Nuova Repubblica - anno II - n. 22 - 25 novembre 1954

2 A Pescara, durante un Con– gresso di Medici Veterina– ri, il Direttore della Pe– sca e del Demanio marittimo ha letto una relazione sulla attuale situazione della pesca in Italia. Circa i dati della ripresa, egli ha affermato che « al 31 dicem– bre 1953 la pesca italiana pre– sentava un naviglio consistente in 46.630 natanti di cui 5.187 motobarche e 2.624 motopesche– recci per complessive 146.617 tonnellate di stazza lorda e per un valore approssimato di 20 mi– liardi di lire; in tale complesso operano oltre 150.000 lavoratori e quindi lo stesso numero, pres– sapoco, di famiglie italiane vi traggono le loro fonti di sosten– tamento». In questo importantissimo set– tore sarebbe titolo dell'attuale Governo poter enunciare la se– guente azione legislativa : a) Programma aggiuntivo contemplato dalla legge 2-4-1953, n. 212, che poiterebbe nuove uni– tà, ora sugli scali, a solcare tra non breve i mari; b) Legge 13-7-1954, n. 560, che prevede l'intervento statale per agevolare la sostituzione e la modifica dei motori con un primo stanziamento di oltre 100 milioni qi lire per le operazioni credi– tizie; c) Legge 6-8-1954, n. 717, con· la quale è stato stanziato un nuovo fondo di 200 milioni di lire da erogare per gli scopi in- · dicati dalla legge 8-1-1952, n. 20, che prevede interventi dello Sta– to per l'incremento delle attività pescherecce nelle attrezzature a mare e negli impianti a terra. L'insufficienza dell'azione svol– ta anche in questo settore dall'at– tuale coalizione governativa ri– sulta evidente non solo dal con– trastò tra la sopra indicata azio– ne legislativa e il complesso uma– no, patrimoniale e produttivo raccolto intorno alla pesca, ma soprattutto se si tiene conto che assolutamente nulla è stato fatto per migliorare le condizioni del mercato del pesce e per popola– rizzarne il consumo. La pesca oggi in Italia è in crisi e vale a dimostrarlo la di– minuzione rispetto al 1952 della produzione della pesca marittima e lagunare sbarcata nel litorale durante l'anno 1953, nonostante l'aumento dei pescherecci; l'inat– tività quasi completa degli stabi– limenti conservieri; l'aumento progressivo delle importazioni cli pesce fresco e congelato che dal '50 al '52 hanno raddoppiato il valore in lire raggiungendo og– gi, compresi i conservati e il pe– sce atlantico, un valore annuo cli circa 22 miliardi di lire. Né ciò può essere giustificato dal basso prodotto e relativo mi– nimo consumo cli pesce degli ita– liani, dovuto - si dice - ad una deficiente coscienza marinara (7 Kg. all'anno per abitante contro per es. i 120 in Islanda), poiché là crisi non è solamente in mare ma è fondamentalmente nella or– ganizzazione in terra. Essa si presenta con approdi. insufficenti cli numero e malsicu– ri, con una mancanza assoluta cli mercati all'ingrosso in centri non pescherecci, con un prodotto pre– sentato al pubblico senza alcuna preventiva lavorazione cli pulitu– ra e di scelta come già avviene all'estero, con assenza cli imbal– laggi igienici e moderni, con tra– sporto in coi:iuni vagoni bagaglio, NUOVA REPUBBLICA PESCA IN CRISI No,n si tratta solo di una questione economico-alimentare d'Interesse nazionale, ma soprattutto di un minimo di sen• slblllt4 sociale ed umana non refrigerati, od in autocarri eia normale carico merci. Né si creda che rilevando que– ste deficenze si pretenda qualche cosa di impossibile, poiché è co– mune constatazione che ad es. nel settore dei gelati, genere volut– tuario, alcune ditte italiane rie– scono in breve tempo a raggiun– gere con il loro prodotto, certa– mente più deteriorabile, anche i più piccoli e lontani centri della penisola. A questo proposito vale ripor– tare le speciali provvidenze prese da altri stati a favore della flotta peschereccia. GRAN BRETAGNA marchi (pari a 750 milioni di lire) sono previsti per la propaganda. Infine le esportazioni beneficia– no cli una riduzione del 2,50 per cento sulla tassa di negoziazione e di esenzioni fiscali per le let– •tere cli cambio e per l'assicura– zione del trasporto, nonché cli un tasso ridotto di sconto. NORVEGIA Aiuto diret.to : un premio di 5 ore (245,45 franchi) è accordato per Kg. cli merluzzo salato sbar– cato in Norvegia. Per la farina di. aringhe e le aringhe sahlte, i prezzi sono garantiti dallo stato. Aiuto indiretto : la Banca di Stato dei pescatori con un capi– tale cli 8 milioni di corone (pari a 680 milioni di lire) versate dal– lo stato e con fondi di garanzia · di un milione e 500 mila corone (pari a 127 milioni cli lire) pure versate dallo stato, accorda pre– stiti ai pescatori molto libera– mente. Sovvenzioni sono accor– date alle fabbriche cli reti, 2 mi– lioni di corone nel 1950 (pari a 170 milioni cli lire); un credito di 10 ri1ilioni cli corone (pari a 850 milioni di lire) è messo a disposizione del Direttore della pesca per- le importazioni di reti; la legge del 1950 istituisce la na– zionalizzazione delle importazio– ni· di macchine da pesca e asse– gna all'ufficio cli importazioni per questo scopo fondi per 20 milioni di corone (pari a l miliardo e 700 milioni di lire). E tanto vale per molti altri stati a dimostrare l'esistenza in questo particolare settore di una politica tendente ad aumentare il consumo ed a migliorare il pro– dotto, che si traduce in fatti so– stanziali e cli una incisività direi definitiva, e non in elargizioni cli somme insufficienti che possono soltanto lasciare le cose come stanno. Né si tratta solamente di que– stione economico-alimentare, in– teressante tutta la Nazione, ma sopratutto di un minimo di sensi– bilità sociale ed umana, che sap– pia riscattare dalle più pesanti condizioni di lavoro e dalla indi– genza centinaia di migliaia cli la– voratori. In questo stesso spirito potreb– bero essere visti futuri nuovi ac– cordi con la Jugoslavia, che tanto interessano i pescatori di tutto l'Adriatico. Il problema è dunque assai grave, e meriterebbe un esame più approfondito anche da parte dei gruppi politici. Mi auguro che Unità Popolare possa dare l'esempio, affrontando in un ap– posito convegno il problema del– la pesca nell'Adriatico. tJIIILIOMATTEUCCI Aiuto diretto : il Governo bri– tannico sovvenziona la vendita del pesce (legge 1952). L'ammon– tare cli queste sovvenzioni fissate dal Ministero dell'Agricoltura· e della Pesca non deve superare 10 milioni cli sterline (pari a 17 mi– liardi cli lire). Il pesce deve es– sere sbarcato in Gran Bretagna. Queste sovvenzioni saranno ac– cordate fino al marzo 1958. Sono poi accordate sovvenzioni in fun– zione del numero di giorni pas– sati in mare, alle navi da m. 21,3 a m. 42,6. Queste sovvenzioni va– riano in relazione alla lunghezza delle navi ed alle zone di pesca e ra 0 ·giungono un massimo di 12 sterline al giorno (pari a 22.000 lire). <( V.IVA. GVA.'l'ElflA.LA.-HVERA. LA. VN.l'l'ED l!RV.l'l' » Aiuto indiretto : il Governo ac– corda inoltre un aiuto all'arma– mento (legge 1952) per l'acquisto cli navi da pesca e cli apparati motori. L'ammontare totale dei crediti per questo aiuto è fissato ' in 9.750.000 sterline (pari a circa 16 miliardi e mezzo cli lire) di cui 750.000 sterline riservate alle navi per la pesca delle aringhe. Della sovvenzione non godono che le navi inferiori a m. 42,6. GERMANIA Aiuto diretto : le sovvenzioni sono accordate alle imprese di pesca per 1a perdita ed il man– cato guadagno, grazie ad una cassa di compensazione alimen– tata dal versamento di 2 marchi (pari a 300 lire) per tonnellata di pescato e di un marco per ton– nellata di pescato importato. Questa cassa è gestita dalle Asso– ciazioni della pesca : essa serve a livellare il corso cléi preui elci pesce. D'altra parte a datare dal 3 luglio 1950 sono stati garantiti i seguenti prezzi minimi : alla pe– sca d'altura franchi 17,4 la li– br,i; alla pesca delle aringhe fran– chi 15,4 la libra. Aiuto indiretto : la Wiedcrauf– bank Kredit fur Shiffe accorda prestiti a lungo termine di 20 mi– liardi di marchi (pari a 3.000 mi– liardi di lire) e prestiti a breve termine di 40 mili9ni cli marchi · (pari a 6 miliardi cli lire). Im– portanti sgravi fiscali sono con– sentiti, durante i primi anni, alle nuove navi da pesca. Sono accor– dati inoltre una riduzione di prez– zo ed un premio di 1.250 franchi per tonnellata di carbone nonché tariffe speciali per carburanti. Un piano quinquennale ed una sov– venzione annuale di 5 milioni di ''LIBERE '' ELEZIONI N EL Guatemala « liberaio » si l sono svolte le elezioni per la Costituente. Come era prevedibile, il governo di Carlos Casti/lo Armas ha ottenuto il 99 % dei voti. Un simile risultato elettorale non è, per la verità, insolito nel– la nostra epoca: cose simili ac– cadevano in Italia, in Germania, e avvengono ancora nell'Unione Sovietica e nelle « democrazie poj,olari », suscitando gli ironici commenti della stampa del « mondo libero ». Ma di fronte alle « libere » elezioni che in Guatemala lega– lizzano la controrivoluzione, i di– ,"ensori della «democrazia» non hanno niente da dire·: non si per– mettono di fare obbiezioni a un regime im/Josto dalla volontà del– la United Fruit. F, il. dittatore Casti/lo Armas si è ben meritato l'approvazione di tutti i reazionari: in pochi mesi di governo ha già messo fuori legge tutti i partiti che ave– vono appoggiato °la rivoluzione del '44, i quali avevano avuto, in complesso, il 90 % dei voti; ha tolto il diritto di voto al 70 % della po/1olazione; _ha pratica– mente annullato la riforma agra– ria; ha scatenato un'ondata di massacri e persecuzioni contro le forze popolari, assassinando è tor– turando centinaia di militanti. Secondo notwe di agenzie americane, quattromila persone sono state arrestate. Si tratta di «difendere la democrazia», na– turalmente, di « combattere il co– munismo ». Anche se nel Gua– temala il Partito Comunista non ha avuto mai - come è am– messo anche dalla stampa ameri– cana - J,iù di cinquecento 'iscritti. Presentandosi alla « Costituen– te » il dittatore Casti/lo Armas ha pronunciato un discorso chiara– mente fascista. « È ora di svegliarsi dal sogno dell'eguaglianza, sofisma di de– magoghi che la realtà contrad– dice ad ogni momento » ha det– to. Ed ha aggiunto che « repri– merà con tutto il rigore delle leg– gi qualunque tentativo di turbare l'ordine pubblico », annunciando che non sarà permessa la libera attività dei partiti. Ha poi chiesto all'assemblea di dichiarare fuori della legge INCHIESTE E DOCUMENTI su l'America Latina il Partito Comunista, misura chP. del resto il suo governo ha già preso per proprio conto. .« Sarebbe ingenuo e pericoloso credere che il comunismo è sta– to radicalmente ·sradicato. Re– stano gruf,pi dispersi, a cui si uniranno elementi pieni di risen– timento e di dispetto, pronti ad attq.ccare il governo che li ha deposti e che P deciso a stermi- narli (sic)». . Questa è la « democrazia » che la .politica di Dulles ha restau- rato nel Guatemala. . Alla Camera dei Comuni i de-· /mtati laburisti, e lo stesso At– tlee, hanno attaccato la politica del governo americano. Alle Na– zioni Unite la maggioranza ame– ricana è stata notevolmente mi– nore del solito, ed è stata rag– giunta grazie ai voti di Stati co– sì democratici come la Cina di Ciang I<.aiShek, la Colombia di Rojas Pini/la e la Turchia. Ma soprattutto in tutta l'Ame– rica latina questo episodio ha suscitato di/ fidenza ed ostilità verso gli Stati Uniti. « Viva Gua– temala-Muera la United Fruit » si scrive sui muri a Caracas. E la ben organizzata polizia del dittatore Perez fi"fenez non rie– sce a impedirlo. Forse questo non interessa a Dulles e Eisenhower. Alle Na– zioni Unite, alle conferenze in– teramericane, in tutte le riunio– ni internazionali, essi sanno di poter contare sui rappresentanti delle venti repubbliche del!' Ame– rica latina. Ma questi ministri e ambasciatori non rappresentano che governi screditati e odiati, non i popoli di un continente che si risveglia e non vuole più sa– perne di dittature reazionarie e vassallaggio allo straniero. Forse il governo di W ashin– gton, forte di bombe atomiche e a idrogeno, crede· di non aver bisogno della simpatia dei popoli dell'America latina. La loro pau– ra gli basta. L' «esempio » dato in Guatemala dovrebbe servire per tuttì. E può sempre dire che l'opposùione alla sua politica è dovuto all'opera del « comuni– smo internazionale ». Ma,. fuori che in Brasile, non esiste un solo Partito Comunista di massa nel– l'America latina. Ciò.che esiste, è la volontà di progresso e di li– bera.àone di cento milioni di uo– mini. Che la politica di Mosca cerchi di utilizzare per i suoi fini il movimento popolare latino-ame– ricano, è evidente. Ma nell'Ame– rica latina, come in Cina, non è stata Mosca a creare la lotta rivoluzionaria delle masse. La rivoluzione latinoamericana è cominciata. Si esprime in forme diverse e contraddittorie, ma si sviluppa incessantemente dalla Guayana alt'Argentina, dalla Bo– livia alla Colombia, dal Vene– zuela a Portorico. Se il governo di Washington si illude di poterla reprimere sem– /Jre come ha fatto in Guatemala, se cred! che i Perez Jimenez, i. Rojas Pini/la, gli Odrìa e i Ca– stillo Armas possano impedire lo sviluppo ineluttabile degli eventi, la storia gli prepara un'atroce delusione. CARLOS GONZ.U.ES RIVERA

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