la Libertà - anno II - n. 38 - 30 settembre 1928

= 30 SETTEMBRE 1928 cc SA VIEll Alcune glosse alle frottole di LA LIBERTA l'tlussolini Unmiliardo e duecento milioni di lire affidate in buonemani .-\Ila pre;:idenza e alla di~ pre~idenza de!la Cas~a di Ri~parmio di Torino ~ono La revisione del cadavere stati chiamati ce~are )!aria De \'ecchì e ii Graod. ur. Prof. Rag. Gio"anni Bro- gltOsì \'engono .~o~I ituiti il Cir~isn~r e _il Il Ecco dunque alcune piccole cirro– stanze, che completano e chiari::!cono la "er,-ionc dittato:-iale della morte di )lalleolli. per parecchi dc9li accusati, furono ec– ccssice ». Or ciò non riauarda rhc i 5-icarii e i loro éoopcralori immediati - noi già ne Yedemmo il perchè. Quanto ai mandaoti allolocati, n,,n ~ da dimenticare che il 1• « l:n giorno Jlattcolli disparce da Duce, il ;:.?forno che, per la scoperta del Rom.a. C,m:e tostn il rumoTC che un dc- delitto. d .::.enti perduto, chie::c - si ~~~°uz/::/l~~c!I! ' ::t sa 5 :!!: i~ 0 ;':i':J:::;, / ~i~~~?o d}fn:zltiaìer.aPo 3 ~!l~u~ 0 g~= Ci !-i scorda di aggiungere - ciò che binetto di Stampa (Ri1,,i', che dc:::'-ero avrebbe un tantino ::piegata que.;;la lr3- le dimb~ioni, per of!dre alla pubblk:i. colanza sociali.:,la _ che, da anni, an- ,in,.d,eignbeaz, 0 io~c 10 ,ct 0 ,c 8 i 10 ca 1 purriagae.::. 1 p 10 iatdoarlilia, ~lu1ae che prima della e, :\farcia w Roma» :-- :b _ _ la ri\'0luzionc che il Duce aYe\"a fatto 111 te-la e gli 8\"rebbero perme-,.:::odi .::i.J– slt eping-car dietro la chiamata del R?, vare la situazione. Loro malgrado, do– aiutati prima dalla indulgente conn 1- \·ettero obbedire, contro prome!i=:::e 1 :!i venza dei Ga,,erni dell'epoca e, in s~- pros~ima riabilitazione e di premii adr– guito - ciò che è immensamente più f'uati, e intanto prepararono ad ogni gra,·e - pur dopo la conquista del po- buon fine dei ).lemoriali di difc~a e di tere, i fa cisti avevano :::acchcggialc, de- ritorsione, dei quali la recente cattura. va!;latc, di!--lrullc tutte le opere politiche del Ro~~i fu una co11.-c$'ucnza lonbna. e sociali degli operai e dei sociali.5li, as- Qualche giorno di po11 de::tilui pari– saliti ed incendiati i loro giornali, le lo- menti il Direttore Generale della sicu– ro tipografie, le loro Cooperafo,e; ch"essi rezza pubblica (del quale fece poi un avevano seminato il terrore nelle città Governatore di Colonie). Quando il Re e nelle campagne, sottomessi i loro av- tornò alla capitale, il Duce si dimi~c versarii alla purga forzala, alle basto- egli pure, nelle sue mani, da :\Iinislro nate, alla tortura ; che centinaia di so- delflnlerno. cialisti, di organizzazioni, di rappre- Contemporaneamente però mobilita,·a sentanli de' la\·oratori erano stati mal- la ~:lilizia fascista, ordina"a grandi con– menati, me~si al bando, feriti, uc~isi; centrazioni di fascisti neJle città, e pre– che i maggiori socialisti, e con e.ss1an- para\'& i decreti che do,·e,·ano seppelli– che molti liberali, cattolici, ecc., erino re per sempre ogni libertà di stampa, ogni giorno sputacchiati, minacciati_ di :r:~dl~~i~t~z~~.r:d;i1~ ~~tll~!~~~~~ ~!;~ :a~~,re ec~in:'::ite ci! 11 ~1tla~t~!d;f;t~1! . t l" ·1 . eeutavano nelle vie : che de' capi fa- d~ii~e~~! ;nefa; 0 t;i~r::t:rr~'t::: ,-~ri~1.n~c1·~ scisti si gloriavano con ostentazione del giustizia ! numero degli omicidii pol~ti_ci_da lor:o imt:~ 1 ig:,~a df~r•ilm;~l~:zc!l Jjrocff:!~z~ fj~,~s~r::;~~ :1~'~r~Tn: ~~fd~f~~~~ iu;i~ e if Senato, l'amnistia del 31 luglio 19')...5, ancora, della notte ; che la campa~na pei delitti politici, rassicurò deflnitirn– elcllorale era stata colorata da macchie mente i maggiori colpevoli che non a– di sangue, e che un candidato sociali- vrebbcro più nulla da temere, e gli !!lri :sta, Piccinini, pel -solo fa~to de)la sua - 3uclli che staYano sotto chiavistPl!O candidatura, era. :$lato alhrato 1n una -brec, __ 1 1 5 o~·,•mvr 0 cb 1 b 0 remro 1 , 0 rcic_upcureabmcla 5 • 1 lidboeprl 0 à 1 a 1 imboscata e assas::.inato, la notte, sulla _ D strada maestra ; - e ciò sempre ad proce~so, erano tutti in libertà. opera dei fasci.sii, garantiti della più J.S· 4• « lo ho sempre ser:cram.enle e du- sot~i i~r~~ilJi rammentare che, quttn- raoir 1 :i cènu~~nb~~fofutl~lr~~:g~;iziane. 'do lfatteolti pronunciò alla Ca!llera ~ Verissimo che al primo momen:o, discorso che decise della sua \·1ta (egh quando l'ondata dcirindiguazione popo– stesso db-e allora ai compagni : o. ed lare minacciava di inghiottirlo, egli si ora preparale la mia commemorazione pre~enlò alla Camera piagnucolando, funebre!•), tutti i presenti avevano rinnegando il .. delitto abbominevole • e WQPs~~:!ti~:r chuei 1C:~1 ini!~· in per- :~:u~oJ'{ l~i \Jicl~i:~. nemici del Re- sona che &cris::e di suo pugno, nel suo :\la, to::itochè !"ondata si fu alquanto giornale il Popoln d'Italia, un artico!o placala e gli par,·e di reggere ancor! io cui deplora,·a che la sua maggioran- nel i;Uo'pugno le briglia dello Stato, cc– za, quel giorno fo::!se Eta.la troppo tol- colo aUa Camera, il 31 giugno 1925, di– leran&e, e aggiungeva. che llalteotti mc- chiarare spa\'aldamente ch'egli a.ssume– ritava .una replica ben altrimenti « cnn- va sopra st:I solo tutta intera la respon– creta• (il fac,;imile dell'autografo ven- :iabilit..'.t morale, politica~ slorica di tutto ne - pubblicato) i mentre il più in- ciò ch'era accaduto. D'una 5ola respon– timo de 1uol luogotenenti, Cesare Ros- Mbilità non voleva sapere : quella giu– ■ì, dt~~Dei corridoi che il Dure disiaria. L'3mnlstia non era stata an- ,___ ____ ,i) NII • abara.uarsi dell'esi- ~ra proruulgèita. -- di i anersarii. Xon aveva. egli, con lo stesso coru!!'- 8 91, scorda che fu nella seduta del 6 gio 'e con la ;;te:-sa disin\'oltura, dop'> Ta. tpu,no - quattro giorni prima dcll'as- ~eces5iono aventiniana, quando fu ben :.sa tuio - che il Due.e proclamava che certo che Ja violenza dc' suoi pretoriani egli avrebbe ~n torto di non ispirarsi impedirebbe alla :\finoranza, quand'an– all'e!empio d1 quei maeslri ammirabili che que~ta lo vole::!'-C,di rientrare nel– che erano i bol:-cevichi di Russia, i;hc l'aula · non aveva egli 1:0dato le Oppo avevano saputo :::.barazzarsi con la ~~r.- sizioni' a valersi dell' • .\rl. 47 dello Sta= te di migliaia dei Joro nemici ~bhc1. tulo per lra:;cinarlo da,•anti l".-\.ltaCorte Forse que.::iliricordi, e tanti altrt anJ.- di Giustizia? loghi - cc n'è a j0::!&. - a\'rebbero un 5 Dopo d. h • • · l' poco spiegato quel... rumore che era gu:to ;:;toric~ cn:ÌJ~ 1 ~.. ~~c~~t~r~~~tdf,,a~= cor!io, e l'audacia dell'accusa! zioni e jatlanze. Le ingiurie ch'cFli spu- 2• • La Poli:ia rbbe l'ordine di ri't:- ta eroicamente :--ul \·i-o delle Oppo::.i– Jracciare i colpevoli ... Poco dc,po ess<! li zioni disper"'c, dbarmatc. rifugiate in ~"es/Ima•· e:--ilio,ci lai-ciano ben indifTerenti : e.:-sc, Cotesto ordine fu dato infatti (era piutto,,to, ci onorano. :\Ja tengo a ritflr– Ounquc ncce-sario ?!) allorch~ il d~li_Uo nare su ciò chP accennavo da principio. - contro ogni calcolo cd ogm prcv1E10- « La morie tli .lfalletJtli - egli scrive>- ne - fu talmente constatato e notorio, era dovuta non già ad trn delilto, ma, che bi,;ogDJ.\'iLalmeno fingere di vo~e:-lo ad mu, lesione n.11 Duce cm dunque ben punire. li che fu la comeguenza di un ingiu::.lo quando conda una va o: severa– puro caso, che ba del prodigio. mente e duramente» dei fa ba mente in- La bparizionc di ).latleol\i era stai~ dizi .. di. dech•a dalla Tdteko. orgamzzata d1gh 8ollnnlo, come poli:: nHcnire rhe una _uomini òi flducin di :\lus~olini, e giu- ~ifT:1tla circo,-1:rnza, che ne ancbbc -:in sto la sua wlonl:l, :\laltcotli domandava dal pl'imo Hantc dimo.:Strata l'innocen– da lungo tempo un pa----aporto per l'Au- z:\, " la. quale rgli afferma e~:,,ere sl !l.ta . dria.: gli era stato ~empre ricu::.alo. Al- prodamata ~otto giuramento dai cbi- }:~~~~'·d~ì0Ga8~if:.~:~i ~~lu~isuo1fnt :~!i ~~~f.~:ic~n:i~1~':o;;~:~n~r~~~emnee;~u;~~ pa,,•porto gli fu conrc,,o. lic furono ranle il mede,imo,,·inbbiamai neppure anche avvertili i funziona.rii di fron- acrenn.i.to ·? tiera. Si è di~cu,:,-0 lanlo !-e rordine dclr:i~- ..\1 tempo slc~~o, uno dei membri del ~a:--... inil) pro\'Cni,.,e e-plidtamen!e dal Quadrum\'iralo fas:Ci::!ta(la Centrale e- Dittatore, o ~e altri ne a\'t>,.~c inl('rpre– secuth·a del fa~ci~mo), nr;-,O i quali il talo le suppo:-le intenzioni ; ::!eJ'a;-,~a~– Du.ce a,·e,·a pubblicamente dichiar-1la tinio fo_~-e prcmf'ditato oppur no ; di la ~ua piena l' più illuminata ::.olidarie- tante co~e :-i di ..cu~s:c durante quegli :rn– tà, facc, 1 a lclcgrallcnmcntc liberare dal- ni di pa:-.--ione ! la sua. prigione un pregiudicato che tlo- Ed ecco che l"cleml'Dlo deci-i,·o lo .si YC\'a•iudi1ctlamcnte partecipare all"a.3- rinla - e uni<'nmente pt'r l'E--lero - ~n"--.inio.Furono chiamati da .\lilano gli dopo qualtro unni di allc .. ,1 ! ultri ~icarii. il cui capo era uno stipen- o• Concludiamo ! E' ri~lpulo che tu'.ti diato dal :\tinblcro dagli Interni, cbc i grandi criminali ~ono spinti da una a\'ern cntr:1la libera. nei Gabinetti Supe- forza. mhtcrio:-J. a nlornarc tah-olta ::!UI riori : il :\linistro era :\fu,.::!olini. L'au- luogo del Joro mi~fallo : cd è ciò che tomobilc cho dovè.va ser,·ire al ratto fu ::!Oveuteli d~•nunzia. richie ... ta ad uno dei pezzi più gro::si _del Q I f · t · · ·1 D"l partito. e :-i rifu.::iù, la '-era del dehtlo, lato~: f 1a 1 1 j~~~ 1 ~i~~~J;r/~~~f1~ 1 .. :\I~= entro lo ... fc-.--o ~lmi:-:-tero. L'indomani morie d••IJa ~ua vita• rcpbodio ~3D!ui– deJra~::!a1:~inio, il pa--aporto e altre car- no:-o, che il terrore \'ieta in Italia di p:i– le tratte d.. d portafoi:?li dC'lla ,·ittima, le-"ementc rinocnre '! ,-~onero portali al Se!rel:lrio del Di!fa- Oh! non è di una rt':-poo.;.abilitù !:'!ret– tore, p<'rc~è glieli con--cgna~.;.e. Era la bmcnte giuridira ch'i'l intendo parlare. pro,-a dec1-i,·a che ra~~a~~inio era con- Que:-la non mi ùppa::!,.iona e j() ne ab– ~umato. Ciò che non impedi al Duce di bandono l'indagine a quei magbtr!l'i. i dichiarare il 12 giugno al1a Ca.mera ~be qul'lli _ in un rei:?ime di h'rrore - nno egli spcra,·a :\Jottcotti f_o~~.c a.n~or ,· 1 ~·0, 5apr,•blX'ro 1..·---erc,l'l ammetto, • asso– e di rrnno,-arc QUP,-t.1. d1ch1araz1one 3.,la lutamt"nlr imparziali v~do,·a del mOl'lo che andò da lui, in Dopo tullo, che \'allwno un morto, o aramaglia, a reclamarne almeno il ca- mille morti, quando una nazione t:illa 8 T~~f~ il dramma ~a.rcbbc rimasto nel- :~ 1 ~~~ ~teii~t~\':;;;~1~~!to ~Pli°~e~~~ )'ombra, la leggenda, abilmente predi- Edo con la milrnglialriee -, quando spo:ata, della parlenzn di :\lalteolti per e~~h fu pri"ata del benP. supremo, :a l'Austria ~3r('bbe !>latadebitamente con- ~anta libertà, quando rhanno .. sna.,io– lermat:i. crnzn il prodi~c ·o puro ca.so !J.•!izz, 1 •.i », f,.t1•1·ndu di e,-,a un"allra ,·al– cui feci allu--ion, ta J:i c,tPrra dei morti, - dei morii, ahi- Il cu~lodP di una e t.:a del « Lung'l- ml'. che rt:,pirano ... ma i:o-i poco-~ 'Tenrc •, p1"1'~o da qt:alchc ,·ago ...:n~pd- Una ~oluzion" giud;ziari11. Ph ! ,·fa! to• .;i er~ ~nnnlatn 11numno deiraut~,- For.~,Jr,,.a ù lrr,ppo: in o!!'ni ,"c:,o.è t"o mobile chr. all"ndn,. !.1. ,·il'im;:_ Qur~lo kn!.?'i dall'~--en• abba~tun:;fl ! num1•ro. rifcr_ito_ai fi 0 1 1 :n:1~i:ti, fu il. ri- 1~, 1 !~talo tulta,·ia che an··ora un.1 nlta ,·eJatorf'. I pr1m1 arr~-.i dn,._nn"ro mc- • il mortn ..·impo--.: 1,_-. 1 Jel ,·irn "· vilahili. )r1 l_a netnzto.ne nH .\'.!a Cu:!o I 11 cad ..\'erc di )Jaltlotti o~~:;:;,,,jon1 iJ tli Giu,-tiz:1,1 11t-•wato) rr,n~acru e !:li~- nen ..iero dr-I lJittatore. • I m"rti p(''3- matizzò h• manovre fraudnl~ute ~e! 01- im • _ di-~c t•,rii un ~hrno. Per a 1 Jt~– retto~ Gtneral~ della P,ibb\ic'.1 Sirurr,z-1 \ fa.re qur~lo p,'.-o. nu!!& ,·a!e colm1rc za. dir~tt". a_~,:1arc I~ 111d,lf!Illdella po- d'in~iuri."' f!'iiaccu-Jlo:-1 di-~rmall. qur!– )izla g1ud1zia:J3. )I) Oppo-iziuni c·hr, !-Ula morte <li :\laf- J• e Eni furon,-, ,i colpP,·oli) {jflfl'!lfo :cotti. • :-i co-tru~,t·r·_) dPiJe fortunt> . -~,itt':ni~~~: 0 :st''~;~:,i: 1 hfi1:":,.~7l~~ I ~~:l:ì~e ~ ~~z~~,;~: 0 l:~ 0 :;~~~ri!~:!ùil Déjanb due con~Pnalori_ OnP~li e mtrll1- . . . , . geni i e mollo prrpar;1ti 111 mutr>ria Unan- bo1cottaggw profes~1onalc. la \'1g1lanza iin:-ia. ~o;~gi~g:.~ d:.\~~i~l1~rl~a~e,l'~·~il'{;,~rtc e ba?t~~;,c~~ii/ ~'~~t~;::. \f'.B~-?~ri~~· &:lt-i ).fa chi dnnrpH' ... ·intrauna ro\'e~cia:ièo I ne! .1_!:0i l':'ra d1 .. 1•,._tton: -'!nmm1~t.ralt\',O d~l– ~ino a t:.I ,-1"'IIO l:l realtà (!dita -loria ? 18: Ftat e p1:esen!•1 ali .:t!!-,~cmblca t.h.•gli az10- Xeppurc qu;l!o ::tc~~o che ~i ~forza di ~~;t~,~~ f~ 1~~:t~iO~i\:~ 1 i a4Ì·a~ 1 11 t;.~~~ 1 (ii farlo. . . . rui \'alo.o nominai.-. era allora 111L. 200_: di C<Jl terrore e impone -1lenz10 a1 ,1- 1 L. !00. Grazie a que~!a mano,1·J. le azioni ,·en!i. I morii hanno ::!empre la parola. :.-alironoin bcir~a~mo a L. ~000. E~~1- che p1ù nulla. h;in da temere - L'anno ds1po I>.! azioni non distrihu1ro- hanno sempr·e la villoria no ·un cente-imo dì d:\'idcmJu e il ,·alore ~Ialtcolti - già lo db-i - a:-~urse ad ùelle azioni ~t,· .. -e ~ce,-l'a meno di L. 100 un ::!imbolo. Egli è il portabandi1..•ra di ~:ife.Fiat do,·ette !,nllulare il L'3pitalc ~o– un e:.ercito, l'interpreh.' di un popolo im- La conclu Ior.r> di lu!to ciò fll 1m proct!!– ba,·aulialo. Yc JH' ,-on h•'II altri al ::uo so centro il f~J ..-rio ilroglia, che però fu nancÒ. ,·,, 11\: dl'lle cenlinaia. a::=.mlto. A C'lnnc-. in un piccolo cimitero, in (?~zi i Gep.o~it 1 deli.l C~:~a di R::-parmio faccia al )ledilf'l"ranco, un allro -- e tli !orino. ptù d1 1200 milioni lii lire sono quedo, dPmorratico e mon~rchico - che p1:lle mani d1 quP~lo !lor di pcr.s,ma on•·:--la. fu no~tro fratello d'armi e di ~Illtefllti, Inollrt> nella rl('nchwna conquhla dc.Ila si trorn ~cpolto. Fu il rnpo dl'll'« Aven- C2:-•a ùi Risparmio di Torino l'OU .::iipuò tino l) :liiovanni ilmendola. Per cosll!i i ti;l1/~(:~ 1 ;:l?~·di 7;1~{'~ 1 ;~ 1 :,- n~r}~~~{'~~l;1~= chirurghi non hanno propriamente è:- ne Pt·o\'mcrnle Fa .. cb1t:i. al Lloy,1Sabaudo, chiarato che ~ia. « modo ò'una lcsio- come per ironia ,·.-.ni:t:ono chiamati i tre OP)).,. .-e non dn que!k rho i f<_t~d_'-!iconti, che allualmPnte !lono I padroni di gli hanno l'Pl{Olurmentc e prod,torlil- Torino. Il conte dt Hobilant, 1I conl" di mente prodigah·. ~arnbuy. i_lconte Or~1, che rappr~scntano L'cpi.:,"Tafedl?l ~cpolcro ci assicura che ir!.discutib1lmente l'elemPnto caltolico con- Egli 1'il'e cli aUendt:. ,:cr,·alore. si \'edono battuti da De \"e~chi, A di--pcllo di tutti gli urasani. di tulle ~b~io~i~a~i~~ Pd;~~ g:!~t':e :lie.rr ~~d~s~! le caluunie. noi ,·h·iamo, noi atteo d i 13- ba i suoi !=ostemlori nei YCCChi squadristi, mo con Lui ! in cui ora il Dure c.tc, -.:o /o costretto a ri- FlLIPPO T RATI. c.ercare i più sicuri !O".'tegni. ........... -----· -- .. --- ---------------.---- - - .. -- . --- DINASTIE FASCISTE Guglielmo Ferrero, in un articolo !on- maziooe d'indole generale, quale noi ve– lano nel tempo ma ancora fresco nella me- niamo dicendo, ma, almeno per rltalla, era moria, affermò che la guerra a\'eva aper- il grido di un monarchico alla dinastia per– lo in Europa l'èra rcppubblicana. Una chè si facesse avveduta dei pericoli del– macchia rossa al po!:to dei due più grandi i as:solutismo. imI,eri del mondo : l'austro-germanico ed Lo stesso sistema mussoliniano di orga- il russo. nizzazione dal centro alla periferia. ha. fa- Insomma la guerra, sr.condo lui, sarebbe \'Orilo questo mire dei Savoia che si tra– stata una tarda propagatrice della rh·o- \"ano ora, con tutte le loro preropative luzione francese, talchè la Francia repub- intatte, a capo di un paese doYe la '\'Olonlà. blicana \'ede"a finalmente collegarsi a lei popolare non ha nemmeno più i consigli tutta quanta l'Europa o la parlo più im- comunali e pro,·inciali per e:-.primersi. portante di essa. Siamo io so:tanza sollo il livello de!la :Xoinon esiliamo a riconoscere \'era que- Spagna. sta disamina se cii lien conto poi del !al- Sella Spagna il fasci:•mo non no,;;codal– tore più importante : che quegli che vallo la lotta di cla5:Ee,ma proprio da un biso– la repubblica fu il proletariato socialista, gno della corona. per mantenersi in piedi, e Ja impose, e la difeie. di riprendere al popolo le libertà che que- La storia quindi delle repubbliche post- .:U a\'e\a strappRto perchè un periodo di belliche può e~sere con miglior e"alteua dittatura approntasse alla dinastia, l'ap– idcalmente ricongiunta più alla Comune paralo militare e burocratico in isl.ato di di Parigi che alla R1voluziooe Francese. reggere H pc.sodi una monarchia assoluta. Ma un altro lato del problema isliluzio- Ro Alfonso è oggi, perfettamf'nle padro– nale non era ancora staio visto - e non ne della !'-ituaz.iont'.~on lo sarebbe più il pote\'a e~::;erlo,perchè il fascismi) non si ~ìorno che, ridando la libertà, l'anima re– era ancora a\'anzalo devastando cd ucci- pubblicana del popolo 0\'esse libera e~pan– dendo - e riguardare il fallo, ol'amai, a siooe. mio modo di ,,edere, incontro\'erso, che !\'on si può a lungo sedere sulle baionet– immediata.menlo suecessi"a alla nascita te : ma questa slluazione ò ancor la più della Repubblica era la morte della mo- piace,·ole quando si teme un giorno o l'a1- narchia liberale. Son lo monarchie che han- tro di pendere da un lampione. n. o a.iuta.lo ,sostenu\o e, letteralmente, por- E, prendendo la questione da un altro talo al potero il fa11cismocome il mezzo lato, è da notarsi che tulli I regimi asso– violento per distruggerò le costituzioni ; Iuli e fascisti tendono ad &!sumero la for– csso aveva agli occhi delle dinastie, pauro- ma monarchica. Il che denota quale pro– se di perdere il trono. Il vantagio di non fonda involuzione storica rappre~enta il apparire come una coercizione \'Oluta in faschmo 11 qual", facendo ri,-orgere isti– allo loco ma come una Epontanca reazio- tuzioni superate dalla storia, impone a que– ne ~caturente dal bas,o. st.e macchine per schiacciare il popolo lo Con que5to noi non ,·ogliamo atta.Ho i- ~orme più ~reuo e brutali. s-corare O porre in non cale tutti i fattori La monarchia ave,a cercato di adattarsi economici e di di,:agio spirituale che bao- ai tempi: oggi il rasci:.:mocerca le torme no originato il fa~ci!'-mO.Vogliamo solo assolutistiche della monarchia come la considerare il lato ll~l problema che ri- miglior forma di governo. guarda risliluziono monarchica per afl'er- Ed in un ::-en~o, con ragione, e5sa è l'u– mare che le dinastie hanno volutamente nica forma di monarchia po,,.:;1bile in Eu– abolito le costituzioni perchè considerano rapa dopo la.guerra, come i ratti dimostra– oranrni la forma della monarchia liberale no con larghezza. un pericolo letale per la loro esistenza. E co~l mentr:> Ahmrrt Zogu si fa pro- Oggi esisto in Europa - a non tener con- damare re, il buon Horly si fa in quattro to della penisoln 6caudina"a - una sola per imporre un buon monarca e perfino forma di monarchin liberale etl è l'inglese. Kemal pascià da lont:,no fa ùire che ha )la, all'infuori della vieta considerazione la buona Intenzione di proclamar.si re. cho la sua situazione insulare le mette '.\Ionarca a:-:!oluto, non sultano: e più- fuori fuori dell'Influenza dei centri poli- moderno ed è la stel!!'-aCO'!a, lici europei, è ~lato ripetuto a ~azictà.che :'\è la ~mentita, .::iubitodiramata. ha pa– la forma monarchica ln;;le~ ha un si;nl- Iulo smentire che fra i fa,;.ci.,ti turcbi \'Ì flcalo tutlo suo special.-.. talr•hò non può ~i& una corrf'nt,. fa\'ore,·o~ alla idea mo– ~er,·ire come e:.empio d"i.::itiluzionemenar- narchifa. Altrimenti chi a\'rPbbc a"·uto chica. vantaggio a propalare la noliua ? Per 1'ln~bilterra il !lovrano è veramente. Del re6lo in .\ustria i fa_-c,ii:li non si pro- sol!anto 1'1mperalore df'llr colonie e non clamaoo ogs;rimonarchici ed in Germania crediamo d'a1:dar azzardando un pronostico la lotta fra le due baod,,.re, la mon.arebica anentato dicendo che con tutta probabi- " la rPpubblicana, non è la lotta fra de– lità la 6ua e~i--tenzaavrà l:l. durala di quel- mocra.zia e fa...~i~mo ? la klle colonie iugh·-i. come tnli. In que:.to semo anche @'liultimi nostal- Se noi im·ece o,.,-cr,·iamo la Eituazione gici della monari'hia, ~e ancora ,·o ne sono nella rNlant<' Europa noi ,·ediamo subilo tra gli app1rten1>nl i alla Concentrazione rhe. il fa~d:.mo è salilo nl posto là dove antifascista italiana, llc,·ono convincer~i e~i~tono I•! formP monorchid1e - che in che sinmo di fronte aJ un fenomeno sto– tal modo Ji\'l•ngono a!-!Olutc - e che al- rico d'im·oluzione dell'blituto monar– cur.P-monarrhir, hanno pre!lo il fascismo In.. chii'o.. s~--lione dir('tta. l"n tal mah! non può P!;~erecurato che ad Le monarchie balcaniche o sono ra~ciste modo : abolendo l'istituto. corno la bulgnra e la rum1:na.o, come la ju;:o~l.3'.a, sono_nel!!! mani di org.anizza-1 z1oni •egrrle militari. Il fa1:ci1:mojugo.;la,·o !-I romplica con questioni di rana ma permane pur sem– pN! il meuo per ra!-!'-er"im••ntod, Ila mas– :,a conladir..a. Xè ~i dica che In Jus:o!l!:wia p;;,iste un FRANCO CLERIC!. li barometro degli aflari segna <c brutto tempo » li tralfi.co ferroviario Parlamento. Già da. tempo da questo Par- ancora in diminuzione lamrnl?. i co~~ni ..'i chP ave:on~ b;-~ 6~ l~• _,;.:,.ra '\Jilmo, 6 "' ' ·mhr, . rif"rendc, je?uta'. t alla •-.upctna era~ t~ll e lusi. ,ulla ~corta di un comumfato dell"Aµ,cnzia Il fa-~1-m.odrlla monarchia ~ 1 B~l~ad? \"olla. alcuni dati dr! barom11trodlè'glia!- ~~~~~~ ~~tit~nr~:~ Ò~~ 5 p ~s~ 1 ~1~~ i~ 0 ~ 1 ~~:~ I :t_r: f:Jli;·:;~!/ 0 ':!.~:::ri~, c~~~e~;//r3Ji sla\'ia c.-.<-t!IC' un .\Hntino. l'.henlino di tut- 1 Coo~i@'ho Provineiale drll'.Eronom1a di lii– li i partiti croali uniti. )la ili partiti croa- l~no,_nota fra I al'ro : .. :'\el ~:!le di mag– li ne esi~le effelti\'amcnl'! uno solo: quel- rio si er3: avvrato un l'Pn.c.1b1l~ aum1·nlo lo dei contadini. Gli altri hanno un'im- nel quanllt~tn:o ddl•! ~nere, rar1ca1e.tiu.lla portanza minimo.. .· . . ~~e :r~u~~~r~\ ~!sf~fra% 1 ~;;e d1~~~= Dunque anrho in Juiosl,a, 1a. 11fascismo, zione notevole D. dopo aver ammazzato nrll :rnla ste&ia par- lamentare i capi dt'i contadini, ha prati- la disoccupazione degli ingegneri ~~1!'ae~~~!~li~~di~o!:r~::n~~iu~:io~~n~~= in Italia m,1 monarchia as~oluta.. \nrhe l'antifa"ci– _•mojugo~la\'o dovrà dceh•amente dichia– rar,.i r"pubblicano. In Italia. luoilo ,li na1:cita rlr>Ifa"Ci"'mo, que~ta ,·er?!à ha raratt~ri ~quisiti di e\'i– d-2r..za. La monarchia ha \'into, oramai non v'è dubbio. ~la ha , !nto stra.:ciand,_,13 co~t l:.izione. Il fa:,c,:mo fu comotliato a Roma quac– do for,-e anrora ~~ ""' &\'f'\11 paura, ma og– g1 la ~ituaz,one è a,-~ai chiara. Ll mona:thia ... ~ n"è ~ervifo come di un·indi 1 ·aiione popolare tendente all'aboli– zione dello ~ aiuto. L·l. 1 timo d>:orw di G:ei,anni Gfoli~!i non \O:P\'a for~c a,ere un Hlor>! d·arrer- Il .. Bureau Jnternational rtu Travall • !;fc~~(!~~l~:~~~~::r~pr~~Welf~ 1 :iidi~:f1~u~:: rie nazioni. Per quanto rizuarda l'I 1 alia - o-•:rw1 Il Soli! t>lilano. 1:; ~:: J - ha part1r-n:3re i:itere,..e la rd::i,aine ••e~a d:i.l Sindarlto ~iizionale In!!'":-nni, in ba e ai r1•ullali di una a~'"Uratn IDC'hie~!u,la qual~ lum1:;.('– !'Ì2 la ~i~•Jazione tctt'allro C'l1ei-o-•'a ùi qu--~ta <·atnoria pr.of ~ ~:onal~ e n" i;:re– ei'>a 1.-r-au~,, Ptt i r1me'1ii. .\lluatmente in J~ali~ si coniano "'' q11inr:licimllain;,Pgre– ri c,rra tremila disoccupati : percentual,. :il'i;~im.a che non acrenna a diminuire. Il :::indacato :'\azi nalP rt, .:li lnil.,trntri ritie– r.~ c~,:-a precipua della d1!Clr.cupazione d~– ::?li rneeim~ri fattuale tr:,-1 d,0Jl'rndu3tr1a edile e dPIIP ('O•trw.ioni. ioAcoiJFU'A !ROMA Fascismo e Democraz dt·r;it:;~,~ ilr":::~~i~t~;t:,~l}l~ ';;~';! ce~oj~~ firmato con ltu•.s'!l11u 1111 buon trattato d1 amici:.ia e di arl11trato . Il goi:cmo di Roma. a giudirarc dalle 10- :~·,;:r s,,~'t/t::~~à qdi!~lo sdr J:~:tt:~1.~:~ i~= co balcanico. 1lrappantlolo alla rnfluen;a francese cd ùiglc1e. Per l'occasim1c è sta– to dello e ripetuto che la t:ii-iltù (aulica) areca t: romana sono madre e figlia : rio' rhe, come O(l11u1w capisce, ha una yra11.dc im1;~r~r1;ib 1 cl~erlf:c~:, 1 1t~t;;tiama ordi- 11ariamc11ti: \"t·11i;rlos)nm, .si lascia troppo 1,rr11drrc.Par((' da Roma e t:i"W' .s1tbito a Parigi a fare gli id('ntici 01fl"!HJi d1e a Rn– ma. t1aturalmente llupo at:rrc ripet11lrJai giornalisti romani i 1ala111clcccludi rito al masnifico Duce. E curioso come n~i gfornali fa.scisti o– gnuno appena arrit'ato ili Itali.o adotta il loro lingt1a,J:1ioridfrofo cd 1.:nfatico.Tutti ,~rl.ano il ger90 fa:.ri.sta, a11clwpar/ 1 .mdo, mPttiamo. giappone1c. Ad 09ni motfo nf}i .siamn li,..li <fr(l'arror– do italo-qreco come ddl'allro itolu-turco, 1rmprechc ncm Si trai.ti della pohtira di. i.nccrchiamc11to di qualcun a(tr<,, che al– lora ini-,.cc di essere accordi <it pare iareb– bero accordi di ... yuerra . .lla dt cii, prr il 111ome11to ci assicura la strua rircolorittl del via{Jyio A.tene. llonw_. ParitJi. Lo11dra del ,·c11;i=cfos - C'ircolar1tà. clu: fa mastt– care -amnro alla .stampa italwrio. di c:rtfi!t~n~g;,~e PcJf'~~i:cc~!:J> s~~~·~.rattato E pensiamo: Se ci fosse .stato u11 tal trat– tato cil1que a1111i. fa l'lt'llia 11011 a,·rebbe at:uto lo .scaccoe la mortifi.ra :im11•di Cor– fù, .ion avrebbe b11ttato 11cllca('qfl" dello Egeo trecento milioni per wla.srarw· 50 dalla G,·ecia (che buo,1 affare !ì e f<.,rsc gli ll.fSOS~i!latidella 1ped1:;wne del {lt'l'IC– ra?e.Telllm a1:rebbcroat."tlloun po' di giu– .sti.:.10. Giova ricordare inntti che la Greria ha. p<111ato 50 milioni ed ha prome110 di ri– cercare e punire gli autori deU'anasswio d-:i cinque italiani. Quella promen·a non è mai stata mantenuta. Il peggio i chi', mancato ogni proceuo, il mi1tero ,u. qurl,.. ::°z!r~~~~i}:no/,'~n~,:~ ien;/':cdi:bt~[t che che si rifletter:a,w s11lgoverno di Ro– ma, hanno potuto avere libero corio. tofe 0 :~~di=~:s~liZ:it! 0 ~ ~b~rji !mc:rii·~ venne immediatamente l'ordine dcU' ln- ~!!~:W:n~1~:f;~~i0~o~~~/:~c o~qn:sr:= orologio alla mano - dovettero r(luada– ynare Le 11atii e tornare indietro, sopra un pietoso accomodamento fatto dalla Confe– ren:.a degli Ambasciatori e impo1to alla accetla.=ionedi Mu.s,olini. In quell'accomo– damento c'era l'impegno greco del pro– ce.s,o contro gli atsassini. L'impe9no non fu mai eseguito. E Jltu.solini che era par– tito fa guerra {l'e,preuione è e,atta e non metaforico) chiedendo nientemeno che la ~bb! :~~elac~~ e~J)ii!f:.":i~t~~r:Oi: 8oddUfa;U>11.e di un proceuo in pretura. Neppure - diremo coli - u,1 proceuo come quello di Chieti in onore degli tUltu– &inidi JlaJ.teotti. Il • magnifico Duce• con tulti i &uoi fulmini di cartape1ta fu, 1ervito a dovere · e 1·l nome italiano 1all... alle 1telle nel Jle~ diterraneo. Ed ora Mu11olini firma il trattalo di amici:;ia e di arbitrato con lo Grecia. nuc:Zi~riJt: 1 òtu1~:l't:r;~:t::e ~~~!~~ti~;; su l'Anatolio .... f.1~~~r:: Jt~"n!;~ms::~arlil1i e d~i 1el- temerli. Nelle carceri diPalermo Ili.mo sif:?'. Direttore della Libertà, Mi permetto richiamare la suo atten– zione sulle nuove tragedie che si sono ine– sorabilmente aggiunte alle vecchie in ri– guardo alla povera S1c1ha. d..e carceri sono piene di genle che com– poneva l'elemento migliore della Sicilia, specialmente di Palermo. Sen:r.apietà , sen– za misericordia, senza r3111on_i, gh arre~li rn massa si sono cen_tu_phcat1.Anche per le donne ed i bambm1 si ebbe ne:-:!tuna pietà : furono portali in carcere colla scu– sa che cosl solo si potevano aaerra1·e i rei. lla rei d1 che cosa ? tiz~~a c\~et~e~~ c~~~:\\13fa8isi3dÌfii~a1~ 0 g~~= te muoro in una. maniera misteriosa come misterioso è stato ogni atto del fascismo. In una sola settimana nelle carceri di Pa– lermo ~ano morte ben quattro ,P,ersono. Il priID:0 ò il si~nor Ignazio Tr1Jlrò, ricco p03!1denle di Monreufo, pcrsonn ill1b~ta e rncensurala ; il secondo è il commerc1anle di agrumi, signor Sal\'atore Sciortino. di circa 60 anni, persona one::ithiaimne mai &.ecusatodi alti illegali ; terio è l'Jspet– tore municipale dei cimiteri ca\'. Paolo ~:h~t~~~· 8~nir,~: ~ ~~~llt~rc. 0 ·p:~p~Fc~~: rio, impregiudicato e racollo~o. Questi po\'eri disgraziati sono !tali tro– \'ali morti nelle loro celle. A che cosa è stata do\'uta la loro morte ? La morto è doyuta alla maoi,.ra colla qu.nle sono trat– tat, i detenuti delle carceri di Palrrmo. Risulta infatti che In una soln cella cbo &.noi fa .::ier\'i\·aa Slf'nto per un solo indi– viduo oggi deve senire per 4 o 5 carcel'ati. Le celle sono sc1~zaaria e n<'SSUD3 pulizia per.sana.lo è possibile in e!sc. li cuore sanguina nel pensare a quel po– veri flgliolelli che iniziano la v1la nella rr:ira~~~f 0 d~fa1[!i1\ei;:ntoein~~~~~bil~~n! le condannati. A~g-iungoc!1ele inrermerie delle r:ireerl ~~,~~ dii;gita~ 1 1aa:i~t~ 1 i~ib!fi~ 1 ~ei'1cerd~~~n~e~ stino. La prego, egregio signor Dir,.!lorc, di Jp,·are la voce nel !l~0 prefliah:i,=im'le co– razzìoso giornale di quanto sopra e~po– stole. Ringraziandolo, mi creda V. A. I risultati di diciotto me1i di azione «lasciaticamente ferma» nella Provincia di Bolzano Il Giornale d'Jtalicr. (Roma, 8 !lCtlembre) ~àp~l~il~~a 1!!c~!Ìic 1 !~~ni~mfc~';;:,ti ~~t~Jl!~ rar.tc dt ogni benchè rnimma lrs1ono nl mero principio di ilallanilh • s,olta nei diciotto mesi dalla sua creazione dalla Prefettura di oBlzano. aM questi riqullati a impon~nti n !'-'i riducono - come è t:-op– po facile immaginarr. - nienl'altro chr. ad f~ 1 ;!Wf~: 1? p~~~~~~~~ernf1~ 111 f11~~1r:cil~ a, ·:'o la piiJ. 8trl!tta. rir1idtJ appllra.zionP., la:.ito che Oé?i le !'cr11te t,·J" 3r.l1e!'-'anoo– \,.mque srnmpa~r, trannP., bf'o s·inlende, nei tre comuni. fra cut )fr,rano r, Bolzano, per i quali 11dPrr~to ao.wJr,tto toncedr,:a la tollrranza •!!ntJalla chimnra.d"I pro~. 1- ;!lOanno "'C0l~~iro e cioè al ;.:1ugno t929. ~ano !'-'"omp3r~rrin r:r.•r e- ra- 1 r>llf il bian– co l'! ro~.::o, C'O!Qrt di>lla bandi1•rc1, llrole.•r, ma!inconich& mai:iiCP.~tazionidi no.•talg1e !Opf"rEtil1del rPF1me che fu. Xon \'i è in ~~go 1~;;~g~/d~fe pffr~~~~--f 0 ~b~li~o, i:~ :,perduto OP!più lo_ntano 11,;..•1\'i<:> \'ifia;:- f~itf0dii 'Wiafla~ctd~rg::tJIC{!;lDO J ri- [\" . ·,.Ila recen"ione compar.ila ~ulrAvanti. I ramico A.ndrich. oltre alle obiezioni gene– rali di cui bo discor~ò, mi muove ancbe alcuni appunti d'ordine E'peciflco. Pur questi è bene che io pr,,oda bre"e– mente in esame, per quanto, in propo3ito, abbia già personalmente risposto all'au .. tore. 1n so.::tanza l'Andrich non esita ad altri-– bu;:-mi la coloa di aver esaminata la situa– zione italiana o: in modo superficiale e con concetti che alterano la serenità. altrove da me dimo::;lrata ». lo particolare poi egli mi rimprovera di a\'cr dimenlieato « varie cose• e cJoè: t • • che le masse italiane eran già da trent"anni sotto l'in11uenza della • propa– e-anda EOCialista• ; 2• • che la guerra era ~tata imposla al popolo italiano contro la \'0lontà sua e con sistemi veramente degni del fascismo • ; J• • che Ja borgb~ia italiana era stata. co::ilretla, a guerra scoppiata, a sostenere il morale dei la\'0ralori con prome11e che 11e1,J11tr i socialisti ai:rcbbcro 01ato fa– re(!!!): Ja terra ai contadm1, le fabbriche ;:!glioperai"· ,p "ebe infine in Ru~sia era scoppiata la rivoluzione ! ». Di que!'--ti appunti nes::iunomi sembra ab– bia consistenza : cd io spero che lo ete:..i "'o Andrich \'0rrà riconoscerlo se egli a– vrà Ja. bontà di rileggere il primo capitolo del mio libro do"e tutte queste « varie cose • vengono sobriament.e appreuale per ;:i, ,·alutaziO'ne delle cause antiche e: re– centi della crisi italiana del dopo guerra. Quello che realmente ho dimenticato, ti di xicono::.cere, come l'.\ndrich vorrebbe, che la guerra sia stata imposta al popolo 1laliano, con sistemi veramen!e degni del ra~ckmo, dalla solila borghesia. E' questo perb un argomento sul quale 10 non voglio soffermarmi, e!sendo esso lroppo pas~ionanle e non influendo C..QO 11':iltra parte, in nessuna mi.tura, sulla so– lu:-!onodel problema che ci interessa. .\li basta perciò su questo punto di ri– levare che la borghesia contro la quale Io Andrìch insorge. comprendeva allora a tul_. li gli spiriti irrequieti • (per usare una qualifica del Treve~) del socialismo italia .. r.o e si estendeva sino ad includere le eroi-– che figure del Battisti, dello Zanibon1, del Rossetti, del Rosselli, alle quali io credo. nessuno fra noi \'0rrà es..tereavaro di quel ri petto e di quella rc\'erenza che l'anti– fascismo unanime ha da tempo Joro de.. crelato. L"argomenfo non ba però come dì.•sf, alcuna importanza ai fini della nostra po– lemica. Quello che importa, a questi ~lessi Onf, è invece di accertare che al proletariato ilaliano cd ai suoi Capi di allora mancò, con la coscienza sia pur vago del carattere rh•oluzionario della nostra guerra, la vo– lontà. di tradurre in allo, comunque, una qualsiasi riforma istituzionale, in 11en11;0 ::ocinlislico, dello Stato. Sta qui in gran pnrle In chiave dcllb. crisi, il segreto della i'tlverosimile tortu .. na del fascismo. Ln guerra che in Ru~~fn a~ -portai.« al J)()tere Lenin. che in GermanilllCfffra gerN>rato 1k· costituzione dì Weimar e eol• locato EberL alla presidenza della nuo,·a repubblica, non era riu~cila in Italia che ;i ~imboleggiare in Bombacci la volonlà di r'nnovamcnto del proletariato eocialista. L'.\ndricb trova tutto que~to • natura– lt' • ! Egli crede proprio eh~ soltanto per realizzare questo ri,:;ullato, le ma.,,e ita– liane ,;;ian ~tale ,ottopn-.te per trent'anni .:.ll'iofluenza della pl"Opa2anda ,ocialisla t Franc.amenle, io non so vtder quale ~la. la spiegazione che, per que3ta citrada, tgh voglia tro,•are aJ fenomeno rascista. Come non so rendermi conto del dipre .. gio che egli affetta per la parola o: demo– crazia • nè del dileggio di cui egli grall-– flca .. lo forze democratiche • che, a min avviso, avrebbero salvato l'Italln nel 1020 dalle minnecie insensate del boleoevismo no~-tr,rno. Dov'era, nel 1920, - l'Andrich ml do– manda ironicamente - questa CO!lidctta. democrazia ! E' una questione questa che ml propone anche il Bergamo, il qualr anzi non ho dif– ficoltà di affermare al riguardo (e In pa... raia for,e ba tradito il pensiero) che fu– rono i soli fascisti • a rca!Jire contro eertl falli e urli propositi, proprio quando al– tri, e in prima linea qua.ti t"tta la demo .. cro:ia (di cui parln il Trcntin) me110inti;n... devano 01arc •. Io mi aocontenlo di chlr.dere alla ml& ,olla alruno e all'altro d,:,i miei eonlrad– nilori : non a\'ete voi for!e assistilo nel !920 all'opera di re"isione democratica compiutasi in seno al Partito Soclal111ta e alla Confederazione Generale del Lavoro? :'·<onvi siele accorti dello sforzo merit.orio ~volto a quell'Ppoca dal Partito Popo lare? Xon avete vi!:lo alla prova dell'azione, al-– l'infuori delle etichctl~ e dei compromc!l..~I di pari ilo. la p;ioventù democratica e re.. pyhblicana reduce dalIn l{Uerra? E rhi allora SPCOnr:lo voi avrebbe rap– p:i.ciflca~o,rcli italiani dopo lanli clamori d'odio e so,:pinla la Patria a lmprendere. C(ln flduria il lavoro fatico!o dP.lla rlco..i clruzione sulla ba:.e di una più Pqu ,i.va .. lutazion"-'del diritti delle cla!!l lavoralrici? For~e il fasci~mo ? Quel che è più sorprendenlP però nel– l'articolo dell'Avanti I è il giudizio sinle– t!co che l'.\ndrich e~prime del mio libro, 11elquale nli non sa vedere che un !egna– le dalrallarme, allo scio a denunziarP • la. persistenza neU'anlifascismo di mentalità superate dalla rea.llà. quotidiana•· Io ho già invitato l'A.ndricb a meglio chiarire a questo propogito Il :i-UO pf>nsie– ro : che se, per avventura, era od à neJle ~ue intenzioni di conflnare generosamente la Democrazia (la Democrazia senza qua..– hflche, con il D maiuo:.colo,perchè dello nllrf', eomprP,;a qu.-.!la • cla"'"ÌCn,, non è ,; ca"'Odi c.offermnrci a dl--cutPrf"!~nin– m,..nte) fra le fisimro idPofo.s<ichr> :c;up"ralo 1Jalla • realtà quotidiana•, io crf'do di a– ,·crgli dimo~Lralo "con la realtà alla ma– no • che egli si in.g-anna. MPnomale. rl,..IrP=lo.che l'Andrich c.tc •– ~o ricono.•re che rat!t•~iamf•nto a•~unto dnl ~oelali~mo italiano nel 19!9-20 non fu 1"11~ un "2ioco •. Tra~1ro gioco, purtroppo, chf' non ,.j ripl'!IPrà. Cf'rlam('nte; pPrchè al ~ociali~mo • la realtà quotidiana • non la... ~eia o.z:;i ebe la pos~ibllilà. di o:.r~llafra qur•~te due ctrad~: o ridivPolar dPmOCMl-. z;a o ..:b<licareori bol~r~\'h•mo. SILVIO TRENTIN.

RkJQdWJsaXNoZXIy