La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 41 - 15 ottobre 1961

Pag. 4 LA FIERA LETTERARIA RASSEGNA DI FILOSOFIA: di REt\TATt> UlJCCt * Fichte e lo scrittore S E Fichtc sulla Dourina della. scienza, l'opera sua fondamentale e centrale, tornò almeno una dozzina di volte, non deve far meravi– glia che, per analizzare il concetto dell'uomo dotto, egli tenne un primo corso di cinque lezioni a Jena nel 1794, un secondo di dieci ad Erlangen nel 1805, un terzo di cinque a Berlino nel 1811. Le lezioni-furono pubblica– te, rispettivamente, coi se– guenti titoli: Alcune lezioni sulla desti11a;;io11e del dotto: Sull'essenza del dono e le sue manifestazioni nel domi– nio della. !i berta: Cinque le– zioni. sulla destina.?tone del dotto. Nella D011rina della scie112a il grande Filosofo tedesco - sàcerdote dell'augusto vero - aveva identificalo cono– scenza e moralità, che nel si– stema di Kant si pre~ontano divise. Scrive in proposito Giulio Bruno Bianchi: e L'Io era chiamato a re– care l'impronta della sua ra– zionalità universale e uni– taria nella molteplicità fram– mentaria delle rappresenta– zioni sensibili e delle co~e (Non Io). da cui esse dipen– dono. E lo sforzo per signo- sbno già ele,·ali alla ca.pacità di comprendere l'idea. Eccoci dunque finalmente ,i:iunti ad e~porrc il ·capitolo consacrato dal Filosofo al concetto di scrittore, la cui analisi corona e conclude la lrattazionc ~ulla Es.senza del dotto. Qui la voce di Fichte ·si fa più calda, il tono diviene ora ironico ora polemico, J'infles• sione e amara nella con~ta– tazione che ai suoi tempi qualcosa di altamente inde– gno u~urpa il nome di scrit– tore. e che proprio questo qualcosa d"indegno è con!<i• derato glorioso, viene inco– ra ~gia.to onorato ricompen– sato! Si tratta del recensore, uno che scrive su quel che han– no scriuo gli altri e risponde ad una esigenza dell'epoca: lei;:;;erc. leggere molto, ma in fretta e supedicialmenle .. Si verifica tunavia il fenomeno di una produzione letteraria eccessiva rispetto al numero degli aoquirenti. con un ri– ~ultato quantitativo a scapito di quello qualitativo, creato dal basso fine della specula– z10ne, imputabile sia all'edi– iore sia allo scrittore che, in taie stato di cose, è sol- Si dirà che l'occuparsi su vasta staia di letteratura scientifica giova pure a qual– cosa: a formare un pubblico che domani !'laril pronto e preparato a valutare un ca– polavoro; ma il mezzo è troppo e<.teso in relazione al fine da perseguire, il sacri– fizio di varie generazioni va– namente occupato e troppo grande perchè una futura possa applicarsi ad alcun– chC di concreto, e l'occupa– zione perversa, la quale non può cs&cr mai un motivo per tener desto J'intere5sc della massa, la pervertirà al punto da essere poi in~en~1bilc a ciò ch'è giusto. Esempio cla– moroso: la filosofia di Kant. che l'industria del mercato letterario ha degradato e ucciso. Le opere letterarie sono di due specie: o artistiche o SGientifiche. Le prime, non esprìmendo immediatamente alcun concetto e non am– maestrando il lettore, evo– cnno solo l'idea e immedia– tamente --Tasuscitano in lui. L·autore delle seconde non deve accontentarsi di aver còmpreso la scienza ricevuta d"agli altri, ma deve pene– trarla idealmente da se me– desimo e creare qualcosa di diverso, di migliore rispelto al già esistente. rore commesso o in quanlo vien messa in luce una verità sfuggitagli, sarebbe la più grande offesa che gli si po– trebbe recare, Tutto il carattere di Fichte - sacerdote dell'augusto ve– ro emerge da queste pagi– ne, che abbiamo compendiato parafrasato e chiarito valen– doci della versione del Can• toni, e dalle quali la perso• na.lità del grande Filosofo te• desco spicca nella sua fiera mtransigenza di predicatore laico, vòlto a j1erseguire la più alta finalità etica con– cepila dalla filosofia classica germanica con l'esempio lu– minoso della sua stessa vita prima della parola parlata e della parola scritta. Lo scrittore deve esprime• rE' l'idea mediante la lingua, universalmente e perfetta-· mente. L'idea deve esser di– venuta in lui cosi trasparen– te e autonoma, da trovar da se stessa la più adat1a espres– sione. Lo scrittore quindi de– ve rinunciare alla propria in• dividualità, personalizzarsi, liberarsi dalla sua maniera di espressione e dall'arte propria, come i serpenti si liberano della loro sceglia, lasciando che vivano soltan• to la maniera e l'arte della idea, nella sua lingua ed epoca. A diHerenza dell'in– segnante orale, che ha l'ob- La diatriba contro i recen– sori di professione e le rivi– ste che ne ospitano gli arti– coli potrebbe farci sorridere, .se non riflettessimo che il Pensatore .:;criveva in tem– pi•in cui la produzione libra– ria non aveva il ritmo osses– sionante dell'epoca nostra, dove le rassegne bibliografi– che sono divenute per ruomo còlto uno strumento mdi– ~pensabìle. E sebbene Fichte si· soHermi a descrivere più la figura dello scrittore filo– ~ofico che non quella dello scrittore letterato, i luoghi nei quali egli tocca l'argo– mento della lingua, lo stile dell'idea, la cost.ruzione del lettore. l.'e-ternità dell'opera, l'umiltà dello scrittore ver– so se medesimo e la dove– rosa severità nel giudicare g:li altri, sono validi anche per il poeta, il letterato, il critico letterario dei nostri ~1orni. AMELIA CAMBONI: Ritratto - (Rassegna d'arte flguratl\'a di Roma e Lazio) Scrittoti tedeschi, alle armi! bligo d1 adattar~i alla ricet- (Continua da pag. 3) tività al?rui, egli deve co- « rotiimismo », e simili, altrettanto indispensabili ing1-c- !~~~\Is~0~e 1 ~~t:;~s:et~?~~\= dienti dell'arte dello scrivere. !erario nazionale, i cui risultati furono annunciati nel modo seguente: tre, si richiede che egli pa- Scopo di queste esercitazioni ò la produzione di droneggi 1a lingua, perché e romanzi. racconti e poemi epici, mentre novelle. boz. lui il medio attraverso il qua- zetti e brevj poesie sono opera principalmente di sol- le l'idea penetra ì:1 essa. e dati-scrittori appartenenti alle varie unità dell'esercito. la padroneggerà soltanto do- Ai membri delrEsercito Popolare che ottengono i ri- ~~eN:i~i~~\t d~p~ti~i de;;r~!t :-ullati più brillanti durante il periodo d'addestramento c:Centinnia di autori hanno voluto contribuire a colmare la lacuna già esistente creando la letteratura dell'Esercito Nazionale Popolare. Autori e compositori. ufficiali e soldati. operai e contadini. insegnanti, mas– saie e molte alire categorie di cittadini ci hanno offerto le loro opere. Tutti hanno voluto scrivere per il nostro Esercito ... >. alle stampe. presso il Circolo Letterario Centrale. è riservato ram- Mentre l'opera del'inse- bito privilegio di essere inviati a perfezionarsi presso gnante orale e immediata, rtstituto Tedesco di Letteratura c:Johannes R. Becher• Puntualmente. l'antologia militarista era a dispo– sizione del pubblico il giorno della Festa Nazionale. Essa recava il titolo: c:Prendete le armi>. adeguata a\Ja cullura degli di Lipsia. A tutt'oggi, cinque soldati-scrittori hanno Johann Golllie.b Fichte ~~o~at~ri~j~~i~~! ~~nte~; .ottenuto tale premio. SABINE BRANDT reggia re le proprie opinioni gli scritti a col.oro che ~i ~ 1 ~:si~~r:~; sc~t~o sla ;:;;!ru~i, «Il ~~~s~! 0 u~~e~~~~t~~~:~ 1 ~~i1~top:; 1 ~;!~~~lo;~~ i~~~oi:,~! !~~tsJ~i~ce~ia~~/e,~d~i:an~t~ ~!~~~ dr lit~1~solano fabbri- nel senso che i discenti di riuscire familiare ad orecchie tedesche: nel senso descritto antica- Alimenta questo deplore- ~:~i~~r~~~~i iae~~~~ ~i!~~~ grafi~~~ 1 :,;~ 0 st;:c arato~~!~ao;;aggJt~a~~-\~~~lo r:?1~ 1 :~~; ~:~i: dd:1\f;;i~i ::i:1~tcrC:-tf~. \ ~'i~leu~ntit~~o Jia c~nvt~~~~zii= ;ff 1 ~~~uft:p:lrf~t?~f,~: ~CO~ ragazza tamburéggiando su un bicchiere di birra: c:dil- -Il mago Tagore sfor:oc~~~ 1:i1asr;;:(r~ 1: 0 ,~~; ne, 1 torf!lalo :a ~etns~?ni, il opera dello scrittore che, or- 1:;:i!~~;: ~1~i;!bfe diii~~::> t~r~~~~~ ~~1l:~~~r:pf~~!~ (Contlnu~ pag. 3) !~a ela n tenden~a -alla teli- i:r~ ei ~~~~nle~~~ri edall~spl~~= ~: art._:;:; ei~,~~!~el:ascl1en;aa: aeree C di molti, molti altri personaggi appartenenti sptrchi >, disse. e: Licenzia· cità, da acquisirsi mediante tura di tutti i libri che si rattere di una eia in rap- all'Esercito Popolare. Li incontrerete nei centri di ad- te 1!>. Poi mise gli stu- ~~i~,~;~~r:,;e~~oDt~~t;ien~t!e~~~ ~~a/;?:i~i· lsae'rfvi~t:1!~~e~~~= e~~~o S ~~~ f,~t:~::;e cfi~~~é destramento, durante le loro ore di tempo libero, o ~~~~a~:. 1 ~;~te~:g:f:~i~~ ~ regn? del.lo spirito anche la supponesSe la pubblicazione vi saranno uomini al mondo, intenti a raccogliere le messi nei campi. I loro doveri suoi ordini con devozione ~~!~t~ncos~.~~ba s~~:;~i~e° ~~ ~!nl~~r:i.s~m~~~t~u~;~id~ 1~:; f!: 'aa.ci di vivificarne Ja Je1- !~{~~r~~o:;'. e pesanti. ma nella Joro vita c·è anche tanta arden~e. « Pendono tutti disegno d'umano perfe~iona- considerazione, ne consegue Lo scrittore, che ha rinun- Non si può tacere la circostanza che il predecessore dalle sue labbra e 10 se· mento che cont~mpert _en- che, se il libro non ha alcun ciato, come abbiamo già det· del radiotelegrafista di cui si parlo. sopra faceva parte ~uono con entusiasmo. ~r:t~b;r~!s}~c~~~~f::i/ 1 tt ~!:f:e~ec~rrsi~~t~i°un~a~ou~= Jj• fr~\~~e~~ft~i!rifae:s~fNà~a~ delle truppe aereotrasportate della Wehrmacht hitle- d:~~;i~nt ~ppi~~~io:~l~nlt~~ esigenza ~E:11.a virtù e q~ell_a lità: se invec,e vale, la vita non terrà in alcun conto nep· riana e. come questo suo discendente. trasmetteva i suoi Roma in Rolland. con il suo ~~~~o ~e~~!\l~\ii~rs~!t~hee dt~ ~hr:~e •p:r1r:i'rai~::1ope~e gi~= pure la personalit_à d~gli fl• me~~~g~o~·:e~~:edis:r;eer~d~:~o~f~!~~lfi~b=~fd~:.:~~-ittore. istinto di storico e di ro· !~~~!fv~ .t~~tfe 1 fez~i;{~/ri~ ~:cat~li~rE d~~:~~1 :a~titt~te~t5 ~l~z~r!:~~:rr~~1~~j~ar!f;~!i~ il Partito comunista della Germaoia Orientale si è ~!~~!e~f·c~~f~t~~i~~a ';~v~= f:'J;~~;:~;;~ .. ~·~~::;F~- t'. ~';~J;;r: 0 ~~,rtrà·; s~~r:,n:f~ ~i',:,~· 1~ 0 ~u;~~;.,f~~tr;;; ~i~~!::r~~;!~~~~i: Fo~ 1 !f~~{~;~:~d~; 5 :5:1 E~ :\; , [,~ : ·~~-,,!~~a~:~r:'~it~'. ~~:u/g~~;!?~i del: 17~~ :/tt~!~~~:~~~ n~r ~ 0 ~1io~ 0 rI= d~~!i 0 'n~re rfct~e~~ss:n°r;;;: decimo anniversario della propria costituzione, il Ser- !:v! 1 f~~i;:~~m~heaii~~~i ft~~~ 1 }~~~i~~eseg~.~~t~~~m;~ tà e di servilismo? provero a causa di un er. vizio Pubblicazioni Militari indisse un concorso lct. discepoli. sé; la destinazione de.ll' uo- ------------------------------------!-----! Roiland, da parte sua, mo nella societ3: la div~rsi- li ammirava entrambi. ;~in~".~~•n:•~~\ ~°o'i, _;, /adc- !VJARVARDI, FRATTAROLO, MORMINO E LA RESPONSABILITA' DEL CRITICO còaSClmo per1esueparti- Per le lezioni del 1811 i * colarj virtù. Per Tagore temi furono: Dio e il sapere; provava un affetto pieno la comunità dei dotti e il di inquietudine. Lo vedeva popolo; insegnanti e uffi- T d • - e · isolato, ,persino nella sua ciali di Stato: artisti e pra- o ere e t casta sociale. la vecchia tic~~,/; i:z':'o';,~''~.t·\,tt':, re . p I .r1 1ca aristocrazia br minica he intratterremo in particolare - egli. così spesso. scanda· perchè è nella decima, in lìzzava! e: Scriv~re versi ~~=u:z!ii~'~~ncche~t~' iil:~~i;~ D ESIOERIAMO segnalare di F'R1INCESCO GRISI r-er puntualizzare lo stato f~~:~reJa~~~~~i~:lrl~!u~~~= tore, argomento precipuo di d~e~~tic~ 01 ~t l~e ~~! 1 ~ accorto e intelligente della serietà delle letture, con ~-el~:fn~ Tn s~~~~te:~t1 co! no! Non è per niente qur,.~~toai"~~~:et~~tiJf 1 s 0 c.rittore conosciuti. E e.i accingiamo libertà la quale trova, natu· questo volum~ si laurea de- · gli articoli, ad esempio, l'au- ~~ 1 ~::i: 0 ~,~:::r;'aJ;::r~~o~ i~~~~\;~uf,!\~o~-~~~ I~~!~ ~~= ~er~J11Jcfu~!~b1;eg~~!~i~:C'.:: :~r::'a~f,1;.' i suoi limiti nella g~~~va~~~!e es~°o~t~ ~~~~~ ~~~;jf~u!~ri~t~,r~ ~i~ad;g~i\~~ cercava di vivere piena• gica che uno storico, Hein• cessa.ria che il leltorc pren- Ma non bast;1 :a respon• mente i problemi che la cri- pone una :-ippendice biblio- mente e di creare la bel· rich Lude, tradotto da Al- d 2 abitudine e si disponga a sabilità. Occorre, anche, che tica deve :tlfrontare e avere g,-afica di facile consultazio- lezza. e: Eccoti la mia pre· !redo Cantoni, riepiloga c?sì: compiere d~lle letture criti· tì,e~~tj~a es?;fiz~~a ail~ ~,~~ f~tt7~~~~d~!ogfa~rt1;i~;~~n1: ~;iti~oilè s~~ 0 st ;ft 0 a i~~:f;~~ ghiera. Signore•. scriveva e~ for;t~m;nto del~'int~ero d~f J:ro:us~~o 0 f!~·ta~e 0 2~;~ men tare virtù della chiare::.· il giudizio c.-i,foo, l'autore conferme nelle tesi degli al- Tagore, « colpisci. colpisci :u 0 ale~sa e~li e~r:en:,e:!!~~ interessi del e grosso .. pub- za che non si compiace mai passa a trattal't! i rapporti tri che ad illustrare com- alle radici la grettezza del l'idea divina. Una parte del- blico. del funambok.sco, dell'astr.n- tra poesia e musica, tra poe- piutamente le oroprie. mio cuore, dammi la forza l'idea divina e accessibile al La lettura pur::i. e semplice to, della coslrnzione romboi- !:>Ìae pilturn, tra poesia e cli rendere fecondo il mio pensiero colto, cioè può nel- .,per diletto., non è che un eiale a tre, Q:.1a1tro, cinque !:>J)iritua\ilà, tra poesia e pn• li ter.w è Giuseppe Mor- amore, dammi la forza di l'uomo guadagnare da se perdere lempo e uno sfoglia- l:'.tE~e~~ti~; ~~~:d~~:!;e"~'i~: ~~~~i !! 9~~~g~~o è c~~elraa~i mioo che, .::on Ceschina, ha non sconfessare mai il po- !!!!!!. v~;i esti:°:1e~:[o s: ;~ 0 m:r~;~~~t\!~bbi! c.;>;d:= 10 e assistenza .1I lettore di cogliere nella critica le orin- ~Q'tJ~c~~nR;faa:JTf 0 ~\~~= vero. né di piegare le ~i- questa idea mediante i mezz! re i cartoni animati o, co- oggi e di domani per con- cip<>li costanti metastoriche sto autore alla problematica nocchia àavanti alla pre· esistenti nella sua epoca e modamcnte seduti sulla poi- seotirgl1 di intendere tempi capaci di collocare e incasel- di Marvardi O alla serietà rpotenza insolente, dammi un dotto. O l'idea fatica an- trona, assistere alla televi- e scrittori e non è chiamata, lare giustamente il fatto arti• l)ibliografica di F,-auarolo: la forza di elevare il mio cora nell'uomo e cerca di sione a e carosello». La Jet- per sua natun, a formular..: !:otico. Man-ardi, però, con siamo, invece, all'anedot11ca, spirito al di sopra delle fu· guadagnare una forma: allo- tura di un romanzo, di un teoremi o a suggellarsi, in questo, non nefJa minima- alla storiellina, alla cronaca tilità quotidiane•· Romain ~~~udf!~n~~~C} ~o~~; coheus~~ ìit~mdi ddas~fs;i~ve~e.d\egt~~ fnizi:Lts~ra;!~~o ~~~diostt ci~àted~1i•a~[i~~~m~enl~e ;[~~; ~inu~~c~t~ic~t;!~tliG'it \[ 1 ~~= Rolla nd avrebbe potuto studente. Od essa ha acqui- 1a com'è al silenzio e alla tuisce la parola, nel mormo• problematica dello spirito tot;i vengono presentati sen- pronu n ciare iper sé queS t a stato questa forma, ed e di- ciisponibilità intellettuale, de- rio che annulla il periodo .,-, ma cerca di individuare c1;- za pre1esa, alla meglio: sfi- preghiera senza cambiarvi venuta realmente la vita di ve essere, ollre che motivo nel simbolo che sottintende ticament~ tecniche ed espe- !ano dinanzi a noi come sol- una parola. un uomo, si che l'intiera di piacere, anche e sopra!- il reale. Critica non _signifi· ricnze poetico-narrative al dati o come burattini che personalità di lui si fonde in lutto un mezzo per « cresce- ca una nuova creazione e, line di situarle in delimitate ascoltano e rispondono al essa: a11ora l'uomo è un dot- re» spiritual.nenie e cultu- quindi, critico non signinca zone 1empora!i e spaziali. Il buon Mormino \~On un fare to perfetlo. Nel perfetto dot- ralmente e }.ICrintendere - a 1 1isla. suo è un t.entarivo di dare bt:.rbero e commediante. to l'idea si manifesta in un O per lo meno intuire - da Il lettore a11ende e vuole sicu1e1.za oggettiva alla cri- Il ritratto forse più du– doppio modo: 0 penetr~ im- una parte i valori di una ci- che il cntico chiarisca dub- tica che non può essere sot- scito è in due paginette dc- :~~~at~ief~~m;~l~a s~~~~d~ ì~ 11 ;rip~i~,·~~~~ 1 n;:n~~:~~~ ~i gl~cf!~cirr~~~o3~re"l!s~~~~ ~~o~t:ve aes~~oiea~coc~~~ 11 ~l ~~w~e quaali~f"f~~~~fo ~.~~~ l'idea e di realizzare l'idea Perché sono soprattutto que- ~pettivc con ~emplicità sen- se,,timento fondamentale ver- fotto discendere dal suo pie– praticamente mediante 1~ le- sie due dimensioni che un:1 za inutili dispersioni. E a so il centro essenziale del- dista!Jo e avvicinato al co- gislaz:ione, ecc.; allora e un allenta lettura e1e,•e svilup- riprova di questo desiderio l'uomo che è la profondità mune mortale che muore dal iovernante. Od _egli ha que- pare: la prospettiva generale del lettore bas1a fare una. della coscienza. desiderio di ctmtà nu fat- sta idea come idea e cerea che, affondando nella storia, breve inchiesta per convin- 1ariello. Naturalmente in que• mediante essa di determinare dispiega il valore della ci- cersi che le preferenze Jet li secondo è Renzo Frat- sto ritratto, come negli al- :~;etj.~ad°:i~~~~r!~ d:i;fi: ua~= d~~à c1/a i:~~~ dee~~;st~~ ~~r~ 1 l~ sii~;~o~~f~ci:m~~= :~i~ri~:e s1,1a :,~:c~nc3ito Bc:r~ ~i~n~eldi 0 ~ri~~~ ngo i~;e:.~~ de\nido~~r~ ~~;it;t'o;~~~g(t,~;: continua di sentimenti e di ~~;c~~i ndifrkiJiro~o n~~tr~li! [ETIE~fÙ~~ Ò~R i ~fo~ ~~~meedf~'~i-on~~~ ~-èpa~~~~ senza. del dotto, Firenze, La ~\bc~:O~~~;~n:;:1~';./f~u~~o scutono di metodologie e di blemi che 1eng0Qo il libro di mina o, per essere ancora più Nuova Italia, 1935). 1 • J g s · che s· agi. infra-letterature. 11 pubbli• Marvardi cadono dalla lo· esatti. vi è solo anedottica Tale e dunque il compen• mi e e 1~1.n i~\ ·ma 1 : cc, proprio per questo, ama ro teoricità e .:1cquistano con- da sottomarca. dio delle dieci lezioni di Er- 1 ~L_ 0 ne.tÌca uha ~~puiito la ancora Croce e De Sanc1is creta verificazione storica. Come conclusione possìa- ~a~1::~frdttd:fe~lf:~s;~~~~:~;~ ~~J:~~~~ii~uet~;~ à\ ~~~~! Ra!~gg~eanf 0 'R~:~~~\a':e:i~: f~%\ 1 .r 01 ~i n~~Ps:ir:ro~i~~ tici. d~~l c3~,e~~ies!i :~!i c:ii: agli altri le idee, è un mae- ~rn~~~~d!~~~i s~ ~.~~1e q~!;= PaM:a!~~ia~o p~~i aal~ri~esti ~~;~~~~e 0 g~~ih:ci~':. n~g~ ~-:~~;; 0 ~f leit~;~t~f av~fci= ~t;o~ S:af~~=:!, 1 Ò ri~lt!r~:rc~-- giungere lo scopo! a~ alcunl:' tre critici riservandoci di d· una indagine attenta e scru• nare la letteratura italiana Il pratico guida le faccende esigenze. La pnnc1pale cr prendere e ampliare il di- ~fj~~~e~ti~on::~~r:e,no~~\~ d~i p~~i 1 1e~zaiia~:;dih:~~I~ umane; il teoretico conser- tE:f~r\ che s~n!!bifuro~~- scorso. bibliografiche. I saggi e gli lo di teoricità, Fra1tarolo va e promuove la conoscen 1-: 1 1 1 ~- • a· re ;i consape,•ole~ 11 primo è Umberto Mar- articoli che compongono il quello di ecCt".ssivo biiblio- za dell'idea divina tra _g 1 dc II mf pi~n, che il critiCt) vardi che si ;:iresenta con volume prendono generai- grafismo, Monnino dì cro- uomini. Il teoretico si di 5 t1n- eiercitau~~rn~sto, sulla mo• I PROBLEMI DELLA CRITI- mente occasion~ dalla pub- nachismo - ad essi il let- gue a sua volta in insegnan• ralità sul giudizio estetico CA E LA POESIA (Editrice blicazione di una opera di torc certamenle darà l'asso• f :c.~~ ~ctt:~1r~~:;~~~dd:i:· ~~~ 1 ~ét~~~!: ~ rpa)f~a~!~!~ ~~~~~:~o ~;~~~~ol~i ec}~ ~uf~tt~~lo Q~~loa;~ft~~~ ~i:~~~:. con una piccola pe• Il conflitto -con Gandhi Alcuni rimproveravano a Tagore i suoi frequenti viaggi, la sua capacità di aprirsi al primo venuto. Suo fratello maggiore. il filosofo, gli aveva detto: e: Rabi, non fate bene a correre così attraverso il mondo. Un uomo come voi deve trovare in sè il mon· do. e non cercarlo attra– verso il mondo>. Era vero. ma Romain Rolland capi· va questa ricerca del vec– chio mago. Tagore aveva rperso quasi tutti i suoi. Calcutta era diventata per lui un deserto. Gli ultimi anni di quella vita gloriosa sarebbero stati di una tri– stezza infinita, senza la pittura. Tagore, in vec– chiaia. dipingeva con inge– nua gioia. e: Ho iniziato la mia vita indipendente da tutto, senza curarmi d'al– tro che de} mio canto. La finirò come l'ho incomin– ciata. L'uccello canta sia al sorgere del sole sia al tramonto>. Tra questo supremo ar– tista che creava 'Uil mondo dello Spirito e Gandhi. profeta d·azione politica. benché segreto. un conflit– to era inevitabile. Romain Rolland vide Gandhi per la prima volta nel 1931. e: Dalla soglia della mia villa. nelle tenebre appena addolcite. malamente ri· ~chiarate dai globi elettri· ci, vidi arrivare, nel suo burnus bianco, a testa nu· da. sotto 1a sottile pioj?_gia, le j?ambe nude. simi1i a magri trampoli. ·un ometto con oc-eh i ali Me ridevé. inchinandosi nel saluto in· diano. con le mani giunte all'altezza della bocca ... La prima apparenza di fraai– lità è puro inganno, l't7o– mo è forte">. Bisogna leggerlo nel suo libro, l11dia. il testo di questa e: conferenza al ver– tice> tra l'Oriente e l'Oc· cidente, tra Rolland e Gandhi. Sia da una parte che da!Paltra. u_guale fran· chezza. uguale dignità. Ma le posizioni intellettuali re· stano distanti. c:Può darsi• disse Gandhi, e: che la non• violenza abbia -una appli· cazione universale>. Rol· land risponde che la non– violenza agisce troppo len· tamente: è occorso ipiù di un secolo. per ,propagare la dottrina di Cristo. Ora. in vent'anni, tutto crolle· rà. e: No>. risponde Gan· dhi. e: Il mondo è essen– zialmcnie idolatra Ha bi· sogno di vedere.· di toc· care. Se l'India, ottenendo la sua libertà. offre una dimostrazione tangibile del successo della non-violen– za. _gli Europei vedranno che lutto è semplice>. Bel dr~amma a tre per• sona~i. AI centro, questo Francese sottile. fragile, indomabile, commosso dal– l'appello che ,!!li viene dal· l'Asia: e: Soltanto vpi ci comprendete>, gli dice rindia. e: soltanto voi po– tete risvegliare l'idealismo eruropeo e metterlo in ac– cordo con l'idealismo in– diano>. Nella sua casa. le visite alternate di Tagorc e di Gandhi si succedeva– no frequenti, affettuose. E poi, un giorno del 1935. quella di Nehru che. e fa. cile immaginarlo, sedusse infinitamente Romain Rol– land. Il Nehru trova uno spirito vicino al suo. che approva senza reticenze. e: Nehru >, scrive. « ha lo aspetto fine e distinto d'un intellettuale latino di buo– na razza ... Parla dolcemen– te. riflessivo. attento a non dire una sola parola che vada al di là. del suo pen– siero ... E' un uomo libero Domenica 15 ottobre 1961 LE STAGIONI DEL POETA * FrancescoMe B AITI i vetri col vento e !'òCivoli con g:oppi di tempesta .Sui fiumi inquieti. Sveli la geomel:ia nuda degli alberi sospesi come reti di juta contro il mare. Sole. verde e azzurro ci ,ttediano, La luce bianca e cruda cl ristora co1 suo rageio polare. tagliente come filo d'acciaio. e aperta al cielo tinto appena d'aurora boreale Forse solo la morte e cosi pura. O divina disperazione dell'Inverno. quando le spiagge fredde tremano tra .;ch1affi di sale, le stoppie gemono nella pianura. (' uccelli scarni. tra crete lvagge. gridano con voce ;roca e di~guale: tu sei la nostra più intensa metafora . uno spiraglio spezzato sull'obbliquo universo. uno specchio proteso contro il fato perdutamente avverso. I' 1·in1a ,-t"ra T ENERA pioggia d'aprile. fitta di pruagt e_ (di ricorrh ci rendi leggeri .sulla terra bagnato sveli 11uovi sentieri. all'anima. turbata. ci -,ciogli dagli ingorghi della stagione passata. Sulle verande di glicini viola. sulle mura chiazzate di nero e .ii giallo, sul fiume appannato come un'antico crUtallo scorre la. tua carezza profumata. Gli alberi. rabbrividiscono d'amore a.l tramutare inquieta delle foglie e i ragcuzi sulle soglie lu11go il greto impallidiscono per le meta.morfosi del cuore. Ade83o i prati sono umidi. ricchi di germogli e fiori oscuri rompono la te-rra 1;puntano gonfi. dai neri ce8pugli e infrangono i vetri della serra. Presto andremo lunga la spiaggia . .tUl mare di. (pe'1a accesi di nuovi segni. auratti dalla verde luce. Ma poi l'estate forse sarà truce di colori sanguigni. troppo carichi E i nostri baci sapranno l'acredine di una cabina sporca, e un treno che non parte. Per ingannare la. noia, giocheremo a. cane sul cemento arido. Estate S TRISCIA d·argento sui prati azzurri magica stella, talvolta splendi nella notte tra gemiti e russu:rL Al tuo raggio improvvise fioriscono rose tenere strane selvagge calàe come il sangue, oscure come il brivido del vento sulle spiagge. Da te un vino di palma vivo irrora il cielo, trabocca a rivi, e sommerge la terra. Rosso livido s·incarna l'orizzonte. Poi, con un guizzo estremo, precipiti e ti eclissi dietro il monte silenziosa, sotto l'oceano. Per un momeato puoi sembrare il punto di raccordo nel mondo spezzato. _quasi la sua anima e il !iato. sospesi con elettrica violenza. Ma poi cosa sei, se non lo smunto spettro di un estro senza vita. morto fremito d'acque. ombra smarrita. idolo estraneo, di fantascienza? Freddi di disperata solitudine lasci dietro di te bianchì deserti. banchi di sale. rocce b"uciate. Nelle sere inerti di mezza estate la volta vuota grida la tua assenza. Autunno D OV'E' il paese dei fiori d'arancio e dei grappoli carichi dì sogni? ttn viticchio sottile allega ancora Cuva amara. sui tronchi. di cotogni e il wo passo trattiene quesra sera. obliqua tTa i ricci di castagni dove il bosco s'annebbia. e discolora i ponti lievi, sospesi a 1tn gancio. E' la fiala d'aurtnrno che distilla amori sublunari. in un miraggio di dispersi baTlumi. o è qualche stella che precipita e auspica H maltempo? Forse un creatore di diamanti brilla di. là, forse il segreto dello scampo è in quella macchia liquida che oscilla ira i tetti neri, cori breve lampo. Ma sono solo in ,ne:20 a iante strode bagnare dalla pi~ggia. ora che è tardi. li vento spazza fari d'mttomobile t lampioni s'accecano nei vicoli e tu mi guardi coi tuoi occhi verdi o metropoli oscura, sfhige immobile. Solo un soffio di treno debole segna un pericolo d 'a.st -ro cl1e cade. (Dal volume Eclissi di Venere che apparirà cnlro l'anno per i tipi dell'editore Rebellato). di pregiudizi. o sempre pronto a liberarsene. per istruirsi di più>. Nehru ammira Gandhi. Riconosce il potere della sua azione sulle masse con– tadine. Ma i giovani in– diani, che frequentano Ro– main Rolland, pensano che il Mahatma non possa più essère all'altezza dei nuo. vi problemi sociali. che abbia finito il suo compito. La nuova generazione ri– conosce per capo Nehru. Sul terreno dell'azione quest'ultimo. d'altronde'. potrà facilmente intender– si con Gandhi: sul pia– no ideologico. è più vicino a Tagore. Gandhi è la tra– dizione, Tagore la poesia. Nehru l'avvenire. Roma111 Rolland, da parte sua. de– sidera essere il ponte. il legame, tra la nuova India e la Francia. e: Io auguro al popolo di Francia>, scrive Roltand a Tagore nel 1937. e una potente fuida poli- tica come Jaurés. e un grande poeta come Victor Hugo. o come voi. Ne e ben degno•. • Fa piacere constatare chE: in quei tempi da Apo– calisse. in momenti in cui ognuno sentiva prossimo lo scatenarsi delle Furie pochi grandi uomini in~ trecciavano. al di sopra delle steppe, delle monta. gne. degli oceani, una con– versazione sublime: che tra Tagore, Gandhi, Nehru ~ Rolland. le divergenze rntellettuali non generaro. no mai la diffidenza e me– no ancora l'odio: che ognu– n?. di essi perdonò sempre cio che giudicava essere debolezza negli altri. e in– fine che in loro. per mez. zo loro, !"Europa e l'Asia ritrovavano una fraterni– tà. senza la quale questo pianeta non troverà. mai pace. ANDRE' MAUROIS

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