La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 48 - 3 dicembre 1961

Domenica 3 cjicemlire 1961 LA FIERA LETTERA~IA Pag. 3 Dopo l'uscita oU "V n cuore arido,, * Cassola e la critica * C ARLO CASSOLA non è uomo appaLisccnte, e tra i nostii scriuori è uno di Q_ucllieh'! meno ,,uol appa– ri.re . fl successo, si potrebbe dire_. gli è v.::nuto per un ~Gm''?C;O e l'Jia più posto !" cns1 che so!lrwato: s~ è mtcn•cnuto, e violentemente di PIE'l'llO Clillfl'l'TI ra in una direzione sensi– bilmente diversa dalla sua più naturale, o almeno nuo– va Tispetto alla spinta pro– fonda che gli aveva detta– to i primi racconti. da la vi– sita a le amiche. Non si tratta or,, dunque di una regressione, bensl di un ri– torno alla sorgen1c, cioè poi alla chiarezza. Cassola si è fo1mato/p':'1111a della guerra, e sarà utile tenerne conto ad evitare grossolane con– clusioni. Avesse preso il la da Vittorini e Pavese, po– trebbe sl sembrare, oggi, la sua, stanca digressione. Ma la sua formazione è ore– bellica: il libro e l'au·tore eh~ gli hanno apeno gli ec– ciu sono stati (l'ha confes– sato in una rcc~nte inlervi– sta). i Dubli11crs, Dedalus e Joyce, il primo Joyce, sco– peni ~al '36. L'aria nuova, 1 nuovi problemi, cena nuo– ,,a_gi:nte del dopoguc1TI1.,di CUI SI è occup:ito da Fa!IS/0 e Anna ~ Lo. ragazza di 811- bf!, sono s.rnti l'esigenza non di un alhneamento ma di una responsabile presa di co· scienza, e verso di essi egli ha però assunto sin dal pri– mo momento, vide bene il Piccioni, • un attc~giamcnto ouasi di polemico mdagato– re del documento•• l'aueg– giamento di chi non volc,,a farsi ingannare dal vistoso e ciat postk:cio. dall'improwi– sa10 e passeggero. ~~:~i ~efcN~~ /cif ~~::; 1 i~,~: è stato perth..; ce l'hannQ port~to dentro a forza e per– ché in certe g~ncrichc deni– grazioni ha sèntito l'offesa 1:cr5onalc, i'offcsa a ciò in cut crede con tullo se stesso. Romano di fomiglia tosca– n.:i, a GrosscJo vive isolato, dcccn1ra10, lavorando molto (« ho pubblica10 anche trop– po a, ha confessa.lo ), scgucn– Go con una lucidità mai rra– M!)t :na.ta da smanie allinca– tncl 1\ ::?rso segreto delhi :ma \'Ocaz1onc e ad esso ri– lT!anendo fedele, ciò che vuol due fede I~ a ~e stesso, coe– r~ntc fino al nsC'hio di diso– rientare e sbalordire la cri– t:ca. Ogni suò libro, ;,cr un \'crso o 9er l'ailro, scatena temporali in 111,, !1.zo a questa, c,•idenzia vi,s1ose divisioni· 1 ra chi apprelZa solo l'i111~ ve,::110 e per :::osì dire si ac– contenta di compiacersi che aJ1cora una \'Olla la gallina nbC'llc d;;:I dopojruerra abbia fo110 un ocll'uovo; e chi in• ,·ccc tira le somme sotto tut– t'un'altra :-tdclizionc, i cui :cr– mini sono l'autenticità dei personaggi e la necessità del– la dcenda, lo smalto .:!.:Ilo stile e l'um.mita dei con1c:- ~ubLm~?,1;3 e\;~~\~~. ~a1~ 0 ~1 tendendo poi che non :;i muovano più. Il cammino di Cassala è tutt'altro che linea– re; che egli provochi viene ~al fotto che ogni suo nuo, 1 0 hbro è una provoca~ione a se :.tesso, è un moto di in– sofferenza e quasi di ribel– lione verso l'opera conclusa dalla quale può liberan,i so– '.o con un "salto •• una dc– mmcia. In t:il senso aveva ragione Piccioni quando di– ceva c.he ogni 1:bro di Cas– sala è • il documento di un;,1 i11111assc •, ma da intendersi nel senso che Cassola s~nt..:. come pochi scrittori italiani, l'c::s!gcnza della perfezioni.!, C":SS1~ della perfetta, stupen– da nspondenza dell'opera al– J'au1orc come unita di inten– zione. e !"3ig\ungime!1to, di mezzi e d1 hm. I suoi erl"Ori sC?nOanch'~sl, conseguenze d1 questa connaturata più che ambiziosa esigenza di classi– cit?i (così solo la si può chia– mare) evidente sino da Il taglio del bosco e che diver– sihca e solleva di molti palml il suo rispetto agli altrui sperimentalismi, ne fa qual– cosa di in1imamente vitale e necessario, L'umile operosità cuf~sg~'fnfe~~~~t[ f;;~~tci1~~ di ma il senso del cammino e soprattutt:> l'intima rispon– denza di ciò che fa a ciò ehe deve fare. Delicato, sen– sibilissimo, introverso, ha su– bito sin :.!all'infanzia - e non po1-eva essere altrimcn- è appena vis10 anche per Un cuore arido ( Einaudi 1961).apice per nkuni e spro: foociament~ per al11i. In 1111 cc-rio S\!nso, Cassola se 11011 usistcsse sareboe da im•cnta· 1·e perché, per il solo fatto di andare avan1i per suo con– io, ~cnza compiaC'ere nessuno e :.enza sentire altri cl1c i ~uoi stim:>Ji, egli provoca e rivela il meccanismo scmplifi– caton.: e livellatore di ce1ta critica, e in genere la sua tendenza, che sembra fare l~lt'uno col m~sliere, a col– loca,e slabilmcnte gli autori dentro sohcmi di comodo pre• Cnrlo Cassoli' Il Jl~JlCOHDJl P AU~llGJlN Jl * LaGrecia diBeaudouin * di ,lltlltfj1 1 Q 1:1-t'-~ioLLtl S e ben ricordo, it poeta Nicolas Beau- sere autenticamente dionisiaca. La 11ostra douin mi fu presentato, verso il 1935, poesia è epilettica: svecchio triste di 1m'a11i– tla Yvcs Gerard Le Dante.e, allora cri- ma da1111atae st.llta rimorsi di sorta•. tico letrerario ddla « Rev11e de.s de11x Soli, verciò, rimasero i suoi « Dei cigni•• mondc.s •· fermi in 1111 vaesaggio emerso da 1111 abis- Bcat1do11i11 era alto e vrcferiva il si/e11- so 1e1111to seRreto. Beatulouin co11vcrsavada zio all'eloquio tielle discussio11i lcHterMie. a,mi con le forme spe,ite di 11nacivili() alla aveva sposato la sorella dello psica11t1- quale si sentiva legato da una misteriosa /isw Remf. A.lle,uly e vivcV(I, da aimi, ili fcrirn. Come Noelderling, egli si se111ivatra- 1111 modesto apparta111e11J,P, a Ne11illy. Una 11ia11tato in un'era spenta, "'" d'1111 /ratto ferita di guerra_ lo aveva re.so soggetto a accesasi ,,ella f(lntasin ver 1w bisogiro dr i11so1111ia cronica: 11011 riusciva cz dormi· ordine interiore e di pace terrena. li suo, in– re quasi mai. Ma la ferita più profonda. fatti, fu 1111 amore per 1111 cielo rimasto v110- Bem1do11i11 se la sentiva nel cuore, perchè to, ma ancora abbagliante ,pìeuo di echi , le sue notti erano dive11tate per lui inter- sovnmiaui, 11opola10 da ritmi che, f!U ,I 111i11abili, cariche di 1111aossessione stra- poeta, era110 le tracce di 1111 f)t1ssagg10f11· 11a che lo immergeva i11 quello stato di tri- di111e11ticabi/e: il passaggio degli Dei l11111i– s1c;.:a che dovew1, col tempo, trovare 11ella 11osi e savienti. errar.ione voetica il rifugio più dig11i1oso. Ricordo, caro Nicolas. se?i~prt~:: 11 t'gr~Z~,~!~Jtti~,va:i~11:;~ia t~1,~ati Dalla-finestra della 1/Ul casa di Neuilly hat/(1\'al/0 per ri,movart! la voesia frmice:,•e. :tte:;~:e-sr:,~Jigia,~df,~' 1 t,~1(1/1~a i,;,;~;~ 1~~:!~ f:;o,,~ 1 1;° G~:;1:ie fa,~/: 0 ~Jf"1ii!i-1:~~ri~}g;~11a11:a dalla vita. di Rc11t!Ghilf, di Trista11 Corl?ìère 1 1,oet1 A mlìrti 1u1rlare,semhravi wr 1101110 come che, i11 realtlÌ, erano riusciti a svecchiare tutti, co11la vocè iu cui si rifletteva la tua la 1radizio11e e a im 11 orrc voetichc più altcz:a ge11tìle e gli occhi ablwati ormai ade.remi allo spirito dell'epoca. E autentico all'i11ge11uitàdei colloqui con le i,w11agit11 im1ova1orc della voesia francese co11te111~ pìll remote .. Ma era il t110 passo misurato pora11ea è stato anche Nicolas Beaudouin a comvìncersi della 111adig11itosa solitud1- aol suo ., Jmagisme • e colla voetica sulla 11e. E sapevo bene che l'argomento favorito lirica del ., Paro."Cisme •· Toruato nella so· 11011 era certa111e11te per te la cro11acagri- 1itudi11e e 11elta tristez:a, /(I sua i11q11iet11- gin dei nostri temri; era l'evasione gra· dine di ricercatore di forme 1111ovee cli duale verso l'era der miti, a cui ti se11tiv1 ritmi ossessivi si era placata. /.,'esveriem.c1 legato dalla tlla i11so1111ia e da quella sve– dclla Rllerra e lo squallore della condi- cie di hianco paesaRgio greco. per le osses– zioue umana di quel veriodo sembraro110 sio11a11te siu dalla prima giovi11ez::.a. Non eri spìugerlo idealmente indietro, nel temvo. più 1'1101110 con1e111pora11eo delle cose mw- A misura alle si dilatava il suo stato di ve alle/latrici della tua e della mia metropoli. i11so,mia e lti co11ser:uc11fcmali11co11iad1 E ciò ti sembrava il vretesto festÌ\'O per sci– sopravvissuto al cataclisma, Bca11do11i 1 volare silenziosame11te verso il mondo re· ~entil•a nel s110:ìpirito come 1111 misterioso, .111010 e accarez::.are idealmente. co11 le tue insopvrimibile ricltial/lO verso 1111 mondo stesse maui, ì fauni e le ,,i11fe ver te rimasti, lontano, ma per/elio. La. G,-ecia. coi suoi come ver incanto, vici11i a 11110 specie di miti e le sue vrofo,rde su,:ge.stioui, lo chia- limbo. Prediligevi quel mondo ver 1111 eccesso mava dall'abisso del passato. li poeta ri- di candore; e, di ta11to i11 tanto, esso si di– belle, il lirico dionisiaco. si co111•ertiva 1 at- svo11e1•asulle llle pupille di sopravissuto. tra\'erso ,ma dolce voloutaria mortifica- Ma allora le case alte e grigie del vicinato ~g;~~• in poeta della calma e dello svle11- ;c~~;fe~:/'~~:!~ci/,~rsZ"~u:~~?ct1o fe 0 '/:f:~:i~':i~ Dal suo lungo sileuz.io , dunque, uscirono: la finestra, i giardi11i meravigliòsi di Lesbo tra il /935·36 " Les Dieux Cignes •. sorta d1 ~o,1ilaC~~~':!~Za Tdi ;~ 1 ~~~! j~ 1 c1 c:;:':~,:S~ I ~ fli:! ff~~~a a~~~a~i 1t: ;:,.~~~:i ~~;~;fu~~a~::c~0,~~ 1 ; gua, senza e/te 11ess1mavoce umana e cara della belle::.z.a. ti chiamasse dalla pe11ombra di un'altra Be~udoui11. poeta ormai in esilio, era riu- stanza, per dirti che sognavi. Tuttavia quel– sciro a dare alla Francia, ancora giacobina la evasione era la tua serale felicità! sul piano della cultura e dell'esterica, 1111'ope- E Parigi, distanle, seguiva quel tuo fiabe– ra lirica degna di stare accauto a/l'opera sco desiderio di alfo11tauarti per qualche poetica di Valery. istante. Sì vedevano allora gli infantili ar- Ma se l'autore della o:JeuneParque• ottcu- ci11elaghi sostiwire la massa fumosa dello ne 1111a co11.rncraz.io11e 11llicinle. l'opera tl1 orizzonte parigino e i cigni prediletti sci– Beaudouin rimase, invece, nell'ombra: co· volare fin sotto i me.rfeui delle tendine do– me. nell'ombra, del resto, si 1ro1•avada am11 mestiche, e parlarti. Nella tua stanza era rl il s110 a111ore. cadere vago di ,ma neve antica o w, sin· A « Les Dieux Cignes,. seg11l ., Mare No- gliiozzare di ninfe sepolte nei muri. Ti ri– strw11,. poema dalla versificazione. perfetrt1, tro1•avi improvvisamente fanciullo; e Vene– modemo nella struttura delle immagini, ma re, tlall'alld della r1111 co,:chiglia, poteva antico neIIa sostan:a. A Parigi, in quegli scorgere quanto i woi occhi fossero vera- ~~i/~ ~~;,~i~ :t v~ 1 1~~~,: 1 t~o~t !t:~~~:~~r~ r,:~;~!~,,~agl'!ttf~la ,~~a ,t~::r;;a ;;;ite::aieu~~~: di Beaudouiu. la sua opera parve meritarsi spalle curve, mentre i woi occhi, corrosi soltanto il $ile11::.io della culwra ufficiale da dall'i11som1ia, si facevano più mesti. nella una parie, e l'affetwosa, rara co111pre11si~ne. disperazio11e di 11011 polerlo {issare almeno di quei pochi amici che a,ie\•ano, da vicmo, per ima volta. Era per te 1111 cavalcare si– seguita la metamorfosi del poeta e dell'uo- le11:ioso lungo 1111a prateria cosparsa di ca– mo. Beaudoui 11 11011 se 11e dolse., anz.i era valli estrosi e a volte resi mansueti dal tdà preparato a tanta i11di(1ere11za e incom- ,·erde improvviso di ,ma vegetazione fatata. prc11sio11c.Una sera, in/allì, co1110110svrez· E lì, mentre fuori la 11otte parigi11a si zante, ma rassegnato mi disse: ., Questi .11011 ordinava al lume dell'Orsa, tu ascoltavi Wl sono tempi in cui l'uomo 1mò ri1·olgers1ad cig110cantare, con l'ali impigliate, invisibil– Apollo. C, 50110 altri ,11iti.divinità te11eb~ose mente, i11 11110di quei roseti abitati da che alfasci 11w10 i co11te111pora11ei. La poesia è Diana. Intanto, al di là del muro tenero ormai diveJ1tata ,m'orgia tli spiriti senza re- che ti separava dalla ltla donna, seP1tivi quie. /o ho scelto la bellezza, e dovrò pa_- il brusio di una voce che non apparteneva gare. E' "'' 111.tl ·o, una condizione. che /err- a nessuna di quelle creature diafane, emer– sce a morte. Se 11to che la Francia sta per se per incanto da quel mo11do speuto, sotto perdere i suoi les:ami se,zreti coll'armO!ll°. ,ma svecie di neve eterna. Era fa voce quo– della vita. E questa armo 11in 11011 può ve,m·c, tidiana di chi ti lasciava sognare e ti con– che dalla Grecia. Quella sorta di terra che ce.deva, quasi pietosa, la libertà di rec11pe– meravigliosdme111e addestra lo spirito alle r,,•,"tacl':.,s',!'e ..,_q,o,'!,,10;1.à ,,if,a; l,•,,',',',•os,mz°,•~rfbif,~~~:;~ scelte pit'1 alte. la Francia va decisa!11ente. ...., , • verso la barban·e. Non sa nemme.110p1h es- solo, ai lidi fragili della tua Grecia sepolta. ti .__ il triste destino dei di– versi, degli «stranie1i •: ora, l'unico modo di riinserirsi di mcuere a frutto e risolveré la sua «estranei!:\ • gli sembra quello di produrre capola– vori, ma senza «genio e srego– late1.za .-,anzi con l'umile ope· rnsità e l'indefessa applica– zione dell"artigiano sempre scontento. delJ"uomo comun'= pal"lecipe d'una scontenta vi– ta comune. Non n caso i suoi rr: 0 ~~gi\c~~r:r~~:~~o ei~~= no su cui non batte mai il sole della storia. se non di riflesso, né come singoli né come membd d'una classe. non a caso sono la gente; comune che in piccolo e in cscuro vivt.! la veri1à della vita, i suoi problemi che non si risolvono, i suoi drammi c..he scompaiono anonimi nel dramma di vivere. Cassala è da lol"Oche ha imparato una lezione profonda, è per loro che scrive. Quando meno ap– pare, prop1io più solido e tena~e ~ l'ingaggio, che non è denuncia :'!é proclama, ma accorata p1etas, umanissima partecipazione, lucidissima mtc-rpre1azionc. li suo senso ~torico è un senso rclii1ioso C fatalità di una tdste1.z~ illc.nibile. una tristezza che si ferma alla rassegnazione a\- ~~~~~t~rii~~e d~fi'a ~~~~~•;a 0 ~ dc-Ila gioia. Voleva certo dir Questo chi ha definito Cas– sola un " mistico senza Dio,. (G. Debeiled~ui). Anche solo <.:oslaccennnta la .personalità di questo scn\lore, appare ben arduo il compito di chi vorrebbe e \'UO!e targhcttarlo e risolver– lo in una defizione. E come si può classificare Cassola che dopo il clamoroso :;uc~ ~esse de La ragaz.za di Bube, 11romanzo nel quale giunge– va a maturazione, e forse -11 c:ipolavoro, la sua vena di sommesso denunciatore so– ciale, di int~rprete partecipe e dolente dei problemi v.:nu– tl a suppurazione con la r.ue1ra; che appena un anno dopo qud successo è uscito con U11 cuore ariclo, libro lutto intimo, tutto chiuso in unn vicenda di donna, io un ambiente circoscrit10, un mi– crocosmo paes:mo colto negli r,nni d'oro del fascismo (1935-'36), m::i come se non ci fosse mai s1ato fascismo, come se quella di Cassola fosse un'Italia di paese, cli oscura gente mai toccata da novità storiche, un'Italia pu– clic:i, antica, terragna, ripe-– 'tuta sino alla manotonia delle , 1 icet1de e dei pensieri, un 1 ltalìa di donne, e di don– ne ,,iute dal passagii:io dell'a– more ma ben più au1entìche e vere al di sollo dell'insidia amorosa, e infine sagg:c, ca– paci di una ~aggczza vecchia come la rassegnazione e la S\'Clllura? Pareri critici Di fronte a questa brusca diversione rispc:::-to al « filo– ne del successo•• se al– cuni c1itici hanno ben rcagilo fino a vedere, in coerenza con la sua voca– zione « forse l'opera più ~e,-.. fetta dello scritlorc • Ge– no Pampa.Ioni cd Emilio e– chi); alui hanno invece ac– cus&to il colpo, da chi, rite~ ncndo il nuovo libro nato dall'ambiguo 1.1esiderio • di far diverso•• e di venire in– contro al gusto del grosso fc~~~~~o t~~~e 1 ~1{'.;>rifiato~c I~~ credulo di scorgere un Cas– ~ola in peccato d.i diver– timento e magari di compia– cimento (C:;lrlo Bo); a chi addìritturà, col tono dcll'o(– fcsa personale, parla di «mar– cia indielro::. rispetto a La ragaz::.adi Bube e conclude dicendo che ormai Cassola • sembra relegato, come uo– mo e come SClittore, in un "sogno st:mco", per usare le parole di Boccioni: ma in luogo di reali:zarlo, finisce ::,.ppen:i per voeticiuarlo, questo è l'equivoco• (Gian– catlo Vigorclli). ln rea\1à, un sogno stanco era parso a Cassola, già oll'indomani de Lo. ragazza di Bube, quello che lo ave– va sollecitato nel dopogucr- Contributo di c{tiarez.r.a Ad ogni modo. Cassola ha dato al dopoguerra. anzi al nodo anteguerra-guerra– dopoguerra, un suo grosso oontributo. di trattazione e insieme di chiarimento. Che poctie seuimane or sono ab– bia, in una malintesa intu– ,·ista, dpudiato quel Bube che puri;: l'ha alzalo al ran– go degli autori di • bes1-scl– lcrs •, non significa che ab• bi:!. chiuso i conti morali con b. re:11tà, smode1111zznn– dosi, ma solo e semplicemente che alle soglie della mnturi1à crede opportuno litrovarc quel contalto diretto con In vl.!rità giovanile della sutl. vo– cazione, con la rivelazione della sua natura, quasi in tal modo uscendo per suo conto dalla cnsi ad evitare il riscl~io di affondan•i; e in osseqmo :.\ quale vorace ne– ccssi1à storie:\? Non si trat– tava ~unque .di un ripudio, ma d1 una d1s1anza interpo– sta, di una e.risi superata. Del 1-es10, ogni esperienza :e,~al~o~cru~g~~ iin:t~~~:~ conclusa darà i suoi frulli. otto Ja coerenza esterna e quasi meccanica, che certo clitica chiede, ingenua e as– surdo, c'è una coe1-cnza in– teriore, drammatica: a que– sta Cassala ha risposto scri– vendo U11cuore arido, e gli occorreva liberarsi, facen– dcla apparire.! jn pubblico, non tanto de La. ragazza di Bttbe quanto delle equivoche conclusioni che potevano es- ~~~ ~ 1 :i:~~ 1~~ti~~~!io~~md~i suo ritratto interiore che es– so sembrava avesse autoriz– zato corani pop11lo. 11 suc– cesso gh è sc.n•ito, in mo– do meraviglioso, per tcmc– l'C il successo. L'integrità, il ~enso di rcs;.,,:msabilità di Cassola sono la dote che or– mai più nessuno sclittore porla nel manimonio col pubblico: senza farne un santo, non si può non con– sidcrar~o un'eccezione, qual– cosa d1 vero, autentico, sa– no. nella babele confusa di questi anni, oltre che una • 1 ra le forze veramente au– tentiche della :iostra odier– na narrativa• (Emi I i o Cecchi). Cassala allaRAI Giovedì scorso 30 novem– bre, alle ore /8 sul pro– gramma Nazionale, è stato trasmesso il primo numero della nuova rubrica radiofo– uica: /11co11tri e scoutri co11 gli scrittori italiani, a cura di Luciana Giambuzzi e Pie– rro Cimarti. LA trasmissione era dedicata a Carlo Cassala in occasio11e dell'uscita di • Un cuore arido• (Einaudi 1961). ' Il -:- ~oli~iario SAGGISTICA - IL PREMIO «GUGLIELMO MIANI •: Scad. 29 dicembre 1961 .Milano, viale Monte Santo, 7, Ass. Lomb. dei Giornalisti. Un libro in~dit~ su.« Milano yccchla e nuova•• da dedicare alla memona d1 Ono Vergam. GIORN'ALISMO - IL PREMIO •MARZABOTTO•: Scadenza 31 dicembre 1961 Marzabotto (Bologna), Municipio. Articolo o saggio cri– tico sulla mostra di pittura del Premio «Marzabotto,. pub– blica10 sulla stampa italiana od estera entro la data. GIORNALISMO - IL PREMIO • RUSTICHELLO DA PISA •: Scadenza 31 dicembre 1961. Pisa, Ente Provinciale Turismo, Articoli pubblicati su quotidiani e riviste, ispirati a Pisa, di giornalisti iscritti al– l'albo. NARRATIVA - IL PREMIO «U.E.C.I. - A. MANZONI•: Scndenza 31 dkcmbre 1961 Roma, via di Porta Angelica, 63. Un romanzo inedito che possa essere segnalato a vasto pubblico per il positivo con– tributo a una concezione etica e cristiana della vita e dei suoi valori. SAGGJSTH2A - IL PREMIO «QUERINI STAMPALIA.-: Scadenza 31 dicembre 1961 Venezia, Campo S. Stefano 2945, Istituto Veneto Scienze l..ctterc Arti. Saggio inedito sul tema «Documenti di vita in laguna prima del sorgere di Venezia•· SAGGISTICA - IL PRE~UO «TEATRO Dl S. LUCA•: Scad. 31 dicembre 1961 Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, Cam- §comparsa di Sacloveall'Hll e Cotr11.Ils * Due opposti simboli della letteratura romena * di ilIIRCEA. POPESCU S e ne vanno, uno dopo l'altro, in punta di piedi, tutti i "grandi• della letteratura romena contemporanea, la Quale conobbe, nel periodo fra le due guerre mondiali. una bre,·e stagione felice. Le uniche propaggini, a ,,ario li– Yello, di. lale straordinario rigoglio, si chiamano oggi nel mondu hbcro - per ricordare solo i nomi di qualche riso· nan_za _anche in ltalia - Tristan Tzara, Eugcn lonescu. Emi! C1oran, i\•lircca Eliade, Vintila Hori-1, Constnntin Virgil Gheorihiu, Dan Pelrascincu-Morretta. Il lettore occiden• tale stenta a capire, per sua fortunn, la tristezza, o forse la dispc~zione. con cui noi allri, sopravvissuti al naufragio, prendiamo atto giorno per giorno di questa lcnla fine di una cultura, la quale in patri:!, surrogata da una pubblici– stica velleitaria a base di slogans e manifesto politico, non trova più, se non nelle catacombe, donde pur giungono ogni tanto validi messaggi, il fertile terreno di sviluppo di altri tempi. mentre in esilio si esaurisce fatalmente nelle opere o nostalgiche o nichiliste dei suoi uilimi rappresentanti. Se ne sono andali, in questo solo anno, par1icolarmcn1e EUGENIO DRAGUTESCU: • A ron Cotrua • funesto, il critico ~•arte e sa~gista Alexandnt Busuioceanu <:;hc,,1,cva a Madnd ed eta diventato un notevole poeta di lmgun SJ?ngnola; H poeta-filosofo Lucian BIaga, esule nella sua pr.tna come Pastcrnak ncll'U~SS; i romnn1,ieri Ceznr Petr~~cu e Gala Gala<:tion; l'ui:nanis!a Nicolae Herescu, gill prcstden_te della _Soc1c1~ dcgh scrittori romeni, spentosi 1mpro,·v1samentc m lsv1zzera dopo un ampio giro di con– ferenze in Itnlia c in Germania. Ed ora, allungando un già troppo .lun_go elenco, si aggiungono, ad nppcna due sctti– !11U11'! d1 ~1s1 ~n1.nl 'uno dall'altro, Mihail Satlovcanu, morto !n Rom~ma,. 11 19 ouobre, a 81 anni, e Aron Cotrus, morto m America, 11 I. no\lcmbrc, a 70 anni. . Del primo, noto !n ltalia ~cr i v~ri racconti lradotti, per 11 romanzo, /1 "!111111_0 s11l Sire! (Ftrenze, 1932), ma sopra tutto per L o~tena t!t A11c11tz.a e per La scure, riunite in un V!)lurrt, onn~1 cs.~unto, ~cli~ • Mcdu~a • di Mondadori (1945), s1 è parl_ato m p1u ?Ccas1om come d1 un eventuale candidato al premio Nobel d1 letteratura. Ma ha nuociuto, forse ad una scelta altrimenti più che meritata il gretto confo;'Jlli– smo dell'uomo, che ha scn•ito con altrettanto zelo i ,•cechi p_arLiti.politici della ,Romania libera e le dillature succes– sive d1 Re Carol e d1 Antoncscu; e con magaiorc dedizione (an~ho perchè ,maggi?;i erano le pretese dall'alto) l'attuale regime comunista. Pm d1 una volta gli è accaduto cosl specie in q~cst_i u_ltimi anni, di mettersi in aperto contrnstO con le asp1raz1oni del suo popolo. Ciò tullavia non può e non deve far velo al nostro giudizio critico. L'alta statura artistica _di Sadovcanu è incontestabile. Egli rimarrà, nel quadro d1 quella lcllerntura mra\c, populista, istintiva tut· tora produtth•a nell'Europa orjcntale e balcanica e' alla quai~ appartengono, ad esempio, anche lo jugoslavo h•o And:-1c e la polacca Ma1ia pa_browska, il novelliere per ec– cellenza. che sapeva merav1ghosamente raccontare ìnfram– mczzan~o ~ tempo in~ovinntissimo i falli - in Principio, straordman, clamorosi al modo zoliano o dostoevslcianq in seguito più_ <;omuni o _addirittura banali - con largh~ aperture descnt11ve sul miracolo della natura. che nessuno come qucs_to pacifico e taciturno gigante primitivo, impeni– t~nl<·.cnccmtorc e pescatore ndle ore suggestive e musicali d1 pnmn dell'alba e del tramenio, seppe mai con orecchio e occhi sensibilissimi avvertire e cantare Egli Slesso. confessandosi all'età dei ricordi lontani in A1111i d1 apprendistato, ipotizzò la passione venatoria come (avorevole e proficua allo sviluppo della sua vocazione let– terarfa. I personaggi dei suoi cento e più libri s'incontrano ~i solito in un'oste.ria di campagna, al mulino aspettando il turno della. macinatura, sulla strada verso il posto di lavoro, a caccJa. o a p~sca nel « regno delle acque,. o nel « bosco merav1ghoso .• m attesa della preda; e là, in una atmosfera come fuori del tempo, senza fret1a pacatamente raccontano i segreti sentimenti, le strane a~enture, o si dei premi Il po S. Stefano. Una storia del teatro di S. Luca a Venezia dalle origini ai giorni nostri, LE!;rfcRATURA - 1 PREMI • SOROPTIMIST •: Scadenze . Milano, via Spiga, 26. 1• Sezione: riservata a donna ita– ha~a che con scritti di singolare valore abbia contribuito all mc:emento ~ella C!,llt_ura.Gli scritti editi cd. inediti su mate:na lettcrana, art1st1_cao storica vanno inviati entro il ~1 ~1ccm~re 1961: 2~ Sezione: un libro per ragazzi edito tra ~p~i/f~~~ 1960 e 11 31 marzo 1962, da inviare entro il 20 Gii~~::~p g;~;lo ~~MIO « CITI A' DI LENTINI.-: Lentini (Siracusa) Biblioteca civica. Articoli apparsi sulla ~\Lg:ti:!i~otidiana o periodica aventi per oggetto la città NA~J_:v:ead~~ ~~~~at!Et~62UN RACCONTO MARI- Napoh, E~te !-,uto~omo del Porto, piazzale Pisacane. Un racconto medito d1 ambiente marinaro o portuale. POfc~Id~~ 1 !\eb:!1f:1~~ 62 «TARQUINIA - CARDARELLI •: unia~~~~l:a ~r~e:~s~l· i:r:o,~~e~uinia, piazza Ca\'our, 21. SA~~al:.~~A 1 ; i!~b~~,:,~i1~~ •TARQUINIA• CARDARELLI ., Tarquinia (Viterbo), Pro Tarquinia, piazza Cavou.r 21 Un saggio ~rit_icoedito in volume o anche stampato in (i'.ior-'. ~:iW. o penod1co sulla figura e l'opera di Vincenio Carda~ rnccortano, dopo qualche esitazione, su un tono smorzato crepuscolare, ~he risente la malinconia dei tempi andati: Le ~ti.:pende ryev?c.azioni s~ori_chedel passato della sua Mo!~ ?avi~: c~m ~nnc1'?1 coragg1os1, che difendono il Paese dalle mvas,cm onen1at1 e, per conservare Il trono. insidiato in permanenza ~ai Tu~hi esigenti ~ sospc1tosi, devono ricor– rere ad ognt astu_z1a 1 con_ «boiari•• prodi anch'essi, ma spesse vol_1eamb17:1~s1ed mtriganli, e con la massa sven– turata dei CC?ntad1ni,che accorrono a presidio delle loro t~rr~. e mu~1ono. sono anch'esse occ.isionc di racconlo, e sia pure. d1 lungo racconto, dimensionato sul romanw. ~ e,.., m Sadoveanu come un'eredi1à del fa\'oloso 1\iledio Onenle, con le s1;1emille e una notte. che tante tracce del resto han!lo l~sc,at?, ~unp:o i secoli, nel folklore romeno; 7 racco:1t1 onentah nelaborò Sadove.anu s1esso. Si sente m qt.:as1 t.ulla la s~a p~sa lirica, intonata al violoncello, la mem~na delle mtermmabili serate d'inverno, passate, da bambino e da ragaZ1..o,ma anche da adulto, intorno al ~~~~~r;P<~\~a~1~o~~~r~f.'la bocca di qualche vecchio saggio Nel 1940, le Fondazioni Reali di Bucares1 a,·evano jniziato la sta~pa. d€:lle • opere •complete• di Mihail Sadoveanu che fit:. dai J?nm1 del secolo era .già un classico, nel significato ~.,u nobile, cd anch~ in quello scolastico del termine; e l,!mprcsa _venne cont111ua1a dopo l'occupazione sovietica e I ms1auraz1onc della nuova dittatura, all:l quale lo scrittore ?d<;rì.. malg~do qualche tentennamento. quasi subilo. Ma 1. hb!1, c~c .. m compenso dei molli, \'cramcnte troppi pri– ,,1lcg1 .. ei:h d1~de al regime, e in primo luogo quel .romanzo CC?lcos1ano Mllrt!a Cocor, dal quale venne tratto un filmelto d! ~es:sun valore e_che fu tradotto rapidamente e con scar– s1ss1!'"0 suc~esso m francese e in italiano. non solo non raggmr,isci:o I capolavori del passato, ma stanno decisamente sotto 11 hvcllo. della IT!edi~rità. anche se a traiti l'unghia del Icone f~cc1a capo!mo 1r,i qualche rara pazina. srn°~~s~~ :~;~~ dii~ader~~~~g~cdt~~f~f I~ ~f~i;tira in~~~~ che mentre 11 moldavo lirico e passa1ista ., rcgrcssi,·o. com'è stat~ giustamente definito. Mihail s·adoveanu ira: duqore e nela~oratore di Vite di Sa11ti, amante de113 soli– tud11:e selvaggi~. e dei gral"!di silenzi della na1ura quanto n~m1co della C;l\'tllà meccanica e del prop:resso, questo ta- ~~t::,~~e~ d~~;'?.~11f~~ri~~;rr~,~li~~~• s:~~~l,disiip~{t~1nt1~~~t ~l;~v:~~at~~n coço~~st: e:!:d~rad~ 1 l1Yi~~de~Wi~iio~~R~ ru~ ~~l1~c, ~~~~~~n n':::i 1 !~~7;o eo~~ci:1S:,•qcuat ~f~~~a~u~~~fb~~: Goga, 111 _p1i_1 formatos_1 alla scuola dell'espressionismo tede– s<;o e POI d1 Walt Wh!tman e perfino dei russi Blok e Esc– n_1:1,pr:ese ferma posizione fin dal principio contro il re– gime. d1 ~uca1~l, che pure cercò per anni, con ogni lusin- fia•c~~l~~raJ!f ;>r:.crir~i,7ol~i::n;iil s~~ink~\';~~~urt~nen~;: mania in quest'ultimo dopoguerra. Dall'esilio anzi dalle ~ vie tempestos~ dell'.esilio ~• a~l"!lntalo con col"aggio, prima 111 fsp~gna, J?OI negh. Stati Umt1, Co1rus non si stancò in– vece d1 scagliare vc1-s1di fuoco contro la Russia una volta amata, e contro i suoi servitori. ' Pure, se ~mi vi ,fu al _mon~o poetn e11gagé tino all'ultima delle sue nmc, n,•oluz1onano quasi senza un attimo di sosia, questo fu Aron Cotrus. Noi non ricordiamo di una vasta produzione, che ,,a dalla lontana raccolta 'di \'crsi d~I 1911 e dnl volume ispirntogli dalla prima guerra mon– ~hal~ - La festa della morte. - alle rapsodie valacca, dacia, !1s~?;r· ~Ne J~;e ps~ri~::; ;~f1~n~~~lii';' 0 dc1~:a m~~::a che~~; parent_es1 fchce di relativa calma: il ciclo di versi' spaanoli, che. prn.cquero molto ad Eugenio ~•Ors e a Gerardo Diea:o, dcd1c~t1 a ,Montserrat. Ma_ è facile avvertire, nella stessa prcgh1~ra, m spagnolo o 111 romeno, una "ena ribelle, la • agres1va petrologia de su vislon • (Francisco Maldonado d~ Guevara). Nella squisita Tarde Mo11tserrati11a, ad esem– pio, San, Francesco, pnrln alle ..1,"0Ccc: e dei colloqui del Po– verello 1l poeta ncorda solo quello col .,16brcgo lobo,., col • lobo•hc1'Jllnno de Jas selvas dc Gubbio•. Definito dal ~~fs P~~~]!e;tgct~ 1 ;~~i~os~~~~~:::Po~':i~~a d~ 1 i~esLati!ld:d ~l ~:.\s si:randc y. rcprcscntativo dc los dlas tremendos Que ì~''.~nE1i~~~;gi_~ 1 dv:e~~~ .. ~o~~~~ ~g;~òp~(c~i~;::~p~ah~:r~~: e 1!'1ver~1 dtin, scosccs1, as1mmctnci. le aspirazioni nazio– nali e gh eroi della sua gente transilvana; poi maledicendo e • SJ?Utando.• sull'o~dinamcnto ingiusto, che 'iollcra,•a mi– naton poveri e servi della gleba, • contadini senza terra•• EUGENIO DRAGUTESCU: • M !hall Sadovcanu • «.aratori ~enza a~tf? •• espresse le speranze in una reden– :t'o1r sociale, ed lSllgò, alla lotta per un destino imperiale e a « gra~dc_ Roma~1a ~· Infine, in esilio, manifestò lo sdegJ?O . e_ 1 odio, ~usc1tat1 dall'occupazione straniera dalla « sch1av1tu moscovita•, dal «carcere del rublo ' ma d~cbe dalla • Babilònia del dollaro,. indiffe~~~e s~:r t_.rage ia senza pari delle nazioni opprcssC, Unica speranza m cosl sconsolato paesaggio: « la voce del Galile Il ' :;;g~~~g:a •. « Roma (che sta) al di sopra del temp~ :udei e !d~ri~~~ ~'(art~}alm?ntc r~dicata nella contingenza tuibili; e abbi~mo Pg/ ~e~ ~!fs~ed 1 i: 1 ~casc~~od~jcil~:nte in– Sadoveanu_ nel romaiy7:o _Mitrea Cocor, •oleografi/ e n~~j~ fresco sociale, p~bblJc1st1ca e non lcllcratura. Pure il mi• ntc<?!odella poesia di Aron Cotrus è che rare volte 3d oat del.Iirruenza verbale, scatenata,. e malgrado l'osteOtato vi~ tahsmo, cade _e scade nel retonco. Il verso, pur così tumul- tuoso, anarch1c<? e. app_arentemcnte oratorio, si com · ui°a sua ~rmonia mtcnore, i:ion è mai ridondante !~~cot~n a contrano è s_carno e rocc1oso. Ci si rende conto insom: ~oila c'è~t~~ 1 °J'c~~adi•i~~o PC:.~~:~i sentire, since'ro. Tal- ent~~iab~~al~~e~i~s:~réh~u~~eni~~ S~~~~)nu e C9trus: .Lrambe concluse - prosatore e poeta, nvevan ementai:1; cn– J! meglio e il più caratteristico della' 1o•ro ,;cn~ ~ir;r/1 dato vano perfino creato cd imposto uno t"I N d' a, ave– loro diJ:!:ar~itapressocchè simultanea cisa'oi\ggconc 1 ~j~i3 ~j un P~:t1co are torio. di ~alincon_ia In tliste 7 .za ~ forse la di– sperazione, di cu1 SI rng1onava m testn a quest':lrticolo,

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