Nuova Repubblica - anno IV - n. 50 - 9 dicembre 1956

t140} nu,avar.euubblita SE'l"J'EGJOltNI.NELMONDO BILANCIO DI UN ERRORE L A DECISIONE anglo-francese di ritirare le truppe dall'Egitto chiude, è auspicabile, una tragica av– ventura: tragica non solo per la perdita di vite umane che è costata. ma soprattutto per il numero di conseguenze nefaste che lascia. Un primo bilancio som– mario permette di indicarne alcune. 1. La Francia e l'Inghilterra, che si trovavano all'a– vanguardia del moto d'indipendenza delle nazioni del– l'Europa occidentale, ai fini della distensione fra Oriente e Occic;lente, che si preparavano cioè ad arrecare un im– portante contributo alla causa della pace (avviamento del patto atlantico su linee economiche e sociali, mag– giore indipendenza dagli Stati Uniti, piano Pineau per l'aiuto alle zone poco sviluppate, formazione di un primo nucleo pacifico attorno all'Entente Cordiate, con possibili sviluppi sul terreno dell'unità europea), nonostante al– cuni punti oscuri che hanno poi finito per prevalere (Al– geria, Cipro, politica di potenza nel Medio Oriente), esco– no dall'avventura egiziana bollate come stati aggressori e poco amanti della pace. 2. La difesa della pace e il mantenimento del patto atlantico entro limiti difensivi sono quindi passati dalla Francia e l'Inghilterra agli Stati Uniti, la cui politica estera, diretta dall'amministrazione repubblicana, dovette spesso essere contenuta entro tali limiti precisamente dalle maggiori nazioni dell'Europa occidentale, eh~ ora, per qualche tempo, fino a una loro svolta politica interna, hanno perduto voce in capitolo, con tutti i pericoli che quest'iniziativa americana comporta. 3. La rivalutazione di Nasser come capo di uno stato aggredito offre una copertura alle tendenze più reazio– narie del moto d'indipendenza dei paesi afro-asiatici, nei quali si rafforza -la con_vinzione che, per emanciparsi dai tentativi colonialisti delle potenze europee, la via mi– gliore non è Quella della democrazia e del progresso sociale ma quella della ~ittatlira e del militarismo più reazionario. . 4. Sebbene i problemi più impellenti dei paesi afro– asiatici siano quelli di natura economica, tutte le ini– ziativ(:" occidentali t'.enderitì a -sopperire alle manchevo– lezze delle economie arretrate di questi paesi, anche sotto l'egida dell'ONU, appariranno come altrettanti ten– tativi d'interferenza imperialista delle potenze occiden– tali da respingere a priori; è un po' come se. dieci anni fa, per ragioni di questo genere. le nazioni dell'Europa occidentale avessero respinto gli aiuti Marshall; esse si troverebbero oggi nella condizione economica della Polonia o dell'Ungheria e starebbero ancora cercando una via per sfuggire alla fatale involuzione fascista. 5. La politica aggressiva di potenza anglo-francese in Egitto ha spinto ancor di 'più l'Unione Sovietica sulla china pericolosa dove già si trovava, che è quella di controbilanciare la politica ocddentale nel Medio Oriente con una sua analoga politica di potenza, la quale non bada al carattere interno dei regimi arabi aiutati, purché questi regimi. siano pure fascisti, vengano dagli aiuti mi– litari dell'URSS trascinati nell'orbita dell'egemonia so– vietica Con questa corsa agli armamenti fra occidentali e orientali nel mondo arabo. non solo si mantiene sèmpre acceso un focolaio di guerra,·· ma le tendenze affiorate nell'URSS, con il viaggio di_ Bulganin e Krusciov in India, Birmania e Afghanistan, un anno fa, a esercitare una competizione Pacifica con l'Occidente nelle zone eco– nomicamente arretrate mediante una Politica di aiuti economici, vengono frenate e sostituite dalla tendenza militarista a mandare invece aiuti militari, come quelli che vanno all'Egilto e alla Siria. 6. Le questioni particolari che sono all'origine del conflitto in ·Egitto, come quella del Canale d1 Suez e queila dei c0nfini israeliani e della pace arabo-isr_(\eliana, diventano di più difficile soluzione, ed ogni accordo, anche realiz:,;ato nel quadro dell'ONU, ri.Schia di ·~s.sere meno profondo e duraturo che nel caso in cui vi si fosse per– venuti m un clima di pace. 7...Sebbene~ la pressione òell'ONU abbia contribuito a rivaltitare i mezZi pacifì.'ci di soluzione delle controversie - internazionaÌi, t~ttavia la 'leadership morale de11'ONU ~ugge::. oi:r;nai.,alle nazioni dell'Europa occidentale ed è abbandonata a quelle nazioni del mondo a!ro-asiatico, che ubbidiscono all'effimera solidarietà d'ji:iteressi con la Unione sòJi~tièa ... aÌlche quand0 il. prez;~ della .Solida– rietà sbv1etica· sia un voto di compiacenza a favore delle imprese •menò dif,endibìli della grande potenz~ comu– ilista, come'' 1 n\ella questione un_gherese; 8· lnfìne'; la funzi.one del partito socialista francese in quest'::i_V~_~l)tqra lo ,ha isolato .nell' ambi.to 1ell'lnterna 4 zionale Socfalista - che ha tuttavia s aputo, :-per l'occa– sione, grazie all'influenza laburista, assumer~ una 'posi- · zione chia1:a e coraggiosa - e· ne ha J)araliziato l'aziorle e l''influenza, che fu altamente· positiva, con la visita del suo segretario generale ad interim, ~ierre €ommin, ìn Italia, nel sett'ern_bre s~orso, ai.:fiqi dell;uni.ficazione. JOcia– )ista. Mentre può essere salutare lo scacco subito dal gove,:no c:on5'ervatore in Gran Bre.tagna, perché apre la strada a un'alternativ·a laburisti di governo, lo ·scacco della SFIO in Francia rischia· di aPrire la· ;strada alle .avventure interne. PAOLO,VI'l'T.ORELLJ 5 (Dì.t. di Di110 Roschi) AEREI DI LEGNO AL CAJRO - u Signor generale, c'è qui il falegnamr per riparare la flotta aerea n LETTERA A PIU' di tre settimane dalle elezioni comunali delì'll novembre non si conoscono ancora i dati precisi · delle votazioni svoltesi nel Baden-Wiirttemberg, dove vige un sistema elettorale estremamente compli– cato. Tuttavia i risultati pàrziali confermano la ten– denza genera}e manifest~tas~ l)ella consultazione svol– tasi lo stesso giorno anche nella Renania-Palatinato e il 28 ottobre in altri tre Liinder: Renania settentrio– nale-Westfalia, Assia e Bassa Sassonia. Più di metà di tutto l'elettl:\r~to tedesco ha coSì votato nel giro di poche settimane 'piene di avVenimenti drammatici culminanti nei fatti d'Ungheria. L'irrigidimento anticomunista che la rivolta di Budapest e là repressione sovietica hanno suscitato in pratica in tutti i settori dellò schieramento politico tedesco· poteva far temere che la forte spinta in avanti registrata dalla socialdemocrazia nelle ele– zioni del 28 ottobre avrebbe subìto un arresto nelle settimane successive. provocando un notevole affiusso di voti al partito della politica di forza, ossia alla CDU di Adenauer. Invece non è avvenuto nulla di tutto questo, la SPD ha colto un. .. àltro successo anche dopo i fatti di Budapest, segno che l'opposizione con– tro la politica di Adenauer incomincia a diventare più for– te di ogni suggestione anticomunista. Ma analizziamo anzitutto i risultati elettorali. In tutti i Liind~r si registra, rispetto alle ultime elezioni politiche, un forte aumento dei socialdemocratici e una sensibile diminuzione dei voti della CDU; risulta quindi confermata e i:affoi·zata la tendenza già manifestatasi in occasione delle ultime €.lezioni regionali. I dati ·in percentuale per i due maggiori partiti sono i seguenti: Assia: • SPD 44,3 (elezioni per il Bun– destag del 1953: 31,9) CDU 38,1 (48,9) Renania sett.-Westfalia: SPD 47,4 (1953: 33,7). CDU 21,2 (3:l,2) Bassa Sassonia: • • • SPD 38,5 (ultime elezioni comu– nali 1952: 32,1); CDU 20,6 (1952: 12,5), Renania-Palatinato: • . SPD 39,5 (1953: 27,2), CDU 41,1 (52,1). Da notare. i progressi particolarmente sensibili dello SPD nella -Renania-Palatinato; tradizionalmente fedele al partito cattolico, e persino in zone della Renania– Westfalia note sin qui come roccaforti dell'elettorato cattolico; bàsti dire che in quest'ultimo Land la SPD è riuscita a strappare. alla CDU, per la prima· volta dal 1945, due centri dell'importanza di Diisseld0r! e Colonia, patria di ·Adenc1.uCr. La prima· conclusione che .sì può trarre è che lo sPazio per i partiti· minori diventa sempre più stretto, ,i ,.d~e maggiori partiti avendo. totalizzat.o insien).e per– centuali alfissime del complessò dei voti. Nella Rena– .nJ.a-Mù~stfalia SPD ·e_CDU .hanno raccolto as,sieme 1'82 per cento '.dei voti, nell'Assia il 70 per cento, nella Bassa Sass0nia il. 60 per cento, nella Renania-Palati- Tlato'··1'82 ·pet cento.' · : ·· La seconda constatazione riguarda i partiti minori; di essi uno solo, il ~P.artito liberaldemocraticc) di' Dehler, che tuttavia- ha -regredito d0vunque (nell'Assia ha perso DA BONN quasi metà dei voti), mantiene ancora una posizione di una certa solidità su scala nazionale, mentre tutti gli altri sono ridotti ormai su basi puramente locali. E' vero che anche il blocco dei rifugiati, pur perdendo sempre più terreno, continua a resistere, ma si tratta di un fenomeno particolare che si va decisamente estingue·0do, al contrario dei liberaldemocratici che Promettono di fare da terzo incomodo tra i due grandi, nonostante abbiano indubbiamente subìt0 l'usura delle loro ultime iniziative politiche, dalla rottura de1la coalizione di Bonn, all'avvicinamento ai socialdemocratici nella Re– nania-Westfalia e ai contatti con i liberali della Ger– mania onentale. Completamente circoscritti sono invece il partito tedesco, solidamente attestato sulie posizioni più reazionarie, che ha ancora una sua fedele base -nella Bassa Sassonia, e il raggruppamento cattolico del Centro, contrario ad Aderlauer e favorevole piutto– sto alla SPD, nella Renarlia-Westfalia. Interessàntc in– fine è il fatto che i~ piirtito liberalpopolare, fondato dai dissidenti di destra del pa.rtito di Dehler e rappresen– tato al governo dal vice - cancelliere Blucher e. dal ministro Preusker, è stato sonoramente battuto nella sua prima sortita elettorale. non ·raggiungendo· nep– pure l'uno per cento dei suffragi. Segno infine delle preoècupazioni che queste votazioni hanno suscitato nei raggruppamenti minori sono le voci insistenti di accordi tra taluni di essi - per esempio tra liberal– popolari e partito tedesco - per presentare alle ele– zioni politiche liste uniche, 11.~lla speranza di riuscire a superare in tal modo lo sbarramento del 5 per Cento dei voti, necessario per avere diritto alla rappresen– tapza parlamentare. Da questa analisi risulta abbastanza. evidente che i veri vincitori sono i socialdemocratici, i quali, se anche alle elezioni politiche dovesSero verificarsi · gli spostamenti percentuali registrati 1n queste consulta– zioni locali, otterrebbero la maggioranza relativa al Bundestag. E' questo un ragionamento un po' astratto, basato sui se, tuttavia è indicativo esso stesso di una situazione che sta maturando. D'altronde non si può non interpretare questo spostamento a sinistra c·ome un "inequivocabile voto contro la politica di Adenauer, Poichè oltre ai suffragi dell'estrema sinistra, dopo la messa ·al bando del partito comunista, la SPD ha rac– colto certamente il voto dei' giovanì ·contrari allà co– scrizione obbligatoria e il suffragi.o di un numer9 .cre– scente di elettori semplicemente insoddisfatt1 d_ella J)O– litica della rassegnazione nei confronti dell'unità tede– sca e della politica di forza. Resta da osservare infifle che questi risultati elet– torali aprono nuove prospettive .di governo. Infatti~ se le elezioni per il Bundesta.g dovessero confermarli, due soluzioni sarebbero possibili: o la coalizione CDU-SPD, alla quale tende anche l'ala ~inistra dell'Unione demo– cr:itica-cristiana, o la coalizione .tra i socialdemocratici e i liber-ali, poichè CDU e liberali da soli non sareb– bero in grado di costituire una .maggioranza stabile. E' presto per approfondire queste previsioni, ma è già in– teressante potere ségnalare, dopo sette anni di posizioni cristallizzate, l'eventualità 'di una simile altern'ativa. MARTJN FISCIIER

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