Noi Giovani - n. 3 - marzo 1917

Anno I . Num. 3 PERIODICO MENSILE Marzo 1917 (C. c. postale) Cent. 15 Noi Giovani 11 Non si ·volge·chi a stella è fiso 11 11 Purezza, Forza, Amore 11 SOMMAR/O. - Il nostro dovere - · Mens sana in corpore sano, - Addio! (poesia) - Quadrello (poesia) - Una rinunzia (bozzello in un atto} - Vi~ione (Poesia) - Michele il minato,e (Novella - trad. da/l'inglese), ecc. ecc, 11 Noi Giovani II aveva già lutto preparato per co'stituire una Lega dei giovani per la limitazione del comumo dei dolciumi, quando è sopraggiunto il provvido decreto che proibisce la /abbricozior.e dei dolci. 11 Noi Gio'!Jani II qu 'ndi rinunzia, come è natu– rale, alla formazione della Lego, sperando tull<.ilJia di poter continuare a esplic<:1re la sua mode~ta e picco– -./a at_livilà in- falJore della Patria in altra occasione. --) Cl-------------) (-- IL NOSTRO DOVERE Qu,rntj nostri (Ompa~ni partono! )_:'il fi,Jn:. Ud:a nnoYu. gi6\'l•nttì I Ldica ..._'hè parte: fiero, ticlenk, dipinti i visi cl'cnLU:-ias1no e d'orgo– ~lio: dcll'cnt11si,lSl110che s0rg(.' dall'amore intenso chr cs~i sempr\' nutrirono pC'rl' l talia nostra. dc:1- l'orgoglio di seutir&i chiarnati pur essi, i piccoli lìgli <lclh1. grande patria, a prestare il brac,~i0. il ~a11gue, se occorre, in sua difesa ! E a noi che restiamo a temprare nell'attesa anima e corpo. un dovere si delinea, chiaro, pre-. ciso : dolìbiamo essere NOI a sos_tenere; ad ali– mentare questa, .già di per sè p1cravigliosa rcsi– stcni.a del µopolo nostro, a tener sempre a.lto il morale, pronti a porgere conforto ed incitamento, a lodare ed a sferzare se occorre ; ~sempio fl tutti di fede e di costanza. E quest'opera non ci riuscirà ~rto troppo dif– ficile! Il più valido aiuto lo troveremo nel popolo stesso, in· questo generoso popolo Italiano, che cosi gran prova· di serena, fidente resistenza ha dato quando, or è poco, ci fu offe~·ta colla pace la vergogna. Non q11e'-taera la pace del nostrn de– siderio, no ! ma 9ue1l'altra : la vera, la sola pace chr la Vt"lfori:a. !-oltatlto può darci ! I~ questo .>a e ,·uolc il mielato. l'umile nostru fantaccinv, l'.::roc d'ogni gio1no; quegli che per rr.esi e wrsi, S<' 1 ·eno, i~a ,·i~suto immerso nel fango della trince;:i ; quegli eh,~ ha veduto cadere intorno a sè i compagni ttanquiiJi, •1uasi ridenti di gloria; qu<'gl.iche lia lett_, nel volto c0Ht1 atto del nemico t11tto l'odio intenso, b~stiolc ch'esso nutre contro di noi. Quc~to sa e vuole la parte più grar:<le, la parte migliore <.lella '\"azlonc (sì, purtroppo non tutta!), il vero popolo Italiano, che è rinato con anima di acciaio, che si <~ ·sollevato ed cretto, degno dei suoi padd, fiero delle su-::memorie. \la no1l tutti. purtroppo!, hanno compreso quanrù g.:a \'e e solenne sia l'ora che attraversiamo. ora che dovrà decidere delle sorti d' ltalia nostra. E mentre il più puro dei sac1 ifiz! si compiva nella prrsona dei figli suoi più belli, più forti, più buoni, c·era e c'è tutbJ1a chi, non voglio dire per antipa– triottisnio, solo forse. per debolezza 1l'animo, con– tinuava e continua a godere una vita -spensierata e tranquilla, rifuggendo da ciò che è oggi per noi 1111 dovere sacro : dal condividere I 'ansia, la gioia, il c_lo1orccomune. E mentr~ sull'Alpi, sul Carso ugni giornv si muore, oli l come fen·e la vit,1 quaggiù, neìlc no– stre città ~ O, quanto, quanto sorriso sui volti impalliditi di tan.te dame, dagli occhi così bene ombrati, che passano in un'onda di profumo, tra W1 fruscìo di morbide sete ! E i ritrovi tutti si riempiono, dai caffè esce tiepido tm brusìo ilare e spensierato, w1 tintinna'rc di ~tazze fumanti .... E spesso tra questa aura di frivolezza çittadìna passano delle madri. passano delle mogli di nostri soldati, che tornano daU'officina verso i figli soli, portando an– cora nell'arruffio dei capelli la limatura delf'ac– ciaio !... Ho parlato !orse un po' forte, non troppo certo !

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