Nuova Repubblica - anno IV - n. 19 - 6 maggio 1956

Gli Haghi innocenti (n;.,. di Dino /lo,ichi) PROBLEMI DI FONDONELLA GERMANIA.ORIENTALE , . I L 20 MARZO 1-948 il mal'esciallo Sokolowski abban– _donava · il- consiglio alleato· di controllo, e da quel momento •aveva inizio; quasi ufficialmente, la scis– sione tra le··dlle Germanie. Malgrado questo, la Ger• mania orientale· .(- p.iù --conettamente: la Deutsdie De– mob·atische Bepublilc, D.D.R.) .non può essere assimi– lata del tutto alle altre democ1·azie popolari; per la ra– gione o.vvia che ·il·.suo gO\'-erno··ha come dil'ettiva politica– - e propagandistica - fondanrnntale la- Fiunificazione • tedesca, e -deve quindi evitarn-- di rompere troppo, aper– tamente con alcuni ceti e gruppi (la media borghesia, le chiese); una politica t-rnppo dura nei confronti di questi farebbe de-finitivamente tacere le voci che ancorà, in Germania occidentale ·ed in genere in Occidente (ba– sta èita'rn ùonìini cosi diver·;i ·come :Òehler, V1 1 irth, Nie-. Q1.oèller e· K: Barth), giudicano' negativa1i·1ente il rifiuto' pregiudizialè che il governo· di Bonn ha sém1:ire opposto agli inviti al d'ialogo -· 'in vista della riunificazione - che 'gli · giùngono· da quello della · D.D.R. . . Ma, se· si passa. ad· ossèJ'varé da vicino la struttura inlema della' D.D.R., ·allora diventa :lecito- avan,;arè molti. dubbi sulla - effettiva possibilità. dell.a riunificazione .. Nel cap.itolo cdnchiusivo di una inchiesta condotta da G. Ca– ste.flan' ('l) ,- si legge: ·« CÒl passare 'degli anni l'evolu– zioifo divergente delle strutture· ha prodotto due società cli tij:>b _çlifferente: a Ovest una società capitalista car·at– tel'ii,,zata · clallit concentrazione industriale, a Est una so– cietà pre-soèialista- in marcia verso la società- sem:a classi (.... ).' Nat~ualmente ognuno 'déi due stati si è infegràto politicamente, e'èondmica·mente, militarmente in uria cleJre due metà dell'un:iverso·. Sn fotti questi'· piani · il• tHglio' è- assoluto, 1:adic&le ». {pagg. 3go:sn.. Riteniamo che questo giudi:.1io sia fondamentarmente valido ... 'Nella D.D.R. è stata fatta la riforma agral'ia: non soltanto le· proprietà private su'periori ,ii 20 ettari sono state eli'minate quasi del tutto, ma sono gi,t state costi-– tuìte oltre 5000 cooperative ·che lavorano il· 14,2% della superficie coltivabile. Anche se i contadini non sembrano molto ·soddisfatti del regime essi sanno abbastanza bene che una sua -cadt1ta rimetterebbe in causa la · lo.ro tena; pe·rehè il go,,erno della Germania occidèntale non ha mai · riconoscitito i trnpassi di proprietà dagli Junkem ai contadini. N('m è un caso- eh-e quando scoppiarono i moti del,, giugno '53 le campagne Tlmasero quasi ovunque trnnq.uille. Anche nel settore indnstriale assistiamo, nei primi anni della D.D.R.·, ad una "rapida socializ:.1a,;ione delle fabbri– die,· che però non. è mai totale. Agli .imprenditori privati resta circa il 20% delle imprese, quasi tutte concentrate iii., poche branche ( legno, industria leggera, alimentazione, c1il·ta e cellulosa, tessile). Secondo il :piano· quesf ,,·per– céntuale è destinata a diminuire, non' per ulterio'1;i so– dalizzazioni, ma per il fatto che lo Stato continua ad in,ye_st_i re; men tWi it, sistt°lf ifi~ca~e 13°.tt1Je ,a\ p;f vati qù~si , tutti 1 lorn benefrCJ, Qd1, èoi11e nel settore' dèl èòmmerc10, siamo in pr·esenza cli una economia mista di transi,;ione. Ma non è questo il fatto più importante, quanto la. com– pleta l'iorganizzazione dell'apparato industriale. Questo, già nel 19_39, era assai !Y}eno sviluppato che non nel resto della Germani'a; nel '4G poi era ridotto al 40% del livello prebellico. Il no opposto al piano· l.Vlarshall, insieme con l'irnpossibilità nella qua.le si trova'v:i la Russia ad aiu– tare in qualche modo la ricostrnzione tedesca, costrinse il governo della D.D.R. i') a cercare :nuove fonti cli ener– gia (e si sfruttarono gli immensi giac.imenti cli lignite al di qua .ed al di là .clçl.l'Elba), 2) a,. creare una struttura industriale che fosse in grnclÒ cli sopperire a tutte le esi– gen,;e interne e cli assicmare i. prodotti indispe!lsabili per I , un mm1mo cli rela,;ioni commerciali con l'estero. La prevalenza data ai beni <li produzione non poteva non ripercuot~rsi stille condi,;ioni cli vita dei lavoratori, che restano, almeno fino al '53, piuttosto basse. Sono ne– cessari i moti <lei giugno dello stesso anno perché sia concretamente applicato il « nuovo corso» economico (che cor'!'isponde ··al nuovo indfrizzo che nel frattempo Malen– kov aveva imposto all'economia dell'URSS) rivolto ad aumenta1·e la produzione dei beni di consumo. Malgrado questo. non si può proprio dire che le mas·se operaie siano entusiaste del governo che pure sostiene di. esoere la loro ·espressione; gli rimpro~•eraJ10).JLveC1;1,di. aver trasfol'mato i sindàèati da strumenti di rappl'esentanza e tutela dell11 classe operaia in organi dell'apparato statale, inte,'essati solo allo svilu.if~ ,clèllà prod1,tzi0ne, e di aver fatto pagaie agli operai là ( maggior parte delle' spese 'delta· l'icostru-·· zi6ne inclusti'iale. Qirnste critiche sono però solamente negative. Del resto anche le parole d'ordine delle dimo– stra,;ioni d_el.gingnò · •53~ sono state estremamente vaghe: proteste contro, i buroctati del partito e dei sindaca_ti, richiesta '.-di, nna diminn1<ione 1 delle normè di proclùzione; U governo si -è sfoà·zatotdi,venire incontrò' a que.';le esi- · gen,;e, nìa il maléssere non 1 è scomparso;· attualmente s-r-· traduce in uno scarso impegno al lavorn; secondo cih~ ufficiali le ore lavorative perdute nei primi nove mesi _del 1954 ammontano a 8 milioni. I giornalisti bol'ghesi, di frol)te -a Jquesti fatti, profe– ti,;zano che la D.D.R.· cadr·ebbe · in ·poche Ol'e, se fossè pr·iva del sostegno delle truppe russe. Mà questo giuùiziò è- molto- snperfi<Jiale e--te-ndenzioso. Oi pare ·piuttosto"chil la classe operaia della D.D.R. sia in preda alla stessa crisi che attrnversa ·attualmente il prnletariato ei1ropeo, nei paesi di democrar,ia parlarnentarn come in quelli cli democrazia popolare. I partiti operfli ed i sindacati hanno combattuto per decenni interi contro lo «Stato», al quale contrapponevano· la libera organizzazione dei la– voratori; ed ora, sia che pa1·teeipino al potere sia che 16 11bbia110·tutto nelle mani, si ritrovano di fronte agli stessi argomenti · dei quali per decenni si erano serviti i loro avve1'Sari-: « bisogna aumenta1·e la produttività, bisogna • raffo1·,;are lo Stato», ecc. ecc. Si pensi all'atteggiamento degl.i operai inglesi di fronte ali-e nazionalizzazioni fatte dal govemo laburista (di questo ha trnttato Bevan in un libro stampato qualche anno fa), a quello degli operai del hacino della Ruhr di fronte alla «cogestione»; non <i molto diverso da quello _çlegli opel'ai tedesch.i della D.D.R. Il passaggio dall'opposizione al . potere rappresenta evidentemente ·un rovesciamento completo dell'ideologia e• della tattica del movimento ope,:aio. Dal punto di vista teorico non· ·ci sono dubbi in proposito; ma l'esperienza dimostra. 'che··. le masse non sono in condizione di •se– gui re' e di coll.abora,·e fino in fondo a questo ro,·escia– ·mento. Ed 'allora vengono· fuori ·sitÌ.111,;ioni di• stasi, cli « immobilismo», come in Inghilterra, o di guena civile all.'intemo dello stesso movimento operaio, come nei paesi socialisti dell'Europa orientale. Nessuno è .. in condi,;Ìone cli dire adesso se e conrn ,5i potr,t uscire da questo ti·a– gico dileirnna .. GlUUO SESTINÌ ( 1) /11. Francia ohi ,,11ot/1'o anni /'a era. :dato p11l>l>licr,to 1111.0 sin- - llio multo impor/ani.e sulla Germw,ia vccidcn.Jale (A. Grosscr - [.... 'AllenwgJJe dc· l'<Ìccidcnt); n. 1111eslo .•w:111e ora un o/iro iu– teressa11le laooro sulla Germci11ia orie11tnle (G. Castcllnn D.D.B. - Allcnwgnc de l'E!-il .. Ed. du ,'fruil. Pa.ris. 19t,t,J. Questo libro non è ìficrù, come il precedente, oJ)era di un solo autore: il Caslclla11 ho scritto si alcuni capitoli, td ~ '11aluralme11te rcspon– sr1,1Jifr ,lell'uricutamt!,11/u comp/essiuo; 111r1, !Jli rll'g()menli viii spc.– ,·i/ici sono stati lral.lali da sinuuU sl11diosi. Non è possibile d.e– ,iicru·!)i, ill questa sede. ari LVI. cso111•! ;11111.luole dei caJ)il.oli, uno pci· uno; co,werrù. '}lli11,Ji :.1ti-U·;~,n1> ,'t! rt? 1 !J011rlo11li ·1101.izie fnr11ite tiri fjllt! . ..lo lil,rn pei· tiare .,n..id(..•a tlelltt :;ilua.ziune e dei JJl'Oùlemi dèllll Gernwnià orienlale. · SUD - AMERICAN di VICTOR ALBA La ·federazione socialista dei Càraihi I LABURISTI·gornrnano in Giamaica, a Tobago, r,. Tl'inidad, e a Barbados. Queste quattrn isole sono l~ - colonne che sostengono l' eclific.io, della Federazione. delle Indie Occidentali, i cui piani sono. s~ati recente"· mentç studiati a Lonclm. Un futuro Dominion negro e so-· cil(lista sta pe,· delinearsi dunque alle 1)01-tedi ,vashington e del canale di.Panama. , · · La fe·derazione dei Caraibi, con 13 isole, sa1·à. il risul- · tato cli dieci anni di_ nego,;iazioni. Essa comprenderà pit,,. di tre milioni di abitanti, di cni piC1 di due tel'zi di m,;za. negl'a. Più tar.·di forse l'Honduras britannico - che ha un governo loca.le di tendenza socialista e nazionalista -– .e la Guyana britannica, si uniranno alla fede,•a,;ione; i.e · riccbe Bermude e le Bahamas --,- famose mete tm·istiche non hanno ·mai voluto pa.l'tecipare ai negoziati per la, feclernzione. La. Giamaica, col suo go,·e,·110 labu!'isla, s·arà sen~.i dubbio il leaçler della federazione. L'unifica,;ione, amrnini– strativa., economica e· dell'.istn1,;iòÌ1e pubblica, avrà biso– gno ancora cli qualche anno pr.ima cli essere completa; Ma. se questi aspetti sono stati più o meno risoHi alla, ·cori- • fererrza di Londra, il grande prnblema delle colonie in- ' glesi dèi Caraibi resta senza solu,;ione. E' questo il prob.lema della sovrapopolazi.one. La na– zionali,;za,;ione della tena,. ·specialmente delle grandi' pian-· tagio_ni, per trasforniarle in imprese autonome na,; io.na' tiz– ,;a,te, ·porterà. più gi11stizia ·ma. non risolveril, il prob)em~. ·, Migliaia di negri delle- Jndie Occidentali emigrnnq tutti. gli arrni verso· la Gran. Bretagna e gli Stati Uniti, non riuscendo· ad avere tena e ·.lavoro nelle loro isole. L<.· .. _st_e~soprobl_ema. si _pres.enta. a 'l;'ol'to-Rico, dove trova una « soluzione"'; nell'emigra,;ione in· ma:;.-sa a New Y-01-k.~"Ma ·, dove- andrà- nell'avvenire l'eccesso cli popolazione del-la_ futu nu-fecle"3·½i~? ,,Né Ifingston · né Londra sembrano dare una 1 1"isposta·. IÌ 'c~iitrot'Ìo s{rlle nascite è_ difficile da ap– plicarsi in massa a ·ùna popola,;ione culturalmente ancm·a molto anetr· a.ta. Non basta una l'edm·azione <lei Caraibi per l'isolvire•. il-l pl'Clble'm11,:océon·e uria totale :j;rasforn1f,;ione '.delle abitudini degli abitanti. La Federazio.ne p 0 l1ò.'Alessere un iPrimo pksso. ·, - '1 \ ~,, Gli aiuti ah'Asia imlipendcnl~ T RE Sl~TT]MANE fa il prnsidente Eisenhower, im.• · · provvisament-e,. invitò ad un'intervi,;ta a.. Sulpbm Springs il pl'esidente del. Messico, Adolfo Rufa Cor, tines, e il_ premier ca.nadese l~onis Saint· Ì-aure~t. Qu~le l'obiettivo di. questo. incontro: senza un programma 1ire– liminare, sen,;a preparn,;ione di sorta.? in America si sup– pone che Eisenhower in vista delle elezioni v.olessè offrir~ 1111aprnva ~lel suo ascendente pe1·sonale presso i dirigenti· cli aitri paesi clell'emisferb. Altri suggerirono im,ece cbt si trattassè di convincere il Messico, sull'esempio cana• clese. dell'interesse di un accordo militare con gli >'Stati Uniti. L'intervista_· ha avuto luogo. E noi contipuiamo ad .ignorare quale ne sia stato )'obiettivo. Non si è tratta:té di questioni 1.;,Uitari - questo sembra certo. Ruiz ·cor, tines ha approfittato dell'occasione per pot'l'e ad Eisen– hower tre problemi la cui risoluzione è mgente e pi-eÌi~ minar~ a ·qualsiasi negoziazione· su qualsiasi oggetto: -ii pr·oblema dei « braceros »,. i lavoratori agricoli messiqani ehe emigrano nell.'estate, per la raccolta del cotone, nel sud degli Stati Uniti e che sono oggetto di un tratta– mento che --i messicani tollernno sempre meno; il pro– blema della pesca cioè del divieto ai pescatori amei·icani di fare incursioni nelle acque messicane; e il problema della vendita del le eccederi,;e cotoniere americane, cl~e farnbbero cader:e il p1•e,;zo del cotone e rovinerebbe_ in tal modo il prir;c'ipale pr·oclotto. cii esportazione rnessièa.no. In realtà sembra che la _conferem,a cli Sulphur Springs sia. una conseguenza del viaggio cli Dnlles in Asia. Qùesti si è reso· éonto che l'aiuto americano è priyo di efficacia politica. E' per questo che il Messico e il Canada hanno déciso cli offrire il loro appoggio morale - quello eco– norn ico dovrà essere degli Stati Uniti - alle nazioni che hanno conquistato recentemente l'indipendenza, cioè alle na1<:ioni asiatiche. Eisenhower spcm senza dubbio che que-' sto ain.to, offerto non dagli Statf Uniti, ma eia trn paesi,_ di cui. uno, il Messico, consi.clerat~ al cli fuori dell'in– flt1en7,a americana, consentirà maggim eHicacia '!,Ila sua politica.

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