Noi Giovani - n. 6 - giugno 1917

4 N@l GIOVANI rah:tà e di coscienza ; tutti quelli, infine, che alla · Joniia o alto stile arh·stico, 1tnisca110 fondamenti di buone e sane idee e possa1~0 servire alla divulgazione di principii e 'dz; idealità alte e nobili. Nel prossimo mimeru e nei successivi, daremo alcune Uste di libn' che ab.bia;mo letto e gustato e che ci hanno fatto u.na grande e salutare in.i_pres– sione .: non aspettatevi, per carità, un cataloto, chiaro ordinato, preciso ; .c1: conte·nteremo . sempli– cemente di buttar giù, così, alla rinfusa, come ci vengono alla mente, i titoli dei libri che più si sono impressi nella nostra memo!ia e che.! sia·mo sic1tri, tutti gusteranno e apprezzeranno al pari di noi. Invitiamo quindi t1ttt-i i nostri am_ièi a fare al– trettanto a mandarci cio(, anche loro, qualche ti– tolo di t1:briche credono di lettura piacevole e inte– ressante. E confidiamo che a nessuno dei nostri abbOnati, amici ·e compagni, rincrescerà di privarsi- di u110 o due libri per mandarli Cl!laBiblioteca. fensi-n~ essi' che questi libri non ·vanno perduti, ma, cu– stoditi nella Biblioteca, circoleranno fra. le mani di tutti ; che invèce d·i esser gustati da una jJer– sona sola, s~ranno gustati da molti ; che, infine, fonnerunno il prinw nucleo _di -una Biblioteca che ce lo. a:U,gurianw, potrà ot.tenere qualch~ . cosa di veramente 1it1:le. Si sa : una ciliegia. tira l'aftr_a. E se qualcuno penserà a dare il buon esentpio, non mancheranno certo .il' imiiatori, che anzi, fra breve, ci troi·e– remo sepolti dalle v(ilanghe di libri che ci saranno inviati da ogni parte, da amici:, da abbonati, da co11osce1lti I cii-i v~lesse occiiparsi di questa biblio(eca o 1!,.tan– darci gentiln'ftnte dei libri-, è .j)r,:gato rivolgasi alla direzione di 11 Noi Giovani )l tv/a Giambologna 2!. La Direzione. BIBLIOGRAFIA RENATO SERRA. - Esame di coscienza di "" letterato - Milano, Fratelli Treves, editori - 1915. Renato Serra, uno dei tanti caduti per una più grande Italia. Fu tenente di complemento e cadde a Podgora il 20 luglio 1915. Son queste deW« Esame di coscienza di un letteraton, le ultime pagine da lui se-ritte. Giuseppe de Robertis, amicojn~imo e affezionato del Serra, nel dare allastampa cj_uesta opera postuma, la fa precedere da una breve di– chiarazione per illustrare le vicende di questo interes– sante libro e per parlarci del carattere e dall'aniino del– l'amico perduto. Nell' «Esame di coscienza •, Renato Serra espone con chiarezza convincente quali sono le sue idee in.torno all'avviamento della letteraturacontemporanea ; cerca di indagare se la guerra produrrà o no profondi muta– menti nella letteratura stessa. ·-E comincia col mostrare come egli intende la guerra. La intende più come un terribile incidente, che come un enorme e coloss:lie rivolgimento d'idee, di sentimenti e di princ-ipii. Egli la considera, secondo me, nè più nè meno come un violento temporale: qualche fulmine, case distrutte, ~ir~~ ni\us~1~s~ 1 i~~i~~rJ~r~~t~ ~!~~~;ed~~ ~I~:: fe~~!~~ il loro aspetto no'rmale, così anche dopo la guerra, tutto o quasi tutto tornerà come prima, salvo.naturalmente, dei cambiamenti di tendenze politiche e d'indirizzo mo– rale; delle rettifiche di confini geografici e di valori civHi. « La ~uerra -- egli dice - non riuscirà a cambiare lo spirito della nostra civiltà, in cui questa guerra e-ra già avvenuta e avveniva tuttavia ~- Tutti, secondo lui, dopo la guerra torneranno al la– voro lasciato o meglio interrotto; avranno forse lo spi– rito stanco, emozionato, sconvolto, ma le loro idee, i · loro principii, i loro modi di ve'ctere rimarrann·o-gli stessi in tutto e per tutto. Il Serra passa poi a esaminare tutta la varia lettera– tura, sorta durante la guerra! egli la crede una lettera– tura fittizia, in niente diversa dalla usuale, salvo in modi– ficazioni di accenti, portate dalle c.ircostanze, e, natural– mente, nel mutamento materiale degli argomenti e delle occasioni di scrivere (1). • . Ma il pensiero che pervade tutto il libro e che, forse, lo rende un po' troppo monotono e uniforme, é quello che la guerra non può produrre radicali cambiamenti. « La polemica della guerra - la guerra:, insomma, · - ha cambia~o i gruppi, non le fisonomie, nè le persone. Son rimaste tali e quali, in fondo : nè meglio, nè peggio•. E più in là:« I.a guerr_a non migliora, non red1m.e,non cancella; per sè sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non làva..i peccati. In questo mondo che non conosce più la grazia. · ~ Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno fa_ticato, sofferto, resistito perun~causa che è sempre santa, quando fa soffrire, uscissero da1Ia prova quasi come da un lavacro; pii1 puri, tutti. Ma non ,,é cosi•. · Bisogna qtii ricordare, fra parentesi, che il libro fu scritto nell'angoscioso, esas"perante periodo della nostra neutralità. · Adnnq_ue l'autore si ferma a considerare la condizione dell'Italia e quale, secondo lui, sia il suo dovere. « Hanno detto che l'Italia può riparare, se anche man– chi quest'occasione che le è data; la pOtrà ritrovar&. Ma noi come ripareremo ? Invecchieremo falliti.Saremo gente che ha fallito il suo destino. Nessuno ce lo dirà; e noi lo sapremo, ci parrà d'averlo scordato, e lo senti– remo sempre ; non si scorda il destino •· E più in là: « Fra'mille milioni di vite, c'era un minuto per noi; e noi non l'avremo vissuto. Saremo stati sul– l'orlo, sul margine.,estremo; il vento c'investiva e ci sollevava i capelli sulla fronte ; nei piedi immobili tre-. mava e saliva la v~rtigine dello slancio. E siamo rimasti fermi. Invecchieremo ricordandoci di questo •. Con queste ed altre considerazioni, si chiude il breve ma interessantissimo~ Esame di coscienza• a cui segue un breve racconto della vita degli ultimi giorni di Re– nato Serra, scritto da Luigi Ambrosini. Poi, viene una breve racco_lta di lettere dal campo; lettere ad amici, ai cari lontam ; e sono letteré improntate tutt~ a una se– rena tranquillità e a un'intimità grande e sincera ; sono lettere pervase tutte dalla vaga nostalgia della sua Ce– sena lontana e dei suoi cari. Qualche squarcio, qua e là, reca impressioni originali di guerra., le ultime impressioni che egli doveva ricevere. L'ultima lettera, con poche parole, reca la data-del 20 luglio ; la sera stessa, verso l'imbrunire, Renato Serra cadde, colpito. /1/tLI/.::- Il Bibliòfilo. (I) Del {CStO, .egli dice, la guerra ba rivelato dei. 1oldaU, DOIIdeJll scrittori.

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