Nuova Repubblica - anno V - n. 24 - 16 giugno 1957

6 Giostra di correnti SETTE GIORNI NEL MONDO LflBfl,RCfl DI MflCMILL!l~ \ . I L GOVERNO consèrvatore britannico presieduto da Harold Macmillan ha assunta senza Lluhbio una pesante eredità con la successione del governo Eden. Ma il compito di raddrizzare una barca che faceva acqua dopo la crisi di Suez e dopo il tentativo fallito di rove– sciare Nasser è staio assolto con una serie di improv– visazioni che lasciano scorgere la mancanza di un indi– rizzo unitario nell'attuale politica estera britannica. Co– sl la barca di Macmillan oscilla in modo preoccupante. Fra le decisioni e le iniziative che conviene rcgfstrare in quest'ultimo periodo, ecco le più salienti: - la decisione di ridurre le spese militari, comu– nicata col libro bianco sulla Difesa; - il tentativo di impedire che il progetto di Mer– cato Comune europeo giunga in porto; - la decisione di porre virtualmente fine all'em– bargo verso la Cina comunista; - il tentativo di porre ostacoli alla riuscita delle trattative sovieto-americane sul disarmo. La semplice elencazione di queste mosse politiche indica il léro carattere contraddittorio. Il disarmo unila– terale britannico e la fine dell'embargo britannico verso la Cina, decisi unilateralmente dalla Gran Bretagna, po– nendo la NATO e il « Chincom » davanti ad un fatto compiuto, sono atti positivi di distensione, anche se queste decisioni sono originate dalle difficoltà finanziarie ed economiche della Gran Bretagna e non da un intento distensivo. Gli ostacoli posti alla costituzione del mercato comune e alle trattative sovieto-americane sul disarmo partono anch'essi dall'intento di difendere un interesse nazionale britannico,- ma, in questo caso, tale interesse esula coni.pletamente dalla politica di distensione. Sebbene le quattro iniziative da noi elencate riguar– dino questioni che rivestono la massima importanza per la distensione fra i due blocchi o la sicurezza europea, esse sono state il frutto di mosse empiriche del gabinetto britannico, il quale, proprio in queste occasioni, ha dimo– strato la sua incapacità di concepire una grande politica estera di ricambio. Che vi siano oggi, in Gran Bretagna, legittimi motivi di diffidenza verso qualunque grande schema di politica estel:a, dopo il disastro di Suez e l'insuccesso personale dell'esponente conservatore che sembrava più qualificato in questo campo, sir Anthony Eden, è cosa perfettamente naturale. Ma che le decisioni più impegnative siano prese pantendo esclusivamente da una politica del piede di casa è una reazione per lo meno ~ccessiva. Prendiamo per esempio il Libro Bianco sulla Difesa '! la soppressione de11e restrizioni commerciali con Ja Cina comÙnista. Si tratta evidentemente di contributi :importanti alla distensione. Ma sia la prima che la se– conda decisione non rientrano in un piano organico di <listensione, del tipo di quelli che, a suo tempo, era capace di concepire sir Winston Churchi1l. Sembra quasi che Macmillan decida di disarmare, di recare un con– tributo alla pace, non perchè il disarmo sia necessario, non perché la pace sia un bene in sé, ma semplicemente perché il riarmo e la preparazione di strumenti bellici sono troppo onerosi e possono quindi far perdere voti al partito conservatore. Vedremo del resto che anche quest'ultima nozione subisce notevo1i riserve pratiche. Lo stesso dicasi dei rapporti con la Cina. E' certa- mente un bene che una delle maggiori potenze occiden– tali dia l'esempio della ripresa di rapporti commerciali quasi normali con la Cina. Ma essa lo fa solo perché ha convenienza immediata di farlo, non perché sia con– vinta che si deve operare affinché la Cina comunista sia riammessa nel concerto delle nazioni civili, cui i suoi attuali orientamenti potrebbero recare un contributo positivo. n·cevamo che, anche in fatto di disarmo, la Gran Bretagna svolge una politica contraddittoria e non sem– pre chiara. Una delle maggiori opposizioni al successo delle difficili trattative sovieto-americane sul disarmo e sui « cieli aperti » viene precisamente da parte inglese. Ma la contraddizione è semplicemente apparente. La Gran Bretagna controlJa oggi alcuni degli armamenti termo-nucleari più potenti e, pur avehdo deciso di ridurre i suoi stanziamentL destinati agli armamenti convenzio– nali e a spese di occupazione dove sono ancora stanziate truppe britanniche, sembra quasi temere che un accordo sia pure limitato, sul disarmò atomico, fra Stati Uniti e URSS, la costringa a rinunciare all'elemento di supe– riorità militare che le permetteva ancora di far figura di grande potenza. Abbjamo lasciato per ultima la larvata ma non dis– simulata opposizione britannici3. al mercato comune. I rapporti col Commonwealth rendono diffici'le l'adesione britannica al mercato comune, dal cui funzionamento l'economia britannica può paventare motivi di seria con– correnza sul continente europeo. Perciò la Gran Bretagna aveva cercato di spostare l'interesse delle nazioni conti– nentali europee verso la costituzione di una zona di libero scambio. Ma, Vedendo che il mercato comune. fa ugualmente progressi, oggi si sforza di mandarlo a monte. Era di passaggio a Roma, nei giorni scorsi, un espo– nente del gabinetto britannico, il quale, parlando a un importante gruppo di notabili britannici della nostra capitale, chiedeva consigli sul modo di impedire l'attua– zione del merc:ato comune. L'apparente ingenuità di questa domanda può far pensare a una << gaffe » diploma– tica, la cui portata è stata certamente misurata, tuttavia, poiché è servita a far conoscere in via non ufficiale a Pa– lazzo Chigi l'opposizione inglese al mercato comune e il desiderio che l'Italia assecondi in qualche maniera questa opposizione. Non vogliamo soffermarci sui singoli atti di questa politica estera. Ma conviene rilevare che, se la politica di Eden, sbagliata ma chiara, ha fatto fallimento, la" politica di Macmillan, se così si può definirla, -dato che è equivoca e contraddi'ttoria, anche se talvolta non è sbagliata nei suoi singoli atti, mira a far fallire tutte le iniziative internazionali sulle quali l'attuale gabinetto britannico non ha le idee'chiare e non si sente in condi– zioni di agire. Ciò costituisce motivo di preoccupazione per tutti. coloro che avevano sperato di vedere assolvere da parte della Gran Bretagna una grande funzione di mediazione e di pace. C'è solo da augurarsi che, presto, un successo elettorale laburista rovesci questa situazione e chiarisca nuovamente la politica di un paese che è destinato ad· avere una grande influenza sulla politica europea. PAOLO VITTORELLI (167) nuova repubblica I LJ<;'f'l'EU.A DA noGOTA' I I LIBERA di C. GONZALEZ RIVERA e ll[ SONO glj uomini che detengono il potere oggi in Colombia.? La Junta militare che dalla dire– zione liberale è stata salvata quando l'indignaz.iono popolare stuva per 1·ovesciarla, è formata di uomini c:he per il loro passato dinno una garan;,,ia di uvviarsi a. re~titui1·e la democraz.ia allA. Colombia? Il maggiore generale Gabrie1 Paris fu ministro della guerra di Rojas T'inilla. Ministro della guerra in tempo di guerra, di guel'ra ci,·ile: non era secondaria la sua fnnz.ione nel regime del J 3 giugno, non sono dimentica– bili le suo responsabilità. Le « operaz.ioni militari:. cini– camente annunciate da quel governo contro la Resi– stenz.a liberale ernno dir·otte da lui 1 per suo ordine si svolse1·0 i rastrellamenti, lo devastazioni e i massacri del Tolima. A lui Rojas Pinilla affidò temporanearnenl.C'l il suo minacciato potere quundo andò a Quito noi luglio 1955: non molti pote,·ano ispirargli la stessa fiducia di saper difenclel'e la dittaturn. ll maggiore generale Deogra.cias Fonseca fu anc.:he egli tra i più stretti collabontt·oti e complici di Rojas Pinilla, e fu allora a. capo della Policia Nacionc,l: Il capo della poli,da in un regime di polizia non è certo persona che possa dirsi estranea alle 1·csponsabilitù ciel go\'c1:no; ma quando si rico,·da che cosa sia stata Ja Polic-ia Nocional in questi anni, già ~otto i precedenti govemi conser\'atori fattil:;i miliz.ia di partito, rifugio di · delinquenti comuni, di dt:'generati e di fonatici dell'odio antidemocratico, e sotto H.ojas Pinilla fatta strumento di 1,utte le prevaricaziùni; si può avere un'idea cli come Deograc.:ias Fonseca possa confribuil'e a. « restituire la normo.lità costituzionale~ alla Coloinhia. li brigadiei-e generale Rafae1 No,·as Pardo fu co~. mandarale deirE.:-:ercito sotto Rojas Pinilla. Comandante di un Esercito impegnato nella guerra civile, adoperalo alla persecuz.ione e al rnassacro dei concittadini: ottimi precedenti, come si vede, per la restaurazione della. nor. rnalitii. li brigarli~re generale Luis E. Ordoflez Iu invece capo del SIC (aervi:-:io de ·inteligencia colonibiano): la fero– cissima. polizia segreta Phe tanta parte ha an1to nella. tragedia colomhianH, le cui efferate torture riempiono tutta unn letteralurll. La Ghepeù ùi Laureano Oomez o di Rojas Pinilla non 8\'C\'a niente da invidiare alle pili famigerate polizie politiche dei regimi totalitari. Il contrammiraglio Rubén Piedrahita era infìnc mi– nistro dei lavori pubblici: ministero che el'a divennto feudo di concussori e str11m1>nto di cot·1·uzione. Nei primi tempi del suo regime Rojas Pinilla a\'eva ostentatamente denuncialo la corruzione precedentemente istaurala dal laureanista Jo1·ge Leiva e con lui l'a,·ovnno denunciata quei liberali del 'l.'iemiJo sempre pronti a deviare l'in– dignazione popolare contro le dittature passale, e a col– lab·ornre invece con quelle prnsenti finchè esse si de. gnino di accettarne i servizi. Coo Rojas Pinilla Ja. cor– ruzione non a,·eva fallo cl1e as.sumere maggiori pro– porzioni. Questi sono gli uomini che secondo Alberto Lleras Camargo, secondo la dir·eziono liberale, dovrebbero resti. tu ire le libertà al popolo colombi:mo: qnesti so110 gli uornini in cui Ja DNL chiama i liberali a confidare~ Sono essi rassegnati, pnr cli evitare l'jnter\'ento e l'ini– zia.Uva popolare, a subìl'c la dittatura pennancnte? lllllllllllllllllllUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIUIJllllllllllllllllld ABBONATEVI; FATE ABBONAREA 1500 800 450 nuova repubblica (annuo) (semestrale) (trimestrale) 11111111m11111m"tl1111111111111111111111111111111111111muu11111111111111111111111111mm1111unmm1111111111

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