Nuova Repubblica - anno III - n. 10 - 15 maggio 1955

nuòva rermbblica « Fortunati voi, evasi dalla città » (Dls di Dino Boschi) VIAGGIO lN LIGURIA SETE A BAIARDO IM~ERIA, magg-io B AIARDO E' UN PICCOLO COMUNE della provincia d~ Imperia,_ situat~ nell'entroterra d.i.Sanremo, da cui dista 21 clulometri, prossimo al confine italo-francese. A 900 metri sul livello del mare, sorge su di un cocuz– zolo di monte,. dal quale si gode un panorama stupendo, che abbraccia buona parte- delle Alpi Marittime, della Ri– viera dei Fiori e della Costa Azzurra. Cinque strade vi si danno appuntamento: una provinciale, rro,-eniente da Sanremo, e quattro strade militari, in stato di completo abbandono. Questo delJe strade militari è un argomento che ne– cessiterebbe di una lunga trattazione, anche se ora si V~ verso la realizzazione della le_gge che, decreta il passag– gio delle strade stesse sotto la giurisdizione d~lle pro– vince. Non so se ciò risolverà il problema data .Ja preca– ria situazione economica delle province stesse: il bilancio della provincia di Imperia accusa cento milioni di defi~it e trecento di mutui. Per rendersi conto dell'importanza del problema., bisogna pensare che le strade militari rap– presentano per molti paesi e frazioni le uniche vie di allacciamento con i centri della costa. Oltre il 60 per cento dei comuni e delle frazioni dell'entroterra ligure man– ca di allacciamento stradale; si vorrebbe ora aumentare tale percentuale, continuando a trascurare una rete stra– dale che ha, fra l'~ttro, un'enorme importanza turistica? La popolazione di Baiardo vive esclusivamente di agricoltura - sono circa ·soo abitanti: solo vent'anni fa erano 1200. Problema gravissimo quello dello spopolamen– to, comune a tutto il nostro entroterra, e che di per sè stesso chiarisce già la precaria situazione economica del luogo. Quali dunque, le cause della depressione? Una pro– prietà estremamente frazionata - oltre il 62 per cento dei campi non raggitmgono il mezzo ettaro ciascuno - che fa di ogni abitante un piccolo proprietario, costretto tutto l'a1mo a rivoltare le sue aride zolle, con mezzi pri– mitivi, per trarre da esse il necessario per slamarsi: ver– dure, poca frutta e poco vino, seppur di ottima qualità, data la posizione. Una sola coltivazione procura saltuaria– mente, guadagni al nostro contadino: quella dell'ulivo, il quale però fruttifica con abbondanza molto raramente af– fidato com'è alla capricciosità del tempo, specie per qu~nto riguarda l'irrigazione. ALTRO GRAVE PROBLEMA: quello dell'acqua pota- bile e per il'i-igazione. La terra ha sete; sete hanno le persone durante l'estate, quando l'acqua convogliata in paeso aa un piccolo acquedotto viene a mancare. E le sor,.,enti assai copiose, non mancano nei dintorni. Da otto a 0 dieci milioni ammonterebbe la spesa per dotare Baiardo di un ~cquedotto sufficiente a soddisfare tutte le esigenze:- Ma 11 comune non può assolutamente trovare tale somma e corre il pericolo di vederl'i soffiare la sor"ente da comuni vicini e ricchi come Sanremo. 0 . ?ollegati al problema dell'acqua .quelli igienici, sa– rutan. Il settanta per cento delle abitazioni è sfornito di acqua corrente e di servizi igienici; mancano nel modo più assoluto le fognature, e le stalle e le case diroccate, che abbondano nel paese, raccolgono tutti i rifiuti. In un articolo apparso sul Oor·rie,·edella Liguria 1'8 lu– glio 1954 si notava come la Liguria sia superata in po– vertà di superficie di seminativi solo dal Trentino « i cui paesi ~i montagna sono però tutti, o quasi, tonificati dal turismo ». Il turismo sarebbe una risorsa di primaria importanza per molti paesi della montagna· ligure e per Ba.iardo in p~rticolare, data la ·sua ottima posizione. Ma come 01·ga– n_iz~are un turismo a carattere continuativo, che non sia.,· c'.oe, solo rappresentato da quel centinaio di persone che s1 recano d'estate in villeggiatura, senza una benchè mi- nima attrezzatura alberghiera, con quell'organizzazione igienica-di cui s'è detto? E il bosco? Il bosco dà 01·mai assai poco lavoro a causa del suo impoverimento continuo dovuto ai tagli ir– razionali che si susseguono dal tempo della prima guerra· mondiale. I lavori di rimboschimento non risolvono in alcun modo la situazione_: col9ro che vi sono impiegati la– vorano solo per guadagnare la giornata, senza porre cura alcuna nel lavoro; i sorveglianti chiudono un occhio e le piante messe a dimora seccano. Tutto ciò per quella for– ma di dilettantismo che presiede a tutte le opere che lo Stato intraprende, per la mancanza cli piani razionalmente studiati, ca.so per caso. Queste cose il contadino compren– de con quella sua tipica saggezza che sopperisce alla mancanza di cultura. L'allevamento del bestiame è poco praticato soprat– tutto per lo sca.rso reddito che dà: la causa risiede nel– l'insufficiente nutrimento del bestiame, nelle malattie e nel basso rendinÌeÌìto dei pascoli. e HI SUPERFICIALMENTE PENSA alla Liguria, diffi- cilmente è portato ad effigiarsene un ritratto così crudo. Si è soliti identificare la Liguria con la sua zona costiera; la provincia di Imperia, in patticolar modo, con. le colti– vazioni floreali, l'industria olearia e il casinò di Sanremo. Ma chi lascia la costa e si addentra per qualche chilo– metro nell'interno, chi si attarda qualche tempo a visita– re uno dei nostri villaggi, ben presto si rende conto della miseria che in essi regna, e di tutti quei problemi inso– luti cui poc'anzi bo accennato. E come reagiscono i· contadini di fronte ad un tale stato di cose? Sopportano con pazienza e mugugnano. Mu- - gugnano contro -questo e contro quello, ma il conformi– smo li attanaglia. Le piccole minoranze di prog~essisti non hanno alcuna capacità di organizzazione e lo hanno ampiamente dimostrato in occasione delle ultime elezioni amministrative, quando a Baiardo non riuscirono a con– cordare una lista da presentare all'elettorato. La presentò invece, e con la fo1·za, la DC dopo che il termine di presentazione era già scaduto. Ad elezio1ù avvenute, fu inviato a Baiardo un sindaco forestiero, uomo di fiducia della DC. Incapacità di organizzazione, per quella forma di fa– ta.lismo che penetra negli uomini quando da troppo tem– po si sentono dimenticati, privi di risorse; mancanza di spirito cooperativistico, di una qualche educazione cultu– i-ale o politica; diffidenza, per cui ciascuno è attac– cato con caparbietà a quel poco che, realizzato con tanta fatica, tuttavia riesce a sfamarlo: sono que– ste tutte le creazioni tipiche di uno stato continuo di miseria bruciante nel quale le nostre popolazioni dell'en– troterra_ si dibattono da ormai troppo tempo, gravate per altro d1 una tassazione insopportabile, imposta senza· al• cun criterio e senza una valutazione precisa della situa- zione economica. · Pagano i nosti'i contadini, pagano con quel senso di disciplina che posseggono in altissima misura. Pagano e tacciono, e spesso trovano ancora la forza di risparmiare a prezzo di enormi privazioni. E intanto aspettano che il governo si accorga di loro, come si è accorto dei loro· compagni. del Mezzogiorno. AnGhe la pazienza ha un li– mite, e certamente in un giorno· non !onta.no , perdurando questo stato di cose, i contadini liguri scioglieranno il loro silenzio e urleranno a.i responsabili la loro condizio– ne. Oggi pnrtroppo chi urla · ai più, per paura, viene ascoltato ed esaudito nei suoi desideri. . Credo pertanto che sia gitmta l'ora di pensare an– che alla montagna ligure: l'opera, di immensa portata, non può essere più dilazionata. Domani potrebbe essere troppo tardi. · GIUSEPPE SAGLIETTO 3 ARIA DI ~ AL UDE E' più semplice costruire ~ase, stra– de e ponti piuttosto che incidere nel profondo sul costume di un popo lo di ANNA GAROFALO P OCHI HANNO RILEVATO - facendo il bilancio cli ' questi anni - che l'immobilismo della politica italia– na, incrostata attorno all'inefficente e teo1-ico quadri– partito, si è riflesso auche sul costume, il quale non ha dato alcun segno di rinnovamento, di progresso, per mancanza di 1·iforrne adeguate. . _ · Il governo enumera le case, le strade, i ponti che ha costruito nel decennio, le opere del Mezzogiorno e lo scor– poro, ma tace su quelle iniziative che riguardano i pro– blemi sociali, la persona umana,- l'educazione civica, di cui nulla, in realtà, può dire, perchè nulla è sta.to fatto. E' più semplice - come il fascismo ha dimostrato - dar mano a que11e che vengono chiamate opere del regime (specie quando si possiedono tutte le leve di comando) piuttosto che incidere nel profondo su leggi, ordinamenti, tradizioni che riguardano la dignità, la libertà, l'autonomia dell'individuo e che - cosi come sono - piè1 non corri– spondono ai nuovi tempi e al cammino interiore che ab– biamo percoi-so. Dopo la Liberazione e con il coraggio che la ·Resi– ·stenza aveva infuso, vennero messi sul tappeto problemi secolari e scottanti: la situazione dei figli illegittinù e del– le madri nubili, la prostituzione regolamentata, la limi– tazione delle nascite, il divorzio, l'adulterio, l'equipara– zione delle donne negli uffici pubblici e nelle cariche elet– tive, il delitto di onore, la patria potestà, le leggi fasciste di Pubblica Sicm-ezza e così via. Parve che si volesse smantellare un edificio cadente, da cui venivano fuori solo gemiti e Cfl;ttivi odori e si volessero portare alla. luce del sole, per risanarle, quelle artritiche situaziÒni che l'ipo– crisia, l'opportunismo e il sanfedismo avevano mantenuto in vita. Così vedemmo la socialdemocratica Bianca Bian– chi partire, lancia in resta, alla difesa del figlio naturale, non solo per abolire _la vergogna della sigla N.N. sui certi– ficati, ma per estendere la ricerca della paternità, per sol– lecitare il riconoscimento materno, per aiutare con effettive provvjdenze la nubile ~he si accolla il peso di un figlio .. Vedemmo Lina ).11:erlin - con un cornggio da leone - portare in parla.mento la proposta per la chiusura delle case di tolleranza. regolamentate, che oramai sono abolite in tutto il mondo, meno che in Italia, in Spagna, in Portogal– lo e nella repubblica cli Andorra (sembra che ora si ria– prano anche in Argentina). Assistemmo alla vigorosa bat– taglia delle deputate Maria Maddalena Rossi e Maria Fede– rici perchè - in 1·ispetto dell'art. 51 della Costituzione - la donna non venisse esclusa dalle Giurie Popolari e ad uno schieramento di tutti i partiti (meno il DC.) perchè la Carne1·a abolisse l'articolo 553 del Codice Penale che puni– sce con la reclusione clùunque faccia propaganda contro la procteazione (articolo che risale ai tempi della campagna demografica del_fascismo). Venne poi la proposta dell'on. Sansone per il « picco• lo divoi-zio », subito seguita dall'impennata dell'Azione Cat– tolica e poi dal silenzio, che scende, come una parola d'ordine, su tutti i coraggiosi tentativi di riforma. Quale cli questi disegni di legge è arrivato in porto finora? Qua.le delle tante interrogaziqni parlamentari ha ottenuto soddisfacente risposta, se poco poco si azzardava a n1ettere il governo in iinbarazzo? Per- quel che riguarda gli illegittimi, ci si è limitati a prendere in considerazione la proposta della democri– stiana Maria Pia del Cantori per l'abolizione della sigla N.N.: provvedimento umano, ma margina.le di fronte alla sostanza del problema e che com,rnque. ancora non ha. pra– tica applicazione. Il progetto Merlin da sette anni naviga fra Camera e Senato, subisce modifiche e codicilli, è fatto oggetto di una vergognosa campagna di diffamazione da pa.-te di proprietari, tenutari, lenoni e medici disonesti. Approvato a Palazzo Madama nel genna.io, ha ripreso ora la sua strada per il crisma di Montecitorio. E per il resto? Respinto il ticorso delle donne per la Magistratura, messo a dormi re il progetto per l'articolo 533 del OP; varato, inveée che il piccolo divorzio, quell'art. 72 che 1·ende quasi impossibile la delibazione in Italia di sentenze straniere di annulla– mento matrimoniale, rispettatissime e sempre operanti le leggi fasciste di pubblica sfourezza. Se non ci fossero alti-e prove della sostanza conser– vatrice e clericale dei governi che si sono finora succeduti in casa nostra, basterebbe questo bilancio negativo a dimo– strarci che non possiamo· sperare nulla, ma proprio nulla, in questo settore. Il _fatto è tanto più grave in quanto erano e sono al governo - insieme alla DC - quei partiti laici, socialisti e risorgimentali, che dovevano profondamente sentire l'esi– genza di un rinI)ovamento morale e sociale, iscritto anche nei loro progi·amrni e che invece hanno assecondato su– pinamente le direttive del partito di maggioranza, sca– dendo sempre di più nella considerazione e noi rispetto' della parte nùgliore del paese.

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