La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 41 - 15 ottobre 1961

Le richiest~ di giudizio che giornalmente cì pervengono troveranno risposta nelle apposite rubnche • Vertia Vo– lant •, • Scripta mancnl • e • La Fiera risponde • secondo l'ordine di a1Tivo. Si prega pertanto di astenersi da1 solleclti liAFIERA LETTERARIA I . ORARIO JJELLA REIJAZIUNE 11-13 dal mercoledl al sabato Manoscritti, foto e disegni non richiesti non s1rest11uiscono A ROMA JL PRIMO OMAGGIO POSTUMO * Al, GRANDE PJTTORE Jl L l.<'IJL.l\&.. DE IL ILA S JE'.ll''Jl'J[N\- AN A. * llicoI"do_ di Mario -Sironi Il b1•igante e ' E' DA ESSERE grati alla gaileria romana del Vantaggio (nella omonima via} per avere raccolto una documentazio· ne notevole (34 fra di· pinti. tempere. disegni ap· 'Partenenti a vari periodi, da-I !ut.uri•smo all'attivitil ultima) di MaTi0 Sironi. Questa bella mostra, al– ]es-tita a cura di Giuseppe Sciortino, costituisce di[atti t~a occasione appropriata (la prima delle molte che già si preannunciano un po' dappertutto e che cul– mineranno nell'al1o omag– gio antologico che la Bien– nale veneziana si prepara a dedicare al maestro) per ricordai'e la figura del grande pittore scom.par.so il Feriragosto scorso. Con questo non voglia– mo affer,mare che la rasse· gna aperta in questi giorni nella linda galleria romc1- n~ superi i Hmiti propri di una manifestazione. che. nella t>splicita circostanza rievocativa, non rifiuta un intento commerciale. E' un fatto però ohe le esposizio– ni di Si roni sono state per an01 e anni. lui in vita. co· ~ì rare e saltuairìc. che ci sembra meriti non scarsa at.tenzione questo ~uo pr-ì· mo l'itomo post,umo al pub· biico . Ed è importante che esempla,ri non indegni del suo l.1voro continuino a specchiare - al di là clell:1 morte, con fedele obbe– dienza ai mezzi e in asso– luta sincerità di convin– zione interiore - quel suo mondo di certezze architettoniche e umane: quel suo mondo ben sai· do e costruito di i-remen· da forza e integrità: la sua <cl~ica • robustezza. in una parola. di <costruti'b.· re di realtà• attra·verso la forma compositi,va e attra– verso i colori. Due dei qua· li - quelli appunto che Landolfi definì <del terra· re 10 - prevalgono sempre: il bianco e nero. Il suo mondo pitto1,ico ne è impast;1to. Ed è un mondo invero monotono ed ;.ere come questa no.stira ci· villa delle macchine. E~ ci a.ppari~·ebbc impietoso e perfino crudele. colla sua meccanica connessione. se non fosse un poeta - os· sia un magìeo trasfigurato– re d1 apparenze - a con.se· gnarcene l'immagine: con– solante anche contro sua voglia. - Qui s'entra nel vivo del dramma di un uom~ a.rti– Sla. ossic1 in un dominio ini– bito a ogni scandaglio. Cer– to· è iperò che Sironi ha ~a– puto a,ss,umere con violen– za e perfino con protervia e~re.ssionisti<:a la temc1tic;1 più .:.-spradel nostro tempo. e i,;:i saputo soprattutto ri– sol\"erJa scnr,c1 nrni cadere in peccato di retorica i"llu– strativa. La < mon.umentali– tò • sironiana non è di– fatti se no:, interezza di ap· passionato abbandono al– l'oggetto della sua fì-gu.ra· zione. La quale è fredda e distante come si conviene a un'c-.µera di straordinaria consapevolezza critica. ma non per questo meno per· vasa. nella sua segreta sin– ta~si. da un fuoco a tratti erompente dì vitalità cmo~ t1va. Sono I tn:dimenli che il temper2mento fa alla n,· g:ione. E' 11n peccato che il pa· norama di questa mostra risulli incompleto per J'as• senza di qualche esemplare d! pc1esaggio urbano indu– striale: un mondo cioè cui i': mito poetico sironiano ap– pare ,profondamente legato. Essa basta comunque a ricordar-ci nel suo comples– so. al di là di noti inevita– bili scadiment,i di tono. che Mostre d'!\rieRomane * tti SILl'Ail/0 GIANil!ELLI Sirnni. ira quella decina di veri maestri che la sua ,ge– nera7.lione ha dato al\"arte italiana, è quello che con maggiore ampiezza di re– spiro ha IJ)Otuto misurarsi nel <genere> (come si sc1- r-ebbe cietLo un tempo) del < racconto epi-co ,_ E non c'è dubbio che in questa no· st.ra stagione di )ellteratrura r.i.refatta. una tal prova sia testli-monianza di una privi– legiata statura. Sta di !at.to ohe al!.ri po– teva e può ancora. ira i massimi italiani della pri– ma metil del secolo. appari· re più piacevolmente pit– tore di lui. più sottilmente e liricamente suggestivo. Neswno. però. potrebbe contendergJrj la forza e la chiarezza della voce poeti– c<,: in una parola. quel,la • gnindezza > ohe è sem1pre motivata, quando su-ssista. da una precfo..a redeltà Jn– tN1ore alla grazia di una m1!-te:-1osa ele;done. In effetti Sironi era. i,.e non l'unico (i suoi·affini so· ne. nel panorama italiano 1"1.?cente,Carrà e Rosai). il più consapevole dei nostri pittori: l'unico per il qua– le dipmgere fos.::e un <1Llo di eroica afTermazione del– la volontà costrut,tì~a del– l'uomo; runico per il quale l'operare rosse una conse· giuenza !Irrevocabilmente coerente di una visione to· tale della vita. in un senti– mento penebrante fine a<l parossi.smo del diramma umano. Ecco. pìù che un pittore. ri,peterc-mo parado9SOlmen– te che egli era un costru~· tore. un grnnàe architet.to. Il suo fine- non fu mai di· fallì il e pia-cere visivo•. bensì quello di rhvelare. co.n gu3to reicntifìcaanente !sal't~as~n~~a;;;a~~~~e~~~ sciò per la pititru,ra gli s'v1.1· di intrapresi al Politecnico di Roma: quella voca,z,ìone era con.sustanrlliale In Sia-o• ni. cd e.gli dì rpoi non fece c-hc trasporla e realizzairla artisti d'eccezione - sul ci– glio delifen!asi, e ogni volta sembra c'he stia per patire la disfatta che i: peccalo di retorica non 1•isparmia mai a nessuno. Ma il fatto che egli superi sempre que– sto pericolo senza danno costitui,:;ce. di per sè. la r~rova clamante della sua autenticità poetica. Inrvero Sironi è pitto1"e. scultore e architetto nello stesso tema,o (<come i suoi colleghi di duemi!la anni fa • elioe a sortvere Rafiae– le Ca.rrieri). Fut.urista (ma più <.-u_pistache futuri,sta) o <novecentista >, arcaico o c-Jassicheg:giante, fu so– pratlu!.to un <costruttore> di cose penetrate nella loro ul1ima essenza !01•:na.Je. Usò il disegno (nel quale fin da -giov.anissimo si di· mQ5.trò straorcllinariamente dotato, secondo le concordi testimonianze dei suoi coe– tanei. che vanno cla,J Co– ~tantini a Saverini) come un architetto, e adoperò il colore come uno scultore. 1 suoi. più che dei dipintii. sono. - giova rLpeterlo - dei monumenti: così a 1 1la materia fossi1e come a-Ila Cat.ica umana. Sdegnoso d1 c,gni sorta di vellicazione del gusto. respinge da sè tutto ciò che è ef.fìmero. Sca.lco iibs~r\ 0 s~~~~"ài\~~rs~~isaa/~~: f~~u~ri~'.~~afi ~=~ti~:): Oiò non di meno. pochi hannp come lui operat.:> nel1la storia, c.'Ompresa quel– la minore dC'! gusto. Amò come nessuno le forme del– l'industria moderna. gli ac– cini (perfino i cieli dei suoi famosi paesaggi urbani so· no d'acciaio) e disprezzò le nature morte di fiori e òi frutta; predile;:;.se le bi· ciclette. le ~1utomobidi. le locomotive, i gasometri, le stazioni ferroviarie e le fab– briche della penif&ia mila– nese (a Milano abiiava m una casa situata in un pae– saggio squadrato a blocchi rigorosi e severi: sembrava uscito da uno dei suoi qua– dri più famosi fra le due guel're). Amò le fonderie e tutto quello. insomma. che può ricondurs,i ai miti della nostra ciyiltà teonrjca e industriale. Ma tutta que– sta materia. quasi oronachi· ~tic!.l del nostro • tempo di ieri •' egli l'ha trasfigurata <..'01 soWo potente della su;i passione tragica e antica eome i picchi rocciosi o ! bassorilievi romanici (o tanto più remoti ancora) raffigurati in tanta parte della sua }>roduzione ul– tima. Con tutto quel che ha dato al:a .storia pitto11ica clelP,ultirno quarantennio (il <Novecento• fu un grosso equivoco che si pro· trasse solo perchè poteva vantare un 'Pittore di ge– nio co:r.e 1~1,). Sirom n· mci.ne 11n arti:-t<! irriducìbi· le a uno qu.Ji.,iasi dei mo· vimenli ne; quali ebbe par• le. NPlla g:er>uini'tàdella sua voce eg;i :·imJne. come s'è accennato. ur. solitario. Non ha lasciato seguaci. ma soltanto u:-i'opera che ha già il peso. e più ancor.t l'avrà, cli un·a1ta testimo– nianza. Il suo a,ppa,rente ;-inacronismo - ne siamo certi - cela anche una mi– sura di g ,andez.za che solo nel::i pro.,;pettiva del tem– po potrà risultai-e leggibi-Jc in tutta la sua precisione. Una delle, ultime Immagini di Mario Slronl * di GIAì{ l,UIGI ltONDI Renato Castellani è tut– tora uno dei registi mi· gliori del cinema italiano, ma il suo ultimo film li brigante, tratto dal· l'omonimo romanzo di Giuse;>pi: Berto. non-e cer– to 1a sua opera migliere: nonostante pagine di regia degne davvero di attenzio– ne.· Si ambienta in Cala· bria e la sua azione v.i dagli ultimi anni di guer– ra i primi di pace. met– tendoci di fronte a quel· l'evoluzione non sempre graduale cui. soprattutto nel Mezzogiorno. sono andate incontro certe clas· si sociali: c1cominciare da quella misera. a\'vilita. spesso disperata. dei lavo· ratori delta terra. il brac– cinntato agricolo. Questa evoluzione ci viene raccontata grazie al· le vicende intrecciate di due o tre famiglie di un piccolo paese rurale i cui c1bitanti. da secoli. vivono dissodando le terre di un latifondista. li capo di una di queste famiglie non rie– sce a far fronte. ai suoi impegni di affiltuar"io (an– che perché sabotato dai mandanti del padrone) e così non tarda nd essere messo sul lastrico; Nino. suo figlio. un ragazzetto di tredici. quattordici an– ni. lo vorrebbe più attivo. più pronto alla lotta e quando invece lo vede rns– segnarS'i alla disfatta per un atavico istinto di sol· tomissjone. gli toglie ogni affetto e lo dà tutto a un giovanotto dai modi ris· sosi che. per i suoi atteg– giamenti tutt'i.dtro che conformisti. si è attirata l'antipatia dei caporioni locali. Un giorno. però. Miche· le - il giovanotto - è ac· cusato senza colpa di avere ucciso un proprie– tario del luogo e viene condannato. Per il ragaz– zo è un brutto colpo. an– che perché è certo de!Pln· nocenza dell'amico. ma la sua gioia è grandissima quando di 1l a poco. con l'arrivo degli Alleati, Mi– chele esce cli prigione e non tarda a diventare lo ghi tratti da romanzi trop· ispiratore più appassiona· po densi di !atti. ci pro- to delle rivendicazioni .dei pone perconaggi spe"'50 contadini. a cominciare da ,1pprossimativi ed altri quella dell'assegna1.ione che. pur definiti e <:"icui-i. delle terre non coltivate. non trovan sempre il loro Nonostante la libe:-ta e posto più ff"lice nell'eco- la democrazia, però. que· nomia del racconto (come ste rivendicazioni non tro- quello di ='lino che. dopo vano ancora molta eco in a\·erla fatta da padrone chi deve orovvedere e, na· all'inizi,i divent:i via via turalmente. suscitano nei un per~onaggio ,:;empre latifondist: una violenta più latnale e 5:IC'nta di reazione. Ancora una vol- consegu.,nza. a cni;irr:-ci ta. cosi. Michele ha tutti esattamente il suo can~t· contro. ma poiché conti· tere e an:-he. e stiprattut· nua a non aver paura di to. la sua evoluzinne P'-rco- nessuno. eccolo organizza· logica. pur e,.,.endo ih de· re- roccupazione delle tcr- finitiva quPl!n chP ric\"ora re in grande stile. Se non i fatti a:.-raòuti. lo -'P"ll- che la s:ituazione precipi- ker. il narratore protaan- ta: rantica condanna che nista) ~e;isua~nu:r~~ins:'::~-e :\·ta\~~ An"he la <:-to:-iad'amore lo mettere in carcere e i tra I\Iichele e Miliella. contadini ripie~?ano sulle non C ~mpre convinren· vec('hie posi7ioni. ;'l.lichP!e te .perché trfppo affr.-,t'a- evadc di nuovo. \"ive p('r ta. perchP cviluppcHa c-nn un po' alla mti('chia (con· ~e-arsi dPlla2"1i P &n-'11' !orlalo clall"amorP di :i.Ti· \"il'n pnr1;,ta alla finP 'n liella. la sorella di Nino. primo piano. rnn tanln di c-!ie C fuggitR con lui) ma tragt>dia prima ;inrnra alla fine vien me~o con che ci si;:i stat;i ~eriamr'n- le spalle al muro. Miliclla te moth-at;,i e chiarii;; A è uccisa. Michele, per ven• parte qurctn. e a pc1:-·e dicarla. si m;cicchia le ma· dPi dia' 1 •:?"hi rion ~f'mp:-E" ni di sangue con una se- felici il film $'impone ;id rie di omicidi che lo 1r;1- un;i CC'rla .111.-,n;,ionP . ._,,_ sformano in un vero e p:-attut1o pe:- quelle oa- proprio <( bri~ante • e non gine corali in cui Ca,.tel- tarda a cadere sotto i cnl· !:mi ha profuso ten-.ione pi della !egge _ sangue drnmmatic-a e riePrt> rea- chiama sangue - p:-oprio listiro per decc-ri\"erri ;;d nel momento in cui altri. ,..,.Pmpio. !"occupazioni' del· nella più tranquilla lega- le terre o la vita dimec:~a lità. cominciano invece a e ras"l'gnata dei contadini \ 1 e-der soddisfatte quelle nelle loro ca,.e o sulla c-he erano state anche le piazza dPl paese in attesa sue più urg:enti aspira- di lavoro: affidat~. e que· zioni. ste e qu<."\le pa~ine. a uno Questa storia ha trova· ~tile in cui il gu,.to dP.1- to in Castellani un narra· rimmagine pr<."zinsa e ror· tore attento e preciso. ora bita sapientemente si Con· polemico, ora ispirato. ma de al rispetto per il dato non sempre capace di im- reale e ad un ritmo che primere al racconto un'ar- riesce quasi sempre a moniosa compattezza e di mantenersi agile e sciolto. tener lontano dal clima con la cadenza di una bai- spesso epico del rilm certi lata western. pleonasmi drammatici più Sorretto in questo da ~~~n~ll~!~:;;;~;:,~~~:~ che una nitida fotografia e da Tali incapacità sono una recitazione che. pur soprattutto sensibili sul es..o-endo tutta affid;;it.- ad piano della sceneggiatura esordienti inesperti. rivela che. con le incertezze pro- ad ogni istante esperienza. li veneto Giorgio Scalco, che ro rimaste indubbiamente allo le forze che regolano e da alcuni anni lavora a Roma stato platonico. ùi'.mno un oròi:ne segreto - dipingendo quadri, facendo Naturalmente i due m.1es1ri, ma siCUJroaoldivenire inar- prie ai racconti troppo lun- sicurezza e verità. ------------------------------- e:~;;~zi~~~ri';;,~'°::' ,:"~~:~~.; :r.:i:::~, ';d~f~~ii ","o"ot~•;:.~~~ rest bile Mlile forme del L JS: _r--\1( o§'][' JR JS: ][J), A\_JR'][' E ][ N Jl'][' A\ L ]l B con una personale per la se· ti con quadri di un certo im- mondo crea1o, inteso nella ~\. conda volta alla Galleria Ali- pegno: Purificato con i suoi sua interezza assoluta. dal· * bert, a meno di un anno dalla caratlcristici bianchi in funzio- la geologia aill'uomo. Nella suo apparizione che destò non ne di luce su masse scure, Sar- ridda del <panta rei 10 egli A F • . . ~i~1~°.~u.;,1~~i~n~non supe,-fi- ::,i·~•h;d~~:,~u~~w.:i~~.1\~'~.~•; ~~•v;~,::co~~-,\~:"~f°'Jfrc~ . ir_enze l p iu",noti· ant i·quari· un~~:b~~ic~;,~c c~!;p]~~ 1 :~ 1 .ra e~~ ~h;1t;in~~ae:~~cn;1a" o~i~~~:~ quello che è, ora e sempre. evidenti preferenze che ,,anno in Ciocia.ria, poi, è :Marcan- finchè il tempo e lo spazio da Sironi a Permek; ma :m• tonio. durino. ~hla~fa"stk~a ch~rt\~f,~t~: 1 ~,·~ Bi~drc,\~rci;6gtc~:~ 0 ;~~~s~~ En: questa 1a sua peou- Confesso d1 avere. con gh Firenze. occupando I' atno - che lo caratterizza come uno scultura e di bianco e nero liarità, il suo privilegio in- é!nl1quan. dei p1ccol1 ma fa- e ben tre piani de1l'amp10 * raccolta sorta 5;'Uo gh au- ~h1 comurn. mai profer;s1one ~!f1ag}~~jg~etiaq~a~~11a"i~~~~t! ~i~~k,~~ d~r::~icj_rt~ii,J\/~~~l= ~~~::~\u!1 ~iuo :1:~: st1d1os1 Ialt, personali. Com- edificio. In essa espongono 1• GIUS~PPJJJ SOIOll' ' sp~ld~!~~oS~~~ntervent1 de· f1 s~~~~1iJ,~~egc~1:~~z1~~1 t~: cludenza del cosidctto infor· ture del suo allievo Enrico ìrnpeUbile. fosco e mille· pra1 a suo tempo dal mio 106 ant1~uan italiani e 71 ( I -" J Iì\'O gh stud1os1. se dove!-Sero perflciah errori dt valuta· malismo. lavorano~ a risalire la Martinì: ah re in legno d'un ot- nario. con quei suoi contra- amico Leo Castro dei bei ~!:~~:r1 a~~~~~;ose nl~? e/: cellana di Capodnnonte dai Ora a n t emb h li collocare fra le cose mutili z1one mentre noi sappiamo ~~~~i ~~i~~n\~edà~1:roa ;~irii,~~r• tiSo~1~w:;il~~ri1 d~o;i~~-bismo !'lti cromatici netti e decisi. p:att1 cmes1 fabbnc~ll a quanato con com~et:~;a vasi dei Della Robbia ~ un organizzato~! s_ ~~fe~e~d~SI o cli poco pregio opere espo- ben1ss1mo che la febbre c-he Dice G1annclli nella prcscn• di Solimeno e di Rea, il colori• co,richi di una enertgia na- Londra nei primi dell Otto- storica e artistica che va ol- vaso greco attico del pcr10- al titolo d1 mostra-mercato s~e come d1 gran valore e spesso c1 divora non e la fa· tazione in catalogo: < A guar- smo della Bellini, l'eleganza di scosta che SJ>ri,giona dal di cento e il mio bambino 11 tre il mero !atto mercanti- do geometrico (800 a. C) - abbiano dato troppo nile- d indubbia autenlic1tà. gli cilmente, d1agnost1cab1le fcb– dar bene, la sua è una pittura Lorcti; il luminismo di Fiori- dentro: , è:olori de!J'anima• ruppe m una sola volta pn- listico Statue lignee. di pietra, vo al secondo termme: anzi· antiquari fmtrebbero col br~ de/I oro. ma qualco~a di ;i;~•:i~'"tia~~i~a."iit~~~;:diqd::~-. i\;\' ~~t~:.nsità crnmatica di ~~:,e'."~~\~;~/;'~tt~•~i~:~: ma che avess, ùmto di pa- Facc,amo un bicve e par- d: macmo e d, bronzo. tee- tutto esponendo, olLce a co- =~ 0 •, ~g•::~i:.,~:' c:en~ e';;!~: ~~:io ~ù P;~,:;;:b•I~. iu,~:: che esprime la sensuali1à scura La mostra _nell'insieme :.i za e !-!'rompe per lui alla gare il debito Anni dopo ziale excursus mlZlando col recotte (siamo nell'amb1to se mteressanti. cianfrusa- t ebb I d t I i . d o f p e 10 c,eorpneo 1 s 13 a dmi;suun,a 0 t 5 c;c',•,ap~ 1 n·1iccou~ p, 0 rcsecdntaè uoncga,n,;,','a~a 0 ta, 1 ;cog~o,·caun; lt•ce d,- ,,n ardente n,e,·,·•- da un antiquano d1 Palermo mobilio In ~uesto campo della vera e proprta att1v1tà glie e non largheggiando a' 1 ~ ui:;o ne proce ere /a e c e s 1 1 ~n 1 \ 1 tca c~n • , , , , , • , • , · l", ho acquistato per c1nquem1- mcontriamo un cassettone àrt1st1ca) spiccano nei vari negl'mv 1 ti ai cnt 1c 1 d'arte 'g ~ q I B 11 ao;or~ per 1 e o. con e s_i~~nano i ~czzi tecnici e sti- - anche se_non ancora espcr- gio pittorico. al termine di la !ne un'antica lucernetta 1talrnno istoriato con fi,,.ure pad1ghon 1 un S Sebastia- e agli stud1os1 delle varie mseppf d e m,, f antiiua- ~'" 0 on e ~m~z;f,nt t suscita;e hstic1 che pm le sono congc- te - energie. un to,mentato itinerarrio d1 Caltagirone e 11 noto ce- mtaghate e scolpite (sec no ligneo del '400 veneto, matene mte,essanll la mo· c' 0 t su ioso 1 1 ~ren ~no ai miraco id 1 are. con a ng,itaalzi,.•o·n~·ai~steenllz.eattJa\~fi~ai eesc i G 1'zzo\ sotterraneo, alla fine di una ,am,sta Andrea Pa11m. XVI); due mgmocchiato1 m una sculturma senese in Ie~ stra ~-n' ~u?t• recente , ro a· suggestione e passato i, U tempo ia. vedendola, m1 d1s- noce (sec XVIII), dei trou• gno del secolo XIV, un Una mana!estaz,one del se O ~ anuquanato. edi- Possano le prossime mo- ~~~i d~is~~~~e~i,. cf~a1dtScJ~~ li ,•encto !Sla1_1d G';!izzo ~p~-- ~:!~n<~~g!:~: ::!n~:n~o;~ se che era una delle tante meau venet, del '700. dei fiammento di sanl:> in mai· gene1e, mvece. avrebbe do- ~~g~~l1z;a~~:ccc~~Ùir~~t,~~~ stre-mercato svolge1s1 nel upnrofopnitdto,,'a·•. 5 cehncz 3 s' 1 i 0 mnp 0 e 0 g•·n"-," 0 i,_n_ nd,, 0 ,P~•,-•,.sa 3 g 11 0 ,,G,a·, 1 t 1 ,e'"n'a" 5 ctagqnu·,•.dn troveremo predominan:i i copie fatte pe1 esercmo da- mobili genovesi m radica mo del scc XIIT, sculture vuto essere amancata da un st O e 1 ti clima della concezione bel- 11 gh stu?ent1 del caltag1ro!1e· (sec, XVUI), ~na credenza clora!e e po11~rome _(arte convegno per consentire agli e a~~ nes•e:c~~ \ 0sio u1:::s >~:~ lmi~na Sar~ un bene per nameniali; un artista ancorato Gu_1zzonon deve esscre_mol• mezzi toni. le mezze luci; se Istituto della Ceramica. veneta ~elio stesso secolo; ~mb.a, della pnma meta_ de~ studiosi un attento esame dei sione ereditaria. Di u~sto tutti e specialmente per la ~!!! ile:~~ a~mu~/~~~~dia~o~ l 0 a~i~•:;e~ 11 :;1~ 1 iosl~~e~I,~~:t la sua fatica pittorica si ~e~f~elir:~nale, due o tre· ~n: _ scnvania _ veneta del d~~ie ~~;/~ Jit~!~t1~ t.eu~ 11~ei! pezz~ pe~ una più accorta suo fervido amore dà \neo- arte __di tu~ti _i_·tempi e di Se in questo mondo c'è qual- tale: dal surrealismo al post- con-su.ma intera nelle ore . d 7 Od,una c~ssma d_a corre- rioso idolo in mar'mo 200 qual!fìcaz1one da farsi su ra prova nella breve presen- tutti I Paesi. crne un vanta~- chc compiacimento, cioè qual- impressionismo è un_c~nlinuo piene e culminanti (notte Tuttav,_a debbo a~mett<:- t e 1500, _uno stipo _de!la a. C.) delle Cicladi· un} te- piano scientifico; e per sol- !azione in catalogo: « Mai gio per l'arte nelle sue mol· ~~~c;~~lstd~jla np~~tu~~~a~u:sltl~~~tcd}~:eerachpee~~;~k>~~-15;~~~i-, o me:u.o&iorno. alba o tra- re c_he ,1 c?mme;c10 anti- t~:;~ ~P./Jca, ~n_ secre~a1r~ sta di principe egizi'o in dio- Iecìtare l'acquisizione di al- professione ha dato vita. co· teplici, e spesso singolari, accade in qualcuoo dei quadri motm, _ecc.c_1d1co!10che que- monto) con colori sempre ~~:r~ar;o~is~if~~rf ese~~~~ mu_si~n~ def dt~a:tv~~n~~ rito nero (pe~iodo sait!co); f~~neG~~~~~- a~;~~~:!toTie:i= me la nostra. a tanti luo· manifestazioni. ~~~a~adi~fa~~ripr:;::;,t~si~l1~nc~i~~ :_~ss~:·11~~anz~1c~'l~~1; ) ~raui! ~~!!'.' ;~:s/o:~e ::~~~ nate: perciò ho finito per Lu1g1 XIV. un comò piemon· u~ Ca_rlo V d1 scuola ~iam· bens (c'è anche un ct'isegnol ___________________ _ d li,~um ·cao.me ~n1a,,., sdi., n"oanttalun'g·o,,lctande'o_ d•u•·•,',a'on,en,·•nlolc,es1!,•mp'a'c,~,e•-cnhzac. t· za. nello spaz,io dinamico. recarmi anch'io alla secon- tese (arte pove:a) ciel '700; m10ga, u~a scultura. lignea di Matisse, ed è l'unico pez-1 da biennale Mostra Merca- ~n altro corno veneziano d,e! Vecchte~ta, una di m_ae· ,z.(I di arte contemporanei viazioni; e a codesti momenti e mos1rare_• sel"!za dubbio a La sua a,rte si invera - to Internazionale dell'Anti- l~ccato_ (sec. XVIII): un ca- s,.'od_umbrol sen~se e un al· della mostra): grossi nomi dobbiamo in modo particolare ls\and Guizzo gio,•crcbbc. con quel gusto del rischio qua-riato che attualmente si bi_net m ebano e smalti di ia I scuo_a_ P 15 ?na (fareb· con opere il cui valore do- c r3ifmene·ncctcalc,_unns,~s,fi,.1•eu. reMpcs ,ic,roclogi,.-1 VICE mort.:.le che distingue g[i tiene in Palazzo Strozzi a Limogés del 1830. ecc. Pur ~ero la del1zia d1 Enzo Car· bbe t bTt non essendovi molti ezzi h); in marmo pario abbia- vre ess~re_ sa I i o ~e_nz_a meglio di sè lo Scalco cc lo ------------------------------ rari. i mobili esposti ~ono mo amm(;ato una robusta preoccupaz10~1 mercantt\1st1: dà nei paesaggi e più carattc- spesso interessanti. . testa dell imperatore Adria· eh~ .e_ la cu1 eventua_Ie a~ risticamente nelle nature mor- _. no (sec. Il d. C.); una ter- qu1S1z~one al patnmonio j~~i}:/i~~rt c~~i~:i/~~~;~~~ Valore ptu lar~a~ente racotta Gest't. Bambino di pubbhc~ dov:ebbe ~ssere ti» fanno di Scalco un ,cemen• documentano e_ artigianale Desiderio da Settignano due p_resa m. seria considera- te trasfiguratore della realtà, - oltre a ~n. interesse ~o- esemplari (Cristo crocifisso zione, uno spirito che - attraverso vent~ fo_lclonStl~o - _trovia· e San Francesco) in scultu- Ciò dicendo. se da un forme e colori - par1ccipa ai ~o /a 1 1 tappeti e gli araz· ra lignea dell'arte popolare canto chiediamo un maggio- ~!~d~i i~on~~dg 0 ~;~:!' dil~:~r~ Z, I~ e rnnno Un largo_ poS t O della Lucchesia (sec. XIV) e giore controllo da parte dei singolare la vitalità dell'arte, al n_e ~ mos~al. 6appet, per- a!tri interessantissimi pezzi competenti. dall'altro canto di sopra dai fatti modali. !~:~o ef_ e . aucJso. , 7 ~~ che dovrebbero essere atlen- sollecitiamo un maggiore in- I iam~i?go cl · tamente esaminali. te1:esse dello Stato per Pac- Adisli Ciociari Al Palazzo delle Esposizioni (via Milano), una mostra di artisti ciociari; vale a dire. a prescindere dal peso artistico dell'iosieme, una manifestazio• ne simpatica, che denunzia l'amore per l'arte di una zona che gravita su Roma, pur avendo carattcris1ichc storia• grafiche proprie. Il fenomeno artistico della Ciociaria C dovuto a vari fat– tori: le motre nazionali di Anagni e di Alatri, qualche mostra sporadica a Sora, una simpatica estemporanea di Ci~!~~~i c;ilP~~o~ M 0 s~ 1 ;ra~~ tutto personalità come Purifi· cato e Sarra (Mastroianni a Torino e Colacicchi° a Firenze sono ormai asscoti per i cio• ciari) hanno assai contribuito a incrementare l'amore per la pillura e a incoraggiare mol- MARIO SIRONI: Paesaggio - (Galleria del Vantaggio, Roma) ui:if~/ro rar~ss,mo del~a ma- Numerosi esemplari di qu1sto di opere che possano ~ 1 a ~ra di Beauvais,. un pittura d'ogni specie e pae- arricchire i nostri musei. Ma tppe ~ f 1 ~~abreale ma~ifat- se al':-icchiscono la mostra quanti direttori di codesti ~:a e _ u_ u.sson. simbo- fiorentina: Canaletto. Sasso- musei avranno ricevuto dal· ~ic, ;appe_t/ di_ Ispahan e del- ferrato. Muril)o, Piazzetta. )"autorità superiore J'incari– ~ . ransi vanra, ~n d_ecora· Conca, Guardi. Magnasco. co di visitare la Mostra ln– tissim~f~ap~:t~ t ~tordes. Sano di Pietro, Watteau ternazionale dell'Antiquaria– ~nt .;_ a 1 1 P 1~ a peruviana Fra.gonard, Michelangelo: to per fare. se del caso. qual· e seco O a. · Marco Zoppo, Breughel. che proposta di acquisto? In ce~amica yediamo_ ec· Crivelli. Tiep9Io. Rubcns. Pehsiamo. nessuno. ~ell~re, invece. il contnbut~ Di Credi, Cranach, Venezia· Tanti e tanti fondi oro. 1ta_h~no d_urante lo svoli:_ers1 no. Gentile da Fabriano. per esempio. tanti e tanti d?' secoli: dalle_ ceramiche Stanziani. Fiorentino, Mon- quadri attribuiti a !amosis– d_1Fae_nza (z~pp1ere. caf!~t- sù Desiderio. Giaquinto, Ru- sime « scuole • del passato U~e. _ 1 pa~~1 _della_ F~rn1a~ bens. eçc. Le opere dì co· attendono lo studioso càe u 1 m} ai ~rv1~1 1n maiolica d1 desti autori sono date per vagli scrupolosamente per Nov~ d1 y1cenza; dil;lle :e- u _sicure I(; altre invece - un più preciso collocamento ram1che di _P~saro (r1cordia- d1 Van Dick. Frank. Mainar· storico. Adesso che a Roma mo un servmo del doge Lo- di. Andrea del Brescianino. si è inaugurato il Museo Nu· red_ano) _a u~a br~cca _e Bcrlin~hieri (gli ultimi due mismatico, quante e quante ~atmo d1_Urbi~'! (~trca 1\ espert1_zzate da Roberto medaglie e monete esposte 560): dai rectpient~ sacrt Longht) - sono soltanto a Firenze potrebbero anda4 cinesi alle statuette 1n por· attribuite. re ad arricchire la nuova "RinaldQ in campo,, (Continu~ pag. 5) armonico, nuiclo; non rive· la mai nello sviluppo della azione quegli sbalzi arbi– trari che sono divenuti or· mai una delle caratteristi– che accettate per conven– zione nella commedia mu– sicale_ La storia del bri– gante Rinaldo Dragonera ha, al contrario, un suo arco continuo e persua· sivo. Si è già detto che I 'in– terpretazione assume so– pratutto n.elle sue sfuma· ture dialettali un valore integrativo; ma bisogna aggiungere che Delia Sca– la ~el personaggio di AQ· gehca sa elevare la reci– tazione della e soubrette> ad un piano di stile e di ele_ganza sopratutto per la sua straordinaria carica di entusiasmo che cementa senza la minima frattura: il canto con la danza e la danza con la recitazione. Da parte sua, Domenico ì\Iodugno consen,a intatto anche ~ome attore quel colore mconfondibile che possiede ·come cantante. Tutti i collaboratori del· lo spettacolo. da Giuseppe Porelli !.tUStosamente iro· nico al divertentissimo Paolo Panelli. dal coreo– grafo Herbert Ross allo sceno!?rafo Giulio Coltel– lacci. d:11 e puparo> Pippo Napoli ai ballerini. pro– ~ondono le proprie energie m que~to _gaio carosello sicili:lno. Ma. mentre in molte commedie musicali il testo rappresenta un elemento dello spettacolo e non sempre quello essenziale. in < Rinaldo in campo> le ide;i centrale del testo, la formula italiana secondo la q~iale essa si è attuata costituiscono invece il ful– cro vitale e determinante. !''on è esagerato perciò aflermare che e Rinnldo in can~p_o, segna un pnsso dcc1s1vo sul cammino< ita– li_ano> della commedia mu• Slcafo. finora scarsamente battuto GIQ\IANNI CALENDOLI UlEliU t-AllJJH.l Direttore responsabile 'tab. Tipogratlco U.E.:S.J.S.A. Roma - Via IV Novembre 149

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=