l’ordine civile - anno I - n. 5-6 - 15 settembre 1959

Dei Mai come nei primi anni del dopo-guerra si è parlato, all'interno del mondo cattolico, di santità, di vita totalmente offerta a Dio. Il militantismo cattolico parve sorgere improv– viso per testimoniare la Fede. Una ventata di entusiasmo percorse tutte le parrocchie: nell'esigenza di una grande missione: difendere la Chiesa e rinnovare nel contempo la società su quel terreno sconvolto da tutte le contraddizioni del secolo. Il cristianesimo delle opere avrebbe dovuto sostituire il cristianesimo della sagre– stia: il mondo avrebbe visto dopo un travaglio eccezional– mente grave sorgere i « nuovi cattolici » che avrebbero pro– posto cc Cristo » come ideale di vita. cc L'ideale Cristo » fu presentato un po' da tutte le pro– spettive: nacque il Cristo operaio, e persino il compagno Cristo { Don Mazzolari). La fine della guerra aveva posto in drammatica evidenza il fenomeno del comunismo e la neces– sità che fossero i cattolici a -,lievitare e dirigere la società. Le due azioni, quella tipicamente religiosa e quella poli– tica si dividevano i compiti ma entrambe così diverse nelle loro finalità e nella loro natura si ritrovavano in un motivo· comune: l'apostolato. Si parlò -di apostolato religioso e di apostolato politico. In un'altra dimensione le due azioni par– vero avere una concordanza: la dimensione sociale in cui il cc distinguo » scompariva perchè tutto era sociale e tutto era di appartenenza all'azione religiosa e all'azione politica. Nac– quero atteggiamenti nell'un campo e nell'altro della stessa natura e l'atteggiamento culturale-religioso dei più spirituali incominciò a distinguere il cristianesimo borghese dal cri– stianesimo sociale. Particolarmente i gio-vani impararono un linguaggio nuovo: quello degli uomini cc ispirati », che pa– reva destinato a chiudere tutta un-a esperienza considerata ne– gativa per aprire una nuova realtà. Sui fen·omeni che « sgonfiarono >> il dinamismo pseudo– profetico non ci soffermeremo avendo come argomento alcuni aspetti della azione religiosa dei cattolici. I punti da mettere m rilievo ci sembrano i seguenti : • 1) il mondo si trascina in una crisi dalle radici pro– fonde che non era stata studiata dai cattolici. Gli errori mo– derni che avevano toccato nell'anima la società e che ave– vano fatto crollare le democrazie europee e poi le dìttature erano ancora presenti nelle nuove de.mocrazie. Errori mo– derni messi in evidenza dai Pontefici e che avevano pure toc– cato settori del mondo cattolico. 2) tutto il piano dell'apostolato era cc astratto >> mal- grado che si sviluppasse in un arco apparentemente concreto: a) la testimonianza personale b) fa predicazione e) le opere. Astratto nel senso che era incapace di proporre alla so– cietà un ideale cristiano di vita che non si fermasse solamente all'atteggiamento personale di fronte a Dio e ai problemi della vita ( come la famiglia, la professione, la moralità pub– blica e privata, i comportamenti so-ciali ecc.) ma che fosse la promozione di mi.a emancipazione da tutte le ideologie e da . tutti i miti che storicamente avevano rotto ogni giusto rap– porto tra la cc natura >> e l'uomo e tra questi e Dio. In sostanza Lutto il problema era ridotto ad una impostazione ascetica del– la propria vita, ad una predicazion,e apologetica ed alla crea– zione cli centri d'interesse (le opere) che potessero in una certa maniera fare concorrenza al mondo e potessero essere un richiamo ed un'occasione per sentire la parola di - Dio. d d L, • lll pantaloni di Alberto de ]acobis 11 senso della carità attiva avrebbe facilitato la creazione di un interesse religioso. Pareva ci fosse la coscienza che cc tutto >> si riduceva a conquistare i lontani, a convertire gli uomini: poi si sarebbe cristianizzato il mondo. L'azione cattolica ebbe un'imposta– zione missionaria. La psicologia del missionario laico, cioè del milii;'nte di azione cattolica ( di quello maggiormente impegnato) era di pieno abbandono in Dio e la sua tematica era di questo tipo: vivere di Cristo e portare Cristo. Lui avrebbe fatto qualsiasi miracolo. Questo cc status >> di fideistica strumentalità sostenuta da un 'intensa applicazione di meditazione più adatta a religiosi o al clero che non ai laici caratterizzava la spiritualità dei nuovi apostoli i quali spesso credendo che la spiritualità fosse soggetta alle leggi del progresso fisico o materiale cercavano ogni giorno di avvicinarsi al loro modello ideale rendendo sempre più difficile la loro vita nel senso di una sempre mag– giore applicazione della volontà in esercizi di preghiera, di penitenza di letture ascetiche e mistiche. I libri maggiormente letti erano quelli di Teresa d'Avila, di Giovanni della Croce, di Elisabetta della Trinità; più tardi fece trionfale cc ingresso >> Merton. La psicologia .di molti gruppi si aUontanava sempre più dal mondo per assurgere sempre più al divino: così si staccavano sempre più dal mondo e naufragavano nel vago regno delle intuizioni spirituali. Il rapporto con il mondo era un rapporto sofferto, una specie di condanna che accettavano con grande fatica. Il desiderio di una più impegnante spÌI'i•tualità fece sor– gere le discipline particolari con regole dettate da un capo e con tutte le caratteristiche di essere delle piccole chiese ad alta tensione. Questa cc qualità >> organizzata in cenacolo era il lievito: il meglio dell'apostolato, la riparazione al male che si commetteva ne-Ila società, la provocazione della pietà del Signore. L'ammissione al cenacolo avveniva tramite qualcuno che assicurasse le possibilità spirituali del nuovo arrivato al quale l'amico aveva esercitato una dolce violenza: cc Dio ti ha scelto perchè Tu sia dei nostri >>. Nel cenacolo i « santi in panta– loni >> e le cc sante in -gonnella >> della nuova chiesa che sarebbe sorta fanno le loro esperienze : nutrono la loro anima di spi– ritualità, si creano un paradiso di intimismo spirituale e poi vanno con ,cc prudenza >> a far proseliti. Costoro si sentono pie~i del Signore: hanno un senso di soddisfazione, di completezza, di pace che non avve1·tivano prima quando facevano parte della Chiesa di tutti. Passano per il mondo corrotto, leggeri; assunti già nell'altro Reo-no e claH'altro Regno fanno scendere sulla terra la loro mise;icOI"– dia ecl offrono la loro esemplarità. cc Ogni tanto, qualche nostalgia, qualche timore di non sapere più amare per avere voluto troppo amare ... ma passa presto perchè il corso spirituale riprende con maggior ardore perchè gli cc eletti >> non soffrono crisi o ripensamenti. Ogni sosta è un attimo di amore negato a Gesù >>. Il mondo cattolico ha i suoi gironi: nel 1) il più in alto i santi dell'apostolato, più in basso gli attivisti dell'apostolato ma sono molto in giù, nel III) lontano molto lontano il volgo ed infine fuori dal cono religioso i senza Fede. L'apostolato si svolge nei tre gironi: qualcuno -deve pas– sare dall'attivismo al cenacolo, altri dal volgo all'attivismo così fino a che si realizzerà la nuova Chiesa. Con un po' di amarezza si è voluto toccare queste « chie– se >> della perfezione perché riteniamo che siano le .« chiese >> più pericolose in cui s1 minaccia di provocare choc psicolo-

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