La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 23 - 4 giugno 1961

Le richieste di giudizio che giornalmente cl pen·engono troveranno risposta nelle apposite rubriche e Verba Vo~ lant », e Scripta manent » e e La Fiera risponde» secondo l'ordine di arrivo. Si prega pertanto cU astenersi dai solleciti I tA FIERA LETTERARIA I ORARIO DELLA REDAZIO"IE 11-13 dai mercoledl al sabato Manoscritti, foto e disegni non richiesti non il reatitui.scono L!P: ;\·JIOi,a;'Jrlf~Jf,: IU>'A\JR.11'1P: * ' JLTA\ Llf A. Palizzi e Morelli * di GJl,jSEl'PE SCIQllTU'Q Per dare e un altro tan– gibile contnbuto alla mi~lio– re conoscenza e di, u\gat.ione della Scuola pillorica 01to• ccnntesca napoletana •, la Promotrice • Sahator Rosa• ha organin.ato ._,Na1>oli una mostra di Filippo Palizzi e Domenico Morelli, gmstift– cando la <;celta col fa110 che il secondo promos::ic cento anni fa un'Associuionc degli Artisti che organino la pri– ma mm,t1a libera, mcnu·e il primo sacrificò per la ,·ita dell'Associazione il rica,·a• ,ato di una ::iua opera. Due moth•i piuttosto e-..trin..,eci, che a\1rcbbcro do,·uto es::iere sostituiti da ragioni inerenti l'autentico ,·olto dell'Ottocen– to napoletano: tanto più che, se non erriamo, i due pit– tori prescelti sono esempli– ficati attra,crso troppe opere e spesso con dei pcui che sarebbe stato preferibile la– sciare nell'oblio. Naturalmente, coloro che hanno dovuto scri, 1cre le in– trodu1.ioni al catalogo, ricco di 153 riproduzioni, non han– no tralasciato di ricorrere ad una giustificazione statica ed cc;tctica nello stesso tempo. Così Felice Dc Filippis trac– cia un bre, e profilo delle tendenze artistiche e delle idee estetiche (le più solide influenzate da Dc Sancii::,) della 1 apoli dei secondo Ot– tocento; Corrado Mahcsc - dopo a,·cr parlato di un p1-c• teso sforzo unitario delle re– gioni italiane legate a diverse e a ,·olle oppo~te tradizioni - insiste nell'asserzione cli un legame, sia pure per op- fl~:!zi~ni~ 'fto1~rJi pl~:~in:iC:O~ Limite di Palizzi - ::,piega i\lahese - è l'ancorarsi • fin troppo rigidamente al suo principio di diretta indagine del vero•• ,,agheggiando e di una sorta di Arcadia ni::itica– na e di un gencricistico idil– lio campc.::,tre •: mentre Mo– relli ha meno rigore oricn1a– th·o, si 1ivcla un dilettante generico di sensazioni, indul– ge alle figurazioni di maniera (che solo nei bozzettini con– ser\1ano una certa freschez– za), di fatto difende l'acca– demia e contribuisce - con Michetti - al diffondersi di un appos!.imath·o • naturali– 'tmo romantu:o •· Sulla moralita e wlla coe– renza a1th,tica di P:llivi, poi, scri,e un no1e,ole sa~~10 (tra i migliol'i sull'argomenlo chi noi letti) Paolo Ricci in cui mene a fuoco il realh,mo pa– tiniano che '-Oltintendc una moderna cultura europea e ri,cla la pre.::icnza ispiratrice cli Corot: Paliz1i ha in ,eri1a anticipalo alcune solu1ioni che furono in seguilo degli impressionisti, contribuendo .11\a formazione di un lin• le!Uaggio mode::ilo ma autoc– tono. Se l'elogio di Filippo Pali7- zi1_f~tto. da Ricci, trova. gli amm1 piuuosto propcn~t a condividerlo (del resto il pittore abruzzese ha sempre goduto di una rcpuiazione che critici illustri, come Ccc– chi e Lonihi, hanno a\'uto occasione di con\'a\idarc), Al– fredo Schettini dc, 1c ricorrere a tutto il suo entusiasmo per :Htlibuire al lavoro di Mo– relli un significato storico e un nito \'alare estetico: e Nel mondo lirico, romantico e realistico dcll'Olloccnto, la musica del Verdi s'identifica con la pittura del l-.forclli e insieme seguono la medesima parabola ascendente•· JI che ci sembra vero sino a un certo punto; poiché la pit– tura morellfona rimane c.::itc– riore ril"olgendosi a soggetti slorici cd allegorici, puntan· do sugli aspcui sentimentali (deteriori) delle composizio• ni. ricercando a ogni costo un jntercssc cmoth·o, sussumcn• do ogni intenzione a conati retorici. Verdi. lasciamo stare, è un'altra faccenda. Diciamo questo, in altri termini: che se la semplicità di un Palizzi suscita spcs::io un'emozione e risponde a un gusto né grossolano né vizia– to, la preforcnza di Morelli per i pcrsona1ni:i della reli– gione. della s1oria e della let– teratura, quel suo dipingere manierato e sostanzialmente accademicò, non soddisfano il nostro gusto (tutta produ– zione da relegare in cantina, salvo alcuni buoni esiti forse casuali). Pali7.zi ha un suo mondo da comunicare, aspet– ti della natura e degli es- seri da trarre da un ambiente teocn1eo. Se tanto l'uno quanto l'altro :uti•.ta, :illa mo-,tra di Napoli, ..,ono c;1at1 presentati con troppi qu,1dri di scarto, do e indice di una in1Ziustificabilc indulgenza Una noo;lra rccen1c inchie~ .,ta per una lllO!.',ra rigorosa dell'Ottocento ha me::iso in chiaro la nccessit.\ che ,cn– gano prc::icntalì - in Jtalia e nel mondo - pochi autori c:on un ceni inaio di opere , a– lide: ma l'ini1iath·a è .rima– -..1:1 arcnarn per l'opposu:ionc degli organi di go,·crno a un.\ spesa del genere (men– tre -.i buttano miliardi in im· prese di csclu.::ii\'o ..:arattcrc demagogico). La mostra cli Palit.Zi e Mo– relli - che ha partorito un grOS'-Oc:italogo, ma che non ha avuto una propaganda at– ta a farne un a\\·enimento nazionale - non è un ,ero contiibuto per una più chia– ra e lineare visione del no– stro apporto artistico del se– colo scor::io. Gli organizzatoli non hanno pensato che non ~i trattava, questa ,•olla, d'in– foltire ma di :.frondarc. ic– ché il poslo di Palizzi rima– ne quello che era; il tcnta– th·o di una rivalutazione di Morelli ci ::icmbra fallito. Pcrtanlo troviamo sintoma– tico che i tre presentatori non abbiano adeguatamente ricordato il nome del puglic· se Gioacchino Torna: mentre è ormai accla'rato che Torna è il più rilc, 1 ante fatto d'nrtc meridionale di quell'epoca. da proporre sempre all'a1tenzio· ne del mondo dell'arte. Gli altri artisti rispetto a Torna. rimangono tulli marginali, cioè ranno parte di una stolia della cultura, ma non del– l'arte. Pcrchè il volto dell'Otto· cento pittorico italiano a:bbia una validità, dopo Torna, i nomi da fare sono: Fauori, Lega, Ranzoni, Piccio e qual– che altro. Solo su queslo piano si può seriamente spe– rare in una ri'1alutazione del– l'Ottocento italiano. 1 Mo– relli, gli Smargiassi, i Da l– bono, i Belliani, gli 17.zo , i Filosa, ccc. lasciam oli al le coloratissime cronache locali. UGO ATTARDI: e LungotC\1Crc, 1961• CO:\CLUSO IL XIV FESTIVAL DEL FIL'.\l * Dopo Cannes * di GJ,-IX Lt'IGI HOXDI Gli italiani \Qno partiti ~od disfatti da Cannes: il no– ~tro cinema, infatti, ha avut_o due premi. 9uello p er la m1- 2liore scleztone (a :ra.1.ie alla Ciociara di Oc ~ica, alla Viaccia di Bolognim, alla Ra– aaua con la va~ig,a di Zur– lini, a Che gioia vivere ~i Clément), e quello_per la mi– gliore attrice ..grazie _all'inter– prctario_ne. d1 Soph1a Loren nella c,oc,ara. Il film di Dc Stc..a e quello di Zurlini sono noti aali <,pet– latori italiani, quello di Bo– loa:nini e quello di _Clé'!l~nt. imece, wno ,·enuu med1t1 al festival cd e do,·ero..o pcrc1'? prccic;arc che si tratta d1 opere cui abba.,tanza degna· mente sono state affiancate le altre due: opere se vo– gliamo entrambe ab_bast..:tn~ discutibili w110 certi aspetti, quella di Boloinini per la compiacerr,.a con cui affida la a,ione alla cornice d1 una. ca\a cquhoca e ouella d1 Clémcnt per la malizia co~ cui "i abbandona a ,punti deci.;,amcntc anticlericali. ma Qf)Cre che riscattano qucc;tc loro mende l'una con uno stile colto e prc,io-.o. ic;p1: rato a un figurati, ismo d1 ~uc;to spesso squisito (rea- i,ta ed impressionista ad un ~i~~?• 1~~ti, ~n'.at1:n~sf~~ cane.a.turale ..u~a d1sir~voltura di temi c.om1c1che nducono la polemica a sche~ e. per– cio. a elemento 1mlevan_te. Oo\.e invee.e la polemica re 1 ta quaJ'c - e si impone os\C,sivamcnte e .c;;;i-radcvol– mente dal pnncip10 alla fin~ - C nel film .::,pa:;i:nolodJ Lui!. Buiiuel. Viridtana. che ha ottenuto il ma s1!110p~e– mio del fc-st1val. Ou1 la pit– tura di GU\a, la Ieueratura pi..:arcsca. la trad111onale con– tamina1.ione ipa.anol.t '!"' sa: ero e profano ~no chaamaa in cau~ per poter mc:tere in caricatura il ~nt1m cnto religio~ e la Reli,1ione. SI.CS' -:" ,a con una tal dovma di ..,imboli e una !al .:opia di allciorie da r.uentare m molli luoghi ~ddinllura !a ispirai.ione sacryleia ,come at tempi lontani in cui Buiiuel re:..liu.a,a r,h:e d'orJ. Un film. pcrcio, da dc-plo– r.irc anche '>C l'obicuivit.t cri– li..:J , uole che si ric<,n~a al regista un.s potcn7a cw,- 1.:c&ti,·adi effetto ~uizgest1,o cd una capacita di adoperare il lingua2gio cincmatoarafico in funzione narrati\,a e dram– matica come pochi Sdnno adoperarlo. Sia pure solo per ---------------------------------------------------, ~s=~~,~~~fi°d!~~tt~(~ Le Mostre d'Arte Romane MAGNOU\TO Nei diciann0\1C olii (dal 1960 al '61) che Cesco Magnolato espone alla Galleria del Van– taggio è anzitutto visibile la coerenza tra il bianconerisla e il colorista: una coerenza, intendiamoci, non legata al fl'ltto grafico - compositivo, quindi - piu che esterior– mente stilistica - di lin– guaggio. Magnola10 ha un suo mon– do che ama e che vuol ri– trarre senza impedimenti na– turalistici, ricomponendolo nel ricordo con quegli cle– menti che possano accentua– re l'esigenza compositi\•a, dando ad essa uno sca110 e bi~n~~~~: ii~~\'~1~i'.ico indub· Uomini e cose. infatti. han– no una evidente significazione espressionista; ed all'espres– sionismo è legato il valore poetico del colore. Si !ratta, però, d'un espressionismo che non ripete i canoni di codc– '.'>tOmovimento, ma ne .::ivi– luppa certi valori lìrici, in altri sopraffatti dalla pedan– teria medioeuropca. E' una nuo\'a ,occ di ,c– ncto che arricchisce il con– cento artistico odierno con un contributo che non ha bi– sogno di panegirici per esser posto jn luce e apprezzato. Dopo questa apparizione ro• mana, collocheremo Magno- lato pillare insieme a quei giovani che la\'orano riuscen– do ad attingere una loro au– tonomia di spirito e di lin– guaggio; cd ovviamente non come semplice compagno di cordata. APRO La galleria • Schneidcr • c... pone un gruppo di tempere e di litografie di Mro Basal– della. La mostra non \'UO! cs\crc una • personale d'im– pegno•, tutta,·ia ci dà l'aspet– to fondamentale dell'ultimo Afro, sempre più elegante– mente decorativo. Ci fu un'epoca in cui l'abi– lità e la iU,Stosità di questo p1uore altalena,•ano tra pre- ~~f~~(e Jìer /i~';,tsoadcs~~gg~i .!iembra che egli abbia tr:3- ~curato l'intellettualismo pit– torico del primo per csalta~i di fronte al romanticismo cromatico del secondo. Al centro dello spazio or– fcrtogli dalla supcrfieic da dipingere, Afro colloca un a:ircllo ideale e amalgama. af--: fw,olandoli, dei colori agh esterni come casualmente sfi– lacciati. Su questo schema - :l~~ t~t~s~:c~ 0 13~fc fi~~: zioni ornamentali di un gu– ::,to internazionale senza dub– bio raffinato, vere e proprie leccornie per chi si contenta delle cose embrionali. di pannelli info~mali); a vol- te sono sistcmatt m modo che sembrano degli attaccapanni. Il. massimo. sforLO di Colla I Scullorc e, appunto, quello d1 creare dei poco pratici at– iacapanni. Tutto eia è stato e-.posto all'estero e, quanto prima, ".,Jrà mo~trato ancora a N"e\\ York e a San Franci!>co. Gli americani, si !>a,sono di boc– ca buona. mc in una grandiol>a scquel'!- 7.a in cui un iruppo di mi– norati da Corte dei .\1iracoli si abbandona ad un'orgia in una casa patrizia arri\.ando persino a • mimare • l'Ultima Cena). Piu de,:no il film francese Une az1H1 langue absence cui la giuria ha ,·ol~to attri– buire il primo premio a p.tri merito col film spagnolo. 01- relto da Henri Colp1. ci rac– conta di un rcduc.c di guerra che, persa la memoria, non ricono3ce piu nessuno fino .ti i,,?Ìornoin cui la mo1,die non lo riconoset c. con il -.uo paziente amore, non am,·a a guarirlo. (Continu~ pag. 1) Corone! canta ora gli affetti della famiglia, il focolare do– mestico, la vita semplice del– la campagna. Il tutto in so– netti di squisita fattura cd impeccabile eleganza. con– tento, è un'altra ,•alta alla ricerca di nuove forme, cd ecco quello che fu definito il • periodo osseo• della sua produzione poetica, il più oscuro e difficile a intendere, ove sembra prevalere l'oscu– rità del sub-cosciente, O\'C i valori tradizionali della gram– matica, insufficienti al poeta, sono accantonati, superati, travolti quasi, dagli ardimen– ti di un'autentica rivoluzione verbale. La sua poesia si fa densa di simboli, oscura, più che mai difficile a tradurre nel gioco ardito delle meta– fore, nel germogliare dei neo– logismi. nell'accavaJlarsi esa– sperato delle immagini che riflettono l'angustia, il tur– bamento del poeta, proron– damentc cristiano, dinnanzi agli orrori ed agli sconvolgi– menti della guerra mondiale. rl\'elatasi nel frauempo in tutta la sua potenza dissolvi- 1rice. Contemporaneamente, Corone} ha 1en1ato infiniti al– tri cammini: il teatro, scri– vendo in collaborazione con Joaqttin Pasos una delizio.::ia opera storica, cimentandosi in una monumentale storia del suo Paese tutt'ora non ulti– mata; la politica, partecipan– do a COniiurc e ri\!Oluzioni, ed ha enormcmcnle arricchi– to il proprio bagaglio .::ipiri– tuale con incursioni sempre più frequenti nelle letteratu– re straniere di cui è, in Nica– ragua, il più profondo cd esperto conoscitore. e tradut– tore. Po.esia nicara~uense tempo stesso, morto jmma– turamentc, ccc. E finalmente la generazio– ne del giovanissimi, dai \lenti ai trent'anni. grosso modo: Nicolas Na\1aS, che debuttan– do con Fuga de rostros si è imposto di primo acchito al– l'attenzione della critica, Al– fredo Barrcra che, dopo un prolungato soggiorno roma– no trovasi attualmente in Spagna, perfezionando i pro– pri studi e nella cui poesia, accanto agli inc\1itabili in– flussi dei grandi maestri ::ipagnoli con1cmporanci, è chiaramente ravvisabile un originale e forte tcmperame~– to individuale (è probabil– mente, dei giovani, quello che andrà più lontano, che potrà raccogliere un gi~rno la _pc: sante eredità dei maggion conrratelli nicaraguensi). Lo- 1cnzo Mcdrano, immerso in una realtà indigcnista, tutto E' opinione comune (regi– strata anche da Guido Ballo) che Afro abbia specialmente successo in America; mentre ci sembra di aver letto che proprio in A!11ei:ica.l'ulli~a sua mostra s1 sia nsolta m un insuccesso (almeno di ven– dita). Mutamento del gusto? Non crediamo: piuttosto stanchezza per uno Slilismo che non tocca l'anima ma \'Cllica appena i sensi. per una povertà di form~ c~~ si ripetono e che non s1gmf1ca· no nulla (esercitazioni a ,uo• to). Afro - si vede anche dalle opere adesso CJ.~Stc - non si salva dall'immobilità a cui porta di regola l'as1ra1- to; sicché la nobiltà del suo mestiere si escrcila su un con– tenuto statico e di nessun interesse umano. Anche lui, pur dotalo, subisce la sorte degli odierni manic,risti in.. tcrnazionalcggianti. Le tempere che Achille Fu--: ni espone alla e Vetrina dt Chiuraz.z.i• testimoniano, spe– cialmente in qualche paesag– jÌO, una certa liberta in con– fronto alle figure che sono !>cmprc un po• troppo clas– sicheggianti. Funi è un maestro, e ha dato un notevole contributo all'attività artistica di questo primo mezzo secolo, ponendo in termini di estremo rigore l'istanza di un ritorno al– l'ordine. Sembrerebbe un tema abu– sato, imcce Colpi - che e quasi un esordiente - e riu• sci10 a risolverlo con as::io– luta no\'it.a. drammatizzan– dolo solo dat di den1ro, in un clima che spe.::i-.oricorda il ,·ccchio intimismo t eatrale . rintcrdito, però. e ra ,vha.to da una tale delicate zza d i toni. una solennità di lin• guanio, una sospesa liricita di climi da aprire al cinema insolite vie di poesia (sulla linea, pero, cli quelle già ten– tate da un Brcsson e da un Antoniani). CoadiU\·ato dalla felice e sobria interpretazione di Ali– da Valli, nelle \"esti della moglie generosa e fedele. e di Gcorgcs Wilson in quelle dello smemorato, .sempre so– speso fra !"indifferenza e l'anao,çcia. Hazarias Pallais, Salomon dc La Selva, Alfonso Cortés una triade di grandi poeti, anche se profondamente di– versi - rappresentano, da un punto di vista cronologico, la sutura (ra il periodo dariano e l'epoca di Coronel, di Pa– sos, di P. A. Cuadra (cade opportuno osscl'\larc qui, co– me la poesia nicaraguense sembri procedere per grandi triadi: PalJais, Salomon dc la Selva, Cortés; P. A. Cua- i~o~E~~s~rè';tdin!I~~~~ ti rispetti, non parrebbe, a prima vista, nicaraguense. Jn effetti. ansioso del nuovo e del diverso, iniziò ben pre– sto (a tredici anni!) la suu odissea di eterno \1iaggia10- re che lo porterà succcssh•a– mcnte ncili Stati Uniti, in Francia, in lnghiltcrra, in lta· lia, Spagna ccc. Dagli anni dell'infanzia acquista una co• sl completa padronanza del– l'inglese da essere conside– rato ben presto uno dei mi– gliori poeti americani del pri– mo dopoguerra cd è incluso nelle antolo~e statunitensi. Con Alfonso Cortés siamo all'ultima figura della grande triade di transizione. A que– sto solilario poe1a che già da decenni ,•ive rin::icrrato nel manicomio di Managua, pra– licamcntc morlo al mondo, si \!Orrebbc dedicare ben al– tro che una sommaria pre– sentazione. Siamo in presen– t.a di uno dei più grandi poeti in lingua spagnola di tuttJ i tempi; dell'erede na– lUrale di Dana che ha supe– rato, probabilmente, ed a tratti, il maestro; di un eletto. Scrive di lui Tentori: e ... Cortés ... ha sapulo crea– re, nelle tregue lasciategli dalla pazzia, una lirica di di;1f~la~~dain~~~~~~~e. a~~~~~ di allucinazioni, C. raggiun– ge una purezza esilissima e assoluta, simile a quella di un Mallarmé cattolico, lace– rato da dubbi spirituali e ,,i– sitato da presenze misteriose. Lo stesso Jinguagg"io, allusi– ,·o, costruito con una sinias~i involuta e una come folle lu– cidezza, ci riporta a Mallar– mé: e a \!Olle, per certe so– spensioni, certe cadenze e improvvisi tagli nel tessuto della frase, a Verlaine. Una malinconia remota e fatale offusca i paesaggi e le imma– gini_di quest.a poesia sensibj– liss1ma, sottilmente cvoca1n- ~~·gg~:i~:!ri(s}. eDifJ~i~e~~~ meglio: quello che si può ag– giungere è che egli appartie– ne, di pieno diritto, alla fa– miglia dei mistici, degli. inva– sati, se si preferisce, dei • fuori di questo mondo ter– reno•. Ernesto Cardenal, che conosce a fondo l'opera di Cortés, ha suggerito un ac– costamento tra la figura di lui e quella di San Juan dc la Cruz, non senza avvertire « ... si no foesc que tanto él corno ::ian Juan son ya in– comparablcs. No tengamos dc decirlo • (6). La sua poe– sia ha un accento inconfon– dibile: è visione, è intuizione pura di mondi e di realtà ultraterrene, è mediazione fra l'uomo e l'assoluto, co– munione con l'indefinibile. los Martincz Rivcs. Ernesto Mejia Sanchez ...). Del _padre Pallais, autentico • g1ull~rc di Dio• come fu definuo, non abbiamo ritenuto inclu– dere in questa raccolta, al– cuna traduzione. La sua poe– sia è quanto di men<? tradu– cibile si possa immaginare cd a questo, probabilment~, s! deve la scarsa fama dt cu1 il poe1a gode fuori del suo Paese. La sua poesia, profon– damente religiosa e squisit-a– mcnte moderna, al tempo stesso, è in ceno senso uno specchio della sua vita di_in– faticabile apostolo, a 1'!1 'c o degli umili e dei povcn, de– dito ininterrottamente ad opere di carità, in perenne conrrasto con l'utficiatilà, coi Joaquin Pasos, morto qua- pchof:ric::etu~l~j~:tif:).ar- rantenne, appartiene con Pa– blo Antonio Cuadra e Coi;o- Salomon dc la Sel"a, con- nel Urtecho alla nuova tria- temporaneo di Pal1ais e CO· ~~r/~O~~~f!~ré~t;tefo;~r me lui, nato in Léon, al- lais, Salamon dc la S~]va. ~ l'ombra del irrande Dano, · caratteristica far.se p1u vab- ~i':t5ae~~~t~ndis~f~~~~rr;;:r ~~: da della sua poesia è quella che rnrrcmmo definire un senso di e indigenismo •, di adC!>ionccomplcrn e sincera a una realtà tipicamente nica– raguense e india, di parteci· pazione totale al clima, al– l'atmosfera che lo circonda cd in mezzo alla quale si è formato. Da questo punto di ,•ista, poche poesie, in tutta la fioritura ispano-america– na, possiedono la forza e la \'erità di e Jndia caìda cn e! mercado •• di e Los indios viejos • di • Los indios cie– gos • o di • Elegia a la pa– jara •· E sembra oppon1:1no osservare a questo proposito, giacche siamo in arg~~en_to, un altro carnllcrc d1sun11vo della modcma poesia nica– raguen.::ie genericamente intc– :.a, per meglio dire, una du– plice direttiva secondo cui ::iembra venirsi sviluppando: da un lato l'ìncligenismo ap– punto di un Pasos, di un Pa.Jlais, di un Pcrez Estrada, di un Santos Rivera; dal– l'allro una sorta di cosmopo– litismo dovuto probabilmcn- . te all'influenza della poesia europea e nord-americana, quello stesso di Salomon dc la Selva, di Marlincz Ri, 1 as, di Mejia Sanchcz, di Enri– que Fernandcz o, fra i più giovani, di Nicolas Nava. e di Alfredo Barrern. lnut1lc dire che in alcuni - Pablo Antonio Cuadra ad es. o Co– rone! Urtecho o Gttillenno Rothscbuh - i due elementi coesistono più o meno fusi. Liriche come e Poronga •, co– me e India miskita •• come e India calda cn cl merca– do • non possono essere che nicaraguensi: affondano le propl'ic radici nell'lumms in– digeno, nella realtà storica, etnica, umana di quella re– gione, di quella gens, di quel clima, di quelle tradizioni e non potrebbero, in alcuna maniera essere scritte da un francese o da un italiano, Jnddo\1c gran parte dell'opera di un Conés ad es. o i già promettenti poemetti di un 1 a,•a o di un Barrera, per non dire di quelli di Carlos J.\<lartinez Ri"as, potrebbero derivare da cenacoli madri– leni o parigini, romani o lon– dinesi. Di questa corrente e indigenista • Joaquin Pasos è in Nicaragua l'esponente più qualificato e rapprcsen: 1ativo, e la sua poesia, lungi dallo stagnare in una circo– scritta realtà paesana, assur– ge ad una visione universale, stemperandosi in una più va– sta gamma di affetti e sen– sazioni senza per questo per– dere il proprio profumo ori– ginario. La selezione di poesie di Pablo Antonio Cuadra che abbiamo tradotto, non è tale da dare un'immagine adegua– ta e completa del poeta: mancano alcune delle opere più significative, delle grandi odi, dei canti della maturità. Non le abbiamo incluse di proposi10, essendovi già d1 esse le belle traduzioni del Tentori (7) ed essendoci d'al– tra parto icmbrato opportu– no rivelare anche questo al- tro aspetto, meno noto, di Pablo Antonio. li lettore non troverà inoppoctuno che an– cora una \!Olta cediamo la parola a Francesco Tentori che ha acutamente fissato i caratteri dell'arte di Cuadra. • A ,,oJerlo definire• scrhe Tentori • si può dire che P.A.C. è un semplice, un ele– giaco che a metà delle sue pianure e del linguaggio im– mediato che le esprime e can– ta, è di colpo ::iorpreso da una \1isionc e da una parola più grandi. Nascono allora immagini temibili e allucina– te, statue fisse di un'allego– ria S0\1rumana: il mendico, lo angelo, il pellegrino, figure rilkianc che dai confini del– la vita fanno cenno agli uo– mini ignari. Se non ci fosse la sua clcaia quotidiana, il ::iuo discorso pacato, Cuadra ci sembrerebbe un profeta cd un ,•isionario: mentre è un narratore visitato da ,•isio– ni • (8). Come che sia, quello che importa è sol tolineare la grande \1arietà di interessi spirituali di Pablo Antonio Cuadra, scrittore profonda– mente cristiano e al tempo .::,tessopermeato dell'antichis– .::iimopassato della sua stir– pe; cantore elegiaco di una realtà bucolica piena di soa– ,·c malinconia e pugnace as– sertore, nella quotidiana bat- ~~~i fo~~~~én1it i:~~~:~ sta convinto e conoscitore profondo e divulgatore e sto· rico della cultura indigena; animatore, .::,copritore di gio- J~~7!•r.!~l,7j~~C:C"ito~~ dri rin~~ dici e riviste, asse cardinale attorno al quale ruota, l'in– tera vita culturale del paese. Di poeti della generaz.ionc oggi, più o meno, sui qua– ranta, e non solo di quelli, Ernesto Cardcnal è senza dubbio, il più significah 1 0. Già in altro numero della Fiera letteraria abbiamo pubbHcato alcune poesie sue cd il lettore italiano ha po– tuto farsi un'idea di questo note\1olissimo scrittore che ha il dono di trasformare in poe– sia quello che tocca. La sua produzione poetica, pur scn– z'essere enorme, è ricca e ,•aria: dalle oili per cosi di– re, «storiche• che celebrano le imprese dei pirati e dei filibustieri (l'epopea di Wil– liam Wa.Jker), al canto inten– sissimo, passionale e a mo– menti profondamente lirico di Hora cero (Ora zero) proi– bito in Nicaragua e stampato nel Messico, ove le vicende degli ultimi trent'anni di sto– ria patria sono rivissute e cantate con l'entusiasmo ge– neroso del militante. Nel '58, giunta a maturazione una profonda crisi spirituale che negli ultimi anni sempre più era \1enuta travagliandolo, Cardcnal rinunciò al mondo ed entrò in religione, dappri– ma nell'ordine trappista ove fu novizio dello scrittore nord americano Thomas Merton, nel convento di N. S. di Geth– semany (Kentoucky, S. U.), poscia, dimesso per ragioni di salute da quell'asilo, nel con\1cnto benedettino di San– la Maria di Cuerna\1aCa in Messico, ove vive tutt'ora. Frut 10 di questa conversione e di questo nuovo orienta– mcnlo spirituale, sono i poe• metti di Get/1scmtmy, una delle cose più delicate e più !orli nello stesso tempo, dcl– l:1 contemporanea poesia ispa– na- americana. E' in essi che risplendono maggiormente le qualità poetiche di Cardenal, quella sua magnifica capaci– ti1 di usare l'immagine, la comparazione, lo aggettivo. Emesto Mcjia Sancbcz e Carlos Martinez Rivas sono gli ahri due componenti del– la triade, entrambi orientati verso un tipo di poesia squir sitarncnte moderna, colta, in– fluenzala dalle moderne poe– tiche europee e, quasi dircb– bcsi, svincolata - quel che non è il caso di Cardenal, sempre e profondamente ni– caraguense, anche quand'è universale - svincolata dicc– \1amo, da!Ja realtà centro– americana. 11 primo è auual– mcntc professore universi1a– rio in Messico, il .secondo, do– po lunghi soggiorni a Pari– gi e in Italia, vive ora ne– gli Stati Uniti, cd entrambi i;-apprescn1ano due rami fn pieno S\1iluppo della robusta pianta poetica nicaraguense. A queste voci più conosciute e se vogliamo, autore\1oli, al– tre sono da aggiungere, cia– scuna colla sua inflessione caratteristica, ciascuna per ·un suo apporto specifico. Quella di Francisco Pcre-1. Estrada, fodigenista, cultore di studi folklorici e etnolo– gici, che della .realtà di un passato che quotidianamente va risuscitando nelle proprie monografie erudite, sembra alimentare la propria più ge– nuina e schietta ispirazione poclica, autore di • Poron– ga • un breve poema dai to– ni e dall'ampiezza biblica: quella di Guillermo Roth– schuh, crcscium nelle assola– te pian ure chontaleòe in 111c7.zo a i ~randi allevamenti di bestia me, in una terra da– gli sconfinati orizzonti e che è di per sé sola un immen– so poema fatto realtà (ma nello stesso 1cmpo, scaltrito per la conoscenza non super– ficiale dei movimenti lettera– ri europei cd è:'11:tracurope.i più significativi): qucJla di José Santos Rivera, doloroso e partecipe cantore dell'infinita miseria, dell'allucinnote sof– ferenza dell'indio primitivo, crocefisso, lungo la paludosa costa atlantica, fra l'insidia mortale della natura e il si– stematico sfruttamento del bianco: quella di Enrique Fer• nandez, smarrita a mezza strada fra un pigro sogno musicale e l'accettazione su– pina di una realtà sempre eguale cui è .incapace a sot– trarsi: quella di Maria Tere– sa Sanchez, poetessa, insieme con Mariana Sanson Arguello dc Cervantes fra le più delicate e interessanti del Ccntro--America; quella di Manalo Cuadra, temperamen– to di sognatore e volitivo al ~i:roc 1 k 0 er!uua3;;, lì~~ci~ ~ = blcto e tanti altri più o meno presenti nelle pagine di Ven– ra,,a o dei Cuadcrnos tmivcr– sirarios, gli organi uff:ici~~i del nucleo culturale oggi p1u , 1 ivo in ~icaragua, l'Univcri– sta Nazionale Autonoma. Questa C, in breve sintesi, la poesia contemporanea del Nicaragua che riflette nella !.Urt diversissima struttura - anche se non sempre le risohe - le antinomie di un p:1csc estremamente interes– sante, estremamente nuovo per la mentalità europea. Di un paese ove sussistono co– stumi remoti e realtà mo– dernissime, ove s'incontrano casupole di fana:o e canne in cui non mancano il fri– gorifero ed il televisore. in cui la Natura regna sovrana incontra.stata con uno splen– dore profondamente tropica– le, ove l'amaca assurge a va– lore di simbolo e 0\1e quoti– dianamente si fa più scoperta la lotta fra il vecchio e il nuovo, fra l'antico e il mo– derno, fra il passato e il futuro. Anche da queste con– trapposizioni, ancbc da que– s1a vicenda dialettica scatu– risce il canto del poeta, quel canto che, diciamolo con Ten- 1ori, anzi, con Pablo Antonio Cuadra, costituisce la grande .. alleanza della l)Oesìa spa– gnola colle labbra dell'in– dio•. NOTE (I) nella celebre otle e Yo soy aquel que ayer no mas decla •· (Z) i,1 Mt!Ssico ad opera di Enrique Gonuilez Mar– tinez. che ili.titolò un suo volume di liriche • La muerte del cisne • ed una 1:,llec5-J!:e./~~~1,cefi~u~LJ~ al cisne. • (il cigno era stato l'animale favorito di Rubén); ilt Argentina ad opera di Luls Borgl!S (3) ueva poesia nicara– guense, introduciòn de Ernesto Cardenal. Ma– drid, Seminario de pro– blemas bispano-amèrica– nos 1949- pagg. 67 scgg. (4) il Mombacho è w1 vul– cano che sovrasta la cit– ta di Granada, sull'omo– mmo lago, al quale. Co– rone/ i11diriu.i> un'ode (5) ~!~°:t~a,~z;'g. 115/i,~~osa. (6) op. et. pag. 27 (7) op. et. pagg. 364-369. (8) ap. et. pagg, XXVII sgg. Se dobbiamo credere a quanto scritto da L. Alloway su Ettore Colla, cd ora ri– prodotto in ca talogo per la mostra di quest'ultimo alla e Salita•. la diversità tra lo espositore ed a.Itri scultori astratti che adoperano il fer– ro (si citano Gonzales e Smith) consisterebbe in que– sto: ali altri si servono di pezzi di ferro usciti dalla fab– brica con una certa forma, mentre Colla i suoi pezzi da combinare insieme li com– pra al mercato delle pulci (noi italiani siamo poverelli - lo sa anche Burri con i suoi sacchi vecchi - e dob– biamo arrangiarci}. I (erri vecchi di Colla sono a volte arruginiti e piatti (tanto da dare l'impressione Scnw ,·olerc, in questa OC· casionc, entrare in merito al– la , a\idità artistica delle sue opere, dobbiamo affermare la non inutilit.i del suo la– \·oro. Le tempere confermano un orientamen10 e una ferma persuasione; sono. perciò, c.::ipn:ssioni nobili di un arti– sta che ha la sua misura e la sua ragion d'essere. ALTRE MOSTRE Al • Torcolierè • lo scultore Giu.::,eppc Niglia presenta al– cuni ptzzi modellati con mol– ta sensibilità. Da « Russo• espone Giu– .::,cppcSucci, che s1 rifà insi– .::itcntemente ai moduli com– posi1i\1i e alla cromia di Omiccioli. Al e Camino• Franca Co– raggio espone delle stoffe dipinte con un gusto raffi– n::ito e moderno. Alcuni pez– zi di s10ffa, dipinti e poi plas1ificati, potrebbero di– ,·cntare il piano di elegantis– simi tavolinclli. Alla e San Marco• il pac– saagis1:1 Carne,•ali presen– tato dall'astrattista Ram– baldi. Uno dei due ba tono (o hanno torto tutti e due?), Alla • Babuinetta • Alcione Gubcllini, pittore d'una cer– ta finezza, ripete i suoi mo– ti"i di derivazione - special– mente nelle nature mone - casoratiana. VICE Notizie dei 11oeti Quanto al film americano c~c h~ anno il premio -;pe. c1alc intitolato a Ga.n Coo– per, A raism in tlre sun, cli Daniel Petrie, u detto su– bito che. pur risentendo mol– to dell'omonima commedia da cui è tratto (di Lorraine Hansberry) e pur a,·endo ca– denze teatrali, dialoghi insi– stili e \'erbosi, tagli di scene troppo evidentemente legati al palcoscenico, -.i impone senza fatica per la nobiltà del suo assunto polemico - l'integrazione razziale - e, soprattutto, su tln piano di– rettamente estetico, per il fcr\"ore drammatico della sua interpretazione. lnlcrpretato infatti soltanto da attori di colore - Quelli stessi che a Broadwav hanno portato al successo per anni il testo di Hansberrv - ci ri,·cla un Sidney PoitìCr tutto ribellioni. impeti, scatti im– provvisi e impro,·visi cedi– menti interiori (come finora ancora non lo a,·e,'alllo visto sullo schermo) e impone fra le attrici migliori del cinema americano la ,,ecchia e tea– trante• Claudia Mc ciii che, ncUe vesti della madre one– s1a~ lega!a ai più_onesti prin– c1p1. umca roccia su cui si appogj!ia per non cadere una (~miglia in \'ia di disj!:rega– z10ne, ha dato prova di una robustezza di toni, una si– curezza di gesti. una inten– si1à di mimica addirittura stupefacenti: restando sem- (continua da pag. 5) nacque un volume di poesie pre - e questo è J'impor- Suma • cura,;- personalmente El soldado desccmocido. !~~ai i~! ~f~~t~o~o.osei~ dal poeta pochi mesi prima ERNESTO M. SANCH EZ è nato dettaj!:lio di troppo. ~~~o ~rltic6°JlePab1o~"nto~~~ fa~~~~aJ: \~lt~~ 6 ~ugil?o~~~ co;ls~;~~oC:~n~slch~u~"auri Cuadra. nell'Università Nazionale Auto• certo punto in giuria stavano JOSE: CORO EL U_RTECHO è ~griçadt !~~~~~~u~~jt~~:, t~hi~re~~~a c~i1f~ ~~!tr: ~;fì,a10c~~~~~ {N~~Priels:~ storiche e letterarie. Ingrid Bergman, protagoni– univcrsitari nc11:liS.U. donde è ENRlQUE FERNANDEZ MO- st a deliziosa di Aìme;:-vous tornato ~n N!car .. nC:,I, 19~.. E' RALES è nato una quarantina1- 8 -'"-:"-:-"-"~?)~,:--:-:---- rc;~n~~~ef,ç:J:~~~n~~~ ~~v~e~ ~~~a 0 r 0 !~n~it~ ~:;:~~~: ~= Biennale delmetallo P!")DC~PI~, Sl è s~mpre nhutato l'attività poetica assomma quel- VIPremio Gubbio fro~~~m:pe~~d;:!ft•~cni~a~ ~~t~~ :o~~~~tt~Ore~t~si~. L'Azienda autonoma sor,- m nvistc e i;,enodic1. Ha ten- specie dalla lingua inglese. At- g~o~ic: ifu~~e,:;:0 ~uubbb~:~ ~~cs~~~~ 1 ~~1~~el( ~ea~~ ~~1io~f~~t:::ntF~~~fon~~~~ con la Biennale d'arte del me– ~~s~~;~\I.~,~~ ~;ri~· ~\~n~!!: ?l~!.areacJi·crl~ic~~g~~~a d~W; !:~~br:. 0 ~{~:;;~~~ :~r::c~;i: tare, nvoluz1onano, a.nttconfo~- poesia. re tutti gli artisti cd ar t1g,1an, mista per eccellenza ha eserc1- del .settoTe metalll. esctu.sl tata un'enorme influenza sopra ALFREDO BARRERA è nato in Quem dt .sola fusio ne. 1-'nm o i giovani deHa sua generazione Bluefields, (costa atJantica del premio L. 500.000, ed un com– e non su quelli solltmto. Attuai- Nicaragua) nel 1939. Compiuti plessiui di. altri 16 premi. mente vive nella propria cam- i suoi studi in Nicaragua, ha pagna sul fiume San Juan, ottenuto una borsa di studio occupato, da anni, a scrivere per l'Italia, ove si è trasferito una S1oria contemporanea del Mudiando canto a Roma. Della Nicaragua. più gio\1ane generazione lette– raria nicaraguense è probabil– SALOMON DE LA SELVA è mente H meglio dotato, la più nato in Léon di Nic. nel 1893, sicura promessa. Vive attual– studi universitari ncw:li Stati mente in Spagna. Uniti. E' autore anche di lin- Dragutescu a Verona A Verona, nella Galleria • La Cornice• in Piazza Brà. dal 21 al 30 maggio 1961 ha avuto luogo la mostra del pitt~re Eugenio Dragutescu, dedicata all'Europa, agli Stati Uniti d'America e al Messico. gua inglese avendo scritto varii La poesia del giova.ne Giulio!============ poemi consacrati nella lettera- Tigerino è stat a pubblica ta nel 011:::GU FABBHI tura moderna nord-americana. No. l della nuova rivista nica- Olreflnr•e resonn!llllhllt- ~1 ~f~ò n~il!a fh~~!11~~l~ 0 ~: dJLic."Ei t~tt; r: ~~ic~~a: ~tab. I1poaranco U.t:..!).L!)A. gle.se (e da questa esperienza Managua (gennaio 1961). Roma • Via IV Novembre 1.W

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