Nuova Repubblica - anno III - n. 36 - 13 novembre 1955

(84) nuova repubblica SETTE GIOHNINEL lUONDO rrENSl()NE NEL MEDIOORIENTE e 0:--' L.\ U8C'l::il.O:--'I~ di cedPre armi, munizioni, aerei e ~olloma,·ini all'8gillo, l'URStl e la Cecoslovacchia non si sono n1f"~~e solamente a ricalcare le 01·n1e dei tn1.cliz.ionali mel'canti di cannoni (ché non aiutano certo i paesi ar11hi per affinità ideologiche), ma hanno anche _inse-rito 1111 giuoco impel'ialii--ti<'o comunista---.su1 giuoco im– pe1·iHlistico d<>lle potenze occidentali, che ciascuna di que– ste potc,rn<> conduce ù'altl'onde per conto suo. I. L,1 (:ran Bretagna è riu.-cila, dopo il trncollo del clopogue,·rn in q11<'sta zonu, a dal' ,·ila al patto cli l3agclarl, che co,nprencle oggi rr rak, I' fran, la Tmchia e il Paki– stan. Londra si propon0 apertamente, come diceva qual– cl1P.giorno fu il 'l'ime.,, di rafforzare questo blocco, d'ii,de– boliro l"infl11enza dell'Egitto, di mantene,·e l'equilibrio di forz.P l'nt Jsrnele e i suoi imrnedinti Yicini e di rafforzart} l' Irnk, che il più lontano. 2. c:li Stai-i Unjti, che hanno salvato la Ornn Bre– tagna in P<'rsia, YOl't'ebbero mercanteggiare la loro nde• f.:iono a que~to blocco con una più chiara fisionornin anti– so,·ietica del blocco medPsimo, nia al tempo stesso non sono clispr,sti a gi11oca1·e col fuoco, come fa Londra, incorag– giando le m<'ne clell'Jrak contro Israele o contro la Sil'ia, e !<mendo in piedi il blr,cco col fine principale di ga1·anlire f!1ilitarmente i gincim~nti petrolireri inglesj_ 3.. La Francia non ha ancora dimenticato di essere stata <>liminata dal J\feclio O,·iente ad opera dell'aziono in– glese, favorita o tollerata dagli Stati Uniti. E~s" vede quindi mal ,·olentieri il patto di Bugdad e fa la stl'izza– lina d'occhio alle nazioni arabe che ne sono rimaste fuori, come l'Egitto e la Siria, o pel'fìno ad· Israele. ~- La Russia, infine, tPnta di spezzare il cordone sa– nita ,·io che gli anglo-americani le stanno co.-truendo at– torno nel llledio Oriento e il muro cli diffidenza che ha sempre diviso le classi dirigenti feudali dei paesi al'abi cl,illa politica comunista. Anche se questo tentativo do– Yes.e cosl11re l'esisten,.a dello stato d'Israele, la Russia rite,-rebbe che la posta i11 giuoco ne ,·ale la pena, tanto pii, che Jsl'8ele non Ìl uno stato comunista o tendenzial– mente comuni~ta, ma uno stato npel'tan1ente democratico e soci1tlista. La Hus~ia ha perciò iniziato a 1nandare armi LETTERA all'Egitto e a offrire aiuti economici sia al Cairo che a Dama~co. 5....\ccanto a questo giuoco impei-ialjstico delle g1·andi potenze, vi è anche il giuoco di alcnne potenza arabe. L'Egitto, che non ha ,·inunc·ialo ad annellersi il Sudan, YOrrebbo essere alla testa del mondo arnbo e, non essen– do,·i ancora· riuscito, conduce intanto il giuoco ovve-rso al p_atto di Bagdad, coalizzando attomo a sé le na,-ioni che ne ~ono 1·irnaste fuori, come la Siria e L\1·abia snuclita. 1.'frnk propone infatti di ricostituire attorno alla dinastia hnsromita la Grande Sil'iA, e l'Arabia :-.auclita, che rjschia a11cl1\'ss>1 cli esse,·e fagocitala, g11a1•clf1 con sospetto i di– sce11clenti del colonnello Law,·en,•o, che intanto le lrnnno po,·lalo vin l'oasi'cli Blll'aini non appena questo paese ha concluso l'acco,·do con il Cairo. lllolli dirigenti dei paesi arabi sono quindi persuasi che lo staltrn quo fra nnzioni arabe può essere n1antenuto solo se queste ritrovano la lom unili> sul terreno comune della liquidazione dello stato d'Js,·ael.-. G. Israele ha sen,-a duhbio ottenuto ape1·t>1nwnlo o seg1·Pta111enle nel passato delle armi sia dalla Cecoslovac– chia che dagli Stati uniti e la sua forza militare è probabilmente ciò ehe fino1·n ha n1antenuto fermi i f:lloi nemici arabi. Ma in questa co,-,;a al 1·iarmo del J\Ierli" Oriente, in cui l'imperialismo inglese e quello soviotic-o sono entrali in aperta concorrenza, Israele si sento fra !"in– cudine e il nuu·tello, in quanto lo armi inglesi vanno a Bagdad e quelle sovietiche ,·anno al Cairo. 111<'nl re ,vash– ington non osa e.sporsi ti-oppo H favorn rr Israele e Parigi corea di soflìare i clienti sià alla Onrn Bretana che allu R11ssia. L'opinione i:-:raeliana, nelle 1·ecenti elezioni politiche, ha pe,·ciò ,·otato per una politica piè, dlll'a, dete,rninando con il suo 01·ientamento la formazione di un go\'e1·no di sini– ~tra (con la partecipazione del < nenniano > illapam), di– retto dal leader del ilJa7,ai (socialclemocrntico) Ben Gu– iion, che è pronto anche alla guerra prcventiYa. La guerra è dunque ine,·itabilo? Certamente no. J\Ia pe,· sopprinw,·e le cause reali della tensione bisogna sop– pl'i111e1·ela concorrenza imperialistica dell'Occidente e del– l'URSS in questa zona. Senza questa concorrenza, il riar– mo cl<'i paesi medio-orientali cesr-.a e Yiene co;-_;ìn1eno la possibiliti, cho uno o pii, paesi arabi possano sopraffare fsraele, rendendo possibile l'accordo fra Israele ~ i suoi' vicini. Mw finchè uno qualunque cli questi paesi può spe– rare cli sfrnltare l'imperialismo delle g,·andi potenze pe, dnr corso al proprio, la tensione persistel'À e si aggrRvenì Né ci si illuda che questa tensione av,·iL carattc,·e locale ché proprio da situazioni così intricate, così « bnlcaniclie >, nascono le cause delle guene n1ondiali. Perciò il segretario generale de!l'O~U, che ha rirnllo 1111 appello all'Egitto e [s,..ele perchè facciano la pace, ancbbo fatto meglio a ri– \"Olgere il suo appello alle grandi potCII'-<' perchè cessas8el'O di sofTìare sul fuoco. P. v. DA PAJ!IGI FARSA E REALTA' I L , 'OLO giornalo francese che si troYi in co11diaioni di r~ll'e dei commenti a.pp1·opriati agli avvenimenti ,del ~Jarocco è probabilmente il. famoso Canard Encha,né, il sdti,nunale sati,·ico che fu la bestia nera cli Clemonceau, ma an,•or più della nccltia Francia reaziona,·ia e bigotta. C'he cosa infatti si può pensare cli più farsesco di questo ri– torno del Sultano legittimo, clepostQ due anni or sono, re– legalo brutalmente al J\Iadagascar, accusato di avere for– nicHto con l'hitlerismo, dcscl'itto come un bal'baro e vi– zioso sitibondo di sangue, contro il quale, ancor pochis– sime settinrnno or sono, lo stei-;so Edgar Faure lanciavn rPsir(•n10 anatema: Ben Jul--c.:.;ef di nuovo ul trono, mai!? E adesso Edg,fr 'Faure ha mandato il più lussuoso ap– parecchio della flotta ae,·ea francese a prenderlo ad Antsi- 1·Hbé, per pl'rgarlo di tornare al pili presto sul trono, e l'ha fatto accoglier-o ron ono1·i sovrani in uno dei n1igliol'i pa– fo.7..,r.i ddla Costa ~\~.zuna con le sue innumere,·oli n,ogti e concubine. E Ben J usser, tutt'altro ohe commosso da tante nllcnzio11i, memore piuttosto delle b_irbonale fallogli sn– birn dnc i\l'lni fR, non 1·ingPa1,ia nemmeno, e rispondo ai HllOi int0rloc11tori ft-a'nC'esi, che C<'rimoniosamenio gU :i fanno attorno: Del 111,ll'occo. signo,·i, mi occupo io! ~e! fl'Htlempo che ,·osa dice il baldanzoso maresci~llo Jui11, colui che, non.~llo FrHnco, an·ebbe··dovnto condu1Te le schiere dei coloni franC'esi, preceduti dai \'alorosi batta– glioni della Legione Htraniera, a Parigi, per in porre alla Francia smidollala (lo clice,·a lui) un gonrno dalla poli– tica del pugno cli ferrn, anzi dalla politica del ferro e fuoco, o così ripo,-tare la nazione sulla strada delle g!orie napoleoniche, strada abbandonata dallo stesso De Gaulle? Kessuno parla piè, ciel maresciallo J·uin. E Bidault, che i maldic·enti dicono Yiltima soprnttulto della megalomania della moglie, e che nell'agosto ciel J953 a,·eva accettato e a\"allalo il colpo cli 1110110 ordito a Rabat dai grossi coloni, dal bordellie,·e El Ola11i e da J uin? S"è saputo poi che il pon,·o Hidault aveva accettalo il fatto compiuto per non confessare la p1·op1·ia incapapitiL e la propria impotenza, ma poi s'era anche lui SC'mpre piè, impigliato nell'imbruglio o nnco,·a ieri giu,·a,·a che il solo Sultano legittimo vohito eia Dio e da Allah era o,mai il Yer·chio Arafa. ~ \ rigore, in un regimé un po' n1eno opel'eitistico 'di quello in cui la Francia è caduta - ma da cui si risolle– YeriL - Bidault dovrebbe comparire, con Juin e gli aliri, cla,·anli a un'Alta, Co,;te di Gi,1sfo-,ia, perchè la,; lai,;;a pre– sente, per via di qnel tal colpo' di mano dell'agosto del '53, è stata p1·ecedula da due anni e mezzo di massacri. Thla i pH1·lament<11·i lurnno oggi coso molto pili gravi a cui pensa1·e: la loro rielezione. Ci r--ono i deputati che vor– rebbero precipitare le elcaioni subito, e ti-a questi c'è il governo, o piuttosto il suo capo - perché nel governo fran– cese d'oggi ogni n1inistro ha un'iden sua div<"nm, e non si perita cli sconfessare pubblicamente il collega e lo stesso suo pre~idenle del consiglio. Ci sono altri che esigono pre– \'entivan,ente una nuova legge elEJ"ttOl 'A.le , perché quella Yi- . gente sal'ebbe i1nn1orale (ma anche per<·hé, con el--sa, cor- 1·e1·ebbero maggior rischio d'esse,· battuti). Di questa fa– mosa legge elettorale, 1".\ssemhle>1 ha discusso a lungo nelle l--Uec0111mi!'lsionì e durante le r-:110 s<'dute. Per anni e anni i partiti di r--i11istra a,·e,·ano so:-;tcnuto che solo la pro– por.lionalc pote,·a dare u11· ar-:sC'mblra .che fo:-:Re lo spec– chio ciel pensiero del paese. llfa poi i pa,·titi, che fo,ma– Yano il primo pre:;:11pposto per il F-ì11ccesso del sistema pro– po1·zionule, degenerarono in [orinazioni milila1·eschc _oppure in lo.'!•hi orgai,isrni d'affari, e allo,·a si pensò a mille !nic– chi diver8i pel' snatnrare, cnst 1•ft1'<·\ ::lnni~nta1·c questa pro– porzioni=tle, e· ne vennero fuori r--if'.ìtc-1ni che si tl 1 ntò cli imi– ·tare anc·he eia noi in ltali>1, pC'I' c11i,·ad es. restando nel solo campo delle sinistre 5 milioni cli ,·oli hanno e 1 ello nel l 051 novantasei deputati conwni!-;ti e due n1iljoni e n1e7..zo scarsi lrnnno eletto centocinque, deputali socialisti. J\dl"~so si 1·ipai-la di coll<"gio unino,ninale, di scrutinio di lista clipttrtimentale o clisll'elluale, cli proporzionale con apparentamento e senza appa,·entamento. ) I guaio è che solo la disciplina militare del partito comunista funziona, e negli alt1·i pal'titi i [autori dei più diversi r,;islemi si sono a,-zuffati perché ogni deputalo reputa buono soltanto il sisten1a che rende la sua rielezione rneno intpl'obabile. Con1unque, la Francia, in un modo o nell'alt1·0, andril presto alle urne. \"i andrà con la fiua calma tradizionale, con la xua ronsueta serietà, perché l'eletlol'e francese è infi– nitamente migliore dei suoi deputati odierni, fra cui tut– tavin ·non mancano uomini onPsli e di valo1·e. :.Ma dcll'.\s– semblea francese ciel J051 si potrebbe 1·ipclere, co111epe1· il Seno.io cli Roma: senatores boni vfri,, Serwttt.':i uw/a. bc::stia. 01'a, so i risu.lÌati nori saranno l'ruccatì da un sistema elettorale troppo iniquo, c'è da crecl~1·e che la nuo,·a As– semblea Xazionale saprà ridare alla 1-'rnncia quel sussulto cli Yila poliliea di cui ha estremo bisogno: qu~l sussulto che ebbe per troppo breve tempo l'anno scorso, con 11.fen– dès, e che non poté s,·ilnpparsi mancnndo allora le basi politiche per proseguire sulla strnda intl'8presa. GIUSEPPE ANDRJCH 5 PERONIS EFASCIS di CARLOS GONZALEZ RIVERA HOUOT.\', ottobre O,,,.o direi tore, l'al'licolo c!PI compagno \"iclor .\!ba, pubblicalo su .Y aova Hepubblica del 25 setternbr~, dù 11n ;interpretazione dei recenti a,·v<'nin1e11ti argentini che mi sembra assoluta– mente erronea. ::leconclo quell'al'licolo la caduta ciel regime peronista e rin~bu11·azione milillne del generale Lonardi costituirebbNo 1111 rotto sostan,-ialm<>nle favoreYole alle fo,·- 1.e popo!,,,.i d,,lla 1·C'p11bblic1t del Rio de la Plata e cli tnlta l'Ame1•if'A IAtina. T.',ll'go111ento,-ione del compagno Alba è infatti questa: il gon;'rno Peron era una dittatura fa~cisla contro cui si erano ball,1le le forze democralic•he (radicali e socialisti), che fìnal111enle sono 1·iuscite ad abbatterla. Per il momento il go,·erno è caduto in mano di un Rltro gruppo reazio– nario (111ilita1·i e prelati) già Allealo del peroni mo, ma è ine\'itabile cl1C' prima o poi 1a. situazione di,·r,nà insostc~ nibile anche per la nuoYa clillatura, ed il ristabilimento della democrazia i11 Argentina segnerà il p,·incipio della fine per tutte le dittature latino-americane. .\ me invece se1nbra che le cose stiano in modo dj– -.·e,.,.o, ed an,.i as.solutamenle opposto: quella che è a\'\·e_– nuta in ..:\l'gentina non è stata una riYoluzione - sia pure tagliata a 111ehì come quella del luglio 1830 - e neppnre un colpo cli stato antifascista. E' stato 1111 colpo di stato ,·eaziona,·io come quelli che insta,11·a1·ono le attuali ditta– ture nel .PNù e nel \'enezuela, come quello i11 cui Cal'los CaF-tillo .\rmas r,;chiacciò la democnn.ia guatemalteca. ·11 goYemo del generale Peron non era una dittatura fascista. t.:nn clillalura fascista si instaura contro le mas, e popolari, spezzandone con la violenza le lotte e le orga– nizzazioni. Sappiamo lutti quello che f11il fascismo in Ita– lia, in C:~rmA.nia, in ;")pagna, ecc. ]Ifa il I i ollobro cli Pcron non è il 28 ottobre cli llfo ·– solini. l I J7 oltobl'e J()-15 furono i 1,woratori cli Buenos ~\ires cho sceF-c1·0 in piazza contro le \'ecchie oligarchie e ripo1·tRrono al potel'e Juan / Don1ingo Peron in cui vede– Yano 1'1101110 che anebbe realiz,-alo le loro confuse ma de– cise aspil'ttzioni di l'adieale l'Ìnnova1·nento. E' chia1·0 che il governo PPron, per la Rua !-ilt'l--88 riHturR di classe. non po– teva rc~tliz.zflre le, Rt1e demagogiche p1'0n1<'sse; è cliiuro. che 1·arrt:'tratczztt poliiica delle 1111'.l~~e inge-11tine l'E'Se possibile ad 11n abile, « cn11clillo ~ cli ~frulh11·ne le P~igPnz.e rivoluzio– narie; è chir1ro che nei die<'i anni cli go,·erno Pel'on il mito giw.;tiz.ialista ril--tagnò nella corruzione di 11n paternolisrno go,·ernatiYo e, nrgli inganni de-Ila burpci-azia sindacale. llla ,·o,.,.ei 1·icorclare al compagno .\!ba che nulla di o– stanzialmPnle clive-1·:-;o hanno fatto, quRnclo hnnno assunto il go,·en,o, i p».rtiti socialdemocratir•i. Qualche cos.1 di ben clive,·so hunno !atto in,·ece i fa– scisti. E il compagno Alba lo sa meglio di me. Né vale obiettare che nnche i regimi huwisti .hanno organizzato sin– dacati di 111HsRae hanno lonciR.to pronw:-:se den,agogicho. J sindacati fascisti erano organi burocratici jmposti ai la– ,·oratori chi'.' non a,·eyano in e~:--ialc·una fiducia. Hrn al.. trim€'nti i !-iindacati peronisti esp1·c-.-.:sf'1·0 il movimeJ'.'ltO auto– nomo delle mosKe Argentine, pur lirnitandolo e burocraUz– zandolo. 11-lHforse non è icle11tica la politica seguila dal rno,·inwnto sindacale bl'ilannieo e 1 in forma anche pili HL"• retratu. da quc•llo degli , 'tali Unili! Conl1·0 il prronismo, IA reazione ·clerical-militare non co111batteva In dittntnra ma lf' orgHnizz.azioni sindacali o la politica socittle del regime .. \nche in Italia - e non par– liamo ch-'lla (l<'l'll1Rnia - il fHl--Ci~n10 abbatté un rrgime so– stan?.ialnwnle co11ser,·alore, quello giolilliano. llla il fasci– :-:n10 non comht:1lte?,·a il caraU~1·<' conotto e 1·c-azion1nio cli quel regim<', ma anzi la libertà Jar,;ciata al mo\'irnento ope– raio, la tollentnzn clf'i < di 'Ol'dini >, df"i < ~o,·,·erl--i,·i >: corn– batte,·a pt>1· « l'i:-;tabilire rordine > nella cli:-.truzione cli ogni mo\'irnf\nlo auton01no della cla~se operaia. Come i go,·C'1·ni socialden1oc•1·ulici e di fronte popolare, il go,·C'rno 11f-1•on è cAduto pel'ché non lia Ol--alo mobilital'o 1·fH.licalnH'ntc I<' rntts~P, JJ(•1·chénon ha aYulo fiducia nelle Jo1·;,,;e pnpolnn. \'iC'no spontanro il ri,·01·clo cli quanto cli so– shu1z.ia !111~nlP annlogo n,·,·(•n11e in 1\11Rtria. (:PrtnAnia e Spagnn. Qll<'8IO ò il go,·Nno Lo11al'cli. La dittatura 111ililal'o i, stata inslaul'Hht contro le conquiste e le organizzazioni dei l~,·orAlori o la s,u, politi<·a di reazione antiope-raia non è errore so~g<'tti,·o o mah·agitii e.li uon1ini, n1H il con1pimento cli un pl'eciso programma d<>lla classe dominante. Solo l'ir– re,spo11sabilitii o il congenito opportunismo, ç!ello scredita-

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