Nuova Repubblica - anno V - n. 24 - 16 giugno 1957

4 (167) nuova repubblica CONTRIBU1_,l A UN DIBATTITO U~f\FETT!l DI RESP01\lS!\BILIT !\' U NlTA' popolttre ù suda j1~1p~g_na1~dosi in 11110sf~1·zo di rinnovamento della .-;oc1eta. italiana ~otto la spmia · della p1·otPsta morale elevata dal paese in occasione della legge maggiorita.-ia cl'el '53, rna dopo la vittoria elet– tor·ale e J-ino alla fine del '54 non si può cli1·eclrn abbia pre– cisato i le1wini e gli strumenti del suo inter·,·ento. I gn,ppi componenti si ernno 1n1ovamente separati, ri1nanendo nel– l'incel'tez:,-,a fra il der:iidel'io di riprendere i conb1Ui coi par– titi di pl'Ovenienza, ima volta rav,·edutisi dall'errore del 7 giugno, e qw~llo di agire direttamente, organiziandosj, alrneno lf'ndenzialmente, in movimentò politico. Una notevole ripresa di iniziati\~a da pa1·te ciel gruppo si ebbe quando, l'icomponendosi, scelse cli impegnarsi iit– travp1·so la fornrnla dell'incontro fra socialisti e democn1- tici, inteso in questo senso: i socia)isti, riconoscendo eh~ la situ~zione del movirneo.to operaio appariva bloccata d~l permanere delle chiusure e dei terrnini, 01·msi onacronl– stici ,oltre che fallimentari, della guel'l'a fredda e del fron– tismo, accetta,·ano di muovet·si per un ampio incontro di tutta la sinistra d moc1·atica attorno a un programma di 11ieno impiego, di-vrioriti~ di scelte produttive negli inve– stimenti, _di apertura socirtle. I democratici, cl'i:dt1·0 canto, acceituv;-ino di rovesciare i te1rninì tradi,:r.ionali della de– moc1· az.ia liberale, a.:.segnando il postò prernjnente all'in– tervento neH'econornia e. ai p1·ov,;edimenti sociali, rispetto alle preoccupazioni relatiYe 9ll'abito formale della demo– cra;,,ia; non pii\ cioè, « SAiviamo prima di tutt(! la demo– crazia> (come 1·ipeteva f-ìno alla noia l'immobilisrno di Sa– ragnt e di Scelba), bensì operiamo in pr·imo luogo una scelta in qualche modo socialista, di inten·ento sulle strut– ture economiche e di avvio alla pianificazione in senso distributivo. ln un momento in cu'i i rappol·ti int~n,a1,ionali si di– stendevano e i frontisti non 1·iuscivano più a nascondern l' inadeguater.za della lol'O proposta, quando fu chiaro che l'occasione rivoluzionari'a, se anche era mai esistita, era senza dubbio scomparsa dalrorizzonte politico italiano e tutta.via. il movimento operaio non si aprh·a alla realtà nuova che si \·eniva determinando, la proposta di Unitù 11opolure ebbe jJ m..~rito 4,j anticip~),re u~1 "-tteggiarnento ~he poi venne sempre più affe.,mandosi, e di pre.p1ere su ,rna p~rte del movimento operaio perçhè acqui.-;bp,se un dinan1ismo da tempo sopito. · La costa'nte, coerente pressione che U:P ha esercitato spgli organi dirig6nti politici di una pa1·te della. classe operaia ha certamente dato dei frutti: è pl'oprio di que'– sto pei·iodo l'avvio, da parte del PSI, della politica ten– dente all'apertura a $inistra, l\·aduzione jn termini di bat– taglia dell'incontl'o fra democratici e. socialisti per una politica di riforme, che si chiamò ..: politica. da piano Va– noni> secondo l'interpreta-zion~ che fin d'allora ne diede Ricca,;do LombMdi. Rispetto alla scelta illuministica dei gruppi laici, che ritene\rano di poter affrontare da un pnnto di vista stret• tamente tecnico i pl'oblemi ital.iani, prescindendo dalle for– ze che avrebbern dovuto col).correre al rinnovamento, UP ba saputo preferire una sorta di impegno ostinato e se.– rio (e jl riconoscimento della propria pl'Ovvisorietà) nei confronti del PSI, individuando nelle fo1•:,,ociel PSI i 11ossibili prornoto,·i di una nuova fase della. politica so– cialista in Italia .. Nel momento in cui questa pressione cominciava a tradursi in risnltati concrnti (elezioni amministrntive del '5G), seppure sempre sul piano strettamente politico, nel movimento operaio internazionale aveva inizio una serie di eventi che dovevano sconvolgere va.rie previsioni e co– stringere a un generale l'ipensamento di tc(lli, rnetodi, strn• monti e prospettive. li XX Congresso del J>CUS, e in pa1·licohu·e il rap– po1·to Kn1sciov, ha aperto una discussione che da anni non llffìorava nel movirnehto operaio, nonoshrnte che i tem'1ini obiettivi della tensione internu:tionale fossero da tempo mutati; tale discussione ha condotto ad afferma– zioni, di val'ia natura, eh.e non sono 1·imaste senza conse– guon,-;e: Je classi operaie polacca e unghernse hanno ac.. colto queste affermazioni con tutta Ja cal'ica rivoluziona– ria che contenevano, tentando di farle propri.e a dispetto dei santi e ~di tradurle nella realtà dei 101·0 paesi. Con quP~to hanno messo in movimento, dopo tanti anni di passività, altre classi opernie: 1a nosha, in pal'ficolare, in cui è facile oggi nohu·e dei fermenti non trascurabili. Questa situazione carica di potenzialib\ veniva a crearsi in un momento in cui, nel piccolo mondo della politica ihiliana, si registrava Ja secca chiusura a sinistra della DC, con la formazione cli amministrazioni comunali aper– to alla coll8.borazione e all'appoggio della destra econo– mica e politica, e la conseguente caduta per inadeguatezza~ della prnposta di apcrtu1·a a sinistra, formulata dal par– tito socialista. Inoltre, a rendere più vana la proposta del PSl, l'elettorato ha 1·insangnato i ranghi della social– d<'111ocrazia reinserendo il PSDI nelle trattative allori\ condotte direttamente da Nenni coi democristiani. Menti-e Nenni, pet· risolve1·e l'impasse, coneva all'in– contro cli Pralognan, trascinando dietro di sè una parte, in verità non prevalente, del partito, altri socialisti indi• cavnno chiaramente nell'altemativa socialista l'unjca pro– posta ormai valida per una ripresa della sinistra. E' a qu,•sto punto che, a mio parern, si è manifestata rinsuffi~ cienza di UP: insuffirien,;a tanto più grave in quanto è propr·io un movimento vigile e critico, con funi.ioni di stimolo e di battaglia, non p1·eoccupato della propria so• pravvivenza, che se ne è reso colpevole. Nel momento .in cui il movimento operaio si poteva aprire a una nuova fase cli impegno nella realti\ italiana, ponendo la sua can– didatura a un ruolo di primo piano nella vita politica del paese, UP non ha saputo indicare la via. da battere e fai'Sene, in una certa misura, promotrice. Jnvano alcuni di noi avevano segnalato la sostanziale inadeguater.za politica della proposta di 11nifìcaz.ione, cosi •'Ome era stata abbozzata nei colloqui di Pralognan; in– ·vano alti-i fra noi avevano cel'cato di° trasferire l'interpre– Urnione della proposta di unificazione sul piano storico delle c:--igPnze del movimento opel'aio italiano. Tanto i so– ciftli.-;ti, sotto la ~pinta di Nenni,. quanto Ul\ hanno con• tinuato a. battern alla po,ta ùi un'apertura a sinistra che orniai si ern mostrata patenternente chiusa a chiave. Ora è vero l'he 1 come scriYe A.11.tonioGiolitti, il rifor– mis1.no attuale, di promozione socialdemocratica, non con– tiene nemmeno più l'ispirar.fone socialista che il. revisio– nismo origina1·io conteneva, ma si limita a riconoscere per p ..opria l'ideologia rifonnista del neocapitt1lismo. E' vero anche che in fondo è in questa direzione che ci sia– mo mossi quando abbian ac:cet.tato quella fonna di im– pegno sulle cose, che stava alla base _dell'incontro f1·{tso– cialisti e dernocl'atici. Ri~petto a coloro che, durante la di::;perante chiust1_ra della guPr1·1:1 fredda, avenmo prefe– rito isolHsi e dedicarsi a quella forma di resistenza chia– mata bibliografia, noi ci era\'amo assunti la responsabilità. cli un limite, angusto fin r·he si vuole ma tutb1;ia semp1·e ampio rispetto alla realtù. ihdiana. Ma è da tempo altl'Ove, 01·mai, la ·necessità del nostl'O impegno. La passiviti\ dei .60cialisti è sensibilmente venuta rneno, il .PS[ ha A.ssunto una linea di maggiore iniz.iativa, imperniata in modo più conseguente sulla situazione ita– liana. Non sarà sti1to affrontRto con chiarezza il presup– posto ideologico di questa linea, ed è per questa ragione che il PSl non ha saputo evitare il pericolo cli scoprirsi a sinistra: tuttavia non Sa l'anno i temi dell' VIJI Congresso del PCI a salvare il PSI dai pe1·icolì di un'involuzione conseL·vafrice, an;,,j è certamente vero il contrario. E' però ~lt questo teneno che UP doveva muovere la sua azione. :Si doveva e si deve portare n conclusione il procedimento critico iniziato in una parte del movimento opei-aio nei confronti della teoria leninista della conquista del po– tere; si deve approfondire la discussiòne sulle ragioni della rivolta ungherese, sul decadimento della presunta legge second o cu i le sovrastrutture seguono fatalmente l'evolu– :-:ione del.le strutture-; si .foyeva e si deve aprire la discus– sione sulle soluzioni che una patte del capitalismo si pro– pone di dare al problema del benessere, presentando ·in forma nuova la sua candidatura alla direzione del paese, pone~~ gli organi di difosa del movimento operaio in condizioni di stl'Utturale~• in(eriorità per carenza di stru– menti adeguati di inter,·ento, avocando a sè in modo esclusivo Ja gestione deP potere, sempre più concentrato dalla stl'Utt11ra monopolistica dell'economia italiana e dal– le esigenze della pianifìcÌ\Zione; si doveva e si deve af– frontarn il dibattito sulla situazione obiettiva determinata dall'infroduzione di nno\,e tecniche prodllttive, tecnolo– giche e organi:-:z.ative, che nella misura in cui il movi. mento dei lavoratori sapril fronteggiare e dibattere potreb. bero costituire un fattore di ·emancipazione e di Conquista di potere economfoo e politico:- E' in gioco, mi sembra, qualcosa di più di una scelta fra un intervento puran~ente filologico e l'adesione a.Ila ideologia neocapitalista, come avYeniva nei tempi di mag– gior tensione internazionale: è in gioco l'unità dei lavo• ratori, distorta da Ila.· prndominanza dei partiti, e p@r fìni strettamente tattici e elettorali, sulle organizzazioni s.in– clacali; problema che può essere reimpostato solo con una i·ip,·esa di interesse del movimento operaio pe,.r l'esercizio della democrazia diretta e della gestione autonoma del proprio potere; ciò che si i·iHette immediatamente sulla concezione del partito, il quale non muterà le fomie del suo intervento finchè non sì tenderà a creare al suo in– temo le stl'Uiture politiche di una società socialista.. Da qualche tempo sono in netta ripresa culturale grup– pi di sindacalisti, di intellettua.li, di tecnici, di funzionari di partito, che hanno avuto al'gomenti validi pel' gei.tare un ponte fra un passato di silenzio o di massimalismo e un futul'o che può ess:ere di impegno e di speranze: all'fo– terno del movimento dei lavoratori esiste una situazione in cui, forse per la prìma volta dalla Hne della. guerra, è possibile misurare, verificare, sottoporre al vaglio del– l'analisi sociologica e dell'esperienza, le teorie più o meno fondate che stanno alla base della ripresa ideologica della 8inistra. Si cominc.ia a intravvedere una situazione in cui la lotta rivendicativa non sia assoggettata a fini tattici di scai-so 1·ilievo e la cultura non sia schiava delle neces– sità presunte del partito. Vogliamo ancora resta1·e a guar– da1·e, in una posizione esterna e marginale rispetto alla. lotta in corso, e a rivolgere esortazioni a operare in una realtA che non saremo noi ad affrontare? Intendironoci: faccio parte anch'io di Unità popolare, e mi metto in tasca la mia fetta di 1·esponsabiUtù. FRANCO DIORGANTI UN NU0-\ 1 0 CENTRISMO? e OLORO che si a~pettavano, dopo i recenti avvenimenti internazionali, bruschi' capovolgimenti e improvvise schiarite nell'evolversi della situazione politica., sono stati ampiamente delusi. Le consultazioni elettòrali par– zia]j svoltesi recentemente sono state invece un brusco ri– s,·eglio per chi si cullava in sogni e in miraggi allettanti quanto illusori. Dovrebbe esser chiaro ormai che la vita politica italiana si evolve lungo direttive da tempo ti·a.c~ ciate, con una, sua Jogica. interna d~l tutto refrattaria a influssi ed interventi esterni, e che gli equilibri si dfaM solvono e si ricompongono per lente erosioni eP, accumu– lazioni, con un processo spesso microscopico, ma di cui non è difficile scorgeJ'e le iinee di sviluppo. Dopo che l'uovo a sorpresa dell'unificazione si è li. queratto sotto gli ardori di una temperatura politica im– provvisamente arroventatasi, anche i ciechi si sono accorti che stanno cadendo que.i presupposti che avevano reso sommamente urgente quella progettata operazione politica,. e che di conseguenza si dissolvono gli stessi .obbiettivi po– litici che ci si era prefissi di 1:aggiungere. Il centrismo è cadUto come formula di governo, grazie al nuovo ..di– namismo impresso agli schieramenti politici dall'iniziativa autonoma del PSI, ma vanno maturando le condizioni di un raggelamento ancor più grave della situazione po– litica, che ove giungesse a COilJ.pimento condurrebbe ad una stagnazione permanente de1la vita politico-parlamen- li piccolo Nerone della DC (Dis. di' Di110·BouhiJ

RkJQdWJsaXNoZXIy