La Nuova Europa - anno III - n.7 - 17 febbraio 1946

--17rel>bral-019~G-------------- L:A. NUOVA EIJROPA ----------------- 7 --- UNA STORIA DELL'EMIGRAZIONE ANTIFASCISTA e OL titolo· La vita ili Carlo Ros· seUi {Edizlont U) AJdo Garoscl ha 1>ubblicato due volwnl 1n cui lrn compendiato le princlpali v~iccndc -dl Q.UC !laparte dell'imlifasclsmo ttaUano ehe si è riunita in terra di Francia. !11~1 corno del .ventennio fascista, sotto !I.e insegne di Gi'usttzia e LibeTtà. L'opera è pJù che uno biografia nel sign1f1cato comune del·:a parola; ma si può dJrc che ~ tma vera biOb'Ta !ia.se 61 considera che 11valore dl una per· oonal!tà storica non si può distaccare <lall'ambtente In C'Ui ha 01>erato e su cui ha impr<!SSo 1 tratti rnconfondlbHi del .suo caratte1·c spirituale. Avrebbe forse gtovaw all'efflcac1a del1'opera del Garoscl In riduzione di essa a una mo– ~c meno ampia, in wi solo vo:ume plù (rapido e conciso, Ma l'autore ha voluto sovrabbondare nei particolari, finora poco o mal noti alla generalità del pub· bli.co , per dare una documentazione esauriente detla continuità dell'azione òcl Rosse. J.ll e dei suoi compagni E, J)O'!CbècgU era neJ numero di quest4. t1lliml, la sua narrazione è attinta a twa fonte diretta e autentica; ciò che ne fa unn tesUmomanza dl prim'ordi· ne per le future ncosu-uzloni storlche di questo fortunoso periodo della vita itaUa11:i. Un lettore elle. come me, ha ~guito dentro J confini quel che accadeva f'u,o– ri, e che por la difJl.coltà e l'lnccrtez· .za delle lnfonnazton:I, ostacolate dalla Vjg:!Ja21z~ faoc1sta, non ne ha patuto co· g'.icre che I tratti più salienti e quasi et~oti dal contesto, trova In questi volumi il t'G.•lo e nduttore. che ll rende più perwicul e coe:rentl. E l•nsleme prova la curiosa impressiono di veder li prospettati da un pu?}to dJ vista dl· 'Verso.e con moventi e reazioni dlver– BC, dal mOdo con cui 11 ha orlgtnarla· mente vcdU":I. TI che lo conferma nc-'Ja idea. tante volte balenata alla sua men· te nei corso del ventennio, che tra le due correnti deWantifascismo. dentro e fuori dei confini, per quanto rrrandt Giano te affinità sphjtuaU e l consensi sull'azione comune, si è creata una di· versità dl prospett1ye, dlpendcnte dal• la diversità degli ambienti e delle con· diz1on1 ln cui. gli uni e gli altri opc· :rnvano, e col tempo ha finito eol sol· levarsi un sottile diaframma. che ha iCl&tacolato la reciproca comprensione, anche quando le due correnti si sono ricongiunte in patria, dopo la e.1duta del fasoismo. Molte delle dlacordanze della J>resente Politica italiana deriva· :no n1>1>unto da questa imperfetta ru· tlone determinata da Wl tropp0 pro– Jungato distacco. Con clò lo non intendo mcnomame:n· te svalutare l'opera dei 11ostrl ruoru· sc1tl, ma soltanto segnalare una sua necessaria differenza di tono. nspetto all'antifascismo hldige-no. Anzi - e ·l'ope1·adel Garosct me ne dà Je !neon· tlutabih prove - debbo rioonoscerP ehe. per- gravi che Siano gli effetti del· !a parziale mcompr.ensione dl1>en<lenu i!a questa iniziale differenza. spetta al tuorusc!Li l'incomparabile merito di avCJ· mostrato all'opinJone pubblica rnOnd1aJ.e" la persistenza dl un tenacP ,e attivo sentimento antlfasclsta 1taH.a· 110,mentre Il .s~Jenzloal quale erava· mo fonati dentro 1 confini avrebbe potuto far oospettar,e una passiva ac· Quiescenza. E quando la fOJ'2adt quel uentimcnto è stata testlrnontat.a, come nel criso de1 fratelU Rosselll e 111 molU ultn caSi analoghi, dal supr.emo sacJ'"I• fnlo della vita, essa costitrutsce un U· tolo di riscatto morale e politico per l'lntero paese. Non 1,,; dlmcnUchJ - e pUrtioppo s1 l! facilmente disposti a dtrncnUcare! - che, se oggi siamo ,n grado d1 r-e<:la· mare un posto tra le Naz.ionl UnttP e condtzionl di pace diverse da quet· le delle naz1onl sconfitte, lo dobbiamo. :non soltanto all'ultima fase della guer– ra di. liberazione dal tedeschi e dai fa• tSClstl, ma nnchc all'opera e al sacrlfl· clo del nostrl fuorusciti, che ba po· sto Je salde premesse del nostro f ,1na.lc ai.scatto. NeU'ambiLo di questo doveroso rico· uoscin1ento, 10 credo che sia lecito fa· re qualche riserva sul mOdo con cui l'cm1graz1one tt.allana ha condotto l:l eua lunga guerra contro 1l fascismo. Come appare chiaramente dall'opero ~~~~~~'sl la dì~~d~a1ft.1du~el f~P~ :prima sl ~ svolta 1n stretta col1abor.:1· IDon-cc.-ongli altrl gruppt anti"fasclsU -e con molti lntrexi di rappartl, den· tro e ruorl del confini. E' la fase del fronte della libertà. che t1un1sce in.Sii"" n1e sociallstl, ilberall, comunisti. anar– ch1c1, repubblicani, e che s1 prolunga 1lno al '934. Rosselli. è uno del pr1n· c,paU ammatorl di questa lotta. che Jia numerosi episodi, r1cvocatl dal Ga· a'OOC! con precisa ln!ormaz1one. Questa fase 61 chiude, alJ'intcrno. con Je ooll<l:\nne~l cn.~er.e o alln. de· portaztone <lei p4ù nttlvl parteclp:mU to una rap,!da e vtgoro.'ffl crltlca del alle cospirazioni e a-UcInsurrezioni, e marxismo, e plù tardi, neglll anni de!• cvu la sfiducia, tra i superstiti, net· l'esJao parigino, a contatto con cspo· l'efOcacla di u'fl' agitaz:i.one non r1solu· ncnu sociallsU, oveva colttvato la SJ,e– tlva. e )ogoratrlce detle fon.e ml,gllor1 ranza, o dovrei dire l'lllus1onc, che la della 1·esiswnza. A questa sfiducia par- sua personale evoluzione mentale po· ve che ponesse un suggello l'esito for- tesse precorrere e indirizzare un'ana· tunato della guerra d.l Etiopia. che Ioga evotu2tone del partJU soclaJisU. diede l'impressione d1 Wl consollda· ~ Egli non si rendeva conto dell'impo& mento del fascismo, vlttorloso onnat slbllltà di trasferire un'Interna d•ialet· anche su1 fronte 1ntcm3Zlonale, trut ttca mentale, che 3i svolge tra elcmen· q_ua1c erano state t1J'..l()S"te l ulUme ti mob11ie fluidi, n un'entità. come un speranze dl una risoosso. partito, già fissata e lnigldlta in un.i A questo esaurimento della lotta al· storia onnal secolare. l'interno corrisponde, nel campo della Purtroppo gll mancarono H tempo e enugraztone, la rottura. del fronte uni· la calma meditazione per esaminare co delJa hbertà, e H fraZlOnamento fino in fondo li problema e per con• dcU"antlfasc1smo 1n rrt1JPP1 sep:JraU. trotlarne con l'cspenenui la vallrfità corrispondenti alile denominaz!oni 1)0" de,l'tntravvista soluzJone. La guerra dl llt1chc tradlzlonaU. Spagna lo attrasse nel suo gorgo pro- Nel 193'!,Il grupI)O Rosselli si costi· J>rionegli anni in cui s'tntzlava 1J suo tutvu con una fislonomta J)Oiltlca au• espe11mento; e tnflnc l'immatura mor– tonoma, che aveva la s,ia espressione te gl'lmpedl di vederne l'epilogo. nc-1giornale Giustizi.a e LJbertd. A di!· Ma nell'opera del Garosci. dall'ana· ferenza degli a1u·1 gruppi, esso non lisi del pensiero rosselltano esposto In v01eva riallacclarsi a un partlto prec· Giustizia e Libert(}., e dalla naJTazlo– s1st~ntc, ma fondare un partito nuovo. ne delle contrastate accoglienze che chu componesse insieme- le C8l.genze negl1 ambienti\ delJ'emigraz!one nntl· p1U vitoU ciel liberalismo e del socia· fascista ebbe il nuovo movtmento, ap– llsmo. Nasceva cosl quel libera1·SOC1a·1>a1-chiaro n un lettore non prevenu· llsmo, che sarà uno del fllonl che con· to che quel pensiero era ancora lm· nmranno 1n seguito nel futuro paru• maturo e che il movimento politico to d'nzione- che esso intendeva suscitare non era R~elli sembrava partlcol:n-mentc, vitale. Noi c,e ne possiamo render con• pr~parato per quel lavoro mntetlco. to tanto più facilmente oggi, che quel· Egli proveniva dal socialismo. ma ave· l'embrionale esperimento dl stnteat è va un forte sentimento della llbe.rtj, stato trasferito su più vasto teatro che era alimentato dalla sua cultura e nel partito d'azione, dove s'è concluso dalle ooperienze della lotta antifa.scl· con un nperto contrasto, ln luozo del· sta. Durante l1 periodo in cui cr::i sta· la sintesi 3J)Crata. lo confinato Il Lipari, egU nveva .oc.rtt• GUIDO DE RUGGIERO UN FAUTORE DELL'AMICIZIA ITALO-BRITANNICA I L 31 ruglio del 1839 Giuseppe Maz~ zilli scriveva, da Lo!>dra, a:1a Ma• dre: e Volete sapere come fanno quei che vogliono qu1 andar innan· zi? IDocoviun ant.'<ldotocbe raccoman• do al padre». E le r.iccontava- che « un Pnnizz.l, esule del 1821, da Reggio,. trovandosi una sera in un salotto de!• l'alta società, dov'era 11ministro Pal• meraton, interrogato su l'ltal!a, avrei> be detto che tutt;i la. penisola era whig e concentrava le sue speranze nel britannico ministero whto, Se fos• se stato - aggiungeva maUzlOBamen• te - davanti ad un ministro tory. avrebbe mutato una sola parola. « Il Panizzl, - conc1udeva, - a forza d¼ farsi inglese nelle opinioni, nel mo– di, m tutto, O- b1bllotecar1o della Bi· bltotec.i pubblica, ha. stipend11 buo– nissimi, etc.. Ma lo av-rei da far que– sto novt.ziato? no davvero; mcgllo esser poveri ». All'aneddoto raccontato dal :Mazzl• nt, ma senza riportare le preci.se pa• rolc di lui, alhlde anche Giulio Ca· prln nel hel volume testé dedicato alla vita dl chi doveva diventare 11 P1incipo.J lAbra-rlan del Musco Bri– tannico ( L't.>t.tde fortunato - Antonto Panazz:,· Vallccchl editore). Le flgu• re dei due e&1.1li italiani, che nel 183'J, ed anche più tardi, erano n Londra tn ben dive1is.1 situazione sociale, so– no contrapJ)O'Stc- 1n alcune fra le rnt– gliort pagine di tale vo~ume, nelle quali vibra, s1, una plù commossa. se pur 'COntenuta ammtraz!one per quello del due, che l'intera sua vita consacrò \nfJesslbl!mentc al nsorgi– mento civile e soprattutto morale dt?I BUOpopcJo, ma senza che, dal con– fronto, venga una nota dl biasimo pe1• il <'arattere, onesto se non eroi• co, dcli'« esule fortunato,. Ha pen• sato la storia a Mst.:tblUrc le pro– Porzioni fra le \negua:i fortune dei due, frn la gloria, che all'uno doveva ventre dal martirio di tutta l"cslste"n– zn:, e non più che la fama onorata dell'Jta °ia110che, fattos1. Inglese, tcn• n~ ::ilto, però, -con la propria i.ntellt• gente operoslt;;'\ tt nome del suo p.ie – se, senza dimenticare dl cooperare a rlsoUevarìo. gnMlo ed 11•più crnnde. Ma quando, (lUalche anno più tardi, scoppiò lo scandalo delia violazione del segreto c1,1stolarc a danno del Mazzlm, cne 101-seaveva influito su la tragica tine CL'l f'ratelll llandiera, e cbc, com'è ~ Ussinio, ebbe un'eco alla Camera oe1 Coruunl, non fu soltanto t1 Carlyle a prendere pubblkamente te dUese d1 c.-olui elle proprio egli chiamò, per la sua fedeltà al dovere, u,no di quel ra– ri uomini merltevoll d'essere detti am· me martiri, ma, sotto U u·asparcme velo de,J'anonlmo, anche Antonio l'a• nizzi proLeslÒ 1n un perlodioeoconu-o l'inaudito arbitrio commesso a carico d"un ga1antuo1r.o, ti quale, qualunque fossero le sue idee politiche, era ti capo universalmente riconosciuto e rl· spettato di quegJ'ltaJant che aspira• vano a liberare il toro paese dalle tirannidi. Al medoslmo scopo, se pu• re più spesso per altre vie, tendeva anche li bibllotecarlo che. sotto la nuova pelle ing:ese, conservava un caldo cuore ita:tano, e che, se non proprio con Mazzini. intrattenne cor– diali relazioni ,con Garibakll. e con Agostino Bertanl. fedele amico di quei due, aveva favorito il disegno di far fuggire Settembrini e Silvio Spaventa da una galera borbonica. Forse è dir troppo 11 sostenere che il Panlzzi, LJ1 qua sl.isl momenlo, rap– presentasse quasl una sintem « delle due correnll, diverse e avverse, che pur dovevano coesistere a.fflnchè l'u• nica Italia fosse :t. il mocle:sto legale di Bres<:cilo che. per essere staLo tm• p:tcato nene sacietà segrete e ne1 pri· mi •mot1del '21.' era stato conoannato a morte in efflgte dal Duca di Mode– na quando ern già riparato in lnghi:· terra, nel la -sua seconda patria s'era fatto assai presto un cervello. almeno un cervello po.tt \co, vrevalentementc inglese . .Ammiratore e<1 amico di 11· berali altolocati, anch'egli pensav.i, so• ventc, da brtta.nnlco whf(J. Ma, lungt .dal chiudersi, .come in una comoda ntcchla, nella pOS1zione dignHosisi:;i• rr.a. ch'egli pur doveva, non alla cta:a fortuna, l>ensl al suo probO lavoro. il Pantzz1 giovò all'Italia, al buon nome dell'Italia, alla polltlca dell'Italin, in molteplici manterc. uu.m), la cas3 dl Lord e Lady Ho1• land, e. Dro1.1gham.e Abcrùeen, e Cla· rend-0n, e Macau1oy, - di t:lJi pre– ziose sunp::itie seppe fai• Lcsoro per rendere sempre più stretta t'amlci1.Jo fra i'Jnghllterrri e 1·1talia. L'JtaJìa ùl• fese sempre, con aocortezza mo anche con fierezza. come, p. es., quando PaJmerston era peggio <:11eimbron• ciato con Cavour, per la cessione- di Nizza e della Savoia, che aumentava li terrltorlo ed il prestìrdo della l?ran.: cla. E EOprattutto per giovare all'J: talta - ospite gradito, com'era dive: nuto, por mezzo di Mérimée, :lncho dei sovrani francesi. - si sforz.;:iva-- di attutire quelle mal celate anUpatle. ,che oltre Manlca si nutrivano verso U nuovo impero del Bonapal'te, poi~ chè dal dissapori fra 1 due _gl"and1 Stati l'Italia aveva tutto da perdc.J•t.i. in quel diffidi! momenti. L'uomo au~ torevole o discreto, cosl bene inll"O' dotto r1eJ ptù a1L1 ambienti ingl€'8!, soclall e politici. era, insorr,ma, c?1J:! siderato una SJ>t.-Cie d\ ambasciatore, a latere - ma sovente oiù avveduto e mcgli.J informato del dipl-0matlci; arcredit.at.l presso la Corte di San Gin• como, - de]~ a&pi.razlonl italiane. Ecco perchè Io vita <il quest'esuWI del '21, - chl' dicci anni doJ>O era eno1 trato modesLOassistente bibliotecario nel Musco Britannico. di cm nel 1~50 doveva divenire, eg:1 di fresca orlJ glne stranieJ·a, 1l capo supremo, uni' versah-ncnte rispettato, che, pur e&1 sendo per g!'lng:es1 Sir Anthony Pa~ niz.z:l, era stato nominato nel 1808 w natore del nuovo regno d'Italia, - spaziando per l'inLero pcrl, -lo del Ri– sorgi.mento ·m Panlzzi mori nel 1879). prestnta un porttcolare inte:resBi'.!. Figura di secondo plano 11e: ttr:.\ll quaaro storico, in cui ca1111,egg1ano personaggi dcli.i statura d'un Giad~ ntonc e ù'un Co.vour.d'un Palmerston e d'un Mazztn1, d'un Weutnaton e di' un Garlb::iidl, ma figura, Q.Uellad!:'~ Pantzzl, oltre che rtsocttnbUe, .ar1zl onoranda-per la sua propria attività., notevole pci grandi eventi politici, di cui egli fu, non solo 1. testimone ui: telllgcntc da queJl'osscrv::aorio curo~ peo ch'era la capitale d'una delle mag\ glori pot(!nze, bens) anche li CQ()t,erui tare prudente e sagace. Baster<-hbc ecorrere l'indice dei nomi, menzionaJ ti nelle quatLrocento pae1,nt? del vOJ lurr.c-,per farsi un'idea della qualità e quantità delle persone, con le qua!1 1! Panizzi ebbe rapporti più o meno strettL La vita d'un uomo elle lla speso la maggtor parte delle sue G1,or; nate fra i tlbri ~ raramente una vitU. romanzesc3. Ed 11 Caprln non In spaccia per tale, nè vo.cva scrivere una biografia romanzata. Ma il Prin~ cipal I.Ab1"anan and llalfan Patno, - com'è:! scr1tto sul busto sovra.stante una delle 1>ortedello grandè' 1:1a1a del British Museum, ch'egJ volle, cai-a ~ lettort di tutto 11mondo, - non ave' va soltanto saputo meLLcre a J>rontto \ prtm1 inseguamcnti avuti da Angelo Pczzana, 1J bibllotecaMo della Pala.; tlna di Pann:1; ma il saggio ep!curco non soltanto gustava le conversazlon.t e le clecanze d'una società raffinata, non amava soltanto 1 bei libri e la buona tavola, intorno alla quale po– teva riunire, un giorno, Garibaldi e G~adstone: il cervello del bibllotcc::irio e.oomp!arc, oltre che catalogare schc• de, sapeva apprezzare uomini e fatti: l'uomo. che godeva, oltre che d~I buoi! sapore d'un manicaretto, della bellez: za d'una statua o d'una poesia, era serr.pre pronto aC aprire l~isua borsa per aiutare connazlona·i in bisogno ed a prodigare la propria attività per rendersi •Utileall'tta11a. Per questo, per la varietà e vastità degl'interessi che solle-cltarono le suo cure e la sua opera, per la ntlrJade dJ pcrsonP. con le quali si ~ mescolata 1.1 sua lunga vlta, - sovrani e rlvolu~ zlonarl, bltilioflli e statisti.: - unn fl~ aura come quella del Panizzi mc1,itava d'essccre u.mplamente conosciuta. Mo occorreva una penna agile di pubbHcli sta come q_uelladi Giulio Caprin J)el" twnegg!are, oltre che la vita, più la•. borloS3 che avventurosa, del blblhP tecario anglo-italiano, Ja grande scena pclitlc.1 dei suol tem-po, c per fare del succo d'indagìni, pur sempre accurn~ te e scrupolose, quello che non seml pre sanno essere l libri c!lstorta: t.1Dti'. lettura attraente per ll pubbtlco. ALESSA.N DUO .Ll>'VI. All'Emtl13no dI Brescello (non di Reggio, come aveva scritto t1 Mazzl• nll, tl qua·e era diventato suddito brt· tannico fin dal marzo .1832, ed al Lt· gure che, giunto in Inghllte1Ta nc1 primi giorni del 1837, v1 rimase anche egli quasi tutto 11resto della sua vt• t..1,ma sempre pieno dl nostnl'gia per la patria tntc·icc, Cn comune, intnn· to, l'.imir,1razlone per un Italiano, che li aveva preceduti su le rlve del Ta· mtgt: Ugo Foscolo, colui che (6eron• do le nmare parole di Carlo Catta· neo) 4' diede 3!J'ltalia una 11uova tstl• tuztone: l'esilio». Uno del primi ra1>– port1, che non furono mal frequenti. cd anche allora fu indiretto, fra 11 l\'lazzlnl ed 11 Panlzzi, trasse oc:cas1o– ne dagli studi. che 11Fo$;Coloavevu dedic.'.ltl a clli. dello hmga schiera dc– G"il esuli 1tJlllcm1 cr:l stato )'a:nt.esl• Mostrò, intanto. con la stgnortlità della sua cultura e dei suoi modi, agli ln-glesl anche più 1nsularmente nltez– zoS1 che gl'lta.llanl non erano tutti :aaz;g~~~n~ e~se~ng!~~e,;;~b~\~~~: ""'""""""""""""======== tanto educati cd istrult1 quant'erano essl E delle- sirnpat..le,dl cui personal• mente si era saputo circondare tra la migliore società inglese - esli fu, co– m'è noto, in r.ipporti d1 stretta cor– dialità con la gran triade di uomini poJUJci fonnata da Palmcrston, Ciad• stone e Russell e frequentò, oltre che letterall e blb:iofili tt.'.l:iantzzanti (CO· me 11Roscoe, al quale l'aveva presen– tato il Foscolo, facllitandoglt la Via che. da Liverpool e dalla modesta cat• teclra alt'Un1vers1t;."\ dl Londra, lo do– ,·eva J)OJ condurre .a} BTilìsh !Ju• MONETE ANTICHE MEDAGLIE. DECORAZIONl LIBRI ANTICHl E RAIU STAMPE • AUTOGRAFI DISF.GNI OGGETTI DA COLLEZIONE "DEMARETEION,. l1<lroo- Plo"3 dl SP"SM D. 73-A, :. i'-

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