La Nuova Europa - anno II - n.52 - 30 dicembre 1945

--30dlcemb.1045---------------LA NUOVA EUROPA-----------------,-- S - CA T TI V I ;g;i•;ri: 1ft':':1~~"J~ii~~~ù1 d':i := · P ED A G O GIl I !~:":;/~:~61a~ 0 ~:;<'sJ:1;.::;i VIAGGIO IN RUSSIA ·s TA L I N G R A D o falle del niu>vi dJrloentf. '1- · T TNO dei mezzi più e/f,caci di cui si ~I auesta novUtl, che t un totale C<I' V olova VtnstdJoS'a. polemica neo·fa· povolc,imento del metodl dei passato. ' sclsta ·verso i~ orosso pubblico t la cattiva fede del neo-fasclst-t non dd: il L'AEROPLANO s1 andava abbassan· proprio in questa clttà ~. a mille- ~~ r!~"J s '::::S,:;~,4~~:'• ,:s;~~:: ': ii:sf:1''3Jf:f.,:;~~·/~ ~~o ~!O:,~ do. JUpullt energicamente n vetro duecento trug11a dl distanza. nno dt disonestà: ma tTa voi vi sono co sciocco ne seoue le orme, facend.o ;il J~h ~:=-~uf1efl~~1e~e 6 =~ ca~c~=~~uat~n!.!~;c~ù !~ ::n,:~, 1 *S :,if~hfhiaf::::o 1 6 , ! ~:1Jl: !,~d~!~e nc:i~~;i:::zfe 0 m :e":l:~ b,mastré che al perdevano nel gri· pùnto nella grande Acciaielia e Otto- predecessm. Rimproverate i~ncompe- dJ meno, perché dfment1cava dl cont11 1 glorc azzmTO dell'orizzonte. Poi ml bre rosso •• che abb1runo vtsltat.a. Cl tenza, la f<1zlosltà, il profittantismo dei re l'aslno su cut cavalcava. · parve come ae qualcuno a\·essc lascia· si è· b.attutl per quella preziosa ac- oerarcM; ma U vostro re{lin1e non t Ci~ che dlstinou.e U. nuovo doJ. vec- to cade.re un largo nastro grigio su un i'.i'cria, reparto per rcpnrto. tm.111-u.ne da oU stessi vizJ. C'era prima eh.io reolmc mm. t, e non potrcbb'csse· Jappoto bruno e mt resJ conto che quel un'omertà fascista~· oooi c'd un'omertà re ver ora, una m.agoforc moralitt\ e nasta'o c.ra tl Volga; quel Volga che ,;t antifascista. L'elefantiasi burocratica, com.petenza tleoli uomini, ma u.n tni· rappresenta qualcosa di più del mag· lo sperpero dez, pubblico danaro, la oliorc e più. sano metodo di ,·ecluta· gior fiume della Russia poiché è anche In quella S{'ra, a Stalingratlo, avem· creazione di 11,fftct e d·I preben_de ad mento e dt controllo, che coi tempo l~ ~10 tesoro, Il suo <lcstlno: Il t. n~· mo l'occasione, una Lra le tante, di ve· homlncs che e' erano allora, vi sono darti. 1- suoJ frutti. Prima, le sucUceric ;~11ta~c~rris~=~lC~~ f1~tt~~tla ~tea~ =:1~~~~ 111 3~tt d ~•:g 1 ~~:3:~ 0~ 'r;!~e 0 ~~-;!~:.i~ 1; ;g:g ~r~~:-~,.r;~t:. :u~:,:~i:i:t:tàco~~'rt~~r~~:ito1::i:,.~ II pacSJgg:lo si tnnalzb verso di not <1C11e Aocla1erie « Ottobre rosso ,, cir- U frottole venite a racconta-rei? ' anche abbellite e maunl/lcatc. l!.'sse po· ed an·mmo una fug~co ,·!sionc di. tli· colo che era stnto proprlo allora 'rlco· Il nro~so pubblico abbocca all'amo levano cosJ. prosperare abbondm1tc• stanti ecllfìcl tn rovmn. Stavamo al,· slrtùto al parl della ma~or parte del• di qiuu:ti molonamentl, e concltulc col mente c cliuenirc un sistema di oovcr– bassantlocl verso tl t1.1ogo do~•e !a ma· le abitazioni OJ')Oril'iche lo circonda· suoi pcdaooohl che l(! _democrflzla è no. Ooot l11vecc sm10 poste in luce ed rea <!c-lla guerra avcvn conunciato ti no. Se poi il circolo avesse avuto la una }u.strn;.che i par_t1ti sono mte,·e~· esposte f1l disprezzo e al di{eyoio dei. GUO~flu:550. ~vnmo nttcrrando n S~1· priorità nella 111costruzlone riSJJCLto sate camerllle, ~he_bi~oq,l-4 far piazza pul,bllco. Prima. le zucche tornav(1110 Jing1ado, ma la(l'()porlo, un lmme11r30alle case, non me ne meraviglierei, pulita del nuot.:i si,nonlac1. sempre n 9allo. e si son visti. uomtnt campo appena livellato. si 1ro\·ava evi· pc.rcbè qui appunto sta l'.lmpòi·tantc Vogliamo anche concedere che a1cii· inetti che per veu&'anni ci sono stati dentcmcnto ad una cerrn distanza dal· differenza tn. il punto di vista anglO- ne delle esposte ritorsioni- siano vere; imposti come ormuli uom.ini. Oggi. la cttti1, che ora non sl vedeva plù. S:lSSO!l<' € quello russo: noi r,cns-ìamo ma le concl!tsionl ch;ese ne tro,0007:0so- uomini di qitella rJsma (e nurtroppo Qua e tà, lu'!'\,o la ~rada. si v-O<le-ad una città eonsldcrandola prlncipal• no d_!one di cervelli grossl. L anl.l/asct· 110n ne 11umcano) non riescono a ,:ea; vano ancora muocbt di aerOJ)lani te- mente come un Insieme di case e per- smo n.on poteva con un col.po di bue· gersi pif, r!i sei mesl o di 11n anno. clesclri.:tbbattutl e di ca:--rl :mn~t! e di lanto conoeutri.mno 1 nost.n sforzi an· chetta ,,wulca cambiare gl~ uomini, che « C'i qualcosa di nuavo·ouai nel so– m.r~o!J!rndcbruciate, 1v.-nehé la no.stra zitulto sulle abitazlon-i; 1 russi Invece. so,io_q1tellt che s~no,·qu!lh _cheu11vcn: le»: Nl t la 111ccstessa del sole, g1..11da d asstcurassc che se ne fosseJ·o come qualcuno ebbe aii affermarmi temuo dJ corruzione, di v1ole112ae eh elle essicca rapitlamentc i gonfiori del· già rcc~1~ratl moltissimi. ~ll<t fine, e:-:Iaticamen-te, tendono a consld~rare IMom.peten~a lia cre<tt;o- Ma l'anlifa· l'aria, 'l)roscluott oll acquitrinl, clistnir,– dopo un u!Uma_svotta., com!nciammo a anzitutto in una clttà gli edifici pub• S 00 cismo 1 ha 1ntrodotto cy m~ovo mi me· oc i pc,-m.l paloge,11. E' troppo presto sccncl('re lungo una strad~ ma~tra. blicl. Certo i russi amerebbero dl· t o, e ,e JJC1?71ette di smruch~ra~e i ner oiudicare oli effetti cUquesta cura cSta._llrn?rado!•• gridò, cg!I ra~g1antc, SJ)O?TC di tutta una casa, im•C<"cdi u·na fraudolenti, eh. colpire t vlorent1, di al'- del sole. g. 11.r. pu~l<1rxloIl duo là do, e .SI seoi;gcvano stanza O due, ma J>Crprima cosa essi rovine per mlgHa e mlgTm._lnfnttl Sta· intendono assicurarsi un grande circolo i"'==~======================"" lingrticlo. gran po11o tlt!vi,a!c, è um! di ritrovo, una universitù od un lsti· delle t:lt~\ piil lunghe <l~I mondo e si tuto tecnico, un teatro pet· l'opcr:l e st~ndc per circa qulndlet ml,glla lungo teatri di prol!a. La vita della comu· Il co~o. del Volga. Cl :1ppmiva come nltà ùcYe avere 1,1 prcccdc111.a suu,, u~1c~l~cc1,~~~~ 111f! ;;c")1\e~~lt~ sua ~ ; ~~~-; j~;;!:~tO:;~cq~~:t" che DIFESA D'EUROPA Stirada tra le rovine, JI nostro nuovo . . ,. . amtco indicava uno per uno\ V'ariam· .Al cl1colo « Oltob1~ ~OSS-O » 1an\m:t mossi <11 macerie. Là ern u 11 ìsULuto zl.O™; era a! C?lmo. Ezavamo stn.U 1-n• tecnico li\ l'oepcdale p.1incl1>nlc là una v1t,.1Uli prmcipatmcnte. J>Cr assistere scuola 'm~dtn e cosl via. Pì'c<:Ote stra· ~ ~m Jazz, come essi chl~nano qual· ne abitazioni erano state costruite con siaSt rapprese!).lazlone d1. carnttere I L destino degli Stati medi e pk-co· latte dl benzina ed altri rcllttl del ge· 1.~g,gero,ma pnma che U 1azz comln- 11che riprendono i propri oontor- n,ere. Abitatori di cm>crne usctvano ciasse, nel salone del concerLI, avem· nLfisici più o meno immutat! doPo fuori e cl fissavano sorridendo. Eppu· ~o H tempo dl aWrarcl ovunque. As- la tempesta di guerra, è, oggi, vcr-.1• re c1 sl :iocorgeva ancora chiaramente s ~1.cl cosl ad una. prova cU rogav.l e mente singolare. Sono essi, nella toro che n era una belJa e gnmcle clttt.1, rn~azze sopra 1 di.ed an!li Che_ prepa· fLsionomia particolare come carattere pr.l111~ che fossero sopr,1~ghmtl g~i i•n· r~:can~~p=~n~rn; g; 11fr~ti ~t~~o~~ug~~e~~l~\c!~~~•~~ vasori. Sembrava <11;1nst <'I; trovarsi nel sembrarono assai simili a gtovJnetU trnVerso unità ben Oeflnlte, appoggiate _bel me1.7 .o del li~ <li ,vetls: Cose che inglesi che si accingessero a una sJ· su una realtà nazionale che ha fatto "T,':{;;:;;.uo lntoo.rlst do,·c giungom· mUe knpre6a; sette su dieci erano ti- le ossa nel secolo scorso ed ha trova· mo. aHa fine per couàumarvi una co- ~~ 1 edls~'::f• tf~oess~~::~: ~tf~ m_:~ = '!:c~~ 1~ 1 ~~m~cn~~ fazione assai ritardata, .-ccava chiari hrayo. E~~ perchè è necessario v1sl· mondiale. Perchè l'Europa, come orga; segni di esser stato Jmpr!>vvlsato solo tare dl perSC'na qucsU PoBtJ, invece di nlsmo vivo, vitale, è tutta nella varia da poc~Bmo tempo. N!lfn cam~ tentare di knm3Ginat'61 cosa ,J)09Sa es- oomposiztone dei suoi ekmlentJ. Se eia– che cl fu assegnata, con 1/norme stu sere la Russ1a tegg.rndo quello che n scuno vuol esser.:?. anzi.tutto, sè stesso fa ronzante, 1 due lctU, · 3 tm•ola <la signor Molotov ba detto al signor questo non toglie che In tutti, In misu• =orl~a~:"~t:~b~~J:~:: ;!. Bevin! ra grande o plccolp, vi sia H sen.so.di noi 1 ost Hl\ Tutto ro 11 jazz conslstcvn in una orchestrina una superiore tmHà, la coscienza iH un 1tntt! /~n ~Ì:W. i c..-un~, ::,: da ballo, ~reÌta da .un piccolo um011· =~~ i~og~a~r~~i~! tl ~n~ ridenti e curJoae, erano delle belle s:n, con 1 argento VJ"'.'O addos.so, i cttl gU queste diffuse estgen1..e entro arzi- «-eaturc, bionde ma con laJWhc fece.le f1 tzzt erano assai apprezzati dal, pub- n1 di eoncretez1.a politica. , o &lave - un tlPo singolare. DOJ>O il blioo.. Tra un pezzo musicale~ laltro, Dl questa Europa e della sua fecon• Cl!fiucasocd l auof remoti e romantici affasanantl ragazzo de1Ia re~ono ~et da varietà ha preso le difese lo stati· abltnntl, nvewmo qunsl In sensazio· Volga ~ennero 8 intrattene r ci-. Lor_- sta. romeno Nicola Petrcsco•Comnène ne di essere tornati a casa nostra l)Or' che6tnt. suonava molto bene,. J>OJChè I In questi suol SuUoe,·i.menti, per la chè, PC\r quanto que11e abltanU dl Sta- "-1 ssl sono mus!clsti natJ, ma U tratte- pace, edlU da Bompla-ni che vogllòno lingrndo fossero russe flno ann punta nknento, eos_l americanizzato, dal ~nto ·giustamente rivendicare ai piccoli Sta; dcUe ungh4e, pure vi era quafcosa in di vf.?ta ~tico, ~. ~1 al òi.so t t.C? tt un compito non unicamente di con• 9JC che ricordava a mia moglie il suo del livello .deHe numonJ tradlztonaU servaztono del proprio particolari.<m10, Galles nativo ed a me il tnio paese del roca,:t d1 canto e dJ b~lo. Mt informa-I ma di arnochhncnto del comune patri· Nord. Se ciò potrà app;1rlre 4ncoeren· sttll ~hestrlna e sulfe sue oirls, e ml monlo spirituale europeo. te, non so cosa farci: era J»'Oprio quc- fu ~sposto ~brsi di dHettanti 1>ro- Non si può dire che gU Stati me<:11 f:vi~~ e~= a~dn;;:: ~:u~~~: ;aet~~U t~:1Mda ~e~~~_:v;;:s~~ ~Fi~~ e::,~n~u~=- fp~ 1 ~~ 8t~n~ rio la nostra copiosa colazlonc. lo stato gkn1d!co di professionisti. là sulla scena, anche nella piena luce Quali che poosano essere re Hmltazlo- della ribalta, ma èlletro alla loro poli• O ~ ~~~la ~~n~;l~~a. ~~s~ :vae1~ 1~l~ ia n~~~~1~elf~ 1 \~:gi1:~ . diano po,ssibilltà di afrennarsl alle ca- grandi e gra'nd4ssime. · _Non è il caso dJ rlpctc-re ancora una pacità lndividuaU. E' ingiusto quindi. attribuire a Q.Ue· 1"0lta l.1 famosa storia di Stalingrado Finaknent.c quella notte stessa, a sto o quello _Stato - la 'Serbia ic~ •.la ~:n~n~~c:= :~~~~1 c~~c eh~ \"'1~~~~:1m&~~1~·~;~~~it~!- i1 :f: 1 ::0:~ d;i ~~}~tti~~es~:~ll~t! per far comprendere quali fossero 1 dove esperti f'Unztonari munlclp..1-li ci dono piuttosto nel contrasti tra le Gran= nos~l sentimentJ. Dopo accaniti CO!fl·siavano aspettando, pronti a l'ls])on- W Potenze le quall e: con 1:l.toro neglt· battimenti, J1 generale Paulus era r1u· <Jt-realfe nostre doman<lc cl,rca fa ri- gcnza o con la loro 1mpre\r1denza han• 8clto nd impadronirsi di tutta la città, costruzione della· dtstrutta città. (Per no colpa in comm.Utendo o in amlt• ~i;;!)1!~: ~ti!i!/~l!~~~~OJl ,::-:. r u~=o=::t~~!a t1:1ft:al~O~~ tetf~~~~is!~:~:~tà~~gi la zona dl attraverso al quale l'C6<lrcito rosso ri· tre). Alla fine venimmo Introdotti in contrasto Cra li b"Tandecomplcs.so, a di!· oeveva rinforzi e rifornimenti. In un una modesta canwretta che doveva ba· fusi Interessi marittimi degn anglo• eecondo tempo l'esercito rosso, rin stare alle esigenze do.I.consiglieri fin· sassoni e l'altro conlin~ntale, dei So· sanguM? da onomlt ~lservc, attaccò chè non fos~ stato costrutto Il nuovo vleU. li'ra l due. fEuroµa, nelle sue plc• ~urr:v~~.u~=!11~:tt:c1e adya~~ :a~i~Ctc\~~~uita 1 ~~tJl'~e~~t~ cole un4_tà,d!vlse sp~o da contrasti ìnunicazione naziste- e fini col clroon· no conservati t vari tributi orrcrtd a nnzlonal_i o di fr_onlle:e, <i7ll~ quale 'dare gli aseedlantJ. Paulus ricevette St.ali·ngrado, gli scudi d'oro, le targhe parteclpan~ gJ.1um e_gh al~r1 sia. come pei- due volte l'uUfmatum dJ. resa, ma e gli altr.i ornamenti ~olplti prove· presenza tisica che come 1nterc~s1. r,« due volte lo respinse perchè Hl• nlenti da11a Francia, dalla Norvegia, Come sottrarre dunque questi Stati ~er, nella sua pazzia, gli intimò di dall'Etiopia, cee. Vi era anche la scia• all'ant.1conisn)o delle Grandi· Potenze ~nllnuare a combattere. Alln fine i bo!a d'onore lnvlata alla città da Re che vcdlnmo affli.orarc dopo la collabo– lUS8i, valcndoal dell'artlgllcrda e dei Giorgio VI· riusciva stranamente com· razione <li guerra e minaccia di divi: ~o~t a i-azzo,si apersero con un ftu· movente ~ntcmplai-c quella gemma dcro Il Continente in sfere d'Influenza? ~è ~a~w!~ ~dato~~e&: a1:e~ dell'artigianato Inglese o rendersi con- . L'organlzz~ione ~lel\'Europ~, su ba· 13effli. Fu questo u principio dl quella to come i ,noelri. sentimenti fossero Sll fc<leralishche, d1cc ';.'mncne, pu~ ;terribile ftne che abbiamo constatato sta.Li cosi finemente espressi nell'oro ragglung~re lo scopo. L idea è o~a.a ,col nostti occhi a Berlino. Sl può gl.u· scolpito e. ne1t'aeolalo rUucentc. pat.rlmo1;110comu~e ~ .C?mune aspira• =:n~effr:eo e:,~ 1; 1::;,.nteJ~a~ I. B. PRJl::s•J'IJl-lY !~~~n~~ 1 :,i ~~t: 1 :r:~~~~~~ = sa venire .iltualn :i gradi come egli pro– spcltu, attiravcrso oioè federazioni rea glonal1 pili o meno omogenee. Seco1v <lo noi queste avrebbero un cm·atlere prevalente dl lntes.-1 rcgM.onaJee nipro– dul'rcbbcro quindi Il perlcolo di bloooht pm·1.lali,con PoSSiblhltàdi giustapp0si• zlone Politica cd iclcologtcn ad altri l.>locchi o sistemi. Comunque, tali fede-= rar.lonl non snre-bbcro tanto vaste ed e.f4 [icicn"t:i da sottrarsi all'alfrazlone e alla manovra delle Grandi Potenze. Non a,·vicrebbcro Il problema alla solu?Jio– nc ma anzi lo scopo finale potrebbe essere anche compromesso Qualora uno di quel -raggruppamenti si sottopones• so alle dircttlve cU una sola Potenza. Se un organismo federale ha da sor; gere questo deve avvenJre In seguito ad aceordl generali che eliminino, per quanto è possibile. ogni pericolo cll di• \riSione dell'!Quropa In sfere di in· nuern.,. Tutto questo esprime esigenze plù o meno teoriche che, per scendere sul terreno pratico, hanno bisogno dii. ve~ der chlm·lto un atteggiamento prcllmi; nm·e, quello dc.Ila Russia. Non 1>arteclpc alla slstcmazlone ew ropca nel '19, oosn vi fa sentire oggi una illrettlva vigorosa, che vcrnmente sembra estranea a qualsiasi concczlo· ne federalistica parziale o totnlc- Com~ nènc sull'nttegglamento del Sovleti è otttmlsta ln quanto esclude che )a Rus-= sla abbia interesse a spingere le sue frontiere dl sicurezza molto oltre v&; so occidente. Egli però non avvert.c che li proble· ma è un altro e ci s\ è SJ>O,Stati dal semplice plano territoriale o strategi; co, verso quello ctei pnincipl, .delle oon 4 ce;,;lonl (')OliUche. Unanimi come Sl:lmo a veder ordl' nata la conviven1.a internazionale ed interna sulla base del termine demo· crazia, ~ oggi in plcdt la domanda: aua: te democrazia? Indubbiamente la ri• sposta (che è poi soluz!onc di un pro, blcma angoscioso. vita.le ). non può ve• nit·c eia una sola parte, Bia questa oc– cidente oU oMente. Potrà. invece esse– re l'espressione di una stntesi, di un contemt>eramcnto cd amalgama di esl 1 gcn7,e sin qui opposte, talchè sl abbia una concezione della acmocrazia vera· mentre nuova, a tutti accetta In quanto atlcguata :11tc necessità - spir:ituall, sociali e pollltchc - della nuova socie· tà 1n formazione. L'Europa dei piccoli Stal:i, delle unl•· là ben lndivliluatc e molteplici può es· sere ancora uualche cosa, se riesce a far proprio, Intimamente, uuesto com• plto supcrjorc. A~G~J.O 'J.'A)IBOlULt\ ~erazi.onc della Piccola Eurot 1m scnzn a11alosasso11l e russi, 111a ìn.t tenncdla fra loro, a ,n.c no,~ sembro. realizzabile, nt auourabUc- Nt il « com· pilo superiore• di mediazione fra O. rtc11te e Occlde11tc p1u) essere eJfettun= to dal dt tuorJ1 f. Ilo

RkJQdWJsaXNoZXIy