Nuova Repubblica - anno III - n. 32 - 16 ottobre 1955

(~O)• 1mova, re}mbblica 3 QTTO ANNI DI AUTONOMIA. SJ CI LI A ·N A. L'ERRORE DELLA -CURIA Jl progressivo aumento deJJa DC dal 1947 ad oggi è dovuto, oltre al privilegio di essere al governo, sopratutto alla politi– ca di destra che I' on. Restivo ha seguito, dal 1949 in poi, d'accordo con la Curia, fa quale, per 1ottare contro il comu– nismo, vuole riunire in im solo fascio tutte le correnti conservatrici e r~azionarie. L'ultimo intervento però del cardi– nale· Ruffini, riguardo ali' elezione della giunta, è stato un grosso er,ore ed ha turbato i rapporti fra la Curia e il partito - ' di ANTONINO RAMIREZ II I RISULTATI delle tre successive elezioni regionali e la composizione o l'indirizzo politico dei vari go– verni che si sono succeduti in Sicilia, sono molto si– gnificativi. I) Le elezioni per la prima Assemblea Regionale si fecero il 20 aprile Hl47. Lo destre ottennero 714.919 voti (il 3G,50 por cento) e 34 dep_utati, e precisamente il blocco ]jberale qualunquista 287.G98 voti; il partito monarchico 185.423 voti; il movimento indipendentista (separatisti) 171.470 voti; oltre a 70.328 voti ottenuti a Messina da due liste nelle quali si p.resentarono !'on. Gentile (oggi del MSI), l'on. Bianco (oggi del PNM), e-l'ou. !?aranda (oggi del l'LI). La democrazia cristiana ottenne 400.084 voti (il 21 per cento) e veuti deputati. li PSLI e il PRI (nel quale ultimo erano confluiti gli azionisti della Concentrazione democratica repqbbli– cana) ottennero complessivamente 156.745 voti (1'8,10 per cento) e sette deputati, e precisamente 82.175 vot.i e quattro deputati il PSLI e 74.570 voti e tre deputati il PRI. Il Blocco del popolo, formato dai comunisti e dai so– cialisti, ebbe 591.870 voti (il 30 per cento) e 29 deputati. La democrazia cristiana invitò il PSLI e il PRI a far parte del governo; ma non se ne fece nulla essendosi tali par– titi rifiutati di entrare in un governo che avrebbe avuto l'opposizione degli altri partiti di sinistra. PSLI e PRI, assièmo ai socialisti e ai comunisti, pro– posero la formazione di un governo di coalizione, in modo che, nelle trattative con il governo centrale per la at– tuazione dello statuto dell'autonomia, i siciliani si presen– tassero uniti in un fronte unico; ma la proposta venne net– tamente respinta dalla -democrazia cristiana, la quale, pur avendo solo 20 deputati su no, formò, sotto la presidenza dell'on. Alessi, il suo primo governo monocolore che si resse con i voti delle destre. Poco dopo, avendo la Costi– tuente pt'cso in esame lo statuto siciliano, !'on. Alessi l'i– chiese, e subito ottenne, la formazione di una co;,,missione composta con la rappresentanza di tutti i partiti, per trat– tare con i Costituenti. Tale commissione riportò un grande successo, dovuto esclusivamente alla concorde azione dei suoi membri, perché lo statuto venne integralmente in– cluso nella Costituzione italiana. Il 9 marzo 1948 l'on. Alessi formò il suo secondo go– verno e questa volta, malgrado avesse precedentemente ne– gato l'esistenza di acco1·di con le destre dicendo, che « ove tale impegno esistesse, la democrazia cristiana sarebbe ve– nuta meno alle proprie ideologie, nonché alla legge del– l'onore a cui tiene fede>, vi incluse quattro assessori libe- 1·alqualunquisti, e, per camuffare la sua conversione a de– stra, anche un saragattiano e un repubblicano stoJ'ico. Opportuno 1·icordare che, subito, gli ex azionisti, che avevano fuso la Concentrazione democratica repubblicana col PRI, denunziarono l'accordo, uscirono eia tale partito e ripresero la loro liberti, di azione. Era il periodo in cui in Italia la democrazia cristiana preparava la crociata contro il comunismo, ottenendo l'ade– sione dei liberali, dei saragattiani e dei repubblicani sto– rici. Ma in Sicilia il nuovo governo Alcssi era sicuramente - peggiore del quadripartito di Roma, perché comprendente i qualunquisti, che non erano altro che i nostalgici del fa– scismo. La sit_uazione peggiorò ancora quando, nel gen– •naio 1949, caduto, per manovre interne della DC, !'on. Alessi, il suo successore on. Restivo formò il governo in– cludendovi anche i separat.isti del movimento indipen– dentista. 2) Il 3 giugno 1951 si svolsero le elezioni per I~ seconda legislatura dell'Assemblea. Le destre non si presentarono sotto il segno dell'Uomq Qualunque, bensì sotto quello del MSI e del PNM ed i 287 .G08 voti, che i qualunquisti (in qualche provincia uniti ai liborali) avevano avuto nel 1947, passarono in buona parto al MSI che ebbe 273.G79 voti {il 12,82 per cento) e undici deputati, •mentre il PNM ottenne 177 .60!) voti (1'8,31 per cento) e otto deputati. Scomparve il movimento indipendentista che, solo nella provincia di Palermo, si presentò con i liberali, otte– nendo, assieme, 48.872 voti e due deputati. Alcune liste monarchiche e liberali, che si presentarono solo in qual– che provincia, ebbero complessivamente 99.1.93 voti (il 4,67 per cento) e cinque deputati. In totale le destre ebbero, nel }051, ,G00.073 voti (il 28,08 per cento) e ventisei deputati, perdendo così, rispetto al 1947, 114.846 voti. ' • Per contro, la democrazia cristiana aumentò i suoi voti a GGG.268 (il 31,21 per cento) e i suoi deputati a trenta. I saragattiani e i repubblicani storici, in conseguenza del loro anacronistico asservimento alla DC e del loro con– nubio con i qualunquisti fascisti, subirono una dura scon- fitta, scendendo a 114.83G voti (il 5,38 per cento) ed a tre soli deputati saragattiani, senza alcun repubblicano. Il Blocco del popolo ottènne 645.161 voti ( il 30,22 per cento) e trenta deputati. La sinistra tornò a proporre la formazione di un go– verno di unione perché finalmente, dopo quattro anni, lo statuto doll'autonomia. fosse attuato nelle sue disposizioni più importanti. Ma la democrazia cristiana preferì for– mado con le destre, monarchici e liberali, e con il neces– sario appoggio del MSI, del quale elesse vicepresidente del- 1' Assemblea il noto fascista on. Marinese. E, per togliere qualsiasi dubbio sulla sua stretta alleanza con la conserva– zione, lasciò fuori dal govemo i saragattiani. 3) l'er chi aveva seguito con attenzione il comporta– mento dei vai-i gruppi all'Assemblea e tenuto prosenti i risultati delle precedenti elezioni regionali, l'esito delle ul– time elezioni del 5 giugno 1955 non ha costituito affatto una sorpresa. Il PNJ\-I ebbe 238.976 voti ed otto deputati cd il PMP del comandante La mo, sceso in campo con scarsezza di idee ma con straordinaria dovizia di mezzi, ebbe 5G.llG voti ed un solo deputato. Il, J\lSI scese dai 2G7.7G9 voti del 1951 a 222.GG4 voti e nove deputati. I liberali ottennero 91.73D voli e tre deputati. Jn complesso le desb-e hanno ottenuto 009.494 voti (il 23,80 per cento) e ventuno deputati, perdendo così cin– que deputati rispetto al 1951 e tredici rispetto al 1947. I saragattiani e i repubblicani storici si presentarono con unica lista, 1·iportando 72.365 voti e due deputati sa– ragattiani, pe1·dendo 55.52() voli rispetto al 1951 e 88.457 rispetto al In4 7. La democrazia cristiana ottenne un indiscutibile suc– cesso riportando 895.318 voti (il 38,GO per cento) e guada– gnando in tal modo 229.050 vo~, rispetto al 1951 e 495.234 rispetto al Hrt-7, Ha avuto eletti trentasette deputati, gua– dagnandone 'sette e diciassette rispetto al 1951 e al 1947. Il PCI ed il PSI non si presentarono pièt uniti nel Blocco ciel popolo, ma ciascuno con lista propria, otte– nendo complessivamente 707.919 voti (il 30,50 per cento) e trenta deputati e precisamente 481.975 v oti e 20 deputati i comunisti e 225.944 voti e dieci deputa.ti i socialisti. E S,\ML ANDO_ i ;-isultati delle fre _elezioni regionali, s1 nota subito la costaute riduzione delle destre un corrispondente raffOJ'zamento della DC e la stabiliti, dei partiti comunista e socialist.a. a) La scomparsa del movimento indipendentista, si deve al fatto che i ceti agrari, che alimentavano il movi– mento separatista temendo che a Roma, dopo' la libera– zione, i paTtiti di sinistra. avrebbero conquistato il governo, si avvidero che nulla di tutto ciò avveniva ed individua– rono nella democrazia cristiana il partitò che dava mag– giore ga1·anzia per la conserva7.ione. La mafia seguì gli agrari, tornando così a chiedere e a dare il suo appoggio al partito che, detenendo il potere, può combatterla o fa– vorirla attraverso gli organi di polizia. E la democrazia. cristiana fo lieta di concedere a tutti i separatisti la sua amicizia, che venne consacrata, nel 1949, con la inclusione degli indipendentisti nel primo governo dell'on. R~stivo. L'indeholimento del MSI si spiega con l'evidente ana– cronismo tra le intemperanze nostalgiche e nazionalistiche di costom e il contemporaneo loro asservimento alla poli– tica americana e quindi inglese. Ma è dovuto anche al com– portamento dei loro rappresentanti all'Assemblea regio– nale, dove sempre brillarono per l'appoggio al governo, mentre nei loro comizi ostentavano di essere irriducibili oppositori della democrazia cristiana. Basta in proposito ricordare il loro comportamento in occasione delle discus– sioni del bilancio 1954 quando, costrettivi dalla pressione della loro base, si scagliarono, prima, contro il governo lancia ndogli accuse sanguinose; dichiararono, poi, di aste– ner.si dal voto, e finirono, all'ultimo, col votare a favore, non si sa bene per quali motivi. I liber&,li si indeboliscono perché quella parte dell:i mafia che li seguiva li ha abbandonati per appoggiarsi alla DC, che di, loro maggiore affidamento di potere e di con– tinuità di permanenza al governo, e perché, basandosi su clientele di natura personalistica, risentono del logoramento che tale tipo di aggruppamento subisce in conseguenza del– l'aumentata forza di attrazione dei grandi pa,·titi. Lo stesso è avvenuto per i saragattiani e i repubbli– cani stoi·ici, i quali si sono ulteriormente indeboliti per– ché molti di essi, anziché rimanere nei loro piccoli par– titi asserviti alla DC, hanno ti•oyato più conveniente pas– sare al partito più forte. b) Il successo della democrazia. cristiana, che dal 21 per cento dei voti ottenuti nel 1947 è passata al 38,60 per cento attuale, si spiega, anzil utto, con la prolungata sua permanenza al govemo nazionale e regionale e con la dif!usa convinzione, avvalorata oggi anche dai partiti so– .cialista e comunista con la politica dell' « apertura a sini– stra>, che tale permanenza al governo si protrarri, a lungo. La politica di favoritismi e di arbitri, che ricorda quella ciel fascismo; l'assunzione di migliaia di impiegati regionali; la istituzione di numerosi cantieri scuola e di corsi di qualifica.zione non sottoposti ad alcun sedo con– trollo; il nutrito stuolo di appaltatori, grossi e piccoli, di opere pubbliche che, per continuare a lavorare, tengono a trasformarsi in galoppini elettorali, sono stati altri no– tevoli fattori del successo della democrazia cristiana. M_ A TALE successo è dovuto, in misura ancor pièt note- vole, alla linea politica apertamente di destra. che !'on. Resti,vo ha seguito, dal Hl49 in poi, d'accordo con la Curia, la quale; per lottare cont1·0 il comunismo, vuole riunire in uu solo [ascio tutte le correnti conservatrici e 1·eaziona– rie, di qualsiasi natura. I conservatori siciliani, in conseguenza, hanno visto nella DC il baluardo pièt forte e più efficace per difendere i loro privilegi e hanno deciso di convergere in essa. Difatti, l'amnento dei voti otten,,ti dalla democrazia cri– stiana e l'aumento del n,tmero dei dep,ttati dc eletti al– l'Assemblea, corrisvonde verjettame11te alle verdite di voti e di deputati s"biti dalle destre. • L'on. Restivo, essendosi accorto di questa tendenza e persuaso che mai sal'ebbe riuscito a trovar voti a sinistra, li ricercò a destra e non ebbe alcuno scrnpolo, a tal fine, ad imb8l'care nel suo governo i monarchici e ad appog– giarsi ai fascisti; dimostrando così di essel'6 più spregiu– dicato dei suoi colleghi di Roma. Si deve a tale collusione se la seconda Assemblea re– gionale nessuna legge votò che potesse dare fastidio alle destre, così come nessuna seria azione è stata intrapresa dal governo Restivo per la punizione dei mandanti della banda Giuliano e di tutti i nun'.1erosi e gravi delitti perpc'– trati contro dirigenti sindacali. Una sola legge, votata dalla prima Assemblea, preoc– cupaYa i conservatori e cioè la. riforma agraria; ma d11 4 rante il governo Restivo tale legge Yenne applicata con mi– surata parsi1nonia; prova ne sia jl fatto che ai ricevimenti in casa di alti funzionari dell'ERAS affluivano, numerosi ·e grati, i grandi proprietari terrieri. · e) Venendo, infine, ad esaminare i risultati eletto– rali del partito comunista e di quello socialista, si nota che, malgrado la enorme pressione esercitata in tutti i modi dal governo e da tutte le autorità regionali contro tali partiti, le loro posizioni sono state mantenute.e consolidate. Tali partiti hanno, infatti, aumentato leggermente, ad ogni elezione, i loro voti passando dal 30 per cento del 1947 al 30,22 per cento del 1951 e al 30,50 per cento del '55. Coloro i quali, per una sola volta, hanno fatto la loro scelta senza soggiacere a preoccupazioni anticomuniste, ma individuando il pericolo più imminente nel consolidamento della intolleranza e della invadenza clericale, hanno con– tinuato a votare per i partiti socialjsta e comunista. Que– sti, fino ad oggi, sono stati i soli ad opporsi alla politica clericale cli conservazione sorretta dai monarchici, dai fa.– scisti, dai liberali, dai saragattiani e dai repubblicani sto- 1·ici, e sono stati i soli a dare la sensazione di lottare per una più equa distribuzfone della ricchezza. E' certo, però, che il PSI ed il PCI non sono riu– sciti a fare sensibili progressi, ma sono praticamente ri-. masti fermi sulle posizioni che conquistarono nel Hl47, quando ancora non era cominciata l_a crociata, o.azionale e internazionale, contro il comunismo e quando, per di più, fino a pochi giorni prima erano stati al governo nazionale con la democrazia cristiana. Sarebbe semplicistico ritenere che ciò sia dovuto solo ai fattori che hanno infl nito in fa– vore della democrazia cristiana, perché è noto a tutti che il malgoverno e l'intolleranza clericale suscitano sfiducia, malumori e risentimenti che si allargano sempre di più. Ma bisogna anche tenet·e presenti due fattori impor• tanti. Il primo, che i due partiti marxisti, pur difendendo la Costituzione italiana, della quale chiedono integrale ed effettiva attuazione, preoccupano il corpo elettorale: esso terne che il loro atteggiamento sia temporaneo e non de– finitivo e quindi vuole evitare che conquistino il pQtere. L'altro, che, con la linea di opposizione tenuta in qne• sti otto anni nell'Assemblea regionale, tali partiti hann& dimostrato il loro disinteresse 1Jer una rigida e oculata am– lllinistrazione della cosa pubblica. Molto poco hanno fatto per costr·ing~re il governo al rispetto di tutte le leggi e per la moralizzazione e normalizzazione della politica ., dell'amministrazione. Di qui un senso di sfiducia che ha. influito in favore della democrazia cristiana. _Quanto è avvenuto per la formazione del nuovo go-

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