Nuova Repubblica - anno III - n. 33 - 23 ottobre 1955

nuo.va • Comitato direttivo, TRISTANO CODIGNOLA ( direttore resp. ), ;PIERO CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segc.· di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Direz. e iedaz.: Firenze, Piazza Libertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, t~I. 483-207/8. Autoriz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952. Printed in ltaly. St. Tip. de «la Nazione», Firenze, Via Ricasoli 8. 81 • ANNO· lii . N. 55 IL M.ITO L A POLITI.C,\ inlelligente che Tristano Coclignol11 in– voca da p!\rte dei socialisti· e dei democratici di . tutte le tendenze, sia al fine di avviare una razio– nale soluzione d~i pi,, mat_mi ed immediati problemi che assillano la nostra vita sociale sia, conten1poranean1ente, come espressione d'una volontà unitaria nell'impostare un'efficiente polilica democratica volta ad una radicale - pur mediata - rinnornzione degli istituti e del costume, non è cet'to irrealizzabile anche se appare sin da adesso ben chiaro che non potri, concretarsi attraverso le tradi– zionali opernzioni di dislocazione di grnppi è gruppetti parlamentari, nè a maggior ragione attraverso ade~ioni di· sapore tras!orrnistico o froppo lontano ormni dal fondo dell!l questione e per-tanto di irrilevante irnportam,a sociale. Tuttavia. non si può prescindere certo da tutte qnelle conenti, quei gl'llppi e quegli· individui che si trovano ac-. cun1unati in una. poRi~ione di critica democratica verso l'attuale struttura corporntivistica dello stato italiano e del suo piedistallo paternalistico e cle1·icale. Chiamate quindi direttamente in causa tutte qneste correnti dali'ar– ticolo di Codig11ola, da molte parti ed in sedi divorse ab– biamo avuto interventi assai interessanti, ma R tutti - mi sembra - è stranamente sfuggito il valore dei limiti che condizionano una soluzione concreta del problema al di là degli schenù dialettici ormai di rigore, suggestivi ma pericolosamente invitanti 11, prospettive di tipo illuministico e pe,-tanto fuori dalla oggettiva realtà s"torica. Questi Ji. •miti sono da un lato l'impossibilità di ·condurre in porto la nave democratica senza l'aiuto (un aiuto-guida, in ef– fetti) del PSI e contemporaneamente l'inutilità cli tental'e un'operazione di rottura dell'unità della classe operaia senza rafforhare sull'istante la già dominante posizione pa• dronale; clall'alti·o lato il pregiudizio cattolico che difficil– mente consen_tirÌt un'alleanza cl1iratlll'a e non solo tattica fra le forze laiche e quelle cattoliche più progredite, poi– ché. mi pa,·e che queste ultime ben difficilmente si risol– veranno ad un'azione omogenea a quella làica e se pur 1ina loro minol'8nza si potrà risolvere al passo, esiste sem– pre il pericolo della riserva mentale che - in nn matri– monio politico - equivah-ebbe al « non lo fo' per piacer mio, ma per dare un figlio a Dio>, che canterellava quel iale bacchettone apprestandosi a celebrare la su!\ prima notte cli nozze: ed una tal',l risei·va. finirebbe col rimettere in discussione troppe cose, e prima ancora di arl'ivnre ad una tappa utile di questQ difficile cammino. Niente senza PSI, clunq·ue, ma ·niente rsr senza PCI. Questa è la chiara l'Ìsposta che ci viene dalla logica stessa ancorn _prima che dalla .realtà, la qu!lle rimarrà immutabile fino a ·quando l'unità della classe operaia sarà imposta dal. l'unità dello schier11mento padronale: quest'ulti111a a sua volta ottenuta e mantenuta grazie· soprattutto all'impegno e ·allo zelo di pa,·titi aclaRsisti o interclassi\ti. Ora appare chiaro che il fronte politico unitario del lavoro non è util– mente smobilitabile prima d'una chiarificazione nell'in-. terno dello schieramento contrapposto. Solo <lopo qnesta incli;pensabile chiarificazione vedremo cadere le ragioni ora vitali dell'unità operaia e potremo così avviare un discorso produttivo e costrutth·o, oltre le attuali remore d'tm clas– sismo esasperato e cristallizzato in posizioni limite. Al mo– mento, occorre dunque portare un colpo mortale - o quan• to m eno sottrarre degli aiuti essenziali - all'uniti, del fronte padrona.le che trova nell!l confindustria e nelle se– greterie di alcuni partiti i propri punti di forza e di pro– pulsione, ma che si allargano a tutto il settore sociale rap– presentato politicamente da, quei partiti e sindacalmente dalle potenti corporazioni economiche per lll parte proprie– taria e imprenditoriale e dalla CISL e dall'UI.L per la parte dei prestatori d'opera. Ogni operazione politica di vertice fallil'à sempro lo sèopo cli estendere e rafforzare l'area democratica se contemporaneamente i partecipanti a questa operazione non agiran \ sugli ambienti, i ~ettori, e gli interessi di cui sono rappresentanti: o sarà un'opera– zione ra.dicale o non sarà nulla, poiché una volt!\ scoperte le batterie non rimarrà altro che proseguire coerentemente sino m fondo, sino a sbloccare defìnitivnm-:nte l'artifi– ciosa alleanza politico-sindacale di tutti gli interessi eco– nomici sezionali che sinora hanno trovato una innaturale lCll . . 1 Un numero l. 40. Este,o L. 50. Un nume, CESA CLAUDIO ura. E' anche con decretc disegni an- .Abbonamenti.= annuo per Italia e Fra~cia L.-. 1 trim. l. 450. Estero, l. 2000, 1100, 600, So, CIC post. 5/6261, cla Nuova Italia,, Firenze. ( ·cofrono dall'inizio del mese. Per pubblicità r ·nishazione. Tariffa: l. 15.000 per lnserzlÒni di; Via Risorgimento,3 presso Terreni p I S A riservati per in saggio a ,stale Gr. Il. NA/C'.M 25 OTTOBRE 1955 - L. 40 saldatura. Ricordiamoci per esempio che gli interessi degli agricoltor"i mal remunerati -· tanto per citare un caso - non collimano cei-to con quelli dei monopolist.i, dei· gros– sisti cd anche dei dettaglianti del commercio, così come il monopolio industriale non può non condizionare pesan– tementil il libero e fecondo sviluppo cli· interi settori- cli prod11zione ed i legittirni interessi cli migliai!l cli impren– ditori indipendenti": ecco un lavoro cli chia,·ificazione che clov1·ebbe impegnare politicamente e giuridicamente quei liberali che non hanno anèora accettato il. dogma liberi– stico o che lo hanno opporhlnarncnte ripudiato dopo la, tempestiva accéttazione dell'esperienza ncwdealista. Una consegtlenza immediata di questa operazione sa– rebbe l'affrancamento dei consumatori, in quanto tali, dalla sudditanza agli interessi cÒrpotntivi ed ecco allora un ter– reno propizi() per un'efficace t\'l;ione di i11terp1·etazione e rappresentanza da parte di quei repubblicani fedeli allo spirito della lezione mazziniana più che alla lettera di una retorica 1ifficiale di partito che h11,pe1· fo1-tuna definitiva– mente perso anche il già disc11tibile fascino folkloristico. Una volta conquistate queste posi7,ioni dalle correnti di trn. dizione risorgimentale, non sarebbe difficile ai socialisti di tntte le s!umatuI"e !lprire la battaglia sul fronte del lavoro. e della sua rappresentanza sindacale, "né tanto meno man– cherebbero i gruppi e le forM qualificate a mantenere i raccordi con il resto dello schieramento laico. Si t.r!ltta dunque di co01·dinal'e i compiti in modo unita,'io se si vuole evitare in tempo che il fronte del monopolio e del privilegio passi all'offensiva finale. Occorre abbanclonaf•e per · ìl momento le suggestioni che comporta il problema dei rapporti col PSI o quelle relative all'nnitit dei cattolici e della loro inserzione come tali nello stato.moderno: questi problemi si 9ppianéranno automaticamente e nel frattempo si sarù dato al ·mondo socialista ed a quello cattolico tutto il tempo necessario pe.r definire le proprie posizioni interne ed esterne. Ma per ora la parola è sopratutto ai laici delle cori·enti tradizionali, che debbono portare a termine "l'ul– timo atto - precipuamente civile - del risorgimento e pre. disporre le condizioni d'tm ·futuro efficace operare délle forze popo1~I"( . Noi viviamo in. un'epoca di miti unitari: il mito. del– !',m_ità proletaria, clell'tmifa ·dei cattolici, dell'uniti, della ci)'iltit occidentale, ~lell',rnitì, tedesca, ecc. ecc.: non è as– smclo risponderè all'ottusiti, di qneste proposi,ioni con una azione unitaria, perché nel nostro caso non si tratta di una, somn1a di interessi v~nali, di privilegi o di super::.tizioni, ma d'una contingenza meramenle strumentale e destinata a capitalizzare i frntti pìi, maturi delle esperienze· civili e politiche che hanno dato yita alle moderne democrazie. E!IIILIO ZENONI Note romane I MMAG[NATE. un campo minato sul quale, con la le– gittima intenzione cli non saltare in aria, proced11,un povero cristo ed nppru-irà chiaro, imm.ediatamentc, il quadro entro il quale ~i muove il presidente del consiglio. Dovnnque si 1·ivolga non scorge che trabocchetti ed ogni passo gli è consentito solo a, prezzo cli vere e pr oprie acr o– bazie. l'rirna di ogni ~onsiglio dei ministri è costret.to a. clefatig!lnti consultazioni private con i ·suoi collaborato,·i al governo, nel tentativo cli :raggiungere un co1npron1~s~o fra le loro tesi contrastanti. Dal grnppo parlamentare del suo partito, forse proprio per l'accre ciuta importanza della « concentra7.ione >, la sua politica è guardata con so– vrana indifferenza e, qualche volta, si ha l'impressione che i deputati pensino, più che altro, a trovargli un succes– s01·e. Sngli alleati < n1inod >, che 1narciano ognuno per proprio conto preoccupati solo cli non sfigurnre eccessi\'a• mente agli occhi dell'eletto1ato, non può contare se non occasionalmente. Persino i giornalisti governativi prestano scarsissin10 orecchio alla. sua voèe, intenti, come sono, ad ascoltare quelle cli piazza ciel Ces,,, di via Bo_ncompagni e di l'alazzo Chigi. l\Ia Segni ostenta la massima indifferenza per gli ost11- coli che sono frapposti al suo cammino e quando si fa vedere in pubblico si mostra tranquillo e sicuro come se nulla lo riguardasse. Se siede al banco del governo, sia alla Camera che al Senato, sorride in continuazione e spesRo scherza con .i ministri che gli s_ono·accanto. Non s'adombra mai ed anche quando un ministro - come si verificò nel discorso clell'on. Ma,·tino alla Camera - s'inge– gna cli porre sullo stesso piano la politica del suo go– verno e quella del gabinetto Scelba, rimane imperturba– -bile. Lascia fare e si accontenta ...;_come us11,ripetere agli intimi - .di poter levare un sasso alla volta dal sno giar– dino, con la speranza di 1tver tempo abbastanza per ri– pulirlo ciel tutto. Si crede che abbia in mente qualche cosa cli preciso e che, per attuarlo, attenda solo il momento propizio; ma, per ora, si lascia cullare dalle onde, quasi che non avesse né remi né vela per navigare, p.reoccupato solo di pedezionarsi nella, difficile arte del compromesso. Tutto qnesto, mentre a poch.i passi da lui, quasi tntti gli altri uomini politici, nel governo e fuori, si agitano a più non posso. _ In tre occasioni è riuscito a convincere tre suoi di– versi ministri - Moro, Gav11,e Sarag!lt - a non dimet– tersi. li leader socialdemocratico, però, medit& ancora di

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