La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 23 - 4 giugno 1961

Pag. 2 ti FTERK LETTERARIA Domrnica 4 !!iugno 1961 NARRA"flVA OPERE PRJME * Sala e Ravaioli ~=Piccola bibliotecS1 <oihnnc, 10c1 hm111 ,u11>cn I B * LUlGl DE l\ARDIS: e li sor• riso di Reims• (Editore Cappelli 1960). Il sorriso diReims mi mettendo a 1.:onfronto di LllDEll'l'O JI .\IC\' .\IUH Prorondo conoscitore della lingua e della letteratura francese, allento clitico del· le ,·iccnde legate al gu!tlo cd all'arte lranccsc, ricercatore .acuto della fonetica nel \'er· so (\'Cdi il suo e .\tallarmè edito, in questi ~iorni. da Guanda) Luigi dc ~ardis brillan1emen1e presenta, tra· mite Cappelli, un gruppo di saggi, editi e inediti. Le occasioni che hanno sollecitalo dc Nardis nello scri\cre i nri ,;;aggi prendo· no origine da situazioni spi• rituali. psicologiche e socia· li dh·erse e, per que..,to mo– ti\·o. nella \'isione di insie• mc, gli studi rinettono un composito arco di interessi. \ta essi hanno, tutta\'Ìa, una prospetti\ a unitaria: non so· lo per quel continuo ri• chiamo all'insegnamento di Trompeo da parte di un di– scepolo e dell'ultima .-:cnera- 1ione • ma, anche, per il ri– le\'ato gusto, per la pre1:io• si1J. dei temi. per l'clc~an,a della forma e per la ncces i– là di non separare il mo· mento artistico dalla sua ra· dice storica Tri!ttc5,c mu,icalc ~ (a no• Mro an i..,o uno dei capitoli piu riu\dti) con • 8Jltac e l'A,soluto •: il lc'!amcnto tra il momento arti,uco e il mo– mento :-.torico in \lolicrc. tra commedia e pantomima • e • .\l,tnzoni e Fem.·lon •· St. cornt sf ca dicendo, onch 10 nptte.,,i che gli !!Crit– tori d'oggi. alcuni. notural– m('ntc, non hanno mente do dtrf'. m1 s1 potrebbe rinfac– c,ar4" l'abbondanza di roman– zi o di i:olum, di racconli. tutte opere prime che sem– brano convalidare la L'italità della no.stra più ptot·one nur– rot1t:a, come. per esempio. qursto romnn.:o d1 Albrrico Salo. Piazza del Duomo - Sugar cdtiore -. d 1 /olf, 332 papme. Al che. non .sarebbe dit1icile d1mo.strare che non la quant1td:. ma la qualild e ciò che conta in arie. tan– to cht dalla mollhudinc di tomi di .sedicerue narrativo. m vero, poco pocs,n c'f da spremere: così che li polr<'b– bt concludere che tanta scrit– tori ci sono i quah escono fuori nuov• per vecchie o r10- vissime case editrici, scritto– n che ,anno ,crwere bene o benis.nmo, ma pochi narra– tori, dtco. d1 q11elh ou1ent1ci che t:alga la pena d1 lt'r,gt>re. Facciamo conto. questo ro• manzo d1. Alberico Sala, neo– nato di appena un mese Scruto bene. 1e11..:-·aftro, anchr sr non .salta all'occhio per quet caratteri .stihstici che fanno .~picco di. lf'tttra r,a pn.sonahta, direi. una .scn1- 111ro d'ordinaria ammmlttra• =wone. che poi non disturbo con le 1ue pre:io~ild: leuc– ra r1e la più direltn comuni• ca:ione dei personaggi e del• la vicenda; ma, c,ò che pii,. conta, quando .u sard s1nb11i• 10 il contatto con vicenda e pnsonaQpi, come rear,ird l'n– ninto del pa:icnlc lettore? Dico pn:1e11re. percht' tltl lrt– torr che .sia un •normale,. lettore. non si • dfuertird. Cf'rlam,nre alla banale cro– naca delle ncerche glomah• .u1che dello scrmore Alber– to Maun che va fiutando nrl• la vira v1.1.1u1a t riff1111plu o meno ,cnsa:fonal, di una 1ocletd tslcmporanea. f.srerl• l'hesuccede 2llaHie111rnle~ (Conllnua da paa. I) disegno: LucaI'ripp.1 e Piero Rugaen; per l'im.:hionc: !\la• no Calandri, Luciano Dc Vi- 1,1, Giuseppe Gucrre~chi e C.:arlo Leoni. Dura111e 1111a tl1scwsio11e sulla s11uazio11edella pittura italiana d, oggi al te(l(ro del· l'Atc11eo romano (ducu.sstone alla quulc eravamo .stall chia– mali: Ueo Sp1ri10, \ 'alerio Mariam, Fortunato Bello,r;j e Il sottoscntto) ha preso anche la ,,arola il prof. C. A. Petrucci per dire,: J) che la Co1111n1s.sio11e della • IJ1e1111ale da lw pre.sieduta 11011a,·e• 1•a m ,·er,tà scelto 1111lla m quamo le .scelte erano stare g,à fatte da a11 Paolo e i C01'umssan italla,u si erano solo lm11tatr ad as:i;umaere ~~'f/i's~j,/J l~hc sf;!.,~;~ s!:~~ può 11011 essere astratta in quanto, oi•e s, tenta.sse dr fare del pad1gho11c 1talim10 un sereno t!d obiett11·0 rifles– so della nostra sit11a1.1011e 1 eli •altri• (cl11? i go,•cr,u strameri? i commissari delle , arie 11a1.io111 paru.c1pa11ti? , mercami dell'arte asuatta?) avrebbero ad,lir11tura tras/e• rito altrove la nostra Bic11· nate. Drmque la Com11uss1011e d1 cui al comumcato, a\'rcbbe solo avallalo ,mu scelta 11d fatta a S. Paolo dt!l Bras,le, riduce,1do ,I compito tic/la Bte,male a quello d1 ,m qual– siasi sped1:iomere che riuni– sc• e spedisce delle opere. 111 queste co11d1z.io111 perchi la B1em1alc 11011 si è. rifiutata d1 adenre alla r1cl11~ta d1 an Paolo? perchi la Commusio- 11e, tesa ne, suoi dirillr e 11el• la sua dignità, non si è. di– messa? Non solo, ma dopo m·erci parlato del 1tra"e episodio • S. Paolo •, ti Pctrucci ha ~,::,~:~~~ s~~% Japr/J:,~~"d~ una • volontà 111tcrna:1011ale • e qumd, npc.lerd, forse ag· erav011doli, i di/et/i della pre– ccde,lle. E' ,•ero o 11011 è. vero qua1110 a.ssen10 dal Peuucci? Se è. , ero (e noi 11011abbiamo ltlOtll'0 di II0tl credergli) che cosa si aspetta per cluudere 1 battenti dr una m0111festa• .::ione promossa dall'/lal1a e dt cui l'llalia tl0tl Ila PIU il controllo nemm.?no per il pad11l1011e che la rieuarda d1re1tame,ite? LA Biennale al sen:i:10 di mtere.ssi elle non sono 1 ,10· stn, se la facciano dove 1·0- ghono. La ,•eccJua e glono– sa 81eturale d1 Ve11e.::,a ,:on deve essere oltre mortificata. O si Ira d coraggio dr fame un oreamsmo 111d1pe11de11te, al di sopra delle beahe lCI· tarre, o 11efacciamo a meno, losctando aeh interessati i s,cur, oueri e I fantomatici onor,. 11 prof. Siciliano, pertanto, ha alln elementi pe,r potersi meeho rendere co11to della slluauone; quindi ct attet1• diamo da lw, clre i! d mas– simo rc..sponsabile dell'Ente B1e.nnale, l'esplicita assicura• z1one (l'ultima ,•olla a_ San Paolo mandammo G1org10 Morandi, adesso mandiamo, per esempio, Gma Roma) d1c quanlo e accaduto per gl'm· v,11 m Brastle e l'ultuno ep1· sodio dr 11110.s11ua1.io1 1e c.he de\Ce mutare. Mutare, mt en· d1amost, non per dare rJ pr-e· donun,o a un'altra te11de11.::a; ma per riumre b1em1alme11te al G1ard1111,nel padiglione 11al1ano,l'apporto p1u s1gmfi– cat110 delle ,·orti" twden:e. c. s. ca ed anormale. li # norma– le - le11orc non s1 • dicerti• rri •. potchf. non contando dt dict>n1r ctlebre con 1i11 ro– man:a sulle .straPaQan.:e di pen1e cht>si guarda bf'llf' dal frequentare. non at:tndo la morbosa curiosità di Alberto Jla11ri per i rovesciamenti patolo'1(ci dei .!uoi simili. di quelle stravaaan.:e o di quri rot•esciamenll sard ndrmal– mente annoiato dopo le pri• me trenta papinr, sia prrchc s1 ripetono, anche se $ensa• ::ionoli. con una pumualitd stati.nica quasi fatalmente mrccanica . .1ia pcrclté, cer• cando nel romanzo compera– lo, non ti #dtvertrmcnto.-, ma la poesia, recrumnando le 1-100 lire sprecate, manderd: al diavolo l'inutile volume. E hon si capt.sce come mai. poeti e narratori, i quali a– vrebbero il dot:ere di cono– scere le regole della loro ar– ti'. cerchino ..-conttnult,. di attualità nella cronaca pii1 trila e meno sp,n1ualmenre esistenziale del vkere con- 1ernporanco, credendo dr re11- drre rnteres.1an11.• la loro lrt– terotura sfruttando Tt"peno– ri psicologici cosi putridi e .!lantii. A meno che, partcti da un vuoto .spintuale ca• rnuffato di mondanità. inren• dano colmarlo con la .stessa cronaca mondana. con 1711 e• sib1z1onismi periferici dit•en– tati centrali. ma St'mpre con ~ fatti dealf altn, che • .!C mai, qurl nrnto lirico prrchf .1p1- rltuale, rendono più. app'1• risceme, 1110.strandocelo nel• i,1 loro abilitd letteraria di giornalisti. In questo romanzo drl Sa• la. una Piazza dC'l Duomo chr da .\filano .s'rsttnde uno a Venezia per scrndtrc a Ft· ren:e. Roma fermando$f a l'fopoli. Capri r rttrovarsi a .,mano per l'ilinerono abblt– gato di una vita 1uprrflciole e malata. ci .1ono tantt #,1er– vizi, g,,ornalutid, scrltl con l'eclettLtmo di una monolo• na varietd documf'nta na. di cui ognuno potrebbt fare pez.:o a si. srn:a ti fitt,:lo rrpiego df"I pn!l'onaQg10-.1crit– tore che ra in Ct'rca di bran• delli d1 vita .scandali.fllca al– trui poichl non rit"~ce a m,t. tcr insieme quelli propri. Non che Alberto Mauri non avesse una ctrta splrlwale inten:ionr di dore autentica unirà sc-nt1menralf' nl suol ri– tagli cro11achfsrici; QUt"lla in• tenzione sttmbra, olrrr !IHto, anche l'ambl:ionc sottesa alla scrittura del romanzo, poiché Alberto# atif'ra Sf'mprf' crrca– to di capire 1Ut11, di non tscludersi da nlenle, di Isti– tuire contatti stmprt" nuot.·i, (p. 332); ma qutll'ambi.:fo. ne. o per rmpott"n:a 1p1r1tua• le o lirica. non t affiorata riel romanzo, ~ rimaita sot• urrata dalla materiale pe– ~anrezza di una /anQO!a quo• tfdianild e. come pfa inlcn• :ione intelletiuali.stica. se mai, .!punto fuori. ma senza concludere nulla. soltanto al• l'ultima popana dr! romon.:o: # Ora. dopo tanti' anah,'lai e lanti aui · cri lici. tncomiricfa– t.•aa .,rnt1rr, dentro d1 .ti. la tenta--ionc di concludtrt,. (p. 332). Ma q11c.statenta..:-io– rte è, ohimi\, lardft,a e la conce:ione della vira del Sa– la resta ncll'epiprafica con– sidera.:ione di Alberto: # Tut– ta io vila tt"ndrva a dn•rn• tare una lotteria, (p. 31Z). Troppo poco. int·ero. per giu– stificare. se non altro le 332 pagine del romanzo. L'n po– co che .1embra fmpOJ!lbilftd dr dke-ntarc q11alcht coso di PIÙ. Dtlla .1cusa speclr. ma con 1m piz.:1co di p11ì t'1t•ace .spe– rimentalità. è il romanzo dl Carla Ravaioli. Pcrt'h~ mia moglie - Feltr1t11'lli edito– re -, in cui il ritrauo di un metto e- t·ile morilo Ì' trac– ciato .sullo sfondo psicoloof– co di una moglie banale e immorale. Ora, lr due figu– re. quella df primo piano dell'anommo marito e quello di risalto della moplie Lau– rina. sono vistc 11rlla tecnica del dialouo interlorr di lui che racconta, q11asi un sotto· suolo che si csf.stcn:i. sri• luppandosi i11 temi di un nu• eleo psicoloQico. auai modt"– sto invero, per una tanto ri– petuta amplifica..,one. Poiché, lo sviluppo ~- 1n definitiva. soltanto p,1icofor,1co e quindi preredibilmentc detf'rminl• .stico; cosi cht la fanla.sia della scriurke .si dtlim1ta 1n figure di una realtd che non riesce, o forse non cerca, perare: nienlc passione. ma calcalo. non !lancio t'.1uten• :ialc. ma $!aticità tempora– mt111alt>. Sembra an...""iche l'nnmagrnc drl protagonista sfa balzala su da una auto– biografica c~ipenza. dirò, co– si, rovesciata dal subconscio. a rappresentare. nell'io che .st scruta e si confessa. l'oppo• sto temperam,nto che l'in– con.,cio dupre:..:-o propno nel modo in cul l'ha configurata: un animus femminile cne, nt'lla fatti.specie psicologica. ambirebbr euere maschile, .senza però tradursi nella sua cquivalenztt di anima: intesi. qursr1 terrruni, qitali Junp li dr/inisee nella sua psicolopio analirica. li che. se corrispondesse nella realtà. svelerebbe la ra– gionr deila consi,1tenza pre– valenremente documentaria del romanzo. li titolo alla in1em racco!· t;.1 lo ..,crittorc lo trac dal primo \ag~io quasi come un emblema. I sag~!i e Il sorri..,o di Reims•~ e Un libro mi· niato di lacrime •; e La "har· paresse" di V a I e n t in a . \lanzonf e Fènelon •; " ,\lo· lièrc, tra commedia e panlo· mima•; e I "Giardini" o del paesaggio U-a\·cstito •; sono completamente inediti. men• tre, gli altri saggi, sono stati già pubblicati e si trovano ristampati senza sostanziali ,alianti. • Tristcssc musica– le • gi!\ pubblic.-no in e Mar· sia •• A. 11, nn. 3·4 mag,!io • agosto 1958, sotto il titolo Charlcs d'Orlèans (divaga• Il RUsto è facilmente rin• tracciabile confrontando, ad l'scmpio, le ultime pagine dc • li soniso di Reims• con il <;aggio su • li libro di i\lnl– larmè •: la preziosità dei 1e- • Il ,orri,o di Rcim., •• per quanto dc Sardi, ;;1bbia ccr· calo di es,cre -.cmplice nel• la form.:1, non e un libro di facile lettura pcrchC presup– pone e la cono~cn1a della cultura francc,c e il po'iòse,,.o di un note,ole hag.1glio criti– co per intenderne i passaggi, le , aria1ioni e la tcmatka cs,cmialc. E', comunque, un \'Olume d.i !tCgnalare e d.i indicare per la scrieta dcll'impc~no e per l'.1rszomen1a1ione felice ;fo~hftc tJ~ 1 i° ~:~ca~~lgc~a Jclf; \·ihr.uionc artiqica. FRANCESCO CRISI J!a ciò che pii,. pesa nella str.sura di questi tempera• menti. r l'inulile esibil"ione 1mrnorahstrca dei mez zi de– crrtti1•1 a nruun /i.ne narra– til'o. Poichl, ti m ale, si. c'è ~emprt staro nel mondo e h– ricamt"nte è anzi la molla dlalett1ca che stn,ttura l'im– maptne pott1ca della sua con– .sisrenza p.!icolog,ca: ma quan– do l'csprfs.sione fantastica del .~rntimf'nlo non ne richiede la rappresenta:1011e nei. suoi rlt'menti 1'1,1ologici. il male morale ('t1bfto in descrizio• ne anatomica diventa fine a sé itrs~o r. rn quanto tale, pornografia t~A'.tra~ s~~an c.~tici{~ • Idea•. A. IX, nn. 48-49-50. dicembre 1957, sotto il titolo I • Mèmoircs • dì Beaumar• chais ncll'•Affairc Goczman , • Balzac e L'Assoluto•· come prefazione a H. de Balzac, la commedia umana. \'OI. V, Ca,;ini. 1959; • Simbolismo minore: E. \likhacl •· in • Studi ,;ulla ieueratura dcl– l'011occnto, in onore di P.P. Trompeo •. Ediz.ioni denti• fiche Italiane, 1959; e Il "Li· bro " di Mallarmè •. in e Marsia •; A. I, n. 2 no\·cm· brc-diccmbre 1937; • Voile sur la ri\'ière •• in • Lettera· tura•· A. VII, nn. 37•8, gcn• naio-aprìlc 1959; e Note sulla struttura di "Fèdrc" •• ne– gli • Annali • del Corso di laure:1 in Lingue e Lctlcratu· re Straniere dcll'Unhersità di Bari, Crcssati, 1959; • La dedica, quasi una prefozio· ne •, infine, è staia già pub· hlicata in par1e nel numero 38 del 21 ,;;ettcmbrc 1958 dc • L'\ fiera letteraria• dedica• to al ricordo di Pietro Paolo Trompco. Il canto flanrnnco N~ si ct1piscc perché, so• prottutro una scrlltrice e i11- tellluen1e. debba ricorrere a quesh mgcnul mezzucci à épatcr le bourjl'.eols. mentre, come la Ravaioh Ira dimo– $1 rato in questo romanzo. po– trtbbe beni.ssimo raggiungere un fine a urenticamenle lirico t•alt 'ndo.si dc, suoi doni natu• ralf, tra cui t' da rllet•are l'efficace pcrsp1cui1d dell'im• map,ne. '"''" novella di Federico G•rcia Lorca è sempre di moda, è un mtto che non crolla. I di!ichl di poesia hanno ora portato net salotti, ptr la voce di preziosi dicitori. i suoi ~cant, .i:1tani~ e andalusi, le !'iue lune e la morte del ~uo im• mortale torero. Ma, poeta che conquista ~ub110 per la struggente dolcezza e l'im– maginosa eleganza dei :;uoi ver"li, Lorca con~cn•a per pochi lettori il meglio, il p1u '>eJ;reto della !'iUa arte, che affonda nei cantari d'un po· polo solare, che ripele cd esalta temi e cadenze d'una tipica arte. popolare spagno– la. E bisogna conoscere quest'arte per conoi.cere a fondo Garcia Lorca, bisogna cupr1re le sue radici pian– tate nel terreno d'Andalu– Ma, do,·e si perpetua 11 nto prt•:tioso del canto J1ame11co. Il • 1 .iamenco •, amalgama di andaluso e gitano. nato chi!ii!'ià quando dall'urto di due !'iensibililà, l'andalui.a e la zmgarel'ca, ha ereditato dall'una e dall'altra quei ca– ratteri che ne definhcono la 1nconfond1bi.le conligurazio• ne musicale. Venuto dalla Jeuienda, portato in Spagna dagli zingari erranti (e praticato come un rllo dagli zingari ste~si nel tempo m- (Contlnu~ pa~. 1) :~ ~to w;lg~~ioe~r •r~1~3e g~! ~~~~~i~~i!e cii1Ì~l.a d~~~o q~~= dl"1porre di un'originalità di dn.to nl mmo narmUvo dt'l- le furono liberati !IOlo nel- lnventlva, di una rapidità di l'albe ro M!<:Oln.re della no- l'Ottocento) 11 flllmrnco e' t.ngllo. dl un'intensità d'im• stra trnchzione, una danza e un canto, è ma2lnl, di una pt'rsplcuità d1 RailegNnmocl, dWlque, che mu~ica e poesia, i..• filosofia ~~ft'~ft\ 10 d~~~ond~ ~i ~f~~ ~~~~~%rn~to~ e ri~ileflamenco non può l'altro che comunl, e tall co1u;enso J{: raccolte. Alla euert> cantato da tutti e in da s,osplngerc ohi ne è 1n ~ del conti cné gli unici tutte le occu,oni: r1ch1ede J)(.l&C.S50, e se ne giova. vcr• da salvare ~o. In arte. 1 un ca111aor arll'>ta, un pub· M> manifestazioni narrative conti di ca..,;.-.etta). come blico di intenditori e un luo- dt nnt.ura prevalentemente \'alore. non risultano lrJe- izo chtu!'io, seJ:reto nd occhi lirica. quasi più inclini al rloti a certi romanzonl. E t'!>lranei. ntl quale il • ducn- pocmetto - m • prosa. sempre certt romar.1.0n1 hanno la de•, il demon:etlo del t'trn• che, per mtroml661on1 e !er- peggio nel confronto con li raor, possa rrtro\'ar~1 e ~f~• mentn.l.lont ertt!che, non dia- co111ddetto racconto Jun• gar~1. C'è la nenm e c't' 11 no ln\'cce ~l'I sanistico. JIO-. t'h'è pur sempre un no• ,::rido, c'è lo slrumtnto ac- Ma 0061 l'autore SOddls!a ,·elione. quantunque lo chla- compaJl'.natorlo e c'è il bat- plù sé che gli nitri: e tra mino « romanzo breve•· Ma t1mcnto di mani del pub• gli Altri appari;ta i;olo qur1 c'è anche la no,·clla: la ~Cm• bhco rapito, ci "ono le pa. pochi che se la sentono di pllec no,·ella.. Non perdiamo-- role che non sono mai O\'\'IC' scsrutrlo e magnti spallt'if- la di vLsta. E. regolando II e !!iOprattutto c'è un • eh• glarlo In avventure rischio- pl\.SbO sulla gamba. rtcor- ma. particolare: tutto quc- sc. Né. in un ordine più di- rliamocl eh,• i" mt'~lo una '-IO è nel flamenco, 011n1 stc-i.nmcntC' narrativo. toc• buonR novella oggi di un inftredientc nece!'iHrio,_ ogni cano risultatJ migliori agli catUvo romanzo domani particolare anche minimo autot1 che si but.tano a seri- fatto essen:t1ale, integrante ,·ere novelle co n la stess a ENRICO FALQUI alla perfezione. Nel flamen• dlsmvolturn - lmmedlat.ez. -------"---I co l'andaluso non canta ~Rl~O uv;tn~~~~~lfUl~ r~ E'uscito ;:~1~d~ 0 • la ~~a ~~rie: pt':'ne: mez:,..o 81 capitoli del loro « Crisi e letteratura)) 111eme lamenta un ~ua la- ~':,:!~~ 10 ~::!terin~~ E' uscito il primo numero !~~sm~r~f~~~i~ivo~e~.f/~!nt~ ,lo europeo-afrt-:ano nelle .:ui manifel>taz1on1 vibra una atmosfera ,pirituale inten– ,1._,,ma. palpita un'intelh– t:enza di impensabile raffi– natezza. 1: flamenco, allra\'crso cui J.1. i;:cruale ~taJ:ione- J)Oe11ca di Lorca e dei :'\tachado è pa~sata ad attini;?ere, ~co– prendo una orfica, mitit'a ,pai;?nohtii. (" più noto in Italia come nome esotico, nome ('\"Ocatn·o d1 calde at– mo:-.fere spaJtnok, che come un latto di cinltll e di cultura. Ruri o mnncanti •ono I te~ti di diretta cono– ~cenza. C'è voluta una poe– te,sa, Elena Clementellì. perché il canto flamenco a,·es~e una $Uiil. presenta– .ZlOne uflkiale t.· 1 compo– nes,c 1n una prima, es!'ien– z1all' antoloJ:ia. La tradu1:1one-ricrea:tione d1 molte • soleares •, • !'ieguy– nyas •, • !'ierranas •, • cop– las • I ,ono i nomi di al– cune dtlle numero e \'arian– t: e gradua1:ioni del • feno– meno flamt'nco,.) co,;;IJtui• Ct' il i;:ro, o del bel volume intitolato A11tolou1a d,I can- 10 /la1111•rit"o che la Cle– menteili ha appunto curato per Guandii, nella collana dC'lla Piccoln Ft'nict'. prc• mettendovi una dimc~~a. C!">alla prefazione geografi. co-~torlcn p('r J;iun,:tere ad un abbono cli definizione l'stetacn dC'I canto Andaluso. L'opt'r/1 (• ricca di fu~cino e d1 solltt'itazioni, potrt1 per- 1!n0si!~~~.rr! i ~:~r~rt~i;~ raneli poeti. a chi credr- di Amarli e qui in\'r-ce do,·rà accorger,, d1 a\'tr mancato d'una noz1on{" essenziale pC'rcht• :! s:110 .,more foi-sl" real" e profondo, Peccato non f.ia unilo al volume un d1~ co d 1 aulcn– uco namenco, che guidi a '-Coprire eome o~ni bre,·e co111pos111one dn·enta, in bocca all'arlhla popolare, "lrumento d: pa ione e confc•$10ne rle)l'an1ma d'una raz:ta PIETRO CI\IJ\Tfl Il tredirn~simo a110stolo r. tali C' \'alcntuominl che si di • Crisi e Letteratura•• reltg:io~o e modula 1n tult1 SR!vano. quindicinale di lettere, filoso- 1 toni ramore, massimo te. li trcd1ces11110 1po.uolo di Alla maagioranza di 00· lia ed art,. ma flamenco, dove la donna E_ugc_ne\"aie (scrittore, come storo cm ln\'ece, fino a Ieri. Vi hanno collaborato: Ar- e !"innamorato perdono 'I ricordcra. nato in S,·iz..: riservato In premio il ri- P~i,~d.OGafo'er..:.,,.Fn"',. np•,.•.•,~oo Co,.~ ?e~:~!~ta~io ~i~t~fi, ft;~ct~~ ~~~:lia ~~I 1':;Jf,c;df1oi~a ~~~= nuto O Il temporeggiamento ,.. • J:Oni<iilieterni dell'eterna \'l- ,anii, potrebbe riaprire il d1• du pR.rtc degli editori. non malli, Guido Guarda. G. Car- cenda. • ,corM> ~ulla run,ionalita della appena osavano proporre di lo Politi. ~•follo Ponente, Gia- Il canraor esprime tutte le lettcratur-.i cattolica che, non i-cegllere e riordinare in \-O- corno Prampolini, Rugs;ero i::amme di quest'amore ~pa- o~lantc i ,cani rimarche\'oli lume una produzione lette- 6~!d~i, c~~~~o ah"cti e .:nolo, focoso e dolente, fat- d1 non poche opere, \iene rnria di tanto stu(Jlo e di to di spasimi e di tenerezze, ,pc~\O di~lOrla nelle !tue d1• tant.a dlstinzionc. come quel- Ri:~: . .::io11e:\"ia To.scaua 1, r:cco d1 sfumature e di pro- tcn,ioni ,e non addiiitturn la della novelllstlea.. se ben ------ ~~~~~;fr/o:r~e to;~oli:re~e;i ramtc,a .nella ,1 "ua ut\·oca condotta. di «terza pagina>. Unnome sbaglialo '.lamenco è ,;;empre una filo- ~~~~~r~~•o;r~~c a~::; ~e~:= Orbene, ~li editori avra.a- ,ofia, nei pochi versetti d1 lare la prelen:a di quest"opc• no avuto IP'06SC ragioni per Sul 11. 21 dt La t arra IO OJ:m flamenco c'è ,;;cmpre ra che in America continua non dcsldentre, non aspe~ .scrittore Antonio RusscUo, racchiusa e ~i11illata una .1d a,cre uno !tlrcpitoso suc- tare, non volere. non accet.- autore dl'l romanzo "'La hrna concezione della vita, defi- i.:csso, a p;:1r1eil fatto che ben tare. non sognare, non tol- sr mangia I mor11 - (Monda• nito cristallinamente cinque premi lcllcrnl"i, nel lcrnrc che roman1.I. Magari dori 1961) era dwtntaro, nel i-entimento, bruciala una ijiro di un anno, !t<>OO \·enuti brut.U. m& romanzi: perché titol'o della rt'ccnsionc a lut pa!'isione. Le poche parole ;_i confermarne il \;alore. 11 romanz.o •andava• più dedlcott1, Antonio Rourtlo. t:1 di OJt:111 flamenco ~rondano Sin dall'a\'VIO, 111 questo ro- della. novella Ma non po- scusiamo con lui e con I no- la dolorosa e m1,;;terio~a manzo, si ha l'impre~sione di te\•a dars.1 che gli editori 1.trf lettori. ~aiu:ezza dell'andalu o, que- entrare in un teatro dO\·e il ~;irrr~aro i,!1~Ja n~i:iOrd~~ I---------------------, ~~~~O~l~~~~raa;:~a~~U~r~~ • Soio romanzi•: e che. dc• 11 d t f 1 • di tutti, a Mimolarc la curio• meritando deUe patrie !et• Ile ao e e ice i.ila dello ~pe11arorc, senza te<c. pmtc<soro flo, d'acqui- ri,cla,c la trama dcll'opcrn re,, ntl., tdcslderosl ldhl ~arsi (Continua da •••· l) e il confhtto dei pcr.onaggi pa a o oon qua e e uona assenti. lmmaKine, questa, no,·ella? ba,uante a contenere I suoi'"" di.scorsi cnuci; e lutto II dello !tle~so \'aie ncll'inqua· trascendere mai l'imltatio na• Mn l'inglu.-;Ul.ia dt sotto- turae. resrando pr1g1onrera Vdlutare O t.raSCurare la no-- ndurra ad a.!.sistere allt tue acrobazie letterarie. Qut1 dratura dell'ambiente: Iroz- ver11 potranno anche encre .suoi; frutto di uno di quei co, Santa Ro!ta, Zapar: tre ;;~ ~H ra ~!!::~ilt c1 ~ 1 ,~!~·r,,::'fi~al~.bb::::;o quveW:; \'illaggi indiani e la monta· della propria figura---ione. non ve11a è anUea. e sbagllereb- essendo alimrntata da una be chi credesse di do\--erla profonditd H'nlimentalt che hmltare al tempo presente lfncam~te muot·a quelle .sue : DI fronte a tante storte e creature a ,1altare ranousto I bibliografie del romanz.o. la ambuo che le condfzroni. Le no\'ella. tapina. dc\'e con- quali, poi. in f11n:ionc della tentarsi della trattazione tecnica, orma, abusata dal folkloristJoo - comparatistica neorealismo con1cmporaneo, rat.tnne dall'egregio Letterio del dialogo interiore, girano Di Francia.. nel 1924. e limi- continuamente uuorno al tata a; secoli dat Duecento ~~"!-~::~~i! d~ef~~~fi~;,ta~~: ~~=o 0 ~·sf~~~: ranto .sptrftuale e quindi uno nel trattarne. drammatica. quanto .seruuale Per fortuna 11brutto quar- e perciò meccan ica. Ogni fi- w d'ora della no\'ella è tra· gura è cluu.sa nel proprio scorso ugualmente. Sarebbe egoumo che n on t•uole su• sléito triste vedere rtn.secco- CASA EDITRICE "LABARGESE,, {fonda1a per la ,·aloriaazionc dell'Arte e della Cultura delle Valli Alpine) BARGE (Cuneo) /niz1at1,·e. SCHEDARIO INTER, AZIO, ALE DEGLI AUTORI E DELLE OPERE DI TUTTE LE .\TTIVITA' LETTERARIE ARTISTICHE E CIE TIFICHE; ASSOCIAZIO'IE CULTURALE E SCIE1'– TIFICA DELLE VALLI ALPl1'E A richiesta,'inviano grati, i relativi statuti Quale npo.so , quale 1olhct10! Mar,an la cosa verrà allora :n~C~~anol~mgrc~nle()le~~d. .sotlolm eata da una 1:i111a del genere di qutlla sopra de- J personan: 1 : Donald c. 1cr,11a, una v1111a d1 omaggio a qualche nuoco • marr,1- Webb, un O\Curo ai:cnle con- nale • che 11 11a, nel fralttmpo, scoperro come invece solare amcr.cano, Franz Cri- allmeato col gms10 e cenrrale •processo• .11or1co, cht spian, un piu o,curo pittore, insomma abbia dimostrato anche lui che 11 poera deve e Pa_dre Paolo, un po\'cro pre- !',st%etti~;c:e~1er:;::::,a ':~.o a ri.solvere magari 11 ne.s,o d1 te di montagna di scarsi studi Non crediate che il mio discorso .!IO scherzoso; io covo ~/;~~ 1~~'1I~~~~au~•a~~z~e~; ~:!n/~r;~e e l~o:!~fi.~~ndceacìJ;::;,~:e:z:iv~id:~~ ~er;:~o e'naffe~! ~u~t.'O, Ma i .veri, gli autcn- ~r!d~u~,~:t~a~~~! al!fli:: ~~te R~~~~~~rcdZ:,° ::::~r~~~; p~rfi:~ ~~ni:~~~~"~tm~lg c!au 1 1~ 0 di~ per t'opera mia, co.sl mnocua e 1n.sign1fican1t, ci fu, anni pmto • Cri,;to sul Golgota•, fa, chi fece pub blica protula pt:.rchi Mondadori •• dimo• 0 forse è solo qu~to nostro 11rava ancora 1rret110 a •eroiz10 del mondo borghue e ~:ilige c~~uaid~ 1;~t:~nj~\u~\ ~~iz~~~~;;~Tic~:;bl;~a:~~/~:~::;~, c1~m1e01~ ~:r~~:ed:n;~;~: per atto di ribellione, ,·uoi pio per denunciare quel per1coloJ per Otto di fede, con tutte le Non c'è da .scherzare; •iccome Il denunciatore to faceva sue stelle che ci 'iii sfilaccia• in nome dr una Tar,,one 1qu1111amente pohhca, c1oe dr no tra le mani per lasciarci una concreta aiupicablle nvoluz1one strulturate de, rap• dcsol<:1tam.entc ,oli perché Dio porti fra letteratura e vita pubblica, è certo che, m una non e piu nell'anima, e non futura .socrelà collettìui1hca, . .sempre che. un'opera come c'e perché non 'ogliamo quelle mra fone prevedibile in un tale clrma, un Tevuore averlo. O i personaggi, alla delt'att1v1tà lelterarra del tipo di colui m1 avrebbe coitreUo fin fine, siamo noi, tutti, da al •ilenz10 e all'inlerd1z1one perpetua. da ogni atlltnta 111 Lui e chiamali ,cnza essere quel campo. gli eletti"• tredicesimi apo- Confeuiamo mi:ece, da ull1mo, che, pure con,idcrando stoli, insomma. che nmania• la pu1on11 e l'opera d1 Manfurio come non • decidue ., mo al di fuori della ca,a del non nutriamo per que,10 troppi tamorr sulla no•tra futura Signore per non \Olcr bU!t· ,orte; e ,ara. ad opnt modo, quello che ,ara. !tare, dimentichi del perché Per ora, chi vole11e conoscere p1U amp1ame,1te artico• della nostra \Ìta. e del pane lato t d1mo1tra10 quuto d1scor•etto, non ha che da vedere e del sale che ci brucia sul • Un'anali,i semantica• d1 Francesco Leonett1, nel numero cuore: nomadi '-Oltanto, per 136 (aprile 1961) della rttnsta •Paragone•. ~~~~n~~ durnta della \'iccnda Ma lomiamo et! romanzo per GAETANO ARCANGELI liti dalla brnil.1 di <iòpa,10,le VER A lince c..,..en1iali, l"equilibrio dcll'imp.1ka1ur;1, ali dementi og~clli\i, lt.· allu\ioni e i ,im, holi ,ino allo.i punluali11a11onc del cen t, o motorio: D10 VOLA~'T Donald (.' Wchb. agente con,olare ddla cittadina CO· ,11cra sucfomcricana Puerto Carriba.,, indasra. prc-.o da un m~on,apc,olc i'>tinto. ,ul• la :-.compJr .1 del i.:oncitta• dino Frani Crispi,m, un o-.cu• 10 piltorc \enuto da Dctroit ,ino ai tropici per tro,are pace alla ..,ua inqui,:1udinc. lin mode!ttO uomo. quel Cn~ ,pian. a prima , 1,ta, che pc· ru p:li si cr;l in,inuato nella anima col haailore del <;uo ,fa\illantc pcn,iero e l'a,e,a ..c:omollo, :1ffa,cmando e fa. t"cndo,i dctc,1arc insieme per la ,ua umilt.1, ra'>...cgn.ita e scoperta. (G1i1 un tema. qui: quello della di\ in.i umilta t"he tron~1cmo moli\'ato in 1u110 il roman,o come un mu,1calc lcit·mot11·). All;.1 ri1.:er1.:adel p11torc M a.,..,cx:ia ;.uii.:he P;.1drc P.iolo e al \ illaggio indiano di lio1- 1.:o,dO\c erano andati certi di tro\arlo. apprendono imcce che il giO\ ane era '>l:Ompar,o la ,era ,te.,,a che t1a le hrania ali era morto un r..t· l,!.:t, u mor.o da un ..,c1 pente ,clcno-.o; lui, l'uomo bianco, dinJn,i .ili., morte: • inerme ..: rii.:co ,olo d',unorc e d1 pie· tà •• non m c\a n.·-,1,1i10 ;11 rito pag.mo della baraonda • d.:I .. ,abh.i 1 .:,nd \Cdcr legare 1.:omt:un a.nim,lle il corpo del ra~a110 alla t.nola 1.:he lo a\ rcbhc tra..,portalo sulle ai.: 4 qw.: del liumc, ,'cr.i mc ..,o ad url;uc come in rholta a Dio. Anche P.1drc Paolo, in qucll'O\:casionc a,c,a ur• l.tlO nel 'oUO intimo: al pit- 1orc ,coll\ otto da mille intcr· 1og,Hi\'i di Ironie a quella morte ingiu,w, a\·c,a dello: l't-'tJ. Gw,· Ge,mrn .\loltrJ l-(ÌO\ ,mc .mi.:ora. Ancor a cere,, di capir..:, di ritro,df,.I nel mondo. di tro,arc '-<: ~tcs,o. La J'(k:'iòia viene df)JXJ. ~omc una ,intesi di cono,~cnict e di illumina1:ione \11,tcr X .. \eppure qui! t.i mi e piaciuta, non se ne doljla E. F. Sclt .• forrema1trwr,:. Grazie di a\Cr mandJto una -.ola poc.,ia. Sapc,,e Jkuni che pac1.:hi di roba mi man dano I La sua poesia ~ huo na. deci,amentc. Complimen li. La metto da parte Gilll,o. Reggio E1111l,a Pl"C c.110 che dcli.i mi.a prima rispo,;;ta non abbia pmprio c.apito nulla. Ad _ogni modo, rcu~/~i pi:ni 11 ~~cl o;rudi~i:. E buon di\crtimcnto coi \t:r bi difficili. Ort Pag11, \lilmw. S,1 i.:he mi pare discreto. delle wc ,,1ric la,;i • co..,. nct1;.1mcn te (troppo) distinte e di\'i,e? Quella poesia che dice ..crit· la • dopo una lun~a a,tincn· 1.a •. lontana d.1 , i,;,ihili in– flucn7e. Le influente ,ono m.alattic. lo ,a? Lm,. Rido!., \11lar10· Giuic delle ~cnrili lu,in1Zhiere pa• rolc ncr la nuo\ a ~ondo11,1 del Giornale che. le, clin.· lìn.ilmcnlc sene, oltre all'ar te. an1.:hc all'umano. I.e dut.· poc~1e 'iòono. ,;mceramcntc di,en.:1c, C' con quako,,t di orii;inalc. • Dopo quel iio1 no• ha quakhc ,er-.o in piu · lo dico ,\ lei che mira e, i– dcntcmcnte alla 'iintc,i: ma locca un prohlcm.l ctt:rno C.,1.1,1l·.1n ·ora e :iu:;run r.,m·(,· ·I. [ril'\II' .\!cune t.o~ huonl ,im:cte, nude, e,.,cn11.:1!1. \I., <Hll'or.t delle ir1;-:riuil,1. dei puri elenchi_ di ,tat1 d'animo 1"-'·•'-""1;1:"2"i~t1d 1.·.,r~nmenro n110\n. re ..ilio d una 1eri,1 1rn.,1.a e CO"! lar .. .il Lllon· 11al1ano, pn- 1 et-hl! inh.:rc-.-.a,c qualche l'tlitorc \l.t .,.,n : pira~i del l'cdilona. ..hl! l 11111rano i ,..1u,ani ~on Lm11.:or,1 !"/Ci quali nc ..,uno JX·rdt: l' 1111 ti pa~.a_no. \:1er1:nnc e cumohmcn11 Ralda, .Sai., ~1u1c11 o La 11.u.tJ')OC!~1a .. mollo d:lli.::ile. , 'e li" l ,.r, .t .-·• - ,.,. che ..,. a(hda al • d1tfic1h mo• pt.•r t:-.r,11:nt:rc: un ~u!minc di an;u-.cfa. di di,pera:rione per la ,orte del mondo. ma met• 1cndo d.1 pane 11 cuore e facendr) p11111oc.10parlare la m.:-ntc. lii mente p1u colt<1, piu comr,iadut,1 della -.ua n1ltur.1 Comunque-. \ i ,;,nno mnml·nti tc<;1 e ric;nlt1. \la puhhlicarc non po<"i1amo, mi di,oiacc Ro\n \lar,a Uene2Jrmi ? : L- 1ltima po,c,1.t e la mialinre, ·n,·ahru. Tcncris\ima 1'1m· m.1jlinc · e I.a noia delle \of– fcrcn,c •· che ..,,. di -~a\a. di piccola , il.t quntid1,ma ma portata ,u piano di conU• hilila ,r,iritu.1le Poe"i1e. in µencrc. di'>crc1c. un J)()' som· mi:,,c. un po' tirale \ia Gra• ,ic per le jlcntili parole Sac. Brm Trre,te: • Fac• cmo huflo-. e ~arina. Lt al• ire- J'K)C"iicmi paiono mol:o lcsrverc, appena .,ppen~ fuori della can,onc11.1 C IRO,TE LHBR[ RICEVUTI Non cono!tcò Dio. Lo ~11110 ~· non lo COllO!>CO , L.1 piu ,mrnr.1 .:1mm1~'>ione per un GUST.\\"0 VALE'.'-:1E. I ria 00\E. I.J1dt fearralr • Soc rn.•te al quale lo i.critto1e, di Occhiate - Storia • Ca,a Tip. \l,,rcgg1.ini. Boloana fl<X.·o dopo, lar.1 dire; li mi• Editrice Ceschin;.1, \hlano, LORE:\Z \ \IAZZETTI Il ,1ero del no,tro compilo in p.1gg. 220, L. UOO ,;ielo cade • Romar...zo • 1en,1, I g1andi interrogali" FRA\CESCO CA\Gll L.LO Gartan11 Edttorc. \111.-no, dell'inizio e della fine della I.e ,crate /ulurisu • Ro• P••Gi! 16-1 L 1.t(lO no,tr,1 e,i,tcn,.1. D,l dO\C ~m m.mLo !tlonco ,1.,,u10 • SIL\'10 RA\IAT· /,,tJ .spec• rno ,enu11.' Do,c ,1amo di- C.t\.l Edit1ice Ce,c.hin.1, .\li· duo Jc:ll'afu. Lu1g1 Lconar• ~11 1 ~i~i,1~11/~:,i~c~:~~::.; ro~= AJ·:s~18Egg~ ~~\~i/~\L· ~~ ft'~.ri~Bologna. paai· biamo larct Qual e il signili• ~E~INI: Di:w·,arip tU 1111· \IARIO HAZO\ Dwonorro 1.:a10e lo ,i.:or,o della nostra t1ch1ttl 1:reclu: e ro11wm: • i 11 ?fne•llo.Jlia110e itat,a110- \ ira? Domande a cui non ,1 C.1sa Edirrice Ccsdiina. Mi iu::lnt.. p, 1~;,; . .:090, I. t,.fOO puo ri,pondcrc con quelle lano, pagg. 7=i(I, I 5.000 C,1rlo Gala ..,o Rcn:ro Lau• prO\e a-...olutc dtc ,ono co,1 \'ARI Poeti moderm nord rano: Prcmc\~C e Promcs· t·.irc .al no:-.tro u1ore. Pc1c:iò americ-a11i - \'c,...ione d1 \'ir ,e della eio,·aue poc,ra. La ìt: eludiamo e continuiamo a i,:ilio Luciani ~ Ca,.1 Edi· pw reaute a,rtoto,zia della ,i,ac linKcndo di 1anorarlc. 1ri1.:cCeschina. \lilano. p;.1 poc.Ha aa/ia,ra del dopo• qua,i non lo,,cro intorno a 1,?inc 20b, L. 1.000 1: 11 erra. Edi1ioni C\nthia • :~~~ 0 ~·~m{p.i~'.'r~). che rc,pi· S~ 1 ~F\9o,?;:c_u r-:::~ 1~ 1:'~~~~ firt.:n,e, 1%1 _ Pagg. xv . ri~1~~gr11~ '\~1f.~, c\b11~red~at~ l~~~.ri~~g~: JQ,'eli.sa300, Mi· ·--308 __ -_L_. _2._000_. __ _ ~ altro \lllnw:~io, Sant.1 Ro,a, GIUS_EPPE COLI.I: 40 \Uit• Ai\lBOSESSI, INTELLET· dO\l! Cri'>prnn 1~t1cbbc C!t· 1 tori e ,ma d1t11 • Ar.11lo• TUALI. nsplrnntl can-lera :-.cr:-.irifui:1.110. Qu1 hanno ;.11- 1.n.1- Studi e Ricerche Edi- 1tlornall.stlca scrh:mo: AP- ~~~c~10~:i,d~-on~"d'e~~ri~iinil~= L.\~ioo Torino, p,l(U!· IJO, PRODO, Lungotcatronuo,o, 1.1che app;.11-ccome• una fc. GIOVANNI DE CRE CL-..- 29 - 'i'apoll. nta p,1\lida ncl k c arni della ZO: Gio1•a1111i \lclr e ,I \U0 mont.ali?n•t .. Cri ,pi.in h;.1 d1ic•_ umpo · SaHio Librcri_a ,10 la,oro a Barnc e quc,t1 · ·ientifica Editlit·c, '\, poli, l'ha mc..,..o all.1 JlOrt,l non r,aszg. SO, L. 500 ,apcndo i.:he lar.t:n~ d't_111 p1t- RF'\fATO BERTACCl_ll'I: INVITO AGLI SCRITTORI :rt•i.:~~~~:t~• c 1 t~cl~~:~p~1 1 n ~t~ ~;~::.:e C~ll:;,~,~~~~:,e~: e'~';,: ritirato ancor piu in alto, pt:lli Ed. Bol01?n•1. 1961. L I L. I;.. - htllUtO Li· b1ò\no Ed11ori..ilc - J.nnun• 1.:1a t;he e tn 1.:or!>O d1 rt:,11iu.u.1onc unò\ RASSI:.· G:,,;A DtGLI SCRITTORI ITALIA~I d,11 tìtolo CHI SCRIVE. I 1.:ollabor.uon ~ redauori delle rh 1~tc let• 1crarìe dc1 quot1d1an1 e de1 pcnod1c1 d1 011m 11cnere, ali autori di romanzi, tea– tro e saggi, i poeti e tuttt coloro ~he c:rl\ono 110110 prc11a1i d1 richiedere l'appo– sita scheda bio-biblioarahca a: ISTITUTO LI BRARIO E– DITORIALE • l.L.E • P1az• ,aie Cadoma, n. MILA-.:O rndl~:~::,noall~ill~~~~~il::P•Ei clt~~E3:~ ~oi c.111 \ · Il Soled,1d, per termm;.11e un Saggio lii ~oe\1c: dd • ~t~r .. \':; !~1 cGio\;~:ctto cm ;~::,,ti~nala. Pt:~1~1- l3i~~i~~ Wt:bb C pte-.o d,1 un·an,ia l.~ \lonnicr, Fia:ntc. p,1- ~e r~~in~:~1.1ti~fa~i;ic~~f 1 ~~i 1.JIGI 1 i&LSiltu: Canll tlal andr,t incontro per scalare l,t tlelerto - Liriche - \'oc.:i montagn.1, ma ..,ente d1e e ~uo,c. Torino, pai;tf;l. SO, e/riamato, tlCl"c. andaii!, non ARRIGO_ PECCH,_OLI: _I può C!t..,ercd.i meno dcll'o..,cu- l11a11cl11 cavalli d1 Tarqw- ro pittore di\'Orato dalla fcb• ll~a.Co1i 11erla XVII ('.fim· hre della crea,ione, tra,cina• riwde • 11 Campo, S1c-na, ~o 1~t t~~ 1~1~/~ 1 ~~:~~t:i'~.c L~ 1 [ oÒ~f~Nti:·o \,~~TONIO CAR· Wcbb, a,c,a a\·uto i.emprc la --------------------• erc!tccntc con~ape\'olcu.i che il !tu spirito anda,a in••ri• dcndoc.i cd a,·c\'a continuato a ri\·e!tlit ,i della sempre piu ,oHocantc anna1ura di un .11Zno,tici:-.moleg1,?cnncnle i10- m1.:o all;l fine, non tanto per connn11onc lllhllM qu.into per la su.1 in1.:ap.1cil.l a lro• \ are un rnodo d1 libcrar...ene {pag. 140), ma ora ~ente che dentro ha un mot1\0 innega– bilmente concreto pur ..,cn,.a ,apcr,enc '>Pic~arc l'e:-.,cn1,1 SJ. pero, che non puo p1u I ar parie di una gcncr.iLionc !tpiritu;.1lc di nani (pag. 146) e 1.:hc dc\·c \edere a qualun• c~r\t~~!,~~r qNc~ud1~nC°ri3g:~e~ ha for.,e ri~chiato la \itJ. Prima di tcmare con Pa• drc Paolo l'ultimo as!talto al• la rnont,lg'n.t, \'iene a cono!>ce• re che nel "illau:aio e na ... co• !tla parie del dipinto, il Gol· gota, perché Cr·ispian hJ rita· gliato la parte centrale, il ,olio di Lui, in'>Odd1Ma1to del la\·oro. In quel Golgota, ecco le mille figura1ioni, i !timboli, i c~lori di una bri.:ica d13pc. razione, e Cn\pian ha raf- figurato an1.:hc lui, Webb, a capo di una moltitudine che !tale gemente sino alla Croce . e poi cci.:o pure il ,·olto di Barrie, incatti\ito dalla sete di denaro, e lanti altri ,·0lt1 ancora che lui conoc;cc, ha \"i· sto chi3'>.1 do, e, quando, con• fui.i nella memoria. :\ta man• ca il ,·olto di Lui e per riu– ..,cire nell'opera Crispian si C ritirato in cima alla mon• tagna. Webb è -.con\'olto: questa p..::r lui è una lezione per lui che potrebbe cs\eré !ttato chiamato anche s.c non tra gli clclli. De, e, qumdi, a3ccnd~rc, tmche se c'c peri• colo, sino alla cima, ~ino a Zapar. Lottare. Tra le nu"·ole, ora che Webb e Padre Paolo satgono tra uno i.perone e l'altro, ha ini• zio la arande disputa u a il tredices,mo apostolo e Colui che a\·c,·a chiamato. - Ti ho chiamato. - Ho ~cntito e ho ob• bedito. -_ e hai sentilo il mio richiamo, percM ti sci dap– prima ribellato? - Ed io perché sono sta– to tradito? Perché sono sta– to chiamato a dare il m10 aiuto per cdihcarc un mondo migliore, quando un mondo m1!i'.ilorc non può ec.-.erc? Per– c.-he sono Malo chiamato ad a_mare tuui gli uomini, se c,– M non smetteranno mai di odiare e di uccidere?•. OSVALDO G. PAGUNI •••• ••••• • • •••• ··=· •••• •••• •••• ••• •••• •••• •••• ■ D"~' Olivetti Lettera 22 La corrlspondent.. .,11>Jl• scrlll• 1 m1eeliiln1 parla bene di voi, parla per voi con ac.c1nto preciso ed fl una cortesia verso di chi legge. Ad ogni parola la lettera 22 da chiarezza eleganza ordini. Abita con discrezione la cau, ed ognuno sa subito lmplegula. E' un ragalo che dice l'lntell\genu di chi lo fa e di chi lo rie..,,. Se già non l'avete, campr1tela e portatila a cau: Hrà un regalo per tutti Fatene dono al più ca.-1, 11 p!U emici, offritela a ~hl vi ,ta a cuore Pruzo llre 42.000 ,.., c.[ R,volgetev, 11negozi 01,veui e a quelli d1 mecchme per uff,c,o e'ettrodomut,ci e cartoler,e che 111pongonola L11tera 22. oopure, Inviando r Importo. dire\lc1m1nl1 e Ol1velh• O M P. via Clcr1cl d, MIiano

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