Nuova Repubblica - anno III - n. 5 - 10 marzo 1955

2 T RIESTE ITA LIANA I PA R T I T I T RIEST.E i: stata senza alcun dubbio lo prima e più gran– de \'Ittim.:l del fascismo: l'in– tolleranza contro le minoranze et– niche ha assunto proporzioni "tra– mente feroci ed è durata senza soluzione di continuità sino alla fine della guere.1 J ag~ra\'andosi !:Iot· to roccupazionc nazista. li terrore, instaurato dal fasci· SOlO con lo slOglJl : «Chi non è fa– scista non è italJ:'lno }), è continuato nell'immediato dopoguerra. Per cui la paura di essere considerati anti– taltani induce spesso i triestini a 110n pensare criticamente alle cose J)iù importanti ddla città. Si è crca– to così un eserCIto di mugugnatori al posto di cittadini responsabili. fn questi giorni, ad esempio, Trie– ste ha visto una turpe unione per le elezioni alla Lega Nazionale, senza che alcuno abbia gridato allo scandalo. La Lega Nazionale, fiorente isti· luzione culturale operante nel Tren– tino c nella Venezia Giulia sotto l'Austria, è stata ricostituita nel t945 a Trieste. Dopo varie vicis– situdini (contrabbandi di zucchero, commissari missini, CCc.) in ql1esti giorni vi sono sta~e le elezioni per la nomina del consiglio direttivo, alle quali partecipavano tutti i par· titi, eccetto U.P., comunisti e PSI. Poco importante sarebbe stata la partecipazione in sè dci partiti de– mocratici, se il quadripartito non si fosse presentato in lista unica con fascisti e monarchiti. Specialmente la partecipazione di uomini del par– tito socialdemocratico locale t di– spiaciuta. .Ma oramai 1.1 situazion-e Triesti– na, anche in sede politica, va pre– cipitando. ]n parte per un netto riflesso della situazione economi– ca, in parte perché è necessario che 'luell'infinità di piccoli politicanti locali rientrino nella società e si diano ad un'occupazione produt– tiva. A ciò speriamo pensi il Par– lamento riducendo vicppiù lo stan· zlamento inscritto a favore dell'Uf– ficio Zone di Confine. Infatti, trop– pe sono le persone che vivono ai margini, con i soli proventi deri– vanti dalla attività politica_ Si pen– si s<\lo alla gente che gravita attor– no al CLN dell'lstria ed al par– tito di maggioranza. Logicamente, quando avviene il passaggio di questa ultima reincar– nazione dei «martiri della Patria C della Causa nazionale », esso av– viene a posti ben retribuiti, dando luogo a soperchierie, corruzioni, nepotismi, ~cc. che, in una città provinciale quale è Trieste. ven· gana risaputi, raccontati, pubblica– ti dai giornali di parte avversa e si traducono in definitiva in una crescente sfiducia dei cittadini nel– l'istituto democratico. qltre i par– titi. elemento di estrema corruzio– ne è: a molti apparso per anni il l're· fetta Innocenti con il malfamato Ufficio Zone di Confine che qui operava con il tacito consenso degl i alleati, Ed ecco come si presentano i . partiti triestini: il PRI, che fu il partito irredentista per eccellenza, il partito di Oberdan, e che suc– cessivameote perdette i migliori suoi. uomini nella lotta contro il nlZifascismo, è ridotto in condizio– ni pietose, L'uscita del sindaco del: la liberazione Miani, dci segreta– rio provinciale Bracci e di altre per– sone stimate, lo hanno ormai ri– dotto a ben poca cosa. Attualmen– te è in mano ad un ex segretario della Camera del Lavoro, il quale non ha avuto difficoltà di sorta neI passare da una organizzazione sin– dacale a funzionario dirigente della Federazione Commercianti. L'ascendente e la simpatia che il PRI esercitava. specialmente sulla gioventù triestina, sono [miti. Il PLJ, partito di tradizioni non eccessivamente simpatiche, si di– mostrò, durante -le manifestazioni che avvengono sempre nelle zone di confine, molto intollerante verso le minoranze etniche; fu in segui– to faci lmente preda dei fascisti ed oggi si dimostra buono ed onesto servitore della D .C., ad eccezione dci prof. Collotti e di qualche gio– vane dle costituiscono la «mino– ranza ariana» come si dice qui scherzosamente. La D.C è l'idra dalle infinite (orrenti: pro Zona Franca, anti Zona Franca, pro autonomia regio– nale, anti autonomia regionale, pro Fanfani, pro Pella, pro Scelba, pro Togni, pro chi in un momento de– terminato tiene in mano un qual– siasi portafoglio. Da quanto $iamo riusciti a capire manca solamente la corrente di Gronchi. La cosa è facilmente comprensibile se si pensa che Gronchi è persona trop– po seria; non ha portafogli in ma· no e l'incarico dle ricopre non ..gli permette di distribuire posti ben ricompensati. Attualmente le fra· zioni l'ili importanti sono pro Scal– faro e pro Ferrari Aggradi, cosa ovvia se si pensa che ad essi sono praticamente devolute' dal Gover– no le questioni triestine. Tanto che a Trieste è venuto in questi giorni il terzo dei !l'e sottosegretari che si occupano del coordinamento delle questioni triestine, ron Benvenuti. Dei primi due la corrente Scalfaro è la più forte perché Ferrari Ag– g radi promette poco, solo quello che spera di poter mantenere, men– tre l'altro promette, promette e promette ed irretisce i gonzi. Ad ogni modo si dice in città che i due sono ormai ai ferri corti sulle questioni triestine, che si spera ven– gano demandate quanto prima, in blocco, all'on. Vanoni. T galantuomini della D ,C, (Pe– corari e Tanasco), entrambi venuti dalla Resiste·nza e dai campi di concentramento nazisti, già parla. mentari, sono persone poco com– battive e, purtroppo, lasciano che il partito sia preda dei maneggioni. L'attuale segretario provinciale è professore di scuola media (sti– pendio), commissario dell'ONMI (altro stipendio) e vice-presidente del Lloyd Triestino (altra carica "'iUOVA REPUBBLI C A remunerata sostanziosamente). De– gli altri democristiani è meglio non parlare. Il PSVG (Partito socialista del– la Venezia Giulia) è un partito che si è battuto non male su parecchi problemi di fondo, ma che finisce come i preti: predica bene, ma razzola molto male. La pressione delle clientele, di ·coloro che oc– cupavano posti di responsabilità in amministrazioni locali, la paura di non entrare nella spartizione del– la torta (a proposito, non risulte– rà nuovo ai lettori che a Trieste tutti i partiti « italiani )}, MSI com– preso, in tempo di elezioni vanno in prefettura a ritirare i fondi che Roma manda per « difendere l'ita– lianità di queste terre »), ed altre paure hanno fatto sì che questo par– tito non abbia avuto mai una linea politica precisa ed abbia sempre deluso, con la sua continua sotto– missione alla DC. tutte le speranze che si formavano man mano e le simpatie che talvolta, non per merito suo, andava raccogliendo! In . questi g iorni, mentre si pre– para la sua fusione col PSDI, vi– vamente contrastata dalla federa– zione giovanile e dagli anziani, c'è un vivo fermento fra gli iscritti e, benché non si sappia con pre– cisione quante i ci sono delle dimis– sioni in corso. CroliaDo le cimiDiere di Portoferraio India, OJ'amposlo della democra zia UNA POTENZA SENZA CANNONI S E j ministri di INui i p,.esellli go– "emi demo(fQlùi fOJJero membri di due soli parli,i, 11110 (li gOlle,.- 110 /'(d,ro all'opposjzione, Dulles 'l'O– lierebbe di /rol1le a sé, (ome capo del– l'opposizione, Nehrll. E se 1'0lJllosizio– ne capeggiala da Nt'hf/l lassI' porlirolar– menle · IOI"e, Dlllles dorrebbe seguire - l1ml dil'ersamenle da lfuall/o (w"ie- 111' negli SIa/i Uniti - IOItl IJoli/irrl n /er(1 bilJarlitim, arce/Nrbile riai: (d– l'ol'Posizio"e. 1\1a gli (I/Iuali millislri dei gOl'l'l'IIi democm/iri 11011 sono membri di dlle soli parliti e 11011 siedono nel/o slesso pm·lallll'lJlo. I rapporli Ira Nehrll e DIII/es 1101/ sono regola/i dal comp1ll0 dei 1'01i che riasClil10 di essi è capace di rtlccogliere a fmlore del proprio p"r– tito, 11/(1 d(li raPllorri Ira dIII' lU1zioni SOl'ratle, 1'11Idia e i li Slali Uuiti, CÙ,– S(ll1la delle quali COlI/a mll'appoggio di lorze allea/e. Secolldo la praJJi della politica di /loleIlZ(l, l'Indi", per pOler imporre il rispello della propria politira asùl/icII, dOVl'ebbe disporre di bombe al/'idroge- 110, "l'rei (( rellzione, corazzale, calino– Ili atomici o, quanlo .1111'110, di 10M {l/– Irenallira ind"slriale capllce di affron– lare tulO s-forzo bellico di 1I11t1 cerla en– tità. IIII'ece, la flolla illdiaJ/a è cos/illlila da 1m ÌI"rociatore di 10.000 /01111e11ale e Iloche lO/iI(; leggere, la indu.r/ria lUI.. ziomde //011 i: in grado di cos/mire, d" salII, ué aeroplllni né lanks l1é (III/O– mezzi, !t, !lrodllzione dell'(Icriaio nOli slll,er(1 in India il milione e mezzo di IOl11le11ale all'aJ1110, l" prodllzioue agri- " cola è 4/,pella sllllicienle a manletlere la popolaziONe in 11110 s/alO di allar– mali/e delll/trizioNe e indigenza, lilla popolazione che con/a olrre 300 milio– Ili di anallabeli su 360 miliol1i di abi– lanti ,d r decimala dalle malalli, ÌlI- lellive cbe mielollo allllllaimente 3 mi– lioni di viI/ime, Come mai, malgmdo q/lesle gl'alli lare organiche, film/il, riesce ad imporre in AIÙI la IlI"ol}fù' poli/ica eS/era? La e"ide11le sproporzione Ira la po– /l'IIza lI1ili/tlfe indùlIIa, pressoché 1II111a, e il peso lIo/e,'ole del/'/ndia nella tlila poli/ica 1JIoudù"e si chiarÌJcl! aUa luce di dlle grrUldi ellenli delltl Iloria COlI– lempomlleu: la "il/ariosa 101lt,'deU'/u– dia htl (/SS1(1I10 III IIIIIziol1e di guidrl spiri/llale e politica di 1I11t1 gran parte dell'Asia sud-orielll"le. Se lfueslo ""010 dell'llIdia az'et(/ il/dal/O II! pOlellze ocridelliali (/ tenere hl m(/ggior cOlJJide– raziol/e la 1101i/icrl del P"rli/o del COll– gl'esso, l" comlltlistizz(/ziolle dell(/ Cill(l e i pelùoli che direlfamellie Ile dI'l'i– lItUlO baulio cOSlrello le slesse potellze tI passare da 101(/ passilla aecel/azione IId 1111 p;,~ allillo sosregno del/a poli/ic(/ indiana in Asia conlerelldo ad essa - iII misura probabilmenle ;,/al/esa - rÌJonall::a ed influenza di por/alti mOli– diale. L'llIdia è cos1 dÌ//elllilo 1111 atmmjJosto deUa democ'rflzùl iII Asia, E poirhé /(11 IIt'amposlo pr;'Io di sos/eguo morale c materiale, sopra//ll/(o morale, 11011 ,i,,– uirebbe {I lenere la posizione, assÌJlia. mo allo splllacolo di 1111 paese ;'lerme e incapace di armarsi che liene (1' l,e– liO i deleulori delle bombe all'idro– gl'Ila, e a quello - assai più singolm'e - di Ima il1iI1Je,./,01l4 Ie,'Ìe di amba– uÙllori Illlle'Ù(mi ;,/ India IIperli f(l1Ilo– ri del/" polùirll di Nehrll, malgrado quesli si(l, I,er esempio, il Iliil eflic(lCe soslellilore dei dirilli della Cilla SII Formosll, Si pOlrebbe pensllre cbe l'Oecidel/le slia abilmellle s/rllllal1do, ai propri IiI/i, la poli/ica eSlera i"diana e qllesla ;, ill– falli, la les; ufficiale dei comunisti il1- diani. 111 realtà, la porlata mondial, d'l'I· la polilica di Neh", iII Asia e l'implici– /0, (mcbe se /tuùo, sila rhol/osrimel/lo d(, ptllU deI/e pOleuze oecidemali.1I10- S/rIIllO iII modo o"",io cbe 1'0crideu/e 110'1 è più il1 grado di guidare la !loli– lica dell'Asùl e dI'Il' IIl!cessariamell/e hucùmie la direzione alle pOlellze asia– ticbe slesse. 11 delicalo 1)Jl'(wnis1l10 dei /'{I/l/10rli economici e polilici Irti /'Ocridell/e e l'Asia slld-o,.iel1l"le, aziollalo COli /a1l/a (II'le dal Foreign Ollice lillo (I qlltmd'o 1'llIdi" lace'ra IJ.lrte dell'Impero, è slllggito i1l buona l1dr/e "I cOlllrol/o dell'Ocridellle, e (JueslO dell'adeguare la propria polilicfl tlsialira alle esigen::e dell'llfdia !Ioirhé la seelltl dei popoli (Uialici /rtI democrtlzia e cOmllllis11l0 sa– rà determinala i1l modo deeisÌ/'o dlll wcresso o mello dello sllilul'/lo demo– crtllico dei COll1raSli socùlli iII IlIdia, cioe dal/II ellidellui di IIntl soddisfa– cenle altemal;,'a al melodo cotl/llnÌJ/tI. La cOfllraddizi01le I/'a la pochezza del– /'IlIdia come pOlmza mi/ilare e la posi– ziolll' ch'essa OecUptl nei consessi mO!l– dia!i segll" il sllperamemo del 1I1elodo dellfl poliliclI di POteJIZII e cOlllerma, IIella drammali((l silinziosa emlliazio– "1' Ira la C;'lll comu"isla e /'India de- 1II0rra/ica, l" soslanziale giuslezza dellfl lesi ucondo CIIi la 101/(1 cOlllro il co- 1Il1mÌImo 1'tI C011dolltl e 11;'I/tl slll ler– rellO sociale e IlOII s" qllel/o milil(lfe. 50110 così nel/a 10l:ica dI'Ife cose le recenliSIime affermazioni di Nehrtl e del P(lflilo del COl/greSIo !ler 1111 indi– rizzo socialÌJltt della politica illJemrl i"diana e sarebbe filI/es/o I,er le lorze demorraliche di 111110 il mondo se il gOI'emo di Eisenhower 1101/ moslraSse ;'1 quesle cirCOS1allze fllIl'lIrt sleua a,'- 1'edll16ZZa cbe indllsse il govefllo di 1'mmall a soslellere il govemo labllri– SIa inglese nei difficHi anni del do- poguerra. CERILO 8PINELLI

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