Nuova Repubblica - anno IV - n. 3 - 15 gennaio 1956

(95) i,uova rep11bblica 3 DUE PROBLEMI· DELLA SARDEGNA ANALFABETISMO E.o·ELINQUE Alla base dell'analfabetismo è non solo la miseria diffusa, talvolta bestiale, ma la sfiducia nella scuola ufficiale cui non si riconosce sul piano economico alcuna ulilili1. Quanto al problema della delinquenza esso è essenzialmente morale cioè di educazione, p!ù eh~ di ~empl~ce an,~lfabètismo. Il ~atto _che la ~mm della delinquenza sia ben delimitata geog1'.afica– mente pone peraltro m prm10 piano l nnportanza dell ambiente fisico, come fattore determinante della delinquenza sat·cla di GIOVANNI CHIRONl S OTTO QUESTO titolo un attento studioso di cose sarde, Gonario Pinna, ha raccolto in volume due saggi, apparsi in epoche e sedi diverse, dedicati alla trattazione di due fondamentali problemi della vita sarda: analfabetismo e delin{}uenza (I). , Qontrariamente a quanto fn presumere il titolo non si tratta, quindi, di un saggio unita ..io in cui si esamina la connessione causale fra i due fenomeni. Tuttavia, se si accelta la tesi dell'autore che analfabetismo e "Clelinquenza sono due aspetti di quel pili vasto generale problema che è l'arretratezza economico-sociale della Sn..rdegna, non pos– siamo non convenire nel riconoscere al libro una sua pro– pria organicitit fondata, appunto, sn qncsto comune pre– supposto. Ma allora perchè du.e problemi? Lu verità è che il Pinna, rinunciando ai !acili effetti, non riconosce J'analfabotisrno come causa determinante o efficiente della criminalitit ~arda, per quanto poi debba ammettere c4e « la. conosce1um dell'alfabeto, spezzapdo il cerchio notturno di quell'isolamento che è clRto dall'asso– luta ignoranza, modifìéa rnolto o poco la visione della vita che ha il primitivo e può contribuire a. ridurre di numero o di intensità cerli deljtt i ,.__ Al Pinna. comunque \'fl riconosciuto il merito di essere stato il primo ad avere realisticamente accostato i due problemi, se pur con una \·i,·ace punta polemica. Che poi nel suo saggio non dedichi neppur un cnpitolo ad esami– narne la. connessione caHsn!e. può costituire un limite; ma è indubbio che il semplice accostamento ha già dato luogo a proficui studi. E l'arnr semplicemente avviato un dialogo su questo binomio - analfabetismo-delinquenza - è già. di per se stesso o)1orn f'llamente meritoria. G RAN PARTÈ degli sl11dio8i che si sono occupati del 0 problema della delinquenza in Sardegna hanno peccato di eccessivo schematismo, icl~ntific1rndo cl.i volta in volta la. causalitll del fenomeno o in una ta-ra biologico-razziale o nella miseria o nell'a111b.iente fisico., La verità è, come ben dice il.Pinna, che la delinquenza· sarda ha una cau– salità complessa, non riconducibile a nessuno scheil)a fisso. Essa. è soprattutto un fatto ambientale, in cui fattori sto– rici, fisici, economici, sociali, lro\·ano egual riscontro i ed anche l'analfabetismo; ove non si dia al terminé l'acce– zione ristretta di strumento per la semplice conoscenza dell'alfa.beto ma quella pili ampia di mezzo per l'eleva– zione morale deffindivic:foo, può essern considerato fattore determinante. Chè se si volesse porre il problema in ter-. mini di 1·apporto fra annHabctismo strumentale e delin– quenza, non ne potremmo trarre \""'alide indicazioni, poichè è conrermato éhe la zona del banditismo 1\ geografica– mente, affatto periferica ri~petto alla zona ove l'analfabe– tismo raggiunge le punte pili ele\·ate. Ma in quella che, semplificando, abbiamo chia1nato la « zona del banditi– smo» è più. vivo il contrasto Ira la scuo.la ufficiale - asso– lutamente estranea all'ambiente economico-sociale in cui opera - e la scuola.. tradizionale assai più adatta ad inter– pretare le reali esigenze di quella particolare· società (bar– baricina) ancora impenetrata (ma non impenetrabile) dalla civiltà moderna. Esemplificando il no!:itrn discorso: è risaputo che la economia della Barbagia (zona tipica C tradizi_onale della de'linquenza sarda) è essenzialmente pastorale. Ed è tale perché J'afnbiente fisico clolla regione - com'è oggi. - non si presta ad altr·e intraprnse economiche. 01'8, finché l'ambiente fisico rimane quar è, rimarrà immutato altresì l'ambiente economico e quindi quello sociale; in una parola l'ambiente che _!tlimenta quel particolare tipo di delinquenza che è il banditismo. In questo ambiente la scuola ufficiale non potrit avere che· una f~mzione limitatissima ad alcuni particolari strati, mentre cli contro la scuola tradizionale - dotata di una sua elaboratissima pedagogia e di una sua altrettanto ela– borata didattica, perfettan-.cnte consone al1e caratteristiche economfohe-ambientali della regione - finisce con J'assor– bit·e interamente la prima, annullandone gli "effetti. Alla base, quindi, dell'inadempimento dell'obbligo sco– lastico non è solo la miseria-.« nna miseria diffusa, atroce, talvolta bestiale» - ma è pur (]uesta sfiducia nella scuola fr·1 ,t l - \. • tr ufficii1le cui non si riconosce std piirno economico al– cuna uti!itù. Non altrimenti si ·spiegherebbe, ad esempio, l'interesse che nei corsi serali delle scuole popoÌari i giovani dimo– strano per l'aritmetica, con la tjuale debbono fare ... i conti nel loro quotidiano lavoro di pastori o contadini, di rronte al qnasì assoluto disinteresse per le nozioni di ortog1·afia e di grammatica, nello studio delle quali non ,·avvisano alcuna pratica utilità, immediatamente trnducibile slH. piano economico. Enlro questi limiti si può dire che it probleml, della delinquenza in Sardegna sià un problema essenzialrnente morale, cioè di cduca,-jone. • l\fa il fatto 'che la zona della delinquenza sia beff deli– mitata geograficaruent"e, e ~he solo in questa zona siano possibili certe pa1·ticolari forme di criminalitù, che assu– mono talvolta il carattere cli ver.i e propl'i isLjtuti sociali (vendetta, abigeato, banditismo), po.ne in primo piano l'impo1·tan2.a dell"ambiente fìsico come fattore determi– nante cd efficiente della delinquenza sarda. Le slernlinate distçse delle campagne deserte, senza strada, Ja cui unica forrna di vita è la pastorizia allo stato brado; ]e rnontagne, boscose e piene di anfratti e grotte, sconosciute ni pili e conosciutissime da tutti coloro che giustamente ·o ingiLÌ– stamente si sentono perseguitati da!le forze dell'ordine, costituiscon9 l'ambiente natnn,Ie per lo sviluppo di cet·te forme di delinquenza .. In q11esto ambiente, è stulo osservato, ogni pastore è potenzialmente un bandito. La lunga desuetudine dal consorzio umano, l'educazione ricevuta, per cui quasi sem– pre il bandito è conside1·ato niente più che uno « sfortu– nato> (nwle a.ffortunau., nel linguaggio dei barbaricini), la solitudine scortfinata delle campagne io cui. il bandito può vivere indisturbato per lunghi anni, il rispetto dei pili e ]a protezione dei ricchi, ]a perenne miseria del vivere onesto e d'altra parte il· senso del danaro come potenza sconfinata. (il dànaro copre ogni cosa, dice un proverbio barbaricino) sono moti vi che insieme possono concorrere, e di !atto concorrono, a far del pastore un bandito. Se ò vero, dunque, che la delinquenza è un riflesso dell'am– biente economico-sociale, ove questo ambiente sia rimasto immutato da secoli, ove la vita si sjo1ga ancora in modo primitivo, è evidente che certe forme di crin,inalitù, che hanno l'oi·igine più profonda appnnto nel vi\·ere primitivo, non potranno scomparire. Altre zone della Sardegna furono un tempo ricche madri di banditi, rna essendos-i in questo zone profondamente i-nutata. la strnttura economica, pas– sando, ad es., da nno stadio esclusivamente pa~torale ad uno agricolo-pastorale o agricolo, anche la delinquenza ha assunto aspetti pili normali, ed in particolare è sC'oinparso il banditismo. A 'l'UTTO CIO' è ancora da aggiungersi e: 11n senli– niento di generica sfiducia nell'amministrazione della giustizia» che anima i sardi jn genere ed i b1:nbnl'icini in particolare. Questa. sfiducia nella giusti,-ja - generalr.nenle identi·– ficutlt~ però, con l'autorib\ di poi izia - di cui si tro\·ano evidenti tracce in alcune espressioni li~guistiche («sa zu• stissia t'incantet >, che vuol dire: rillusione nella giusLfaia. pubbljcn ti seduca al punto da aver fiducia. in essa!) (2L ha profonde origini storiche. li fatto che lo Stato italiano, e prima. di questo tutti gli altl'i che-lo hanno preceduto, si sia presentato in Sardegna con forme piuttosto oppres• sive, consicle.-ando sempre J'Js_ola come 'una terra da sfrut .. lare egoisticamente a beneficio del e ~o~tinenle >, instau• rancio uindi una economia da t alimentare questo sentimento ed esa.:.perado {ÌnQ alle odierne conseguenze. La r-.fiducia. nella arnrninishazione della giustizia, secondo l'l\cuta analisi che ne fa il Pinna, ò la ragione che più frequentemc"nte c~nduce alla latitanza ed al banditismo. E quest"ultimo, nasca come degenerazione occasionale o progressiva della latitanza o come forma diretta di ribel– lione, rnolto spesso costituisce l'unica reazione possibile· ad angherie economiche o ad atti di derlegata giuslir,ia. Tn c111cslecondizioni, le responsabilità dello Stato vel'f;0 la Regione sono immense. Una serie di rimedi sostanziali, che vanno dalla modificazione dell'ambiente fisico-econo 4 mico-sociale, attraverso la costruzione di strade cd il po1)0• ]amento clellii. campagna deserta, alla istituzione di una scuola efficiente che gradualmente assorba e si sostituisca alla scuola tt-adizìonale, non possono ossere · alluali elle dal-l'iniziativa pubblica. A concll1sione cli queste note non potrernmo dir meglio di quanlo abbia giit detto Gon11rio JJinna a conclusione _del suo pregevole saggio: « Costn1ite strade, ricercale, racco• gliete, disciplinale Je acque, raz.ionalizZate ]'allevamento del bestiame estendendo progressivamente le colture, pun~ leggiate il paesaggio di villaggi, di cascinali, <li silos radi– cando !'uomo alla tel'ra, tesoreggiale e moltiplicate le font.i di energia cl'eando Je possibilità di una seria in<lustria– lizz.azio11e1allargate e intensificate le agevolazioni del cre– dito agrario, costt'llite scuole scuole scuole, realizzando 16 condizioni sociali per la frequenza scolastica; ed avrete una nuova Barbagia, una nuova Ogliastra, una. nuova. Sa1·degna >. n·accordo, non è poco; ma non si dimentichi quanto si è detto all'inizio di questo disc?rso: analfabetismo e clelinqncnza. sono due aspetti di un 1mico problema: J'arre– tratezza economico-sociale della Sardegna. (1) G. Pinnn, Due f)roblemi rfolftl Surdeonu: a11c,lfal11:lismo e dcli111111c11za tSassnri, Gallizzi, 1\lfifi). (2) A. Pigliaru, Scuola e bu11dilismo in Sarde{1ria, in 4: I pro~ blcmi tiella pcdagog:in », n. 4, 195G. QUADERNI DI NUOVA REPUBBLICA Entro questo mese cli gennaio, sarà iniziata la pubblicazione di una serie di quaderni di Nuova Be– piil,blic<i. Per primo uscirà: « Olto anni di autono– mia siciliana> di Antonino Ramirez. Seguirà: e:La riforma, fondiaria in Sicilia> di Giuseppe Gesualdo. Si consiglia di prenotare fin d'ora le copie all'indi– rizzo della redazione, piazza Libertà, J 5, Firenze.

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