Nuova Repubblica - anno II - n. 18 - 25 settembre 1954

mento che nessun addebito è stato mosso al Toaldo. Va aggiunto ancora d1e neppure l'ispezione deve essere una cosa seria, se è vero che l'ispet– tore è lo stesso che per due anni ha reuo in qualità di commissario la sede dell'J AM di Trieste, stringendo nel fra1tempo qualche utile amicizia in que– sta cittil. Pare, fra l'altro, che questo c:iso politico abbia rinfocolato il ran– core di qualche dipendente del Toaldo e la segreta aspirazione del partito di maggioranza di porre alla direzione dell'INA.M un suo uomo. Ad ogni modo sarebbe anche interessante sape• re a quale titolo viene pagata al Toaldo la trasferta a Roma. Non v'è alcun dubbio, in base a quanto sopra espsto, che il Toaldo è stato allontanato dalla sua sede per le chiassate dei giovani fascisti. A questo punto si impongono due considera– zioni. li fatto che il Direttore Generale del– l'JNAM, il quale deve essere uno di quelli che crede alla Costituzione CO· me noi credi~uno all'inferno, discono– sca ~ti suoi funzionari il diritto che la Costituzione repubblicana g~ranti– :>t.:ea tuui i cittadini italiani di pro– fessore qualsiasi fede politica, non ci meraviglia, trattandosi di un vecchio uomo di fiducia del defunto regime, già commissario del Patronato Nazio– nale Assistenza Sociale ed ex Direttore Generale della Federazione Nazionale Fascista Casse Mutue Malattie Lavo– ratori dell'Agricoltura, di recente ri– spolverato e messo a capo dell'INAM. Ci meraviglierebbe però che tale di– ritto venisse misconosciuto dagli stes– si ministri di un governo che pur si dice democratico. Il dr. Toaldo è confinato a Roma da quarantacinque giorni e finora, nonostante le solleci– tazioni di una parte della stampa, nessuno si è preoccupato di lui. In particolare, che cosa pensa di tutta questa faccenda il Ministro del Lavo– ro che ha dato due figli alla causa della libertà? E inoltre, il Dir. Gen. dell'INAM ha compiuto un atto di fa. ziosità politica allontanando dalla sua sede per ragioni estranee al suo uffi– cio il dr. Toaldo. Se il Toaldo è stato punito, - poiché di fatto di questo si tratta e quel• che è peggio questa. è l'ill\Pressione che si dà alla cittadi– nanza -, non avendo commesso nulla che gli si potesse minimamente im– putare, quale provvedimento si inten– de adottare nei confronti di un così coriaceo relitto fascista come il Dir. Gen. dell'JNAM? E qui veniamo al secondo aspetto della questione. Chiuso che fosse il caso personale Toaldo rimarrebbe sem– pre aperto il problema politico, ossia il fatto delle scritte in sloveno. Ri– petiamo che non è il caso di insi– stere sulle ragioni di opportunità tu• ristica per il semplice fatto che il gesto inconsueto dei giovani fascisti ha spostato il problema sul terreno politico. Bene, proprio per questo, e a maggior ragione, le targhe devono restare dove sono. Toglierle significhe– rebbe cedere alle minacce di quattro teppisti e sarebbe un atto gratuito di intolleranza nei confronti degli slavi, i quali, fra l'altro, non hanno perso tempo per ritorcere contro di noi le gesta di questi incoscienti. Per questo il governo non può disinteressarsi del– la questione, per questo non deve igno– rare il caso Toaldo. Sarebbe anzi ora che approfittasse dell'occasione per fa. re luce sui bassi servizi di quanti perseguono sistematicamente la politi• ca del linciaggio morale nei confronti degli Italiani democratici di Trieste. L'Italia sta per ritornare a Trieste. Spetta al governo scegliere se vi deve tornare col volto della democrazia o con quello di un rinno,•ato fascismo. ,IIARTl:\'fl PF.SUTORtl NUOVA REPUBBLICA 7 DMA NDOVA N.E.P.7 L 'ANNO trascorso dalla morte di Stalin ha per la Russia un'im– portanza tale, che rimarrà pro– babilmente come una pietra miliare nella storia del paese. Nel corso di esso abbiamo assistito a sviluppi signr– ficativi, che potrebbero dimostrarsi fa. tali per il regime comunista: alcuni di essi derivati da mutamenti politici operati d'allo 'litesso gruppo dirigente, altri prodotti come reazione diretta a tali mutamenti, altri ancora mani– festatisi come segni visibili di processi in e.orso da tempo. l cambiamenti della politica gover• nativa sono stati diretti generalmente ad alleviare le condizioni delle masse popolari, ed hanno avuto luogo nel campo economico come in quello po– litico. l mutamenti introdotti nel cam– po economico equivalgono all'inaugu– razione di una nuova fase della storia economica sovietica~ essi sono consi– stiti in un passaggio dal rapido svi– luppo dell'industria pesante e degli armamenti, che avveniva senza tener conto dei bisogni della popolazione, a una politica economica più equili– brata, che dedica molta attenzione al– l'agricoltura, all'industria dei generi di consumo e al commercio, dando talvolta la precedenza ai relativi pro– blemi. La nuova politica fu annun– ciata da Malenkov nella sessione del– l'agosto 'H del Soviet Supremo, in un discorso in cui "il nuovo capo del governo disse che il rapido sviluppo dell'industria pesante aveva creato le basi necessarie per una migliore sod– disfazione dei bisogni popolari. Aiuti ai contadini Il mutamento d'indirizzo più note– vole rispetto alla politica precedente si è avuto forse nel campo agricolo. Dal 1950 il governo era venuto crean– do nuove fattorie collettive di grandi dimensioni mediante la fusione di fattorie minori, il che aveva fatto sì che molti colcosiani fossero privati dei piccoli poderi di proprietà personale che spesso costituivano la loro princi– pale fonte di sussistenza. Al tempo stesso la « tassa agricola » - imposta in denaro versata dalla popolazione ru– rale - era stata aumentata ogni anno. Dopo la morte di Stalin questa poli– tica di oppressione progressiva dei contadini fu sospesa. Le riduzioni di prezzi annunciate nell'aprile 'H in– clusero per la prima volta anche gli strumenti agricoli, e il bilancio per quell'anno, adottato nell'agosto, sta• bili una considerevole riduzione della tassa agricola, con la promessa di una diminuzione ulteriore nel '54. La ses– sione di settembre del Comitato Cen– trale del partitQ proclamò che il prin– cipio degli incentivi materiali era fon– damentale per il socialismo, e conJan– nò la sua mancata applicazione nei confronti dei contadini. Di conseguen– za fu decretato che, non potendo iI « kolkhoz » provvedere ai bisogni dei membri, il diritto dei colcosiani ai poderi privati sarebbe stato pienamente rispettato. Furono fatte inoltre ai contad.ini ulteriori concessioni, quali l'abbassamento delle quote di conse– gna obbligatorie per i prodotti degli .animali di proprietà privata, o l'au– mento dei prezzi corrisposti per tali prodotti. Al tempo stesso furono adot– tate altre misure per migliorare le condizioni dell'agricoltura: aumento delle forniture di mezzi ~eccanici, tra– sferimento dalle città ai kolkhoz e alle stazioni di trattori di oltre 100.000 specialisti agricoli, e simili. Il mu1,'– mento d'indirizzo appare chiaramente dalla sostituzione ai fantastici proget• --------------------------- PAGINE DICULTURA CONTEMPORANEA QUALCOSA IMUOVE INRUSSIA ti staliniani ptr la « trasformazione della natura ►> di migrazioni organiz– zate verso oriente Per coltivare nuove terre. Parallelamente a queste misure nel campo agricolo, altri passi furono com– piuti per migliorare L1 sorte dei con– sumatori. Le riduzioni dei prtzzi del– l'aprile ·53 furono maggiori che negli anni precedenti, t il Bilancio annun– ciò .il dimezzamento della somma da raccogliersi per il Prestito di Stato (per cui le sottoscrizioni sono in pra• tica obbligatorie). In settembre il go• verno e il partito emanarono dc:i de– creti che aumentavano gli obbiettivi di produzione del corrente Piano Quin– quennale: ptr le industrie alimentari e dei generi di consumo - una mi– sura, qut:sta, parti<.olarmente indica– tiva delle intenzioni <ld go,•erno, dato che il Piano in questione era stato adottato dal XIX Congresso del par– tito meno di un anno prima. - Pc:r la prima volta dai tempi della N.E.P., il commercio interno fu preso in equa considerazione: e anche qui fu palese l'abbandono dei noti progetti staliniani per la sostituzione, « durante la fase di transizione al comunismo >>, dello scambio diretto alla compravendita del– le merci. Malenkov, senza rinnegare apertamente tali progetti, affermò ener– gicamente, nel suo discorso al Soviet Supremo, che il commercio sarebbe ri– masto la forma principale di distribu– zione dei beni di consumo per tutto il periodo del socialismo. E l'Unione Sovietica ha compiuto all'estero acqui– sti di merci molto più ingenti che in passato, compresi - cosa affatto nuo– va - dei generi di consumo non di lusso quali carne, burro e lana. l propagandisti del partito si affan– nano a ripetere che tutti questi cam– biamenti non sono soltanto « un'altra campagna», ma costituiscono l'avvio di una politica a lunga scadenza. A • Mosca e altrove è stata tenuta una serie di riunioni straordinarie in cui segretari distrettuali del partito, diret– tori di giornali locali, dirigenti agri– coli, dirigenti commerciali, ecc., hanno ricevuto volta a volta delucidazioni sul– la nuova « linea » economica. Retrocessione della poi' lizia segreta Nel campo politico troviamo alcuni mutamenti analoghi. Alla morte di Stalin tt:nne dietro immediatamente una amnistia, che sebbene non concessa ai prigionieri politici veri e propri, clo– vttte avere come risultato il rilasdo di un gran numero di persone colpe– voli di reati un tempo caratteristici della vi,ta nell'Unione Sovietica. Al tempo stesso fu proclamato il rigoroso rispetto della legalità, e promessa una revisione del Codice Penale (che fino– ra, peraltro, non è stata compiuta). Un fatto di maggiore importanza, e che avrà probabilmente effetti più du– raturi, è il discredito di cui è stato fatto ufficialmente oggetto il Servizio Ji Sicurezza Statale, ossia la polizia segreta. La cosa ebbe inizio con la rivelazione che il famigerato « com– plotto dei dottori » era una montatura dovuta ai più alti funzionari del Ser– vizio, i quali - come si ammise uf– ficialmente per la prima volta - ave– vano usato « mezzi irregolari ►> per estorcere false confessioni. Il caso Be– ria contribui ad accrescere il diseredi- 10 della polizia: anche in quest' OC· casione fu rivelato che· parecchi alti funzionari si erano comportati inde– gnamente, perseguitando ed assassinan– do i loro nemici personali allo scopo d'accrescere il proprio potere. In conseguenza del caso Beria, e andando contro all'ordinamento prece• dente, la polizia di stato venne netta• mente subordinata al partito, e assog– gettata da cima a fondo a un rigoroso controllo. Per la prima volta dopo quasi vent'anni, al suo nuovo capo, Kruglov, non fu con~so di metter bocca -nella politica statale. Di pari passo con questo abbassamento di ran– go della M.V.D. si ebbe un aumento d'influenza e di prestigio dell'esercito. Subito dopo la morte di Stalin, il maresciallo Zhukov (che è probabil– mente l'uomo più autenticamente po– polare dell'Unione Sovietica), fu richia– mato dal distretto militare degli Urali dove il dittatore l'aveva praticamente esiliato, e nominato Viceministro·della Difesa. La caduta di Beria produsse DI S. \T. UTE{)~ un ulteriore avanzamento di rango del– l'esercito; il fatto, per esempio, che il divieto dei matrimoni fra cittadini sovietici e cittadini stranieri sia stato abrogato è dovuto quasi certamente alle pressioni dell'esercito (che nella questione è il massimo interessato). Anche al partito sono state fatte delle concessioni : i suoi membri non sono più obbligati a frequentare le lezioni 'settimanali d'istruzione politica. Maggiore libertà intel; lettuale La maggior libertà concessa agli in– tellettuali, con l'attenuazione dei ri– gori della censura, è un altro fatto quanto mai importante. Se nella stam– pa quotidiana non si notano quasi dif– ferenze, i giornali e le riviste desti• nate all'« intellighentzia » han comin– ciato a parlare un linguaggio diverso praticamente in tutti i campi, tranne quello della politica estera. Si tende ora generalmente a denunciare le fin– zioni propagandistiche sulla vita so– vietica, e a descrivere quest'ultima con maggiore verità. Particolarmente notevole. a questo proposito, è stata la pubblicazione effettuata nell'estate scorsa dalla rivista No1•y Mi,· di una poesia del noto scrittore Tvardovsky - direttore capo della rivista stessa-, che era una denuncia del fenomeno della cosiddetta « censura interna », e spiegava come fosse ottenuta la con– formistica monotonia dominante nella letteratura sovietica. Negli ambienti letterari, l'opera di Tvardovsky fu sa– lutata come il migliore lavoro poetico dell'anno. Un"altra rivista, Z11a1nya, ha pubblicato la prima parte di un ro– manzo del noto scrittore Panfyorov, che fa un vivido quadro del marciume e della corruzione della vita di par– tito in provincia. Il romanzo ha avuto molta pubblicità, e sul suo conto sono stati espressi vari giudizi indipenden– ti. Il numero di dicembre di Novy Mi,· pubblicò un articolo di Pome– rantsev, in cui il declino della lette– ratura sovietica era ricondotto nlla mancanza di sincerità di quest'ultima, e sullo sviluppo della letteratura in genere si esponevano idee per nulla afflttto marxiste. Pomerantsev fu con• traddetto in un articolo della « Gaz. zetta Letteraria», che aveva però jl tono di un'autentica discussione criti– ca, e non era la semplice denuncia di un « deviazionista ». Non c'è dubbio che tutti questi cambiamenti sono stati introdotti o tollerati dal gruppo dirigente allQ sco– po di salvaguardare il proprio potere. Ma il fatto importante è che le mi– sure adottate nel campo politico e in quello economico sono assolutamente inadeguate al raggiungimento dello scopo prefisso: soddisfazione dei biso– gni popolari e abolizione degli arbi– tri e del terrorismo. Non è lontano il momento in cui tale inadeguatezza ap– parirà evidente: i dirigenti sovietici dovranno allora scegliere fra ulteriori concessioni e l'urto con una papola– zione che le concessioni fatte fin qui hanno già fortificato. Irrequietezza politica Politicamente, l'anno trascorso è stato in Russia un anno agitato. A questa agitazione hanno contribuito quasi tutti gli strati e le sezioni della società sovietica, ma con scopi e in modi diversi. Al sommo della gerarchia, fra i « dirigenti del partito e del governo ». si è avuta la lotta per il potere. Le relatÌ\•e posizioni di forza stabilite al XIX Congresso del partito, nel 1952, erano palesemente instabili. L'oono nuovo ebbe inizio con un presagio sinistro per il pros– simo futuro: l'annuncio del « com– plotto dei dottori », sintomo esterno della lotta accanita che si s\'Olgeva dietro ie quinte. La morte di Stalin portò questa lotta parzialmente all'ape.r– to. Malenkov e Beria scavalcarono Molotov, che fino allora era stato se– condo soltant0 a Stalin nella gerarchia ufficiale. In seno al governo centrale e all'apparato del partito ebbe luogo un rimaneggiamento, nel corso del quale Kruscev sostituì Malenkov come Primo Segretario del Comitato Cen– trai~, e il Presidium del Soviet Su– premo (che è nominalmente la « pre– sidenza collettiva » dello· Stato) venne epurato da cima a fondo, in modo talmente drastico che fu nominato suo Segretario un uomo che non era nep– pure membro del So,·iet upremo me– desimo. Mutamenti analoghi seguirono (e sono tuttora in corso) nelle repubbli– che sovietiche: particolarmente spet– tacolari quelli avvenuti in Georgia, dove alcuni membri del governo esi– stente furono mandati in prigione, t– dei prigionieri scarcerati per sostituir– li. La mossa successiva della lotta per il potete fu la caduta di Beria, coi suoi fautori e prott-tti; di tutte le ac– cuse pronunciate ufficialmente contro di lui, la sola probabilmente vera è che egli intendesse impadr~nirsi dei potere, e si servisse a quest,, sc•::>J>C dell'apparato dell'M.V.D. Conlemp ,. raneamente, Kruscev riuscì a sc:.1.,·al– care Voroscilov, e a diventa1e il cerLt, uomo dell'URSS. Più in basso nella scala gerarchica, fra i dirigenti industriali e lo strato superiore dcli'« intellighentzia » sovie– tica, l'irrequietezza si espresse nell'esi– genza di rapide ed ampie riforme nel sistema economico e politico. · (Co"li,u,a}

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