Nuova Repubblica - anno II - n. 1 - 5 gennaio 1954

MOVIMENTO DI AUTONOMIA SOCIALISTA CRONACA DELCONVEGNO AZIONALE A LLE ore 9,30 elci 20 dicembre u. s., in un salone dell'Albergo Balestri, in Firenze, si è aperto il II Convegno Nazionale del M.A.S.; presenti circa 150 compagni, fra cui molti operai e una buona rappresen– tanza femminile; inoltre, in veste di osservatori, alcuni membri del Diret– tivo di Unità Popolare. Per unanime designazione il com– pagno Greppi è chiamato a presiede– re i lavori del Convegno, insieme ai compagni Codignola e Novcnta. Se– gretario: Giampaoli. Dopo alcune comunicazioni di ordine procedurale e la lettura di telegrammi e lettere di adesione o saluto, fra cui una di Ferruccio Parri salutata eia applausi calorosi, ha )a parola CoDIGNOLA per la relazione politico-organizzativa. Egli comincia col sottolineare la vo– lontà autonomistica ·e unitaria chia– ramente espressa dai numerosi mes– saggi pervenuti; esamina quindi am– piamente l'opera svolta da A. S. e da U. P. nel quadro della lotta poli– fica di quest'ultimo anno, che è poi stato il primo anno di attività per la nostra formazione. ' Le forze del M.A.S. sono rimaste intatte, pur nella fase di rallenta– mento seguita alle elezioni, salvo il caso di pochi compagni di Treviso; in alcune zone sono aumentate, mentre nel Mezzogiorno e particolar– mente in Sicilia stiamo passando alla fase della costituzione di piccoli grup– pi in quasi tutti i centri. Per le am– ministrative di Molfetta, uno dei più grossi comuni della provincia di Bar.i, si è avuta la prima favorevole espe– rir.nza meridionale di U. P. Dispo– niamo del quindicinale « Nuova Re– pubblica », ma lo sforzo organizzativo per sostenerlo non è ancora suffi– ciente. ""i I) Rapporti con altri partiti. C'è dell'impazienza da parte di nostri compagni, ed è cosa ben compren– sibile, ma stiamo attenti a non liqui– dare tutto per delle soluzioni artifi– ciose. Esiste forse una prospettiva P.S.I., nel senso di un ing-resso in quel partito per aver modo di « par– lare alla clas!iie operaia >? No, l'in– gresso nel P.S. I. comporterebbe la rinuncia non solo alle nostre idee, ma a dibattere nnche solo marginalmen– te le nostre idee. Il P.S. I. non offre' nessuna garanzia cli demoCrazia inter– na. D'altronde, il nostro contributo alla sua evoluzione in senso demo– cratico non può consistere che in una ferma e costante politica di auto– nomia e d'iniziativa. Quanto al P.S.D.T., ,ion si vede per ii momento quali prospettive possa presentare una ripresa di lotta frazionistica nel suo interno: la struttura sostanziale di nuesto partito è ben nota e si ha il diritto di dubitare della serietà e della continuità di una politica d'in– dincndenza effettiva. Quanto al– l'U.S.I.. la cui struttura organizza– tiva è del resto assai debole, essa va sempre più precisando la sua posi– zione. di frazione soci;:ildemocratica, incapace cli porre il più ampio pro– blema del rinnovamento del sociali– smo e delle sue connessioni democra– tiche. t certo comunque che ciascuna cli queste operazioni porterebbe alfa disoersione quel nucleo di forze che costituisCO!lO il M.A.S.: esse potran– no mantenersi e rafforzarsi solo in una cosciente cd articolata posizione di autonomia. 2) Autonomia Socialista e Uni– tà Popolare. Se il nostro movimento esprime la volontà di costituire una oiattaforma soria1ista a carattere mo– derno, Unità Popolare indica un car– tello elettorale o una volontà diversa? La questione non è chiara per tutti. Personalmente Cocli.o;nola ritiene che U.P. non sia mai stata semplicemen– te un cartello elettorale. bensl un ten– tativo in miniatura di pronorrc un partito moderno che nell'impostare soluzioni socialiste si richiami anche a forze di drmorrazia non dichia– ratamente sn,.ia1istc. La sbocco si avrà inrvit:ibilmente a lunga sca– denza. Il pericolo da evitare è du– plice: l'astratta purezza socialista e il radicalismo, ambedue paraliziatori. Inoltre con U.P., abbiamo Parri che rappresenta la Resistenza, e in un momento come l'attuale né democra– zia né socialismo possono andare lavanti prescindendo dai valori della Resistenza e dai suoi uomini più qua– lificati. Diranno i compagni sui rapporti . di natura organizzativa e sui punti programmatici che permetteranno di trovare un accordo non contingente o meramente tattico fra noi e Farri, fra noi e tutti i democratici che sono disposti ad assecondarlo. Il Convegno inoltre dovrà dare una risposta cpia– ra al problema della eventuale uni– ficazione coll'U.S.I. e - successiva– mente - col P.S.D.I. Questa uni– ficazione non può essere ormai il frutto cli trattative formali (che han– no fatto il loro tempo), ma d'una convergenza di volontà politiche espresse con sufficiente continuità, e nei momenti essenziali di scelta. Dopo la relazione di Codignola, iniziano gli interventi. AMBROOI (San Vincenzo, Livorno) legge alcune di– chiarazioni politiche che, a suo av– viso, dovrebbero essere quelle del Convegno. Critica la formula di U.P. e quella del blocco laico. FAU– STACIANI (Alessandria) espone il pa– rere dei compagni di Alessandria. Cosl l'U.S.I. e il P.S.D.I. come i blocchi laici non sono in grado di intaccare minimamente la realtà eco– nomico-sociale del paese. La maggio– ranza dei compagni della sua provin– cia è per una azione autonoma, come U. P.; se una propensione deve aversi, questa può essere solo per il P.S.I. ove esistono forze sane. Molti consensi accompagnano le parole di MAzzoLI, un compagno operaio che porta l'opinione fermissima dei nu– merosi gruppi della provincia di Reggio Emilia. CASTORINA (Catania), che proviene dalla sinistra laica della D.C .. si dichiara commosso per il fat– to di partecipare a un Conve~no ove i valori della libertà, della giustizia sociale e della fratellan– za assumono un significato con– creto, e non sono contraffatti al– la maniera i(esuitica. EJ'(li ha ade– rito al M.A.S. e quindi a U.P., individuandovi un esperimento di so– cialismo moderno, aperto, senza im– posizioni di chiesuole prcmarxiste o marxiste. Quanto al problema elet– torale consiglia una alleanza fra l'U.S.I. e il M.A.S. Infine propone una larga apertura alle correnti della sinistra d. c. B1ANucc1 /Lucca) è anch'el'(li favo– revole al M.A.S. e al cartello di U.P. senza compromissioni di sorta. NovENTA /Torino) vuole che si con– sideri la prosnettiva di un partito la– burista o del lavoro o come altro si vo<?:liachiamarlo, ma socialista nel fondo. rhe esprima i(li interessi e J'(li ideali di una classe nuova e più con– sapevole. Il problema dei ra noorti con U. P. sarà tanto pii, semolificato quanto più gli esponenti di U. P. riconosceranno di appartenere essi stessi a questo nuovo tipo di sociali– smo, aperto e moderno. Se<?:uonoSP1N1cc1/Pistoia), BARBE– RO (Saviv-liano, Cuneo). DoRA V1TER– m FAB! /Mantova). CALllFPI (Milano). Mentre il comnaa;:no Bttrbero. a nome del g-ruopo cli S;1vie:liano, manifesta oooosizionc alla formula cli U. P. e auspica uno schieramento soria1ista che eventualmente inrl11cfa. Parri e attra<?:<?:a l sinistra drJ P.S.D. I. come gli autonomisti ciel P.S. I. fino alla for– mazione di un nuovo partito, gli altri ripetono in vario modo la fiducia nella funzione di A. S. entro il qua– dro di U. P. Pii, diffuso l'intervento di Caleffi, che affronta temi di poli– tica interna e internazionale, presen– tando alla fine un o.d.g. del gruppo milanese. Sono le 13.45. Termina la seduta antimeridiana. Alle 15.1 O. hanno la parola MAOT,IACANP. /Trofarcllo, Torino). quindi Ducc1 (Arezzo) e CE– SA (Livorno). Il primo riferisce l'opi– nione del gruppo del comune di Tro– farello - di cui C.l(li è consigliere comunale insieme ad un altro com• pagno - : occorre l'unità organica con gli ex repubblicani, se questi si NUOVA REPUBBLICA sentono davvero dei socialisti; si trat– ta dunque di affretta re i tempi per la trasformazione del movimento in partito. Il secondo, mentre ricorda le responsabilità del P.S.I. e la man– canza, in questo partito, di reale de– mocrazia intern~ avverte tuttavia che sono di volta :n volta possibili delle battaglie comuni laddove si pre– senti un obiettivo concreto, sul piano politico o amministrativo. Il terzo, con richiami di ordine storico e so– ciologico, esamina la situazione del socialismo internazionale, e alcuni a– spetti delle sue crisi; rileva come i socialisti tocchino, nello sforzo mas– simo, il 40-45% dei suffragi popolari, senza riuscire ad andare oltre. C'è molta gente che non accetta di es– sere o di dichiararsi socialista (iden– tificando socialismo con marxismo, e il marxismo è senza dubbio ancora vitale), ma nonostante ciò essa av– verte l'esigenza di muta1l1enti struttu– rali. on bisogna allontanarla. Ecco qui la funzione di U.P. Lavoriamo sodo per creare uno strumento poli– tico nuovo. L'idea dei circoli fabiani, non va scartata a priori; ove man– casse la possibilità di un'azione poli– tica diretta, andrà realizzata. L'atmosfera si riscalda con l'inter– vento di DE ALovsro (L'Aquila), fortemente critico verso le direttive di A. S. Propone la fusione con l'U.S.I. di cui non risulta la pro-· pensione a finire nel P.S.D.I.; biso– gna però dar una mano alla sinistra del P.S.D. I. Segue CARTA(Vicenza): « sono un operaio e parlo come pos– so. Ma ho le mie idee che nessun in– tervento può levarmi dal capo. Ad ogni modo questo mi è parso un convegno di veri socialisti >. Bisogna restare autonomi, sia pure tenendo contatti con tutte le forze socialiste e avendo l'unificazione come obiettivo non immediato. Carta denuncia poi la demagogia con cui si pretende di risolvere alcuni mali dell'economia italiana. VrTTORELLI(Roma) dice di aver visto, nel Convegno di oggi, volti nuovi, giovani intellettuali e operai di autentica formazione socia– lista. Ciò significa che il nostro la– voro comincia a dare i suoi frutti. Se non ci fossimo stati noi, questi compagni sarebbero fra i comunisti o più probabilmente si occuperebbero soltanto del proprio lavoro o dei pro– pri studi. Vittorclli svolge poi una critica serratissima al P.S.I., e al P.S. D.I., la cui sinistra non ha alcun ri– lievo, perché al di là di Monclolfo e Faravelli non si vedono uomini nuovi capaci di esprimere e difendere poli– ticamente una posizione, che rimane velleitaria. In realtà, nel mondo ufficiale socialista, è in atto un pro– cesso di deterioramento che risale alla prima riforma elettorale ammi– nistrativa, di cui quella politica del '53 è una conseguenza. Il fallimento della legge truffa ha messo in crisi i partiti socialisti, il P.S.I., costretto ad annaspare nel vuoto delr alterna– tiva socialista, il P.S.D.I., per ancor più evidenti ragioni. Mettiamoli alla prova, specificando dei punti pro– grammatici, vediamo in quale misu– ra sono capaci di modificare la si– tuazione italiana. E intanto andiamo avanti sulla nostra strada. Ci si può ritrovare fra socialisti e laici in una concentrazione che fornisca un mar– gine sufficiente di lotta fra D.C. e P.C.I., facendo una politica a carat– terizzazione socialista, ma a\ tempo stesso fuori da ogni etichetta. U.P. resta uno strumento valido. Vorrem– mo che si costituissero anche in Italia quelle maggioranze di tipo laburista rispondenti agli interessi di cui la Resistenza e i C.L.N. fu– rono portatori. RAVM (Firenze) n9n condivide l'orien tarncnto pressoché generale, ma sente il dovere di espor– re le sue idee. « Quella ciel 7 giugno fu una situazione particolare.... Si seppe cli noi perché la stampa parlò di noi. Oggi cominciamo a essere poco conosciuti nel paese>. In prece– denza le nostre battaglie in seno al P.S.D.I. avevano suscitato largo in– teresse e comprensione. Per questo, dobbiamo inserirci nel movimento per l'unificazione. I punti pro– grammat1c1 esposti da Vittorclli sono a troppo lunga scadenza. Proponiamo pochi obbiettivi, per es., il ritorno alJa proporzionale pura in sede politica e amministra– tiva. Critica Parri per non volersi definire socialista. GroVANNELLI (Fer– rara) conc orda sulle posiz ioni AS.-UP. Approva l 'atteggiamento.di Cotlignola verso la CED, punto f ondamentale che ci distingue (a parte il resto, che tuttavia va specificato chiaramente) da Saragat e' dal P.S.D.J. Anche BLUFFI (Padova) è per U.P., ripren- 3 L'esperienzadi Molfetta L A nostra prima es~erienza elet• !orale nel Sud merita una nota di commento. Risultati: BLOCCOMONARCHICO-CLERICALE D.C. P.N.M. 10.110 voti 19 seggi 3.419 » 7 » BLOCCOCOMUN-FUSIONISTA P.C.I. 6.286 voti P.S.I. 2.999 » - Indip. sinistra 317 » M.S.I. 773 voti Unità Popolare 692 voti 8 seggi 4 )) o )) seggio seggio Scontati due risultati, quello del blocco comun-fusionista e quello mis– sino. Il P.S.I. è riuscito a conservare una posizione sufficiente, ma le indi– cazioni venute dalle preferenze affi– dano la sufficienza conservata ad u~ migliaio di marittimi, che seguireb– bero e voterebbero i propri rnpp,e– sentanti sindacali in ogni lista, da quel– la missina a quella comunista, Imprevisti i risultati relativi al bloc– co monarchico-clericale e alla lista di Unità Popolare. Nel primo il calo dei monarchici è stato compensato dal miglioramento della cifra elettorale clericale. L'amministrazione democristiana u– scente, pur appesantita da cinque an– ni di responsabilità non sentita, di malcostume clientelistico e partigiano, di sperpero della cosa pubblica, cli inettitudine e di incapacità, è stata risuffragata da un elettorato piagnone ed ineducato, tanto facile nell'igno– rare i propri doveri in sede di urna, quanto superficiale nel tornare a bron– tolare, scontento, in sede di ri~ultati. Fattore risolutivo in questa para• dossale inversione di giudizio, l'azio– ne dura, invadente ed inquietante di un clero fatto di preti ingordi, igno– ranti, e malcostumati. Azione che, uni– lateralizzata, ha rappresentato l'elemen– to corrosivo preminente nella disper– sione di voti, recuperabili alla lista di Unità Popolare. Elementi negativi supplementari in margine alle nostre vicende di gruppo: a) L'atteggiamento dei m.inori 110n rappresentati nella competizione elet– tortde. Il P.L.l. ha orientato i residuati del suo elettorato nel canalone cle– ricale e monarchico. Il P.S.D.I. ed il P.R.I. con un documento ufficiale hanno forzato i superstiti delle loro dc l'idea della federazione tra i gruppi e i partiti socialisti, propone un'organizzazione rigida e capillare delle nostre forze. Cossu (Roma) im– posta con energia i temi organizza– tivi e politici: dell'unificazione, dçllc alleanze ccc. Si capisce che certe unificazioni sono del tutto inulili, an– zi dannose, però qui è il problema: respingere un certo tipo di unifica– zione che non può scalfire la realtà sia del mondo socialista sia ciel paese, mantener vivo quello spirito, lode~ vole e necessario, che ambisce alla confluenza di tutti i socialisti su una piattaforma programmatica e orga– nizzativa comune. Allora, dobbiamo aprire un colloquio con tutti? Eviden– u~mente sì, ed evitare fin da ora attacchi poco simpatici alle persone con le quali domani potremo colla– borare. Pur rimanendo U.P. dobbiamo operare come socialisti autonomi, in una sfera di azione libera che si or– ganizzi sempre meglio. A questo punto, per consentire una rapida conclusione dei lavori, gli altri compagni iscritti rinunciano a par– lare. La Presidenza legge due ordini del giorno, compilati eia due gruppi di compagni. Si sospende la seduta per concordare un unico o.d.g. Dicci minuti dopo, il comp. Greppi legge la dichiarazione unitaria; e aggiunge combriccole verso le posizioni fomun– fusioniste. Ed il fenomeno è preoccupante e significativo nella valutazione della composizione umana e clegli orienta– menti di questi nuclei del vecchio cen– trismo degasperiano, privi di una qual– siasi coscienza politica e morale. b) L'immoralità dilagante nei rap– porti e nel costume civile. Appariscente la necessità avvertita da molti di dichiararsi pubblicamente per Unità Popolare. Dichiarazioni, tuttavia, non ·convertitesi in voti nel segreto delle urne per la paura del: l'atteggiamento intransigente di U.P., che avrebbe resa- incerta ogni caratte– rizzazione clientelistica. E queste forme di nullismo civile non possono che angustiare ed avvi– lire. Elementi positivi e confortanti: 1) L'aggancio e l'entusiasmo su– scitato in un gruppo notevole di gio– , vani, anche delle leve ancora prive ciel diritto di voto. Istintivamente la gioventù migliore si orienta e soli– darizza con chi garantisca una azione moralmente certa e politicamente ope– rosa. -C è stato attribuito in questi ul– timi tempi, dopo anni di monopolio missino, l'attributo di « partito dei minorenni». Un giudizio che in par– te ci ha compensato della flessione elettorale subita. 2) La condizione di attesa - che va dal disappunto clericale al– l'entusiasmo mal contenuto dei gio– vani - diffusa negli ambienti poli– tici locali per la possibile azione mo– ralizzatrice di Unità Popolare all'in– terno del calderone amministrativo clerico-monarchico, comun-f usionista. 3) La fiducia ingenerata dai ri– sultati elettorali negli amici della pr6- vincia pugliese. Una interpretazione ott1m1st1ca, che inverte e trasforma il grigiore delle cifre. Le lettere per– venute ci ritrascinano nella persua– sione del lavoro da riprendere e da continuare. Concludendo, dobbiamo caratteriz– zarci per quelli che siamo. Un nucleo modesto di uomini consapevoli dei propri doveri civili e sociali, convinti della çecessità di un costume poli– tico che non sia né quello clericale né quello comunista,. decisi a mora– lizzare la vita di un Paese che è sempre più sommerso dall'intrigo, dal compromesso e dal trasformismo acri– tico di destra e di sinistra. BENIAMINOFINOCCIUAltO brevi e calde parole, salutando nei la– vori del Convegno quella prova di coerenza e di pazienza di cui avevamo bisogno. Ambrogi e Barbero sono con– trari. Castorina chiede eh~ siano spe– cificate le formazioni socialiste con– sorelle e l'apertura verso la sinistra democristiana. FAVATI(Pisa), ch'è so– stanzialmente favorCvolc, non ritiene opportuna la prima proposta di emen– damento e prega Castorina di tra– sformare la seconda in raccornr~nda– zione. Castorina accetta e la rac– comandazione è approvata dall' As– semblea. Viene letto l'o. d. g. AMBROGI, per lo scioglimento di U.P. BERTOLJNO (Roma), CALA– MANDREI (Firenze), FoRNACIARI (Rcg– i(iO Emilia) e altri si dichiarano per l'o.d.g. concordato. Barbero è per l'o. d. g. Ambrogi. Castorina insiste sulla sua proposta interpretando le parole e: con tutte le forze socia-· liste> nel senso di: P.S.I., P.S.D.I.. nonché U.S.I. Ravà si astiene sul primo o. d. g. .!!. approvata la chiusura della di– scussione. L'o.d.g. concordato racco– glie l'adesione generale, meno tre voti contrari e un astenuto. L'o.d.g. Ambrogi raccoglie due voti favore– voli e uno astenuto. I compagni si levano in piedi applaudendo lunga– mente. ,..__ ------.

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