Nuova Repubblica - anno IV - n. 37 - 9 settembre 1956

6 ·PUNZIONI E P ROSPET1,IVE DI UP MANCANO QUATTRO SOLDI di EMANUELE CAS.TORINA Gara Nuova R:epubblica, · mentre ti ring1·azìo per l'invito a parlare di UP, delle· prospettive di UP, ti ptego di farmi pal'lare del PSI, delle prospettive (e di q11alco:;'altro) det PSI. Non esulo dal tema: credo anzi che non ci sia altro da dire. Da quando il nostro più recente convegno ha ufficiai-~ mente sancito che il versirnte di UP non è solo il generico versante di si~istra, nrn quelJo socialista, e ciò mentre il PSI ribadisce formalmente il suo ·distacca dalla ditta– tLHa del proletar·iato, la confluenza di UP nel PSI si d:.rebbe un fatto pacifico, .tanto pacifico da sembrare in~aturale ogni ulterio1·e remora. ' Eppure non è co,,;ì: fra noi e il PSI stanno poche pagi– nette, meno d.i yenti in tutto: lo statuto eh quel .partito. Nenni ama dirn (e la povertà del }">SI è cosa che lo onora) : « Ci mancano sempre diciannove soldi per fare una lira·~. Ora., in quello ststuto mancano almeno quattro soldi.-Non sono molti, in fondo: ma bisogna trovar1i, se si vuol fa.re una lira. E poichè l'art. O prescrive, ginstamente, che « la domanda di ammissione implica accettazione dello statuto del partito», q11e..'.>te ·poche paginette, questi quatti-o soldi contati, diventano un ostacolo serio, per una con– fluenza. I quattro punti sono: I) mancanza di precisa?,ione da.I lato politico delle finalità. del partito (art. l). La mozione del '\J2, che sta alla base dell'a1·t., non fa parola del pluripartitismo in regime socialista, della. neces8ità (Stalin insegni) di mantenere il controJlo dell'opposizione, cli u11'opposizione capace di di– ventare maggioranza, .anc-he in regime socialista i 2) l'art. 2 s8ncfr;ce che « noll sono ammesse !razioni organizzate né attività disgregafrici » in seno al partito. Secondo noi, invece, le frazioni organizzate, (ossia ]e variè • tendenze politicamente operanti} rappresenta.no Ja vita, non la disgregazione d'un partito. I.e attivitit disgregatrici sono senz'altro la morte d'nn partito, e come tali va1·ino inflessibilmente colpite ed eliminat~: ])la diverse tendenze 01·ganizzate (tendenze. s'intende, nel quadro dei progmmm __ i I L problema. della riunifica.,,ione socialista. ha fatto cor– rere al gran galoppo la fantasia dei conispondenti dei giornali d'infonunzione, degli uomini pol.it.ici in cerca, di stabjle occupazione, dei frequentatori di caffè. L'e,notivitii cl~ questa. b1·ava gente non svrebbe a\ 1 uto per altro alcunn con– seguenza, se certi settori dell'opinione pubblica non aves– sero reagito favorevolmente ai loro richiami e se non si fosse diffusa una psicosi di attesa i1'npaziente. La parola rittnifi'cazione (come glj alti-i sTogan elettorali e preeletto– rali di cui è filiazione diretta: l'ora dei sociali.r;ti, l'c,lterYW– tiva aocialistn, ecc.), ripetuta mille volte· al giorno col tono di una forrnula magica, è destinata a dare esca a questa impazienza, a desture un clima generale di- aspetta,,ione, che se non sarà segqil'o dà una. rapida evoluzione della sltullzione politica determioei-à. successivamente una crisi di sfiducia e di ·delusione. Dopo quanto è stato detto anche •SU queste colonne, $a– rebbe inutile sottolineare il significato altamente positivo del risveglio di interessi e di con$ensi intorno alle forze so– cialiste, a cui ass-istiamo oggi in tutto il paese. Si può dii-e ormai che l'esigen7,a cli una ripresa di iniziativa politica da parte delle forze socialiste, dell'abbandono delle formulo centriste da una parte, di quelle frontiste dall'altra non è più una pallida. aspira,.ione di piccoli gn,1ppi politici, ma è fotta propria da lai-ghi settori dell'opinione pubblica e dalla pa~·te più cosciente della classe opeL"aia. Perciò, quando affe1·miamo la necessità cli dibattere cri– ticamente il problema della riunificazione socialista, non intencliàmo negare la validità e la legittimità della fun– zione di sollecitaziorie e di stirnolo esei"citata dalle correnti cli base dei partiti e dai movimenti di opinione, rna vo– gliamo soltanto mettei-e in guardia gli incanti dai ·1)e1·icoli di affrettale operazioni politiche. E soprattutto vonemmo che gli uomini politici 1·esponsabili si assumessero il com– pito di dare un contenuto politico preciso a quelle gene- 1·icbe formulazioni ed a quelle confuse esigenze. Sul pl'oblema della 1·icerca di .una piattaforma -politica comune pe1· le forzo socialiste e democratiche, fondata su una esplicita assunzione di re.sponsabilità. da parte del PSI, e sulla qualificazione delle forze cattoliche meno retrive (pi-oblema quest'ultimo ben lungi dall'essere ,:isolto, come dimostrano le i-esistenze della clas~e politica demo– cristiana nel consentire J'apertura di un sia pur rninimo spiraglio verso sinistra nella formazione delle giunte co– munali e provinciali), su quel problema .si era polarizzata, alla vigilia della campagna elettorale, l'attenzione ed il consenso di tutto il nost1·0 Movimento (ad eccezione di qualche solitaria cicala frontista). I successivi avvenimenti di Mosca hanno indotto alcuni nostri compagni a rimedi– tare forse affrettatamente questa prospettiva politica, dando già per compiuto un nuovo corso cli cui si possono vedere solo le prime avvisaglie, e ponendo di nuovo in primo piano il dibattito ideologico, a discapito della. stessa pro– spettiva politica. Ci riferiamo sopratutto all'articolo del compagno Chia- 1·ugi, a cui bisogna riconoscere il mel"ito di aver portato nella discussione un fecondo elemento di contrasto e di dì fondo) non sono affi.-itto, in qn.:rnto tali, di::.grc-gatrici. Nello statuto del PSI ricorrono spesso la « den1ocrazia j_n– terna », le « decisioni democraticHmente prese dalla ·mag– gioranza »i il « diritto e il. dovere di esercitat·e la propria ci-itica » nelle assemblee del partito: ma. la organizza;,.ione delle idee contrastanti, o~sia del.le tendenze, è la condizione perchè queste idee ahbiano succe~so e p~rchè viva una vera dernoci-azia socialista, all'intnno come all'esterno. Ed 11n'altra condizione è data d,lllo scn1tinio segreto; invece: 3) l'art. 26 afferma: « Alle votazioni (di partito) si procede con voto _palese, ~alvo che le assemblee e i· Con– gressi stessi deliberino diverso modo di votazione. Il voto è semprn palese quando si trutti di indirizzo politico e in ogni caso in seno ai comitati direttivi ed esecutivi di fede. ra:-:.ione, al c0:mitato centr.ale e alla clil·ezione del partito». Sarà nobili:-;simo, l'intento del ,·oto palese (ognuno al>bfa il coraggio delle proprie idee): ma uomini, vilissimi uomini siamo, e, per uno che ha il coraggio di opporsi a una per– sona o ad un'idea «autorevole», ce ne sono nove o novan– brnove che questo corsìggi.o non hanno (la solita storia delle elezioni del 99%). In qualche caso, ma d'importanza secon– daria, s'è visto che .lo scrntinjo segreto è tollerato; ma è un segreto per modo di dire: « Chi n1ole il voto non palese lo palesi! ». 4-) L'art. 34 prescrive che le commissioni di' revisori dei conti siano norninnte dai comitati direttivi delle fede– razioni o, quella cen.tl 'ale, dal comitato centl'81e: dovrebbero invece essere nomi,_rnte dalle assemblee dì b1:1se,per non avere if controtfore nominrito drit controllato. Manca inoltre– la commissione dei p1·obiviri, ugualmente eletta, che do– vi-ebbe conispondet•f', in mi partito 'd,emoceatico, all'Alta Corte Go,,;tituz;ionale (e ,,;cusnfe se è pòco!)". Altri piccoli pp11nti (sen:1pr-e a moçlestissin.10 avviso di chi ~crive): la. cooptazione (pur nei limiti del terzO ciel totale) è sernpr-e nn procec{irnento rneino deniocratico del naturale inse1·irnentO df>i primi non eletti (cfr. invece 1-u-tt.11 e 19); j tern1-ini (art. 31) «a~ più prnsto», «nel pili IHeve tempo», « nel termine più breve», relativi alla rico- , stitl1zione di sezioni e simili dopo il lo"ro scioglimen~to, sono NASCE DALLA POijITICA averci of-fe.-to utili.spunti <J.i meditazione, ma che ha. finito __per ripropo1·ci, assai abilmente, una prospettiva giil larga– mente snperata dal nosho Movimento., Vi è anzitutto una cmiosa antinomia ne!J'inte ..vento di Chii.frugi e in quelli cli qualche altl'o che cond,ivide la sua posizione. Questi compagni approvano la li.n,ea politica se– gu.ita. fin qui da UP, e ne avvei-tono l'urgenza della moti– ,.·azione politica. l\fa, e!:!si aggiungono, la politjca di UP, buona per il passato, oggi non serve più, o tutt'al più serve per il raggiungimento di obbiettivi solo contingenti. Que– sto dire e no.n dire, queste frettolose 8mmissioni e queste equivoche i-eticenze, sono rivelatrici di un interno· disagio. Bssi danno infatti corne gii1 nvn~nuta la convergenza delle forze dernoci:atiche e socialiste su nna piattafo1·ma pol.itica C?mune, non solo, ma affe1·mano anche che q11esto ipotetico scbiei-amcnto avrebbe già svolto 11na sua funzione, che Hvtebbe pol"tato ·al debella.mento del cCnhismo, alla cessa– :;,.ione delle disctiminazioni politiche, alla qualificazione della DC come fo1·za neogiolitti,rna 1 .. al papato socialista di rnissii-oliana rnemoi-ia, e vi,1 dicen-clo. Tutte belle cose, dicono questi nostri com1xigni, ma che è inutile an.clare a cercare, pe1·chè son lì, a. portata di mano, anzi sono un tantino stagio.nate e se. non si mettono nel ,frigoi-ifero an– eli-anno a male! Così, lasciatosi alle spalle quello che per ·toro è il passato, i nostri compagni si i11ci'ln1rninano Ye.t'SO l'obiettivo della « nuova sinistra» (dietro al quale, su uno sfondo semibuio, si disegnano Je vecchi~ corna del fronte popolare– e della• ditb1tura del proleta1·i;1to). Questo obiettivo do– \Tebbe es.sei-e Perseguito a-UravNso un assiduo dibattito ideologico il cui scopo immecHnlo dovrebbe essere ·quello di com·incere i comunisti, non già della necessità delle garanzie legalitHrie e della snpe1·iorit.\ delle istituz·ioni d~– mocratiche, ma bensì, visto che non si hanno posizioni po– Jitiche ed ideologiche da dil"endere, clellà purezza delle propr·ie intenzioni, della onC'stH dei propri prnpositi, della propria modestia e umilh\ politica, e via cli. seguito. Ma questi compagni dimenticano che ogni conti·n.sto ideolo– gico prnsnppone genernlmente un contra~to politico (il PSI non ha mai discusso cli pi-oblem_i ideologici con il PCI quando la sua impostazione politica si identiftcava con qnella comunista), e vano sarebbe disputare C0!1 i .cornuni.sti andando a braccetto con lorn. A questo punto vorremmo osservare che il meno che si possa rirnprove– rare al compagno Chiarugi è di essei-e rimasto succube .(1~7} ~uova repubblifll piuttosto generici: i commi1:1sa1·i straordinari pcrtrnbbero i-tlrnsarne; circa i provvecUmenti disciplinari (art. 33), non si vede perchè un iscritto, mentre è ancora sub iu'dice, debba, subire una «.. tC,mporanea sospensione». · Cosa 1·esta dunque da fa.1·e.~,._ac1 UP, sopratutto ora cl1A ha s-aputo omogeneamente! ·inJe'l-irsi. in campo socialista.! Resta.re più che mai f.tM-;ione compatta e organizzata, ac– c.anlo rna fuori del PSJ, finchè questo nOn veda - e non sanci!'-\cà· nel suo statuto - che snlla base della ?nozione del 0 9.tf& , completnta nel senso di sopr·a, è non solo arnmissi– bile, ·ma auspicabile nna pluralità cli tendenze socialisto rÌel seno dell'unico partito socialista. Perchè il paradosso è questo: da un lato, riferendoci ai si$terni maggioritari delle sue elezioni inteme, diciamo che « la UC ba naturalmente Ja legge-truffo in casa » ( è la sua creatura prediletta) ; dal– l'altro dovr·emmo dire che il PSI, che per sua natur& dovrebb'essere assai più democratico della DC, ha in casa ... add-i r-ittura· il partito unico! Un'altra cosa: sempre l'art. 2 dice che « il PSI orga.– ni:-:za tutti colol'O che, indi7JCndent.emente dcilfo loro conce– zione filosofica e religioso, ne condi,·idono gli obiettivi e i metodi-». Parole sante (è il caso di dirlo!), ma da valo– rizzare ben diversamente. J n Italia siamo centinaia di mi– gliaia, forse milioni, i socialisti cristiani, i socialisti che vo– g'liamo il programma del '\)2 (con quelt'sggiunta) e tutt_avia siamo credenti e. non ne vogliamo sapere del materislismo dialettico: non dobbiamo trovarci nella stessa situazione in cui sono i protestanti in Italia o i cattolici in Jugoslavi&: dobbiamo senfin:i pedettamente a casa nostra, il ehe è facile a dirsi, meno facile a farsi. Eppure mi vado convin– cendo cruna cosa: la. vera « apertura a. sinistra) si può fare, almeno per ora, solo qui,.su questo art: 2. Infine: dovremmo 1·ifloltere bene, pr·ima di differen– ziarci dal l)Sr in qnanto noi, di UP saremmo « socialisti non classisti). Chi sono i socialisti non clas~i~tir Non ne ho rnai visti. La mozione del '92 comincia così: e: Nel presente ordinamento della società umana gli uomini sono costt·etti a vivere in cl-ue cla.s.~i: da un lato j favoratori sfrntti\ti, <ll-lll'altro i capitslisti detentori e moùopoliz– zatori delle ricchezze sociali». E' evidente che questa ultima cla$.-;r,. de,·c scomptt1·ire: non si può essere so– ci,1listi, non si può essere cristiani, se non si è clas.si ~ sti, in ql1esto senso . .La, dittatura- .de~~ p1:oleta1·iato non. c'eotr,1: que,.;to è l'\ltretta11to evfrlente. :Gli nomini: sono ancor·a in lotta cOiill"o i dinosa'lni; ora:hanno·- al·fì•e t1rml (si <:hiRmano; aj)punio, « socia 0 lismo ·») 1 ~ ma n~n dCvono correre il rischio di creare nlti-i dino~atÌl"i àlle lòrc{ spalle– (e il rif,:chio c'è, Ol'inai ·10 hanno visto tnUi). Ap1·iflmo, spa– lanchiamo le finestre; apriamole al massimo in quell°fnt. 2 (« ... indipenden,temente dalla loro conce,.ione filosofica. e 1·èligios~... »): molti i3ltri tmrnini si sveglieranno dal loro sonno. che è la foz•z;a,. prima dei dinosami ! Ke!FnttesH, non allentiamo le filo, noi di UI'. della rnentaliti1 illnministica che; egli rimprovera ai suo.i avvcrs1-HÌ: egli inf;it1i non si cura di /Me (mz1'.tutto dello volit·ica, si preoccupa soltonto cli discntrre., preoccuprir.ione q,ucshi, come ognnno sll, eminentemente illurninisticfi. Alloi-chè il PSI, con la ci:tmpagna elettorale del 1953 e con il congresso di Torino, operò quella svolta politici\ che doveva condurlo a differ·enzi; 1.re nettamente la sua po• sizio11e da q11ella del ]?CI ecl ultirnnment.e a pori-e in atto una profonda 1·evisione ideologica del comune patrimonio mnt·xista, ·non fu mosso dal desiderio di rifol'me spicciole né dall'ambizione di conco1·1·ere Rssieme ai socialdemo– cratici all'aggiudicfizione cli qualche automobiie ministe– riale, ,ma obbedì ad un elementHre i8tinto di sopi·avvivcnza politica. L'esigPnza di autonomin scaturiva per il PSI da un impnl.-:10vitale tn1ito più forte quanto più preoccupant6 era jl pericolo di un f>Sant·imento lento ma inesorl.lbire delfo pi·oprie ene1·gie mor-ali, a cui lo condannava l'immobilismo comuni::.,;la.. Occone partii-e dall,1 consi.de1·azione di questa ('dram– matica» condizione dei socialisti per comprendere appieno la validità della politira che li ha condotti R riguadagnare molte delle posizioni..$he la gnida comunista aveva tatto lorn pe1·der-e. Tr~jp.rrDmpcre, oggi·, questa parabola ascen– dente del Pfi[.;"'t!fie si i-isolve in acquisizione cli nuova linfa vitale pow"t'é" foi·ze sociali,;te e per tntta la classe operaia', per .non cli.-.:turbare i comunisti che amano districare como– cfomente le lor-o controvei-sie ideologiche e covaJ·e i loro sogni di egemonia politica, significherebbe attardarsi su cli 11na posizione che non è cNto dettata da unn considera– zione unitai-ia degli inlei·essi della classe operain. Occone ribndit·e quindi cbe il nostro obbiettivo 1·esta. quello cli rnfforzare la posi:-:ione socialista, présup_posto in– dispensHbile pe1· dare nl paese « quel vasto e stabile &Qhie– ramento di sini:-:ha di cui ha bisogno per porta1·e avl:}n_ti, poi- dieci anni di IHvo1·0 indefesso, le promesse della Resi– stenza». CELESTINO MARRONI nuova i·er>ubblica ABBONAMEl\'J I : Annt.o Sen:estrale Trir:estrale L. 1500 800 " " 450

RkJQdWJsaXNoZXIy