Nuova Repubblica - anno III - n. 33 - 23 ottobre 1955

INTELLIGENTE SOCIALISMO E TRADIZIONE Con questo articolo il compagno Luciano Crugnola risponde su "Il Nuovo Ideale,, alle argomentazioni che vi erano state svolte da Piero Ardenti UNA POLITICA NUOVA. B ENE ha fatto Ardenti a rip..rendere sul Nt1ovo Ideale - come pure già Mazzali sull'Avanti! del 16 settem– bre - gli argomenti di ·Tristano Codignola nell'al' ticolo « Una politica intelligente> apparso su Nuova Re– pubblica dell' 11 settembre, giacché la questione della po– litica del settore socialista e delle minoranze democratiche, è fondamentale nell'attuale situazione italiana. Non mi pare però che da parte socialista siano state espresse finora osservazioni pertinenti e chiare. Ho l'im– pressione (spero mi si dimostrerì. infondata) che il pun– tuale acuto scritto di Codignola non sia stato pienamente inteso, soprattutto sul fondo della questione e nei snoi spunti piì .. originali. Ardenti parla di equivoco «socialismo> di Unità Po– polare, stranamente configurato e soggetto a influenze cro– ciane, new-dealiste, cristiano-sociali, ecc. Da tale equivoco andrebbe sgombrato il campo perché « -se si discute in ter– mini di socialismo (e anche· in termini di rùmovamento della politica socialista italiana) il posto è nel PSI, in quel settore della nostra vita che rappresenta politica– mente e socialmente la tradizione, l'esperienza e la lotta socialista italiana >. Dopodichè invece UP dovrebbe rac– cogliere tutti gli altri gruppi minoritari democratici che non sono qualificabili come socialisti, per ope1·are col PSI ma disgiuntamente da esso. Analogamente Mazzali seri ve : « prendere posto nel nostro partito se si è assunta una coscienza di classe e si è maturata una convinzione socialista, o lavorare accanto a noi, d'accordo con noi, in collaborazione con noi per con• sentire alla lotta politica un epilogo coerentemente demo– c1·atico >. Una impostazione di questo genere, proponendo né più né meno a coloro che in UP si dichiarano socialisti di entrare. nel PSI visto come unica e perfetta espressione del socialismo, abbandonando ogni presunzione critica e re– visionistica e lasciando al loro destino i compagni di stra-· da radicali e democratici non socialisti, se pur nasce da comprensibili esigenze di proselitismo partitico, evita, a mio· parere, di considerare nella loro interezza e reale so– stanza i principi e le considerazioni critiche di UP, che implicano il richiamo di tutto intero il problema politico italiano .. Credo perciò che valga la pena di ripropç,rre all'atten– zione e al dibattito dei lettori del Nuovo Ideale alcuni di questi temi. UP ha rifiutato di seguire Greppi nel suo rientro al PSI (rientro che non può essere assolutamente portato ad es. di scelta « marxista>, laddove anzi il suo pressoché nullo valore in termini di politica generale può tornare a favar~ della. nostra tesi), non solo o non tanto perché il PSI sarebbe un partito antidemocratico e troppo incline all'uso di tradizionali richiami mistici e fideistici, ma in base ad una se1•ié di precise considernzioni, di carattere politico sulla realtà sociale e politica italiana. Non che quegli appunti non P.Ossano essere mossi e -non abbiano il loro peso: l'elezione per acclamazione del Conùtato Centrale del partito su proposta della Direzione non è mai uno spettacolo consolante. Ma non bisogna nep– pure attribuire loro un peso e un valore assoluto, pregiu– diziale. Sono cose che hanno estrema importanza, ma che anche non considerate, anche messe un momento fra pa– rentesi, non tolgono al .nostro discorso la validità che può avere. Senza dare in tal modo tra l'altro neppure il benché minimo appiglio a chi volesse ancora nna volta fastidiosa– m'ente muovere a UP le accnse di ipermoralismo, di pre– cedentistico esclusivismo della· democrazia, della serietì. della razionalit1,. Occorre anzitutto riconoscere il valore essenziale della lotta condotta dal PSI in questi anni contro l'attacco pres– sante e violento del reazionarismo italiano. Lotta. demo– cratica. in difesa delle conquiste democratiche della Resi– stenza e della Costituzione, che ha permesso al PSI di mantenere i contatti con le masse del proletariato indu– striale e contadino, conservando una larga base elettorale. Politica strettamente difensiva che ha avuto alla fine suc– cesso, se è vero che la scissione socialdemocratica è frenata prima e poi annullata, e che oggi il PSI ha conquistato un margine di gioco politico sufficientemente ampio per iniziare una politica costruttiva. Senza di che - non v'è difficoltì. a riconoscerlo - anche questo nostro dire non av,ebbe gran senso. Ma a questo proposito le tesi di UP si fanno pun– tuali. E' in grado il PSI, qualora si ponga come unica e già perfettamente impostata linea. del socialismo in Italia, di assolvere al compito che un'altra volta le cose gli pon– gono dinanzi, il compito cioé di governare il paese? Ila il PSI attuale le forze e la preparazione necessarie? UP ha profondamente sentita la crisi del quadripar– tito. Anzi alJa dichiarazione del sito fallimento, il 7 giu– gno, ha efficacemente concorso. Ha inteso che il problema in Italia non è quello di sostituire i partiti minori al go– verno con la DC, né di rafforzare i minori unificandoli, ri- BibliotecaGino Bianco· manendo cioii sempre nell'ambito di un governo di coali– zione imperniato sulla DC, ma inyece quello tout court di sostituire la DC a.I governo. Il che, d'altro lato, è ormai manifestazione impossibile - a meno di straordinari ri– vo1gimenti - con una formazione tipo Fronte Popolare 1948. Si tratta insomma di preparare l'alternativa socia– lista: la. frase non è nuova: non ha avuto però finora un significato chiaro, univoco. La posizione difensiva fin qui tenuta dal PSI ne ha velato ma non nascosto alcano gravi insufficienze, di cni principale la carenza d'approfondimento ideologico. Ca– renza ideologica che l'ha spesso cos€retto a vivere doll'e– redità prefascista, su basi principalmente affettive, senti– mentali, irraziona.li, che l'ha in più occa.sioni privato di spirito di iniziativa e ridotto a ripetitore, perché no; tal– volta a.nche indesiderato e inopportuno, del PCI. Non già il patto d'unità d'azione (spiegabile infine e che avrebbe potuto funzionare anche nel -senso opposto) ma la evidente inferiorità ideologica, hanno per- tanto tempo tolto auto– nomia al PSI. l]. PSI è mancato soprattutto nell'elaborazione di po– sizioni costrnttive: dal '47 fino a ieri non s'è mai posto il problema di una rivendicazione socialista da realizza.re, di una politica socialista. da attuare. Quale socialismo· intenderebbe .realizzare il PSI al go– verno? Domanda senza risposta, positiva per lo meno: ché le risposte negative sono s tate m olte. Pacifico che non avrebbe avuto niente a che fa.re con la socialdemocrazia italiana. Non si sarebbe neppure trattato di qualcosa di simile al laburismo inglese o scandinavo, nè a quello in– diano, né al socialcomunismo jugoslavo. Tutte le più in– teressanti esperienze moderne concrete del socialismo in– ternazionale - nonostante tutto ·- sono state respinte senza appello e purtroppo anche senza studiv. Oggi qualche nuova apertura s'intravede. l\Ia l'isola– mento internazionale del PSI resta ancora, nonostante i viaggi di Nenni, una delle sue pià gravi deficienze. A questo punto ·vorrei che la mia critica non fosse in– tesa come una requisitoria. UP non ha la presunzione di dare àl PSI delle lezioni ·ché•sarebbe veramente fuori lt\o– go. UP ha anche compreso fino in fondo il signifièato del fallimento socialdemocratico e della. sua polemica sul vero ~ialismo. Non ha difficoltì, a riconoscere che_ in Italia {\On'c'è spazio per una politica socialista al di fuori, conho il PSI. Ma proprio per questo, perché' UP ritiene che ci sarà domani molta strada da fare insieme, è bene parlare con franchezza. In fondo, se si accetta il punto di vista di UP, più che di critica si potrà parlare di autocritica. Quella carenza di chiare prospettive di cui· s'è detto può far sentire pesantemente il suo influsso oggi che il PSI si trova impegnato a scelte decisive di fronte a grandi responsabilità. Così nel caso dei rapporti fra PSI e DC'. L'impostazione del <1: voi seguite il vostro p1'0gramma, noi vi appoggeremo nel rea.Iizzarlo in da ti casi e su certi pun– ti» anche se si cerca di farla passare per realismo e senso del possibile, può essere sintomatica, oltre che di una per– durante incapacità di elaborare temi propri, anche di re– sidui collaborazionistici e socialdemocratici. Quale allora il compito che UP può svolgere! Il pro– b!ema è, come dice Codignola, « un l?roblema di allnrga– mento del socialismo >, per sfruttare pienamente le possi– bilità che si offrono in Italia per una politica socialista.. Come scrive Caleffi (Nuova Repubblica n. 29, 25-9-'55) il nostro dovrà essere uno sforzo costante per riuscire, sùl terreno delle concrete realizzazioni di democrazia e di.Ji– hert..\, superando le posizioni pressoché mistiche di un « Socialismo > astratto inqualificato mitico, « a legare la solidarietà dei ceti medi e del proletariato intellettuale, che ci seguono e ci potranno seguire, con il proletariato ,lellt,· fabbriche e delle campagne; perché a quest'ultimo è UOO('lssariala solidarietì. di quelli, per non essere isolato e sconfitto com'è avvenuto negli ultimi anni; ai ceti medi e agli intellettuali è necessaria la solidarietì. del proletariato per non essere fagocitati e sopraffatti dalle destre. Senza tale solidarietà non v'è democrazia possibile~- In ta.l sen– so UP è impegnata decisamente su un terre,c;o di classe, entro una vis.ione unito.ria e· completa della situazione italiana.. · Si tratta di una. lotta di recupero e di richiamo di forze che la propaganda avversa,· abilmente sfruttandone l'avversione per il verbalismo estremista, l'approssimazio– ne la genericità demagogica, da cui non sempre non ·an– corà le manifestazioni politiche del PSI vanno esenti, con– diziona. ideologicamente su posizioni di conservazione di interessi che non sono loro, ed anzi a loro antitetici. Alla luce di• questi impegni che richiedono mezzi e metodi nuovi, giova insistere sulla necessità - da tempo prospettata da Codignola - di creare in lta.lia una. nuova cultura che sia alla. base dell'azione politica socialista, an– che, se non evidentemente facendo proprie, almeno consi– derando, studiando le posizioni crociane, new-dealistiche, cristiano-sociali ecc. Occorre rinnovare l'apparato teorico - programmatico, studiando an.che, con attenzione le espe– rienze straniere del dopoguerra sia nel campo pratico ·che teorico, e soprattutto realizzando che oggi ci troviamo di– nanzi ad uno sviluppo rapidissimo giorno per giorno del- l'intera s~cietà sotto la spinta formidàbile del prog,resso tecnico industriale, che rende quanto mai urgèn\e una re– visione degli schemi interpretativi e degli st:·umenti d'a,. zione. . - L'essere rimasti ancorati in troppa parte alle tradi– zioni del socialismo prefascista, cui i giovani non sono più in nessun modo legati né sentimentalmente né ideologica– mente, se è valso a mantenere certi strati delle masse ope– raie e contadine, ha fatto sì che le nuove generazioni di– sertassero in larga misura le fila del PSI, ritrovandosi in– vece, secondo le loro inclinazioni, in formazioni più vive e impegnate, nel PCI, nella DC e oggi anche in UP. E' chiaro allora perché gli appelli a militare nel PSl sono astratti e imprudenti. Ciò vorrebbe dire il venir meno di una serie di possibilità e di iniziative che la posizione autonoma. di UP permette. Né ne verrebbero al PSI gran– di vantaggi, anche se oggi si trovano in UP chiarissimi nomi della democrazia italiana, ché qitesti per primi riten– gono di non valere tanto per se stessi quanto per la posj– zione che tengono per la politica che fanno. Ed entrare nel PSI per far prevalere dall'interno le proprie idee - come da più parti si suggerisce - contribuirebbe solo ad. accentuare la già grande confosione politica e a perpetuare quel costume di scarsa serietà che giustamente anche Ar– denti ha deplorato. Un ultimo punto da chiarire è quello dei rapporti ira PSI e PCI, secondo UP. Codignola ha scritto che una de-. nuncia del patto di unità d'azione oggi avrebbe qualificato il PSI in senso reaziona.rio. E Caleffi successivamente - art. cit. - ha espressamente chiarito: « E non saremo certo noi a voler insegnare la strada al PSI, a chiedergli che la sua politica. sili contrapposta a quella. del PCI, a. esigere che esso ripercorra la. strada degli errori socialde– mocratici, rompendo la solidarietà e la unità della classe lavoratr;c_e, che non sono mai state tanto necessarie quan– to ora. Ma ·sia esso il pilota della politica. della classe fa. voratrice, intesa questa nel senso più vasto, e con gli adat– tamenti consentiti in una fase nella quale è urgente pas– sar~ alla. controffensiva. prima che sia troppo tardi>. Er– ronea dunque l'interpretazione dì Mazzali sull'Avanti! - e strana anche: - « ogni indebolimento del PCI è lilla vittoria. della. reazione>. Anche se l'indebolimento si rea– lizza a vantaggio del PSI, senza· che questo s'volga una de_. leteria campagna concorrenziale, ma solo in virtù della su~ piìt attiva e proficua condotta della politica della· clas– se lavoratrice? Del resto secondo UP, non si tratta di iso 0 lare o svuotare il PCI, ma di riuscire a impiegarlo in una politica costruttiva., correttamente democratica, al di fuori di certi eccessi anche manifestatamonte inutili di filoso,:i,i, tismo che l'hanno portato a perdere sempre più di vista i reali problemi italiani, impégnando vanamente le sue mas– se in una battaglia perduta. in partenzà, incurante delle realizzazioni possibili, fino all'attuale vasta ci·isi, pericolosa per tutti. ' . . . . Questi i grandi compiti che UP prospetta a tutta la sinistra italiana. E non serve certo a togliere valore alle sue idee l'attuale scarsità delle for,ie. UP, che non si pone come partito fra gli altri partiti, ma come « tendenza po'. litica che vuole operare una svolta effettiva e profondà della situazione italiana >, ritiene di indica.re, a sé e agli altri, le vie del rinnovamento, su cui dovra.nno prima o poi mettersi Je grandi forze organizzate. LUCIANO CRUGNOLA Edizioni - Ehra– Gaetano Salvemini Scritti sulla questione meridionale «Opere di Gaetano Salvemini» pp, XLll-664 L. 2500 . Tutti I problemi essenziali della nostra vita nazio– nale dall'ummo Ottocento sino a oggi, nel primo volume di un'organica raccolta delle opere storiche, politiche e polemiche ·di Salveminl. Olivetti Lettera 22 In auto e in treno in aereo e in albergo sulle ginocchia, sul tavolo d'un bai\ esatta e leggera scriverà la vostra corrispondenza gli appunti di viaggio i ricordi delle vacanze.

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