parte e dall'llltra all'ab– battimento -delle misure restrittive degli scambi : i paesi europei dovranno ,cer– care di evitare che ,gli Stati Uniti siano indotti ad attuare una politica protezio– nistica e gli operatori economici statu– nitensi di alcuni settori dovranno cer– care, dal canto loro, di mettersi in gra– do di rinunciare a forme di protezione, per puntare invece sull'estensione e sul~ l'incremento dei traffici. Il conseguimento _di accordi in questi settori che siano soddisfacenti per tutti permetterà di operare efficacement() n,el;• ' campo degli aiuti ai paesi sottosvilup- pati. A Parigi si è convenuto sulla ne– cessità di affrontare organicamente tale quèstio~e e stilla necessità di consulta– zjoni per incanalare opportunamente_ i mezzi disponibili. In questo campo si dovrà agire rapidamente per far fronte all'attività déll'URSS: non si dimenti– ·chi l'importanza degli aiuti sovietici ai fini -della peri:etrazionè ideologica nel- ' l'attuale situazione politica. E' anche per questo -che a;monizzazione e coor– dinazione delle varie attività e dei vari interessi sono l'.ol;liettivo da raggiunge- re evitando isolamenti e rivahtà che nel . ' • campo economico si tradurrebbero m dispersione di m~zz1. A. S. Arabi e berberi. nel •Maghi-eh Le pianure de{ Marocco dell'Algeria e della Tunisia senza tener conto dei dipartimenti sahariani è della Libia che. si presenta g~ograficamente e· poli– ticamente già diversa dagli altri terri- • tori, misurano all'incirca ottocento mi– la kmq. con una superficie cioè poco più grande di quella della Turchia, la quale misura settecento settantasette– mila kmq. ' La scar.sezza di precipitazioni atmo– sferiche si ripartiscono all'incirca allo stesso modo nei vari territori e le parti non produttive del paese costituiscono zone di vasta estensione. Sia la popo– lazione della TÙrchia che quella del Nord-Africa ammonta q, circa 24 milio– ni. Mentre tuttavia la Turchia fatta ec– cezione dei Greci in Istanbul, degli ar– meni e dei Curdi nel Sud, costituisce un c~mplesso relativamente omogeneo di popo.lazioni turche, il Maghreb • non è soltanto diviso in vari stati, ma òspi– ta considerevoli minoranze. Un milio– ne e mezzo circa di europei si sono sta– biliti nell'Af~ica nord~occident~le e da secoli vivono qui 600 mila ebrei. Così la popolazione non musulmana • costi– tuisce circa il 9% del totale. Inoltre la minoranza berbera con la sua prop_ria lingua è valutata a circa 6 milioni. ' : Ai berberi nel corso della storia è ri– masto • il nome eh.e i romani davano a tutti i popoli esterni all'impero, cioè barbari. La d;e~ignazione fu presa an– che dagli arabi. Del re§tO gli stessi ber– beri amano designarsi col nome di "uo• mini liberi" e la loro spinta verso la libertà li ha portati sempre ad una se– rie di rivolte contro i dominatori stra– nieri. Nel movimento di liberazione na• zion,al~ ..degli ~ltimi . anni, essi 'hanno giuoc_àtòun ruo,lo di primo piano. Pres– so i' berberi sopravvivono ancora anti– che usanze e istituzioni che hanno una st~d,,;</ -rr,i_sso-,i,,iglianza con i vecchi usi dè'lie 'stìrp{ germaniche. Il principio di '!,/!iU;..agiiif.r!'la n ~- è disturbato da alcu– n'a""s'<ivrastruttura · ristocratica. L'assem- /Jli~:R;PJ!.~~~-'{ Diemaa) esprime. fo VQ· {n .... -J.1.H 1 t2.J, . . pag. 11 lon'tà generale e decide soprattutto pro– blemi importanti, ·mentre il_ consiglio del villaggio ( A mìn) adempie a _limi– tate funzioni esecutive. Questa "proto democrazia" non fonda i suoi principi su forme -astratte, nè è , intellettuale o co·nsapevole. Del resto non esce dalla solidità di gruppo, fondato ·su i colle– gamenti antichi esi;tenti fra µna • certa cerchia di famiglie. Sul terreno politi– co e culturale i -berberi hanno formato una.specie di simbiosi con gli arabi ché si è dimostrata da gran tempo durevole. Nei primi tempi vi debbono essete sta– ti violenti scontri che sono chiaramente ancora riconoscibili sia in Marocco che in Algeria, ma l'Islam fu la base co– mune che tenne insieme Arabi e Ber· beri e rese possibile diverse formazioni statali. La )ingua • araba rimane sempre la lingua del libro sacro, dei riti e del diritto. Fin tanto che la religione rimarrà la forza principale anche la convivenza si po trarrà indisturbata. Ma laddove è cominciata la laicizzazione si séiolgo– no i nodi fra arabi e berberi,_ alm~!l,O dove non è seguita ancora una profon– da assimilazione: Infatti milioni di ber– beri nel corso dei secoli sono stati ara-. bizzati nella lingua e nella cultura, ma d'~ltre parte la società an{ba ha assun– to numerosi caratteri berberi ·non • ul-· timo il collegamento dei Fellaga con la terra che no_nsi trova in nessun po– sto nell'oriente arabo. Una netta divisione fra berberi ara– bizzati ed arabi, non sarà mai possibi– le. Gli arabi hanno avuto il loro splen– dore culturale allorché erano ancora una minoranza e hanno assunto sin da allora come una specie di guida che fin oggi è rimasta immutata. Non fu mai tentato di portare in dialetti berberi la lingua di Maometto e del Corano ed an– che oggi non c'è alcuna istruzione in lingua berbera, benché i'n tutto il nord africa esiste la consapevolezza del po– sto speciale occupato dai berberi. I Le tendenze centralizzatrici deU'am- m.inistrazione francese hanno favorito l'unità linguistica preferendo l'arabo a spese di dialetti berberi. Il nazionali– smo che si dirige contro il potere stra– niero si sviluppa in modo da -lasciare intravedere tali diversità. Con l'indi– pe'ndenza statale e con l'aprirsi della vita locale ai problemi mondiali sotto .la pressione della civiltà occidentale la posizione di inferiorità dei berberi nei confronti degli arabi viene _riconosciuta soffocante anche da parecchi intellet– tuali e politici. Forze centrifughe si fanno sentire accanto alle forze centri– pede del nazionalismo, ma esse scom– paiono per il momento poiché sareb– bero usa.te da una. forza straniera. Il Nord-Africa ha ricevuto dalla Fran- . eia, come la Libia dall'Italia, nw.derne infrastrutture, strade, ferrovie, _port.i e aerodromi che per esempio la Turchia soltanto oggi al prezzo di una perico– losa. inflazione,' benché si faccia senti– re l'aiutQ americano, riesce ad avere. Il • Maghreb è; molto più in,du.wializzato

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