Nuova Repubblica - anno III - n. 33 - 23 ottobre 1955

Bi 8 .PAESE CHE VAI Scale mobili R ·~CEN1;El\1ENTE sono entrate jn funr,ione, alla sta: zione ferroviaria di Milano, le scale mobili. li solito. · documentario cinematografico ha ripreso la cerimç,– nia inaugurale: le autorità locai.i, arcive~covo iO testa, ve– nivano sn su, dolCemente, e sorridevano di questo rnera– viglioso ritrovato della tecnica. Un jngegne,·e svizzero ci espresse una volta un bana– lissimo pensiero: « voi italiani av!)te molte idee e pochi· qùattrini e quei pochi quattrini li spendete in cose inutilj, grandi». E' il caso, o press'a poco, delle scale mobili di Milano. Sono costate centovenh milioni di lire, allo scopo di decongestionare il movimento sugli ascensor·i, che fino açl oggi non potevano accogliere l'enorme massa delle pe1·– sone cli transito; così spiegava il documentario cinemato– grafico, e così banno spiegato certi pennì:vendoli, dando le cifre ciel movimento giornaliero, fodicando la disponibilità. massima di trasporto degli ascensori e operando una sot- trnzione in virti1 dell'espediente mobik · Intanto, pe.rò , la cifra globale non· ba senso. Essa com– pt·ende tub'tf .i viaggiàtori, ·quelli che scendono e quelli che salgono, mentre le scale i11obili portano soltnnto al. p.iapo superio1·é .della. stazione, a 1·agginnger~ i treni in partenza· o in anivo («giusto: dunque spendiamo altri centoventi. milioni per la discesa ... »). IVIa, senza contare ,qnesta di– strazione, c'è ben cli pii,: quasi soltanto. i vecchi, ·gli in– fermi, ecc. oltre che, presumiamo, una parte dei possessori cli bagagli, usavano degli ascensod, e questo mezzo ba-· sta va. Ammettendo pure che non fosse sufficiente, ·è ridi– colo tuttavia ,pensare cbe inlermi• o malfermi sulle gambe· abbiano ricavato u~ qualunque, v~ntaggio. da-Ile scale mo– bili: infatti è ·noto :Che anche persone. s_ane ne hanno pn certo fastidio, perqhé. l'ascesa· può: provocare nn leggern senso di vertigine, ..n,entr~ piiì ancora .diSturba. l'arrivo,· q.uando i piedi conlinllano, per conto_ loro_ sulla·« terr~- ferma ». . . Chi, poi, _sia jn possesso di bagagli volun1inosi, de.. ve ri-· nunciarvi se noi1 altro perché i gradini non, Consentono,-·o ~ consentono a ·fatica,· il collocarnento e il 'trasbordò iip-'l·, punto di quei bagagli·. Infine i centoventi milioni di lir~- · son serviti per costruire una- coppia di scale mobili: le 11l– tre scalinate rimangono sempre a ·disposizione dei baldi. giovani e di. tutti coloro cui mancano ;pochi .min~1ti a Ha' ria1-tenza-e che non ha-nno certo il tempo o di -aècoda"rsi o, qualora penetrino da un ingresso che non sia qne!)o yrin-, c.ipale,. cli far un lungo tratto per goclei:e· cli una dolçe ascesa. E', oggi_co1ne ~eri, la 1nagg~o_ranza. · _ Tutto ciò· s;inténde ·ba scarso inte1·esse. Si trat-ta di iìwonvenienti inevitabili. Un amico industriale, a. ciii cer– cavamo di 'far comprendere il nocciolo della questione :ha obiettato: «: Allora, non si sarebbero mai costrnite le telefe– riche semplicemente perché i vecchi, le donnette, _i malati cli vertigini ... ,. Lui credeva di essere molto logico. E pen– sava che quel che conta è mettersi sempre 'e. comunque all'avanguardia: Mila-no, l'Italia, il nostro paese cli -guer- 1·ieri, cli sa'nf~, di :poet_i,di navigatori. . . ' ' Case def popolo e ·caserme Pubblichiamo integmlmente copia dell'esposto indi– rizzato· al ministero dell'Interno dal sindaco di Bo,·gone Susa (Torino), come documento dei criteri amministra– tivi (e ·politici) seguiti dall'amminist?-azione nell'esecu– zione delle note norme ,·elative al 1·ec11.pero dei beni de- 1naniali occupati dalle Case del Popolo. Il dociirriento non ·'"! bisogno di commenti, poiché si illustm da sé. Provincia di Torino Comune cli Borgone Snsa. N. 692 di p1·ot. A,:Jdì 7 settembre 1955 A. S. E. IL MINISTRO DELL'INTERNO . ROMA Il sottoscritto Ala Emanuele, sindaco ciel· Comune cli Borgone Susa (To1·ino), nell'interesse ciel Comune che rappresenta, sentita l'amministrnzione comunale, si per– mette inviare all'E. V. la seguente esposi;ione, nella spe· ranza di ottenere i provvedin1enti fr1 essa invocati. - Questo Comune è proprietario dello stabile distinto in - mappa catasto fabbricati cli Borgone Susa al F.o VI n. 767. In eletto fabbricato è alloggiata la case,~ma dei ·carabinieri che occupa - tra caserma vera e propria e famiglie dei militari cç, niuga.ti - venti . dei ventinove vani di cui esso è composto. Per tale fabbricato l'ammi– nistrazio.ne dell'Interno ~orrisponde a questo Comune dal I.o luglio 1952, il canone annuo• d'affitto di. lire 28.080 ·addirittura frrisorio in confronto alla sua mole, alle spese 'cli. manutenzione (nel 1951 lire _25.700; nel 1952 Jirn '56:234; nel 1953. lirn 54.558; nel 1954 lire 21.707) ed alle iri1pos'te di circa lire· 23.000 annue. Il sottoscritto aveva -i'riviafo 1'11 maggio• 1954 (n. 590 cli prot.)_ una domanda alla Prefettura cli Torino :per provocare l'intervento della -P1'efetturà· stessa pl'esso il ministero competente al j]ne .d'ottenere la concessione d'un equo aumento del canone oppure la corrisponsione - oltre à.J canone medesimo - di un'indennità annua· sufficiente almeno a far fronte alle spese cli manutenzione e di imposte; senonché nel - settembre 1954 non si 1·itenne più di dover insistere nel– l'inoltro cli tale domanda perché, in tale epoca, dalla lo– cale « Casa del Popolo » e!(-casa littoria, venne sfrattata· la lOC'ale Cooperativa Agricola Operaia, e lo sfratto venne •appunto motivato con la necessità di trasferirvi subito, o e.l p.iù. presto, la caserma Carabinieri. l\fa purtroppo il tra• vv V LJ V (Foto 1 ... amvo ~ Firenze) Questo documento d'improntitudine è apparso, da pochi giorni, con il _consenso delle superiori Auto.rità, sui muri di. varie città italiane · · slocò non avvenne, Si cominciò _a. tro,,are che vi etano nfolti lavori da compiere; poi che i lavori stessi dove– vano ,venire appaltati, da ul.timo che non vi erano i fondi per farli effettu~re'. Risultato:' la·. caserma, d9po or– mai un anno, è sempre allo steJ,so posto, e la « Casa à~i PÒpolo i sla .. a1Ìclanclo addirittura in rovina perché, già• bisog,Yos'a, "prima cl.iserie', radicali ·riparazioni, abb.an – don,!-Ì;}. _conl:è. q1,a, qu0J che c'è, ancora di _buono (vetri, fenamenta, ·sérramenta, ecc.) viene fracassa.lo o aspor– tato ·:eia, ele_m!)n ~i.di pç>ca cosci,mza. Eppure sui gior– n'ali si" legge,.,_ é ·alla radio, si ·sente, ·obe le arnrnfoistra– zi,oni _st1'.t\di. stanno._ c?~dticencl_o.. s~lleci~~me.~tè ·t.e;.r:atiche cl avocazione al Demanio degli· 1mmob1h gia del d1sé10lto pa.rtitò lascista., per evitar~· )e. spes e d'affitto cli altri 'Jo: éali e per evita1'e ,alti-esì; éhe' ii.li i mmobili s'téssi'. vadano in,.depe,·imentò. •· · , . La situa'zibné sop.1·a tlescrftta è· divenuta' ornfai in: soppllt!a!:>jle per questo Com1ine, tanto più che in questi giorn'l~-è pen;è11t1ta• dalla Intendenza di Finanza. di To– rino la con:rnnicaz/or,e n. 125480, datata' 25 agosto 1055; -oggetto: « F;tto locali di prop,·ietà · ciel Comune cli Bor– gone a_ uso caserma Carabinieri'», nella. quale è detto essere pervenutà dal ministero la proroga del canone in oggett_o dal 'I.o gennaio ,1055 al 3f dicembre '56 ! Con:ie mai tale. proroga senza che il ·comune sia stato interpellato.!· Ché se questo- Comune lo fosse stato __ ·non avrebbe dato -il suo· assenso a causa delle serie difficoltà di bilancio dalle quali è assilt'ato e della necessità d'a.ver locali disponibili per sistemarvi scuole o altri servizi pub-· blici, per cui non_ può piv assòlutamente concedere il fab– bricato all'uso cli caserma Carabinieri, ora, speèia I mente che ci sono _nel Comune locali demaniali liberi, della cui conservazione nessuno pare si preoècupi. Lo scrivente pertanto si è deciso, benché a malin– cuore, ma trattovi dall'imperiosa necessiti, :di tutelare gli interessi del Comune; a,1•endere presente tale stato di cose· all'E. V. permettendosi cli rivolgerlè la presente istanza tendente: 1) - a ottenere t·agguagli sulla. comnnicazione di pro– roga fitto locali comnn1tli a uso caserma Carabinieri fino al 31 dicembre '5G, senza che il Comune -,- il qiiale non ha intenzione di dare la sua conferma alla. i·innovazione del contratto annuo d'affitto, e ciò pei motivi in prece– denza illttstl'ati. - sia stato minimamente int.erpell.ato in proposito,. il, che dà al provvedimento stesso carattere cli atto unilaterale e di imperio; 2) a che voglia l'E. V. intervenire con tutta !ti sua alta autorità presso gli organi c~mpetenti affinché siano, senz'altro dannoso indugio, iniziati e sollecitamente con– dotti a termine i lavori - eia tempo promessi - cli ripa– razione e cli adatt1;1mento' necessari a mettere la _«Casa del Popolo» cli Borgone di Susa in condizioni di acco– gliere degnamente la caserma dei Cai'abinieri. . Nella certezza che l'E. V, vorrà cortesemente corri– spondere alle richieste sopra esposte, rie)1ieste che sì i:i– tengono 1·a.gionevoli, ·10 scrive1~te prega rE. V. n1edesin1a voler accogliere i sensi della stia• più profonda osservanza. . IL SINDACO f. lo Ala Erria,niiele STORIELLA POLAèOA (si racconta a Var$avia). -. La regina Elisabetta del· Belgio, in vi~ita a. Yarsavia per il - « concorso Chopjn », entra in una chiesa. ca_ttolica in cqm– pagnia di Iwaskiewic, presidente dell'Associazione degli scrittori polacchi. La regina s'inginocchia, ,I ,vaskiewic pure. - Lei è cattolico? - gli chiede st.upìta la regina. - Sì, Maestà, Pe,· essere precisi, sono credente ma non pratica.nte. Ma, lei è comtinista? - prosegue la regina, - Certo, Maestà. 111apraticante e non credente. (81) nuova repubblica UNCOLPO G B L , ATTUALE ministro delle Finanze italiano; esempio di fulgida caniera essendo tornato a soli 10 anni di distanza nellò stesso palazzo cloYe cominciava allora la slla ca1·riera in qualità di avventiz.io del n1ini• stero medesimo, ha tirato un colpo gobbo a tutti i poveri diavoli che in Italia cercano cli metter d'accordo il p1·anzo con la cena e per questo si è avuto le sperticate lodi della Confindustria, e dei giornali da essa direttamente coman– dati; controllati o ad. essa collegati. Il colpo è stat9 tirato in via diretta all'ENI (Ente Nazionale IclTocarbmi) sulla cui politica. -potremmo anche non esser completamente d'accorcio, ma al quale dobbiamo, onestamente riconoscere la coraggiosa ed intelligente ope,·a cli ricerca e. di valorizzazione_ del metano oltreché il rit.1·0- vamento d(!l petroho in. clive1;se loc,alità. In vi;t · indiretta il colpo· è andato agli on.li Mattei .. - e Vanoni, i quali, come si sa, non ·godono le simpatie ·della" Confindustria. Si mormora anche, in ambienti bene ;;for– mati', chp questa avrebbe min.acciato il PSDI cli farglj so– spendere determinati finanziamenti se si fosse incaponito sulla permanenza cle!Pon. Trem~lloni alle li'inanze. · In sostanza si tratta cli questo: per reperire la somma necessa1·ia alla concessione dell'aumento agli statali si è· proceduto a tassazioni diverse, sempre in via •ind.it- etla, s,ù consumi, inveçe cli calcare la mano sulle imposte clir~tte (complementare e ricchezza mobjlç) ordinando acce1·tamen. ti più rigorosi e proseguendo l'opera cli eliminazione delle· sperequazioni che rendono l'Italia simile al Perii o alle altre repubbliche sòclamericane. · Fra le altre cose si sono tassati il sale ed il metano. Nella,- tassazione del sale traspare il lato più odioso della _ faccenda; con quel_la ciel metano si è bruciata a favore dei monopoli italiani ed americani una somma di 5 mi-, liarcli che avrebbe dovuto servii-e ad incrementare ·mag- giormente le ricerche petrolifere nel sottosuolo italiano.· · Infatti si è tassato il metano, ma :non ~i è voluto aumentare il pl'Czzo - e qui sta tutta la manovra poli– tica della destra economica - climodoché l'ENI e .le so• cietà collegate (statali) dovranno versare ali.o Stato le . son1me 1·ela.tive allà tassa, distraendo annualmente ·dei buoni milianli. ai. lavori cl_iricerca petrolif_era ·e cli perfo. ;aiione, e rallentandone l'andamento proprio ora che co– ri,inciavano ad essere cotonati da successo, Dopo ave·r ·obbligato l'ENI a ra.llentar~ le costosissiìne operazioni di· ricercà, _domani la stessa destra economica approfitterà .della situazione per chiedere a viva voce una maggio1·e ;area cli- ri~erca, clenuncieri,; l'immobilismo clel– l'ENI, clichi .reri che lo Stato non' è in grado di fare l'in-' 'dàstdale, che se le indtistJ'ie: guadagnano esso può, ricà- . vare maggiori utili dalle tassazioni senza. mettersi a fare·' l'industriale,- ecc. - , · E' risaputo cbe la Confindustr·ia, 'la maggiore _forza economica ·italianà; _è da due a.nni in crisi. La. mancanza di cleternùnate aziende nella sua sfera d'interessi la rene!!}· sempre pÌLt ·forza cli di.fesa anziché d'attacco. Ed ora, di fronte al pericolo che l'ENI, diretto e voluto dagli stessi ·democristiani e considerato uno dei pochi atti intellige.nt.i. della politica economica, italiana cli questo dopoguerra, faccia a lei. da contraltare per diventare· effettivàroento qualcosa. cli diverso, elemento cli più attiva difesa degli in• teressi organici dello Sta.to, la. Confindustria trova a. sua difesa l'on. Anclreotti. Il terrorè che la classe paclt-onale possa esser ulterio;mente divisa spinge la Confindustria a combattere l'ENI, lo sganciamen.to delle industrie :CRI; le iniziativ_e dei val'i industri~li intelligenti e ad entrare per– fin~, come elemento cli disgregazione e di rottura" nel campo della gioventù universitaria, pe1· acca.parrare i .giovani, cliviclerÌi e servirsi cli loro per i suoi scopi, gettando de– cine di milioni di finanziamento per favorire alcuni per• sonalis111i. Si racconta che il giorno prima clell',mnunçio della formazione del governo Segni, C1·onchi abbja ricevuto Tre– melloni e, congratulandosi con lui per l'opera fattiva, in– tellig~nte e disinteressata che egli aveva eHettnato nel ga– binetto Scelba, si sia compiaciuto pe1· la· sua riconfe,·111~ nel gabjnetto Segni. · Il giorno dopo gli 'italiani appresero dai giornali che" al posto. di un socialista galantuomo . s,ibentrava· «-il gobbo», i cui legami vicini e lontani con la destra econo: mica non banno mancato cli mettersi in Jnce. ALBERTO BERTI - CRISI NELL'UGI L'amico Giulio Clùarugi ci prega di precisare che l'inizio del suo articolo, pubblicato nel numero scors.o, st;o. nava sul manoscritto originale: « L'Unione Goliardica Ita. liàna è in crisi», anzichè :- « Si è ape1:ta, dunque, la crisi .dell'Unione, ecc.». . Ne diamo atto volentieri precisando .a nostra volta che la modifica fn dovnta esclusivamente a rai;ioni _di or• 'éline teènico. · ·

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