Nuova Repubblica - anno II - n. 1 - 5 gennaio 1954

8 NUOVA REPUBBLICA Sull'acqua giallastra e sullerive del canaleLeone" batane ,. e capannedi pescatori. I INCHIESTE E DOCUMENTI I IL DELTA INQUIETO 1 L 29 novembre u. s. si è te– nuto a Ferrara un Convegno de– gli Assegnatari dell'intero com– prensorio del Delta Padano, di quel Delta cioè interessante le provincie di Venezia, Rovigo, Ferrara,Ravenna, do– ve lo Stato - come in Puglia, in Lucania, in Maremma, attorno al Fuci– no, ed in Campania-, attraverso l'at– tività di apposito Ente, ha svolto dal• l'ottobre 1950 ad oggi la sua espe– rienza riformatrice. Quali sono state le questioni dibattute, i problemi af. frontali, le critiche mosse' Ed anzi, quale è stato il tono generale del convegno? Dal Bollettino della gi,, esi– stente ed attivissima Associazione As– segnatari del Delta (trascuriamo per ora il comprensibile colore politico dei compilatori); dalle mozioni stilate in convegni parziali già tenuti in qual. che comune del Delta; dai memc riali raccolti, dalle lettere ufficiali in– viate alle autorità delle Provincie ( co– me quella al Prefetto di Ferrara in data 24 ottobre 1953); dalla piccola let– teratura insomma ormai esistente sul– l'argomento, non parrebbe difficile in• dovinarlo. Gli Assegnatari hanno posto cioè in luce, prima di ogni altra, l'esi• genza di un contratto di assegnazio– ne definitivo, mediante il quale venga• no sanciti in modo inequivocabile i seguenti otto principi : 1) diritto di esame del terreno as– segnato per un'equa valutazione della cbssificn relativa: 2) limite al prezzo della terra concessa, dato dal prezzo pagato ai possidenti espropriati; LIBRIE RllllSTE Noti:iario Bibliografico Mensile. Sot– lt> tli auspici dei Suui.zi Spellacolo lnforma:ioni • Propritttd lntelleltuole della Presidenza del Consiglio dei Mi– nistri. e 1a più completa e aggiornata R_j. vista bibliografica italiana. Si pubblica ogni mese e contiene un sunto breve t obiettivo di tutte le riviste culturali e di tutti i piì1 importanti studi politici pubblicati in halia, nonché: un Indice Bibliografico completo di tutti i libri che si stamr>ano ogni mese, redatto in base· alle « copie d'obbligo • consegna– te per Legge alla Presidenza del Con– siglio. Direzione: Casella Postale 247 • Ro– ma. Abbonamento annuo: L. 1.500. 3) pagamento in natura delle quo• te rateali o adeguamento del canone alle fluttuazioni della moneta e dei prezzi; 4) stesura di piani organici per la• vori di miglioria da concordarsi coi sin– goli proprietari dei fondi; 5) fornitura a prezzo inferiore d, quello corrente sul mercato, da parte dell'Ente, di macchine, bestiame, con• cimi, sementi, cli tutto quanto cioè ap– pare necessario per la conduzione e la valorizzazione di un fondo; 6) facoltà per il nuovo proprieta· rio di considerare le piante mature, esi• stenti nel fondo, quale parte integran• te del fondo stesso, con diritto quin– di di ampliamento o sostituzione delle piantagioni; 7) assistenza medico-ospedaliera e previdenziale garantita agli assegnata• ri senza versamento di contributi spe– ciali, in base a.cl una riconosciuta qua– lifica di lavoratori agricoli permanenti; 8) abolizione del periodo di pro• va richiesto dalla legge del 18 mag– gio, date le non dubbie capacità degli assegnatari. Come si vede ben chiaramente - a parte le obbiezioni che possano venir sollevate nei riguardi di ciascuno dei singoli punti - la mancanza di un contratto definitivo dà ai nuovi pro– prietari il modo di lamentare la man• canza, con esso, di un vero ed orga– nico piano di Riforma. Si potrebbe OS· servare che non tutto il male vien per nuocere, in quanto la provvisorietà del– lo strumento di locazione sul fondo. renderà forse meno difficile la soddi– sfazione di più d'una delle richieste sopra elencate. Resta comunque il fat. to che, lasciando nelle mani di lavo– ratori della terra un centratto ancora provvisorio e dando altresì l'impressio– re di non voler aff~ontare nessuno dei problemi aperti dai punti sopra elen– cati, si creano le premesse per orga– nizzare contro lo stato quei lavorato– ri stessi! Un'altra richie ta sollevata al Con• vegno riguarda il grano e la sua distribuzione. Già il 24 ottobre scor• so al nuovo Prefetto della Provincia cli Ferrara era stata inviata una sorta di lettera memoriale ove risultava la poco invidiabile condizione economi- ca dei beneficiari - anche ad un anno di distanza dall'assegnazione - CO· stretti alla massima puntualità nella corresponsione delle quote, privi di attrezzatura, di sementi, di denaro li– quido, talora impossibilitati a raggiun– gere la nuova casa e legati perciò an• cora al vecchio tugurio. Non è sem• brata allora eccessiva la richiesta, sag– giamente formulata in tono tutt'altro che rivoluzionario, che il seminatore possa disporre di tutto il prodotto grano in modo da non dover ricorrere ogni momento a sovvenzioni. Gli as– segnatari hanno cioè. per bocca dei loro organizzatori, chiesto di poter pagare le sovvenzioni ricevute col pro• dotto autunnale e di poter procedere ali~ creazione di un fondo di « buo• na entrata» per ogni eventuale la– voro di miglioria. e trasformazione fondiaria; per di più hanno aggiun• to che << nemmeno un chicco di grano, al di fuori delle spese di coltivazio– ne» (Bolle11i110de/l'Aueg11ata,-io) do– vrà andare ai proprietari espropriati, bensì a quel « fondo » di cui sopra si è accennato. Non diversamente si è proclamato il dovere dell'Ente Del– ta di vendere il bestiame solo dopo una opportuna discussione del prez· zo con un competente di fiducia, in– dicato dall'acquirente, essendosi ve– rificati casi di bestiame venduto a prezzi superiori a quelli di mercato. Questi i motivi principali del Con• vegno, cui deve aggiungersi l'altro, assai lucidamente proposto dal Sen. Ilio Bosi nel suo intervento finale, della necessità di una inchiesta sul– l'attività finora svolta dall'Ente Del• ta, e l'altro ancora, in verità non pro• pugnato con eccessivo fervore (e di ciò vedremo le ragioni). della neces• sità della costituzione di Cooperative con larga disponibilità di macchine, sementi e concimi. Ma l'argomento più grave, l'argo• mento in certo modo fondamentale del Convegno, e quello che maggiormen– te ha scosso e s,uote la pubblica opi– nione e i dirigenti dei partiti è stato un altro. Perciò ad esso abbiamo ri– serbato un luogo particolare affinché i compagni e gli amici abbiano modo di farsene un tema di dovuta medita– zione. Assai più che contro parti- colliri atteggiamenti dei funzionari del– l'Ente Delta, assai più che contro gli errori e la lentezza di una azio– ne riformatrice troppo ancora Ionia· na dai reali interessi contadini, il Congresso ha protestato contro il fat. to che ancor oggi l'Associazione As– segnatari del Delta Padano non vie• ne riconosciuta dall'Ente, né mai i suoi rappresentanti possono farsi udi• re come tali in alcuna occasione. E quale può essere, di fronte a una si– mile protesta - che a detta della mozione risolutiva del Congresso as• sumerà le forme più ampie a clamo• rose - il contegno, non diremo di un iscritto a Unità Popolare, ma di un qualsiasi democratico sincero? E chiaro che a questo punto si en• tra risolutamente nel campo politico, anzi partitico, e sarebbe inutile, per approvare o condannare, richiamarsi ad argomenti giuridici, per esempio di liceità costituzionale, o tecnici, o sindacalistici. Val meglio invece guar– dare in faccia la realtà concreta, e da quella trarre, ancora una volta, la norma del nostro vivere. Si tratta - c'è appena bisogno di dirlo - di comunisti e di democristiani: di cominformisti da una parte che fan. no la << guerra democratico.borghese dei contadini accanto alla rivoluzione socialista del proletariato industria• le»; di fanfaniani dall'altra che spe• rano nella debolscevizzazione delle campagne e dell'Italia attraverso l'opera degli ... Enti. Del senàtore Grieco da una parte con le sue « tesi » circ..;_ le « siepi » che il contadino distruggereb– be un bel giorno« di sua volontà»; del senatore governativo dall'altra, bello, affettuoso, felice, che distribuisce la ,piccola proprietà sotto il fuoco delle macchine del cinegiornale. Ed in mezzo noi, ancora una volta noi col nostro isolamento angoscioso, consci fino in fondo del gioco degli uni e degli altri. Ma basterà tale angoscia per farci de– sistere da un'azione che crediamo utile e politicamente corretta anche di fron– te ai problemi della terra? o, evi– dentemente; ché sarebbe troppo faci• le confonderci per passione di rinno• vamento con gli uni dimenticando come antistorica, e quindi astratta, sia la loro continua protesta contro tutto ciò che non sia comunismo~ o con gli altri, dimenticando come sia ste– rjle e assurdo il loro riformismo ten– dente all'idillio, per esempio, dèl grande proprietario col bracciante. Non ci resterà quindi che accostarsi a quella delle due forze oggi in lizn su questo Delta inquieto, che più suscettibile ci appare di una sia pur lenta trasformazione nel senso dei no• stri ideali di giustizia sociale e di libertà democratica. Accostarci e - appunto perché accostamento non vuol dire mai confusione - non cessar ma.i un"istante di indicare quale ci sembri essere la strada da battere, quali ci sembrino essere gfi errori commessi, quali i pericoli più pros– simi in avvenire. La forza di cui di– ciamo è oggi, nel Delta misero, dove la disoccupazione impera a due anni di distanza dall'approvazione della Legge Stralcio, quella appunto dti contadini assegnatari, adoperati indub– biamente dal Partito Comunista per suoi fini, ma con altrettanta certezza privi di un contratto definitivo, di organizzazione assicurativa, di assisten– za tecnica e finanziaria. D'accordo, amici repubblicani, liberali, saragat• tiani che il giorno del Convegno ave– te come il solito scosso il capo e can• tata a bassa voce l'elegia della patria perduta: l'Associazione degli assegna– tari del Delta sarà dalla nascita con– trollata dall'Ufficio politico del P.C. Ma, a parte la noia di una scoperta che i comunisti stessi ci invitano quo– tidianamente a fare, quale vantaggio può derivare alla democrazia dal ri– rifiuto di riconoscere questa nuova As• sociazione? Viene fatto piuttosto di scorgere con assoluta chiarezza quanta forza dia alla politica comunista, pro• prio alla politica comunista nel com– prensorio del Delta, questa ulteriore possibilità di presentarsi d" sola come tutrice della libertà oppressa. Ecco per• ché abbiamo creduto opportuno farci vivi a Ferrara, proprio come uomini della non defunta Unità Popolare. e - salutando il Convegno - auspicare oltre ad una pace feconda nel vasto comprensorio del Delta, anche un pron– to riconoscimento dell'Associazione. Solo così sarà possibile, e non volgen– do loro le spalle, far intendere a questi lavoratori un principio scarsamente so– stenuto dai loro attuali dirigenti, e che a noi sembra fondamentale: il principio cioè che la Cooperazione contadina - cardine della democrazia socialista nelle campal!ne - non si ottiene attraverso invocazioni sonanti al Governo od ai suoi funzionari, bensì mediante una dura, inesausta volontà di lavoro e di giustizia. Tan– to più quando si abbia, e geografica– mente non molto lontano, l'esempio eloquente di Massarenti, la cui Coope– rativa di Molinella in provincia di Bologna, aveva all'avvento del fasci• smo un attivo superiore ai due milio• ni di lire. FUA:l'COGIO\'A:l'~ELLI Braccianti del deltapadano.

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