La Nuova Europa - anno II - n.52 - 30 dicembre 1945

-- 2------------------L:.t NUOVA EUI/Ol'A---------------30dic,mb,l01;;- IL DILEMMA DEL VOTO OBBLIGATORIO ritti, oppure di un snbotaggio dell'Jsti• tuto elettorale dn parte di clementi :mtidemocmticl? Se di ciò esistesse ancom dubbio, basterebbe a disperderlo la constata· zlone che 1 regimi autoritari cd op– pressori tcstè de(unti - i quali però volevano avvalersi anche della lustra elettorale come strumento di propa· ganda - s'impossessarono immediata– mente deUa teoria dell'elettorato conm dovere civico, e in conseguenza prati· ca.remo H ,·oto obbligatorio. Non ebbe· ro bisogno di statuirlo di diritto, per· chè - come dice don Basilio al po– vero don Bal'tolo - « li signor Conte ha degli argomenti ai qual non si 1·esl– ste »: solo <'hc erano di altra nn.tura che quelli di Alnrnvlva. za Politica; ma talvolta può darsi che sia per una raffJnatezza di coscienza politicn 1 per uno scrupolo morale sor• togli durante la campagna elettorale, per cul s'è convinto che s.:i.rcbl.>e CO· stretto a scegllcre tra peggio e peg– giore. In ciuesto caso la sua astensio· ne, nella cerchia di una realtà pili pro– fonda e 1:nù seria, (} un voto, un voto di protesta mub, polch~ non ha il mezzo di esprimersi. Jn questa con· dizione penosa si trovarono, per esem– pio, nel vrlmi cinquant'anni del regno d'ltalio, l cattolici Cedell ol « non mci pcdit J> papale; ed è strano che dimcn• tichlno ogsl questo precedente storico i cattoMcl del.la De.mocrazla cristiana, i quali lmnno Jlromosso Il voto alla Consulta e più dl tuttl si as:ttano. Se il go\·crno italiano intorno al 1880 avesse promosso una legge del genere quali rulmlnl non avrebbe scagliato Leone XlH per Ja vtolat..1 libertà di coscienza? in~~dot~oi, ~~;~~~n~i t~1,qi!s~lri~epa;!~~ Un'applicazione· dei prlncipU liberali e democ1·attcl, da un'altra l'esame dt e– ventuali provvedimenti pratkl per im– pedire il fenomeno dcH'nstensione. U N òil.Knthnento molto viv;tcc alfa Commlsslouc della Consulta per gli affari polltlct ed amministra– tivi si ebbe il 22 dicembre sulla propo– sta dei consultori Piccioni, democri– stiano. e Cassandro, liberale, pct· la obbligatorietà del voto nelle prossime elezioni. Alla opinione dei due 1xu•liti proponenti sl associarono i dcmocra· tici del Ja,·oro; st op1x>Scro socialisti, comunisti, azionisti. 11 voto di alcui1i Jndipendcnll per la mozione proposta !ccc cadere la bilanci:i a f:H"orc di <1uc– sta con llc\'C maggioranza (15 voti contro 13). L..1 questione cosi formalmente sol• levata in seno ad un comitato dovr.) onnai avere tutto il suo s\'iluppo da– vanti alla 0,)JlSUlta. .\la b OJlllOrtuno che anche la stampa contribuis<:.t ad un chiarimento d'idee. C'è un aspetto Ideologico di crm1i.lc valore cd un ni::pctto contingente e ùi opportunità, dle devono essere bea di• stinti, mentre tal\·olta sono .ipp::irsl Jlluttosto confusi llell'a(frc..1.tatadlscus• gJonc a\•\·cnuta ùa,•anti :1J comitato. L'idea di rendere obbligatorio Il vo· to è nata non adesso, ma ùa parccdtio tempo ncllu dottrina costituzlom1le. Fin dal principio però essa è nata col vizio di orlstne ùi essere un cspe<Jlen– tc. A un certo momento della vita co• stltuzionalc di clascuu paese, quando questo prendeva un avviamento dc• mocratico e il corvo elettorale si ac• Cl't'SCevadi numero - e quimli anche con la inclusione inevitabile di unità dl scarso valore qualitativo - comin– ciava a verificarsi in modo più visi• blle il rcnomeno dell'astensionismo: dl quella 1xn·te di e!ettori che rinunzl,mo .nl loro diritto di voto e restano ln casa. •reorici e politici si misero in allar• m('. Come rimediare a questo lnconve· J1lcnte dell'allargato surfra;;lo, e che, in casi csu·eml, poteva prendere l'a– t;petto tli un sulcldlo del corpo eletto• 1·nleper incompreJJslonc dei propri dl· Di fronte a questo fenomeno un cer– to m1me1·o•di teorici prese l'atteggia• mento, non più smesso, che pub defi– nirsi pcdngogico. Lo trattarono come nelle scuole si tratta l'assenza lnglu· sUClcata, con p1·ovvedimcntt disciplina– ri. Saggeremo dopo il valore pratico di taU provvc<llmenU; ora rendiamoci conto su quall concetti possono ap· t><>sslarsl. La rapprescnt:mz.., Polillca, lstltuzto– nc fonclament.1le di uno stato libero, è costituita cli due momenti: quello del· J,1 designazione e quello della !unzio· ne. Nel primo momento si esprime la ,•olontà popolare attraverso i cittadini che votano individualmente; nel sccon– _do entra in !unzione l'assemblea e– spressa dalla volontà popolare, e cne prende la duplice figura dl org:tno dl questa e, insieme, organo dcUo stat.o. I Cautorl ciel voto obbligatorio, per difendere la loro lesi, sono costretti a rare un «escamotage» dottrinario: a mcscolurc i due momenti della rapvre- 8entanza 1>0lilica. 'rutte le varie ylu· stilicazioni del ,·oto obbligatorio h:m• no inCatU 1>Crbase comune Ja tenden– i... 1 n.spo;;li:1rc li cittadino elettore della sua volontù indlvldu.1.le e discrezlo1rn· le, cd a considcr~1rlo una particella di una grande comunità compatta - il corpo elettorale -. che clivenUt essa stessa un organo dello stato. Tutte le varie an:110:;le escogitate dal teorici, J)er le quali l'elettore è :1ssimllato al magistrato. al pubblico funzionario, f)Crfino al coscritto, 1:presu1>r>0nsono sempre l'assorbimento delle libertà in• dh"lduali nella sO'prema volontà dello stato, di cu1 le prime non sarebbero qunsi che proiezioni ». Queste pnrole sono di Giorgio Arcole<>,mente acuta e dialettica, che trattò il diritto pub– blico con spii-ilo conciliativo tra le varie tendenze e non Individualista; tuttavia non J)Otè nascondct·c il senso c'minentcmintc lllibei-11le, stnt.olalra, cl1e è alla base di tmtc le teorie sulla obbligntoi-lelà. .Ma si dh-ù tut~via: - Quei l'Cglm1 guastarono tutto, imorbidai·ono tutto. Non bisogna prendere le cose net senso peggiore. ScnL".a entrare in discussioni teoriche. si può fare una concessione pratica in linea eccezionale, per avere il massimo concorso di elettori per la prosslma Costituente. Do1>0, _il parla· mento giudicherà. Prima dl tutto è sempre una COS..'\ inconsiderata rinunziare al prlneipll per conseguire un risultato pratico contingente. Anche se questo si ottfe· ne, si chiude Ja porta a t..1nti:.lllri van– taggi pratlcl che si possono ottenc1·e dal principio a cui si è rinunziato. In questo c.1so t..into più si resta poco convinti della reale necessità, in quan• lo si subodora un particolare calcolo elettorale di partiti I quali si sono per. suasl che. coslringendo una massa mnorfa di elettori ad an<.larealle urne, questa può essere còn maggiore fa· cllltù convogliata in loro favore. Co– munque sia di ciò, e tenendo !ermo, di fronte n questi calcoli non lumlnosl. che quella della obbligatorietà è un:i. teoria illiberale. esaminiamo che cosa a: di non rasclstfco • può rarst in 111.:itl• ca per riuscire a rar votare per forza gli elettori. E cominciamo con stabilire che il problema si presenta quando diserta le urne una massa ingente di elctlorl. Se gli assenti sono pochi non c'è ra· gione di preoccuparsene e di montare una macchina di polizia o altra. :Met· llamo dunque che diserti la met..'\del corpo elettorale. Osserviamo ancora una cosa d1 molta import.anza. L'eletto– re può rlnunzlare al \·oto per più di un motivo: Il pH'.1 spesso, è vero, per Inerzia o pe1\ poca o nessuna coscien• Allora come regolarsi? Escogit.J,re una ingarbugliata legge con tutti 1 « distinguo » possibili ed hnmaginablli? Figurru·sl che commedia sarebbe l'ap• plicazione - ))Crchè noi abbiamo ra– gionevolmente supposto la diserzione della metti dell'elettorato: milioni di persone disparatissime. Naturalmente nessuno vorrebbe essere còlpito come assente Ingiustificato; tutti reclamc• rebbero il loro caso di coscle:nza,e l'au– tòritll dovrebbe adattarsi a passare per turh1plnata. Allora, per mantenere l'autoriU1_del· lo stato, si fa una legge dracomana: tutti cnrccrnti per tanti giorni o tutti m.ult. .1.ti !>Ct· t..1ntc lire. Tutti. cioè tre, quatu·o milioni. E quando tutta que– sta mass:l cli uomini e donne In tutt~ le province, 1·iiluterà di pagare, resi· sterà agli agenti che intimeranno !~ar– resto - soblJlata maguri da cx-rasclstl o ncofascist.l - l'autorità che cos..'lCa– rà? Si ostinerà a voler Care pagare cd n voler incarcerare milioni I.Il uomlnJ, provoc:mdo un'agitazione di ear:,ttcre nazionale e rendendosi odlos..1e ridi· eol::i? Op~urc scrollerà le -6pallc e la{ scerà conerc, evitando di rendersi odiosa, ma rinunziando di rimanere un•autorit.:.\? Eh no signori « obbltgazionlsli •• se davvCro èi tenete al voto obhli;;atorio, non avete che uno via per mcltcrlo ln atto sul sel'io: andare a scuola dai (a. scisti. MARIO VINCICUEIHIA L A conferenza del tre mf11{strt dc• oli esteri americano, inglese e rus· so a Mosca,iniziatasi il 16 <licem• bre, ~ terminata U 26. Innan:X tutto, i tre ncvernl si sono accotdati. rlchle~ dt1ndo l'adesione francese e cinese. sul· la ptocedura relativa Oi trattati dl pa· cc. La 1·edazlone dt Quello con t'llalla &ard fatta dat tte vrhiclpati ministri clc· oU estert più. quello francese,· mentre solo i primi tre m·ovvederanno alla ste– sura dei tnttatt <lt vacc con Romania, Unohet"ia e Bulgaria; e solo l'i11otcse e fl russo al trattato finlandese. Com– pletata la stesura del trattati, sarù con– voçata per esaml11ai-U u11aconferen· za ·cut vartccr},eranno i cinque membri del Consiglio dct mf,iistrl deol1 esteri insieme con I 1·a1mrcsentanti di tutte 1e 'A'azlo11l Unite che hmttw varteci1>alo aUa ouerra contro oli stati ncmlcJ eu• ropel con c011stdcrer;oli Jorze militari. Jja conferenza avrà luogo non oltre il 1. magolo 1946. Dopo la conferenza gli 1tati firmatari dcall armistizi (la J?rtm• eia~ considerata come tale per l'Italia) LA SETTIMANA alla stcrUua. ll franco viene cosl svalu: toto df ptU rleL GO%,U tasso precedente csse,1do dJ 50 e 200- -redloe·ran110 u testo <le{tnitivo. ..... Come sl vede, il coni.unicato uf/1.cia• ie non contempla ncssiina varteci})azlo• 11e,anzi 11csb11na interpellanza dei vae· si Vinti tiella reda.:-lone {ttzale <lei trat• tali. Inoltre non. si parla più della prlo· t'ltd stabilita a Potsdam pe1·/a conctu• slo11edel trattato cori L'Italia. Di fJlll un glusU/icato all(l.nne fra noi. Dc Gaspc• rl ha cohfcrito ieri sc11aratamcntc con gli ambasciatori americano, i11olese e 1'USso. A11che a Parlgl queste dcclslo11l procedurali - che cscllldono la Fran· eia da oanl influenza direttiva, salvo che per il trattato con. l'Italia - hmt• 110 destato forte malumore. La conferenza del tre mfni!lri ~ ar– rivata a conclusioni su una serie dl al• tr• problemi. E' stata cleclsa la nomina <li una commissione interalleata per i'Estremo Oricnte(ci parteciperanno t CitUJue, e inoltre Ola11da, Australia, Nuova Zelanda, hidta e FUipplne), af– fta,ttata da un Co,islollo alleato 11cr Il Giappone- (Non si rlcava dal comuni• cato una impressione netta sul votcrf di ouest; due oroanl SoPrcittutto per qt1.cl che conccr11c l'amml11lstrazlo11 e <lel Giappone). Per la Corea verrd fstl• tttitQ un r;,Jt·erno provvlsorlo democra· Uco. Per la Cina si i affermata la nc– cessltù cli una ttnlficazlone democraU• ra sotto un uovemo 11azlo11ale, con par– tccivaz-lone di tutll gli clementi demo• erotici. Stati Uniti " Russia sono d'ac• f'Ordo sul ritiro delle loro forze <falla Cina al più presto possibile. Per la Ra· Jnaniq la. conferem.·t1 8i. 4 prommr·totcr per l'i11clttsio11c nel oovemo di un mem• bro dcL partito nazta11l1lcontadino e di uno del 11artito liberale: i{ OOVCNIO rior– ganizzato dovrd dare assicurazioni re– lative alle llberl<l <li stampa, parola, re· lluio11e e associazione. Anche per la Euloarla, Inclusione di du.e rappresen– tm1ti deoli ,,uri on17>11i democratici (del: le libertd q11l110n si parla). Per la questione atomica si è d'accor· do 11el raccomandare aU'assemblco. oc· ncralc delle Nllzio11i Unite l'istituzlo11e di una comm1ssionc vc·1· il controllo del• l'c11eroia atomica af{tnchtJ serva a soli scopt di pace e ver l'eliminazione eia• olt annamcnti ,wztonali delle armi ato· miche e di. tutte quelle producenti di· struzioni in. massa.. Sulla. Qt~estionc persiana non il sta• to 1·aggiunto un accordo finale: essa seoulta a essere trattata vcr via cliplo· mat.ica. 111 Persia la sltuazio11e 11ermw1e sta· zionaria. l 1: democraUci • sono or· nwt in possesso cli tutto l'Azerbal• olcm, ad ccceztonc. del{a sola clttù. dt RezaJch. che, a qua11to mforma H Quar· ticr Generale persiano, resiste t·uttora ault tnsorti. Sì ,11mu,1cia un mutamento nella con.dotta delle tribù curde della reoione insorta, finora ostili al ooverno cc11t-ral.e, e che ora invece ar,poooereb· bero Je truppe 1·eoolari. Comunque. nelle attuali condizioni. L'aiuto dJ quc· ste tribù 110n potrà essere tale dtL de· terminare un sensibile mutamento nella situazione militare, essendo esse svrovvtstc di armi e dl munizioni. E,·a stato anmmclato un mutani.ento nelJa composizione deL governo ironia· no: {li sostituzione del ministro degli tnterni Falef Fahfmi con. Allah l'- Sa· I.eh . Questi aveva ordinato t prepara· tlvi per l'elezione dei consioll 1>to1,-ln• clali tn tutte Je proi,"incie dell'Ira,~ (.4.zcrbaigian 11at·ural111entc e cettuato). Senonché notizie posteriori pretende· rebbero elle Il vecchio ministro t sem.• prc al "'·uo posto. Si tratta di tma st· tuazione oltremodo confusa. InlanJo al parlamento 1>ersia11O Si è avuta tuw ·vivace reaz-iouc ~'i. parte de',.deputali governativi allr 71TOJ/e del(JRO del 1 '1 NcL consiollo ,zei 1ni11-istri italiano del 21 corrente Il Presidente Oc Ga.– minoran.:_q, dottor M~sadcgh, ft Qtu~le "sverl, do"o una relazione sul 11asssa.a, :: l~u~~~~rtiz~:J}~~~~d~:l~ ~n~n:~;~!~ f!a~u~b~~~tr~,~~~lcl:taJ::1r::t~;; 1 : 11 ~::e:~ ;:g:ie~~c:!~}~~T ;~ rtT.':xi~,rt~l~uicf.!: :i::.1~~c C:Jl::. l~~~~~dgu-~r,~ac~; tico <lell'Azcrbalonan 11• frontiera di u110 stato dt 45 111Jlioui dJ Abbiamo seanalato la settimana pas• abitanti no,i pud essere naodl/i.cata da sata 101, tnasvrlmen:o net.le ,·elazloni u119- ptccol,t frazione c011Jina1ia. elle ru.sso·t·u.rcha. Ora 1m nuovo elemento ve-r dt viii. 1: si è distinta vrtnw e du.· di comvlicazlo11c è iulerr;cnv,t.o, per uua mnte la oucrrn per la sua cordiale ac• vtnorosa cam.J)aonadella stampa sovle· ccttazlone del 11a~s1no e per la sua pur~ :~cri ~:o~~r:,~-: 1~~lt~ri,~nl~'.~rc'1ltat~7;; ~1fife~ztfi!~o ((~~~-Jir,~a ~~t':1:i~c,ft~';~ 1: Gcorgtn sovietica. Qu~sta nvendlcazlo-- Presidente ha pot riaffermato ta buona 11e verrebbe ad ag9tu11uersta quella disposizione dcll' ltalla nel co11Jrontf dei terrltort armeni <:eduU daUa Ru~- della twova Austria, la quale pcrù n011,. sia a_Kcmal pascià nel 1921. Queste rl· deve por1·c preotudtzlali tenitorlalJ vend,cazlont hanno destato vl1..,-tssima t11accettablli, Sl informa '" co>tfrappo• agitazione In Turchia. Dopo un'cner· sto che lf governo austriaco ha delli • otca ri&1Josta delL'tlssemblea nazionale, berato formalme1Ue di richiedere la rei sl SOIIO avute le dlclliarazionl del Pri· stituzlOU,J dell'Alto Adtoe. mo mtnlslro tu1·co: la 'l'urchia. pur es• IL Constglio dei ministri italiano ha sendo animata dal desiderlO dt amiche· 11ot deliberato la sowresslone deLmlii.!• voli. retazlom con la Russia, non cederà stero della Consulta, e la trasform.azio: un votUce di terreno. L'ex·comai1da1tte t1e det ministeri dellu Rtcostru.:.lo11e e dell'armata turca 11eL Caucaso ha addl• delL'Alimenta.:1one 1·tspetttva111erite in rltt-ura dichiarato che 1:H paese uoii Comitato iutcrministeriale per la Ilico•– avrà altcniativc; dovrd combattere se struzione e i11, Allo Commissariato per. fUnio11e Sovietica {n.sisterd tielle .~uc l'tllimentatio11e, entrambl alJe dipen– richieste •·· Btsoona tuttavia tener 11re· de11ze dG'~ 11rcsldcnte del. C011stouo. Vlei sente che le rlvendicazionl russe (al· ne pot tstUutto Il ,ntnfstet·o clel Coni, meno fJll-Cllc vcr le terre georgiane) non mercfo estero, a cui passa la Ualfa, qlà so110,per il momento, uf/lctaU. · minist·ro della Ricostrozi011e. A Damasco, il 21 corrente, si sono Nella seduta del 22 corrente _del:/.a tt1cantrati t presidenti delle repubbliche Com~ilsslon~ ,Per oli aUarl vollttcl e. ,u Siria e del Libano per raouiu.nocrc o-mmrnistratw, è stato approvato cml un accordo sulla rtsi,osta da dare aL· 15 votl contro 13 l'ordhie deL olorna L'accordo Jranco-brltannico fn Stria. del consultor,e democrlstfono l'lcclonl 'l'ale accordo, come <Ucemmo, 1 ,rcvede, in fauorc del/. obbUoatorletd deLvoto al• oltre iL ,-tttro slmullanco daL terrltorto le prossime elezioni (aste11uto tL presti del due paesi del1.e truppe a,iglo-fran· dente /.'a11ceNo, azfontsta). 1./o. d. q, cesl, una stretta collaborazione del due d stafo sostenuto da ~emocrlstlanl, JJ.> governi 11ct Il Medio Oriente. . fi~rl~1,;.: s e;~~~a~g;i:it. i tre partltt dt J _ f!OV_eml di Gran Brctaona e Stati Le elezioni amministrative - ha a,i:; Umtt si sono dichiarati disposti a te• nunctato fL ministro dell'interno Romi! nere_ la conferenza proposta dal oovr.r- ta a Torlno - sl terranno in una metd ,io fla11cese c!rca ~t problema SPflO11c>lo d'Italia fn ·marzo,· verranno p~I quelle -~econdon?tl~lc di aoe,izta, ,u! l 1010_ 1~é potulche, 0 1l 30 aprfle O 11ella prima l altr~ govcmo sarebbe ancora dcci~o settl-nwnn dJ maovio. su 7900 comuni alla_ 1~ttura deUe relazio11l diplomati• solo 77.5 Jwmio pronte le nste elettora{i. che,_si temerebbe clic un slmflc ,pro~• Si è avuh, tn seno alta Seoreterl.a vcdmiento v~ssa defermi11are un m~v1· ,lei J><trtlto socialista u.na crisi. co,1,le. mento di svlt~rlcta co11Franco all,ln- dimissio 11 del Segretario Pel'tlnl, cos) tcrt~st~f!liis~:t:7fmwvo tnsso di cam motivate: • La Segrete-ria non opplka bìo d.el franca francese a 119 e a 4.80. ----------- rf!tp('ttivm11ente tlt fronte al doJJriro e (ConthnJ;;1 11('\l:i wainn nu1nt>1o) oon·►·

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