Noi Giovani - n. 3 - marzo 1917

. NOI GIOVANI· dendola, quando già gli aveva arriso la vittoria .... Sarà morto col Sorriso .nel cuore, e il tno nome sulle labbra ... · MARIETTA. - Lo so, signora, ma gli volevo tanto bene ! (Pausa) Non~so proprio come ringra– ziarla di q\lcste sue parole che mi fanno bene al cuore ..., OLGA. -- Cara Marietta.. Sono conte~ta di potere, nel limite delle mie forze, se non mitigare il tuo dolore, per lo méno mostrarti in modo più evidente tutta la grandezza a cui è assurto il tuo Beppino, il tuo fidanzato ; perchè tu possa amarlo di più; amarlo colla mente, colle tne opere, am– mirarlo e avere il tuo pensiero rivolto cestante- mentc a lui ! - l\'fARIETTA. --- Grazie, signora .... Creda che mi ricorderò sempr·e della sua bontà e del sub in– teressamento per me, per una povera servetta ! OLGA.-- No, Marietta, non dir ccsì; tu .ora non sei una p')vera servetta ; tu sei una donna italiana che soffre in sil~nzio e con rassegnazione il più atroce dei dolori! (lunga pa11sa). 1\'IARIETTA (con imbarazzo). - Scusi, signora, le vorrei doman<lare- una cosa .. · OLGA. - Dimmi. :MARIETT.4.. -- E lei mi scuserà della mia igno– ranza. Appena ci si fidanzò, io e Beppino, ci si foce una premessa; di cercare, in questo poco tempo che saremmo rimasti' .ancora loritani, di aécumu– lare ·i nostri piccoli risparmi per J:X)ter poi 1 quando si foSse sposati; vivere più tranquilli e assicurarC anclu- l'avvenirP di un .... noSt.ro bambiuo, se la fot– tuna ci i:ivessc conc~sso di averne uno Io ora per parte mia ho già fatto su una discreta som– metta che -non vedevo l'ora di poter consegnare al mio marito ... E adesso- francamente, mi parrebbe un delitto usare quei dCnari per me, per comodo mio; mi sembrerebbe di manCar di parola al mio 13!,ppino.. . OLGA.--- Ebbcnz, eh,~ '~è vnoi fare ? MARIETTA. -- Ho vi::.ito affissi per ie Strade dr.i · gi:andi m':lnifesti con delle grandi figure .... e mi hanno spi ,g~ to_ di che si tratta .... OLGA.- Sono le récla-mes del Prestito Nazionale. MARIETTA.-- Ecco; quelli. Mi hanno detto che i denari che si versano lì, sei vono per i soldati nostri, per farli vincere, e pe·rchè venga più presto la pace .. OLGA (conammirazione). -E vorresti impiegare nel Prestito i tuoi denari ? MARIETTA.-- SI, signora. E mi parrebbe che a metterli lì, sarebbe come mettere una coro1ia . sulla tomba di Beppmo ..... Che dice, sig<'ora, che li piglieranno ? O1.GA( c. s.) Ma altro che, se li piglieranno, Ma– rietta ! Dici proprio bene ; è il miglior uso che tu ne possa fare .... E il tuo Beppino di!l cielo ti be– lledirà .... benedirà la sua Marietta che gli dà con quest'atto la prova più granrle del suo amore. MARIETTA.- Dunque, li posso metter nel Pre- stito questi denari, signora?. _" ff OLGA. - Ma sicuro. Anzi ti consiglio di uscir subito per andare a sottoscrivere, perchè oggi è l'ultimo giorno. MARIETTA. - Davvero ? Sarò .in temp? al– lora, signora ? 01.GA .- Ma sì, non dubitare. M,\RIETTA. (fa.per uscire; poi ritorna indfot-ro) -– E il thè; sigflora, gite lo devo portare ? OLGA. -- No, i\'larietta. Non r1e ho più voglia, del thè. . MARIETTA. - Allora. posso andare, signora? OLGA. -· Va' pure. MARIETTA.-- E di nuovo la ringrazio tanto, .signora. (esce). ScE.NA lV. OLG,,, sola. Essa è_i11cert,;t, d1,bbiosa; poi ri;ol1,ta·m.ente va alla scrivania, prende ta lettera, la st,appa, quindi siede soddisfatta su mut _poltrona,med1:tando. Sc.F.NAV. OLC.Ae PAOLO PAOLO imtrando). - Ciao, Olg:,. ! Ho fatto presto, eh? (Olga ;,on risponde). Come, non mi rispondi ? Ohe, 1, chinchilla i) ! OLGA. - Buonasera, Paolo. PAOLO (mlra'ifiglialo). -- Ma cosa è successo? Dimmi, tesoro! Sei di cattivo umore, forse? OLGA (alzandosi, risolt1ta). -- Paolo, ti prego, ascoltami seriamente. PAOLO. - - Ma che c'è di nuovo? OÌ.GA .- Niente di nuovo ; ho riflettuto e ho deciso di rinunziare al vestito ! Capisci ? (con forza). Perchè io sono un'egoista, un'egoista e null'altro ! ' · PAOLO. -- Ma, Olga ! Ti senti bene? OLGA. (continuando) - E i denari che rispar– mieremo, andrerilo s_ubito assieme a sott0scriverli al Prestito! PAoio. - Tu, rinun1.ia ~e tm vestito ! OLGA (c. s.). - Si, ho deciso ·cosi. PAOLO. - E il ballo, cara? E la· contessa •••? OLGA. - Nè ballo, nè contessa ! Andiamo su- bito, per essere a tempo.

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